"Un Risveglio Diverso"
L'alba caratterizzata dalle forme fantastiche di quel nuovo mondo stava risvegliando Clark nel suo dolce dormire che pian piano iniziò ad aprire gli occhioni ancora assopiti.
Un sole luccicante e caldissimo si alzava nel cielo privo di qualsiasi nuvola ed iniziarono a sentirsi i primi versi dei molteplici animali presenti attorno l'alta montagna.
Clark si alzò e dinanzi a lui il fuoco blu ardeva ancora, infinito nel colore come infinito era il suo essere alimentato magicamente.
Pensò a quella frase affrontare il grande... e sinceramente ancora non aveva capito il senso.
Ma la risposta non tardò ad arrivare; uscì dalla caverna e si trovò ad attenderlo l'anziano signore e Tempia.
Erano tornati.
La sua gioia a rivederli fu immensa; ancora una volta si ritrovò nuovamente affrancato da quella sorpresa e capì che stavolta non era da solo, finalmente.
Tutto quello che aveva appreso da loro era dentro di sè e adesso doveva metterlo in atto.
Parlò Tempia e gli chiese dopo quel suo bel risveglio se era pronto a sapere la risposta a quella frase. Clark rispose con ansia maledetta che non vedeva l'ora.
Preso per le mani come un bimbo va a passeggio con i genitori fu portato lievitando nell'aria sul punto più alto dell'alta montagna.
Lassù, in quell'altura il paesaggio sembrava così diverso, a malapena si intravedevano gli alberi ma parecchi cavalli alati giravano attorno a loro.
Tempia guardò l'anziano come per avere il suo consenso, questi annuì e la Dea incominciò a raccontare a Clark ciò che voleva sapere da tempo e in cosa andava incontro; il destino ormai segnato era dietro l'angolo.
Il piccolo viaggiatore senza parole era tutto orecchie ma la tanto odiosa ansia non lo lasciava per niente in pace.
Tempia come sempre aveva già fatto in passato iniziò il suo monologo senza interruzione alcuna da parte di Clark.
Quel lungo discorso nonchè quella verità uscita fuori dalle labbra della bellissima Tempia rimbombava nella testa di Clark come un macigno pressante su di essa.
Scoppiò in un pianto infinito e ahimè scappò lontano da loro come un forsennato. Era così disperato nell'aver appreso quella verità nuda e cruda che voleva scomparire da quel posto.
Quelle parole gli avevano fatto troppo male, ferito nel suo orgoglio e nel suo animo.
Tempia da lontano non poteva fare altro che sentire il pianto di quel cuore infranto e vedere la sua disperazione ma era meglio lasciarlo da solo.
L'anziano appoggiando la sua mano sulla spalla di essa gli fece capire che era la scelta giusta da fare.
Dando le spalle a Tempia con la testa abbassata l'anziano signore si diresse verso la valle lasciando Clark nel suo sconforto.
...continua
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro