"Rivelazioni Alle Alte Montagne"
L'anziano abbassò nuovamente lo sguardo ma un piccolo sorriso non passó inosservato agli occhi di Clark che continuó a suonare l'arpa.
Stavolta fu l'anziano alzando la mano destra a dirgi a Clark che andava bene e lui capì che doveva smetterla di suonare; cosi fece.
Finalmente decise di proferire parola all'ometto ed incominciò a parlare.
"Piccolo avventuriero hai fatto tanta strada, di giorno e di notte e, sei arrivato sin qui. La tua fantasia ti ha portato ad immaginare che potesse esistere in qualche modo un mondo oltre la tua immaginazione, ma invece tutto questo è reale."
Clark incominciò ad ascoltarlo e forse era arrivato il momento di scoprire tanti perchè.
"Non si può pensare che nell'universo esista solo la Terra, in uno spazio infinito oltre il buio pesto della notte vi sono altri mondi inesplorati e solo chi ci crede veramente riesce a vedere oltre."
L'anziano con pacatezza e con una voce quasi cavernicola continuava a raccontare Clark la sua storia, una storia così ricca di emozioni che solo nel sentirlo parlare sembrava che il tempo si fosse fermato.
"Il tuo viaggio e l'arrivo alle Alte Montagne in qualche modo è legato ai tuoi discendenti."
Clark sentendo quelle parole addrizzò il collo ed incominciò a strizzare gli occhi, già qualcosa l'aveva sentito pronunciare dalla dea Tempia, ma non disse nulla, ascoltò e basta.
"In un tempo molto lontano dietro le Alte Montagne ha vissuto una famiglia che diede origine a questo mondo esplorato da te; in qualche modo o maniera il capo famiglia aveva un potere, un potere talmente forte e nello stesso tempo debole che portò la stessa sua famiglia ad estinguersi".
Clark ancora non capiva ma era letteralmente preso da quel discorso, dentro di sè fremeva, il sangue per l'agitazione ribolliva.
"Se oggi sei qui è perché il tuo destino è legato a quella famiglia distrutta dallo stesso potere dei tuoi discendenti e presto scoprirai quale è la tua missione".
Non riusciva a parlare Clark ma, in quell'istante ebbe in mente ciò che la dea Tempia gli disse tempo addietro e cioè che il destino aveva qualcosa in serbo per lui. Rabbrividì per quella rivelazione fattagli dall'anziano, aveva la pelle d'oca non per paura ma per le forti emozioni che gli aveva suscitato.
L'anziano si alzò e guardando Clark dritto negli occhi gli disse soltanto una cosa: "Adesso riposati, domani sarà un'altro giorno, oggi per te è stato un momento difficile, hai vissuto forti emozioni".
...continua
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