Clark era ancora svenuto lì per terra ai piedi dell'albero.

Nel momento in cui stava riprendendo i sensi, ancora stordito capì che non era da solo, ancora con gli occhi chiusi percepiva la presenza di qualcosa o qualcuno.

Una ennesima sensazione di agitazione lo assalì, non voleva aprire gli occhi, come se dentro il suo guscio, nella sua mente, si sentiva più sicuro.

Non poteva comunque durare a lungo quella percezione, dovette aprire gli occhi e per la prima volta dall'inizio di quel viaggio avventuroso e fantastico dinanzi a lui vi era una meraviglia della natura.

Una bellissima donna con gli occhi color ghiaccio accompagnata dai due cavalli alati Pegaso e Perseo si trovava davanti a lui.

Lui che fino a quel momento non aveva visto nessuno, in cuor suo forse ha sempre sperato di incontrare qualche essere mitologico o addirittura di poter vedere ciò che adesso aveva davanti.

Si alzò in piedi e con la bocca aperta dallo stupore non poteva neanche proferire una parolina di meraviglia.

Non sognava Clark, era abbastanza sveglio e vero in quel mondo surreale all'inizio immaginato nella sua mente ma poi divenuto realtà.

Una realtá fantastica che lo ha portato in luoghi sconosciuti per chiunque facenti parte di un nuovo mondo.

Mentre il piccolo ometto ammirava quella bellezza della natura, la figura di questa bellissima donna appena ventenne si avvicinò a lui, i cavalli la seguivano; era veramente bellissima, era coperta solo da un manto leggero color celeste che ricopriva il suo corpo a metá partendo dalla spalla destra sino a scendere alle ginocchie, un viso soave, angelico e orecchie a punta.

Clark dapprima indietreggiò non per paura ma per timidezza ma poi si arrestò.

Anche lui allungò la mano e fu toccato da lei.

Le mani si incrociarono in un bel tocco creando una connessione.

"Ben arrivato, piccolo avventuriero" disse la giovane fanciulla.

Clark sbigottito rispose: " Sapevi che sarei arrivato fino a qua? Chi sei?"

La giovane fanciulla con tono caldo e pacato rispose dicendo di essere Tempia, la dea di quel mondo creato nella notte dei tempi e i suoi due cavalli alati erano i due fidatissimi custodi.

Continuò dicendo che lei ha seguito tutto il percorso fatto da Clark, dall'alba al tramonto di ogni nuovo giorno passato in quel mondo, sino a quel momento, quell'incontro non era stato casuale, era stato voluto da lei, da Tempia.

                                                  ...continua