Strano davvero disse Clark.

Uscito dal cerchio, Clark aveva pensato bene di trovarsi dove giá era stato all'inizio invece no.

Clark si ritrovò nello stesso posto dove avevano finito il suo primo viaggio in solitudine e cioé nella grande vallata dominata da quell'immensa cascata ove ebbe qualche problemuccio a scendere da lì.

Non era affatto demoralizzato da quella scena, perchė comunque rimaneva sempre un paesaggio mozzafiato che chiunque avrebbe voluto vedere ma, più che altro per l'ennessima volta il suo perché non aveva alcuna risposta.

Ma non per questo il piccolo ragazzo si perse d'animo, anzi felice come non mai pensò: beh, sicuramente più avanti lo scoprirò, adesso pensiamo dove mi porterá quest'avventura.

Considerato che Clark aveva comunque passato qualche oretta in quella vallata e anzichė andare avanti ad addentrarsi in un fitto bosco che notava poco distante la vallata decise di ritornare al castello.

Riflessione: Perchė al castello? Quel suggestivo castello dominatore dell'altura aveva lasciato in Clark una curiositá a dir poco misteriosa, lo attraeva, forse perchė chiunqua può immaginare che dentro un castello fatato, surreale si possano scoprire tesori, ricchezze e quant'altro la mente possa concepire, il sogno di tanti, grandi e piccini.

S'incamminò verso la vallata, passò dinanzi il frutteto e assaporò qualche frutto vellutato il quale emanavano degli odori particolari sino a quanto giunse sotto la cascata.

Alzò il capo e da sotto guardò con ammirazione quanta era alta, all'inizio non ci aveva fatto caso, tanti piccoli particolari vinti dalla solitudine non avevano fatto cogliere a Clark quei particolari che adesso per lui sembravano bellissimi, stupefacenti.

Se la discesa da quella cascata era stata un pochettino turbolenta adesso la SCALATA, pensò Clark a come sarebbe stata.

                                                   ...continua