Era una voce familiare, già sentita e al tono della stessa le Aquile si misero da parte e lo fecero passare; Clark aveva ritrovato la Dea Tempia, stava lì, in quel villaggio dominato da Aquile dal becco d'oro, erano le guardiane del villaggio.

Qualsiasi cosa succedeva, qualunque essere si avvicinava al villaggio o scendeva dalle Alte Montagne la dea Tempia veniva avvisata dalle guardiane.

Tempia andò incontro al viaggiatore e con un bel sorriso lo abbracciò.

Clark si sciolse in quell'abbraccio, gli aveva mancato Tempia, la sua vice soave, i suoi racconti e i suoi consigli.

Tempia, non scomparire di nuovo, ho bisogno di te, ho tante cose da raccontarti;

Carissimo Clark, viene nella mia dimora e mi racconterai cio che vuoi, ti ascolterò;

Clark rincuorato e soddisfatto la seguì con la determinazione di voler sapere la verità sull'anziano e su quella famiglia distrutta, ma Tempia ancora non sapeva nulla dell'incontro avuto con il signore Anziano.

Arrivati all'interno di una grande capanna, dimora di Tempia, Clark si guardò intorno e vide parecchi strumenti alquanto strani o meglio dire antichi: "fiale colorate, bussole, pergamene, grandi libri, telescopi".

In quel frangente pensò inoltre che parecchie di quelle cose le aveva già viste lungo il suo percorso ma, non disse nulla alla Dea.

Tempia sempre con tono caldo e soave si rivolse a Clark e gli disse di raccontargli ciò che gli passava per la testa.

Clark si era talmente incasinato mentalmente che non sapeva da dove iniziare e incominciò a balbettare e l'unica parole che gli uscì dalla bocca fu "l'anziano".

A quella parola di poco conto Tempia ebbe un soprassalto di emozione.

Hai conosciuto l'anziano? Domandò Tempia, come hai fatto? È quasi impossibile che costui ti abbia parlato, sono secoli che non ha mai proferito parola con alcun essere venuto da lontano e ne tantomeno con i popoli di questo mondo.

Si, rispose Clark, non vedo che problema ci sia, ma con me è stato alquanto gentile e pacato.

Tempia continuò dicendogli se per caso gli aveva parlato dei Discendenti.

Clark ancora di piu meravigliato rispose di si e continuò dicendogli che adesso voleva delle risposte su di essi.

"In qualche modo ho capito di essere legato a loro e ne vorrei sapere di più" continuò Clark.

A quella frase piena di speranza e di futura conoscenza, la dea Tempia non potè che abbassare lo sguardo e cercando di immedesimarsi nelle emozioni vissute dal piccolo avventuriero si sedette accanto a lui.

                                                 ...continua