Dopo il lungo abbraccio da parte di Tempia, ella lo afferrò per le mani e mai come prima, stavolta decisa e determinata lo portò dentro una piccola grotta; al centro di essa vi era braciere antichissimo, forse millenario.

Dal braciere fuoriusciva un fuoco non rossastro e misto con l'arancione ma di un blu cristallino e talvolta si mescolava con il celeste del cielo.

Clark era meravigliato da quel che sembrava un quadro disegnato ma era lì, reale.

Tempia lo fece sedere dinanzi al braciere e lei dall'altra parte di fronte a lui.

Vedi Clark, questo che per te sembra un semplice e magico braciere in verità è il centro del potere di questo mondo, la vitalità di questo nostro villaggio.

Clark non comprese neanche una sillaba da ciò che aveva proferito Tempia.

Tempia imperterrita continuò la sua storia.

Milioni di anni sono passati e il fuoco blu di questo braciere non ha mai smesso di ardere e di emanare magia a questo mondo ma, oggi quel potere si sta affievolendo, piu si andra avanti e meno magico sarà il nostro mondo, parecchie cose cambieranno, dal clima all'umore degli esseri che lo popolano.

Clark ancora ignaro nel capire guardava frastornato la Dea Tempia.

Il fuoco blu è di vitale importanza per tutti noi, ha del magico in sè che descriverlo non basterebbe un secolo.

L'anziano che tu hai incontrato era uno dei giardiani di questo fuoco sacro e fu allontanato per non averlo saputo proteggere redendolo taciturno per anni. Solo con il tuo arrivo egli iniziò a parlare.

Clark, come ben hai scoperto tempo fa, anche tuo padre è stato qui ma ti ha nascosto tutto ciò, vi è un motivo. Io ho conosciuto tuo padre ma mi dispiace dirtelo, non è riuscito a svolgere l'impresa che adesso dovresti svolgere tu.

Pian piano clark stava iniziando a mettere tutti i tasselli del puzzle nei punti giusti ma non volle interrompere Tempia.

Se ti ricordi, ti era stato detto che in qualche modo la tua famiglia era legata alla nostra discendenza ed ecco perchè sei arrivato fin qui.

Clark si sentì quasi umiliato a sentir quelle parole; allora il suo sogno, la sua fantasia era stata tutta pilotata dall'inizio? La sua immaginazione non era nient'altro che frutto di un disegno finito e pronto a colorarlo? Non voleva crederci ma il suo pensiero correva più di lui stesso.

                                                  ...continua