"Clark: Passato, Presente o Futuro?"
Fu lasciato da solo, a decidere del suo destino.
Ma come poteva un ragazzino quattordicenne avere la forza di decidere per un così grande enigma?
D'altronde Tempia, la bellissima Dea era stata molto schietta e diretta ma in alcun modo aveva influenzato Clark nel suo essere.
Clark immobile come non mai guardava il portale ma la sua testa era vuota, nessun frammento di una qualsiasi decisione l'attraversava.
Forse era stato meglio che qualcun altro avesse deciso per lui; sua mamma era brava a farlo, suo padre anche. I suoi genitori per il suo bene avevano deciso sempre per lui e su questo ne era consapevole.
Ovvio che ogni buon genitore sa cosa è meglio per i propri figli, talvolta vanno bene i "Si" e talvolta fanno bene i "No".
Lui lo ha sempre saputo, i suoi non avrebbero tollerato alcuna forma di ribellione da parte del loro figlio e del resto Clark ha sempre obbedito e rispettato i genitori.
Ma questa è un'altra storia. Questa è una storia cosi surreale, fantastica, magica che nessuno crederebbe solo a raccontarla e Clark lo sa.
Adesso sa anche che il suo bravo paparino gli ha nascosto questo bel mistero.
Guardando fisso il portale Clark ritorna indietro con la mente, i ricordi riaffiorano e sente di rivivere quel percorso.
Un sorriso si fa strada sul volto dell'avventuriero, si, bei ricordi gli attraversano la mente, come non ricordare come tutto iniziò e come tutto si è evoluto sino a quel momento.
Cosa lo aspetterebbe nel futuro? Un futuro incerto per una decisione certa?
Perchè dimenticare tutto quando invece quei ricordi potrebbero accompagnarlo per tutta la sua esistenza dandogli sempre un'appiglio di buona speranza nei momenti bui?
Crescere fa parte del ciclo vitale, ma farlo con i ricordi, con dei bei ricordi aiuta l'affrontare le giornate piene di negatività.
Che dire, Clark più guardava il portale e più sospirava, l'agitazione lo stava assalendo, le mani tremavano e la sua fronte sudava freddo.
Gli sarebbe piaciuto condividere quell'istante con qualcun altro, Tempia lo aveva lasciato da solo ma non abbandonato.
Quello era il suo mondo e nessun altro doveva decidere per lui, ne andava della sua fanciullezza; è un attimo a passare da adolescente a persona adulta e crescere con una mente aperta, serena fa bene alla propria coscienza, nessun rimpianto.
I secondi passavano velocemente, i minuti lasciavano posto alle ore e il giovane Clark era imprigionato nella sua propria mente ma la sua decisione era vicina, molto vicina.
...continua
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