La notte passava velocemente e Clark era talmente immerso nel sonno che con quell'abbraccio attorno al pozzo gli pareva di stare tra le morbide mani di sua mamma quando era ancora in fasce.

Si svegliò prima dell'alba, era così riposato e beato che volle subito capire sul da farsi. Dopo essersi ripreso, si alzò ed incominciò a guardare dentro il pozzo.

Vi era ancora un piccolo fascio di luce che permetteva a Clark di curiosare dentro il pozzo ma, la visibilitá era poca.

Decise con coraggio che si sarebbe calato laggiù grazie ad una delle liane che penzolavano oltre il buio pesto del pozzo.

Tenendosi con le mani ben strette alla liana incominciò pian piano a farsi scivolare ma facendo attenzione a non farsi male a quelle manine delicate.

Il coraggio non gli mancava a Clark ma nello stesso tempo un pò di agitazione lo aveva assalito, il buio di quel pozzo lentamente lo andava coprendo ma oramai era tardi per risalire, bisognava osare.

Chiuse gli occhi e continuò a scendere fin quando sotto i piedi sentì qualcosa.
Mosse un piede a destra, poi a sinistra e per la sua gioia aveva capito che quello era il suolo, il fondo del pozzo.

Rincuorato dell'arrivo aprì gli occhi e si giró dando le spalle alla parete del pozzo e come per magia o semplicemente strabiliante si trovò all'ingresso di una enorme grotta illuminatissima dei più variegati colori e piena di cunicoli e sentieri.

Ma la cosa strana era che guardando in alto accanto la parete del pozzo si notava solo buio pesto. Come se fosse passato attraverso una sorta di portale e la porta di accesso era proprio il pozzo.

Clark per l'ennesima volta era meravigliosamente stregato da quel scenario: un fiume, cunicoli, sentieri, piccoli alberi con liane penzolanti.

Tutto ciò rendevano ancora più magica quell'avventura.

                                                   ...continua