Dalla morte di mio padre divenni fredda e distaccata. Ma come non potrei? Lui per me era come un punto di riferimento, rimasi a dir poco traumatizzata per ciò che accadde. Tutto quello che avevamo passato era sparito in un soffio. L'unica persona che riusciva a capirmi veramente, l'unica che mi aiutava nelle difficoltà quotidiane...Purtroppo andò così e , a meno che non ci fosse stata una macchina del tempo che in qualche modo impedisse la morte di mio padre, non potevo fare altro che accettare la realtà. Tutto a causa di un caspio di tumore!

Un giorno decisi di uscire per fare una passeggiata al parco ascoltando musica triste e deprimente, come sempre. Arrivata al parco mi avviai verso una panchina libera e mi sedetti. Iniziai ad osservare la gente che passava di lì, ma mi soffermai su una coppietta che pomiciava. Osservando meglio mi accorsi di chi si trattava, avevo già le lacrime agli occhi. Erano Lucas, il mio fidanzato, ed Emma ,una delle mie migliori amiche, mi alzai di scatto e andai verso la coppietta felice.

-Sei solo uno stronzo come tutti gli altri!-gridai contro Lucas. Si girò di scatto e sbiancò alla mia vista-Beca, amore mio, posso spiegarti tutto!-disse con tono preoccupato-Amore mio un corno!-dissi sbraitando-Mi prendi per scema? Prima baci Emma e poi mi vieni a dire "Posso spiegarti tutto"?-continuai sempre urlando e ricevendo delle occhiate sconvolte dalla gente che passava e vedeva quella scena-E da te Emma sono profondamente delusa. Nonostante entrambi sapevate che stavo soffrendo per la morte di mio padre avete preferito aggiungere la ciliegina sulla torta-dissi con le lacrime che mi inondarono il viso.

-Ti prego Beca, noi non volevamo che tu lo scoprissi in questo modo-disse Emma cercando il mio sguardo, senza, però, riuscirci-Non avete fatto altro che peggiorare la situazione. Emma io mi fidavo di te e tu però senza neanche pensare alle conseguenze, mi hai fatto soffrire. Spero siate felici insieme-dissi cercando di evitare altre discussioni.

Girai i tacchi e me ne andai correndo verso casa mia. Arrivata davanti casa aprii la porta ,entrai ,la sbattei alle mie spalle, salii in camera mia ed iniziai di nuovo a piangere. Presi la prima cosa che mi capitò in mano e la lanciai contro un punto della stanza, colpendo la libreria e facendo cadere qualche libro. Mi asciugai le lacrime e andai verso la libreria e raccolsi i libri per terra e li riposi nel loro posto. Quando mi piegai per raccogliere l'ultimo libro da posare mi soffermai a guardarlo per un po'. Mi spuntò un piccolo sorriso quando lessi il titolo "The Maze Runner" che ,però ,scomparve dopo qualche secondo ripensando a tutti i bei ricordi che avevo di quel libro. Lo leggevo ,anzi , lo leggevamo insieme io e mio padre prima che andassi a dormire. Adoravo leggerlo più volte e immaginarmi le scene cercando di renderle il più reale possibile nella mia mente.

Così nacque la mia passione per "The Maze Runner". Quel libro era come una droga per me ,lo leggevo sempre quando avevo del tempo a disposizione ma smisi quando scoprì del tumore di mio padre ,ovvero 2 anni fa. Mi incamminai verso il letto e mi sdraiai su di esso e strinsi ,più forte che potevo, il libro al mio petto. Gli occhi mi si riempirono nuovamente di lacrime-VORREI VIVERE NELLA RADURA!-urlai nella speranza che accadesse ,nonostante sapessi che era una cosa impossibile-Sarebbe tutto più semplice-dissi chiudendo gli occhi. Caddi in un sonno profondo.