Chapter Twenty-Two: Penitence
Severus si strinse un po' di più nelle spalle, lasciando che i capelli gli coprissero il viso. Si chiedeva il perché non fosse al ballo ma, sopratutto, di quale favore avesse bisogno. Non si parlavano da tanto, troppo tempo, ed ora le serviva il suo aiuto?
-Perché dovrei aiutarti?-
Asserì velocemente Severus, facendo sorridere Lily. Aveva paura che se avesse impiegato troppo tempo per rispondere il 'certo che ti aiuto' gli sarebbe sfuggito dalle labbra.
-Perché io ti offro la possibilità di battere Potter al Torneo ma, per farlo, tu dovrai aiutare me.-
Lily si morse il labbro, fissando gli occhi duri del suo ex-migliore amico. Dall'espressione di Severus era sicura che non avesse capitò un granché del suo piano: poco male, gli avrebbe chiarito tutti i suoi dubbi.
-Batterò Potter con o senza il tuo aiuto, il punto è questo: se io batto Potter tu che ne ricavi?-Sibilò Severus, abbassando il tono della voce. Sapeva benissimo che Lily non sopportava Potter, non era una novità per nessuno.
Che volesse avere la sua piccola vendetta su James per averla spiata? Quella era l'unica soluzione che trovò.
Lily mugugnò, infastidita, sotto lo sguardo attento di Severus. Quest'ultimo aveva capito il suo piano ma non voleva di certo perdersi lo spettacolo.
-Questo non conta. Voglio che tu mi insegni gli incantesimi non verbali. In caso tu dovessi perdere, Potter dovrebbe combattere contro di me e con il tuo aiuto sarei in grado di batterlo.-
Severus non si mosse, mentre alzava un sopracciglio con fare critico. Quindi era questo che voleva Lily: battere Potter davanti a tutta la scuola.
-Per quanto ne so, Potter ha un inquietante ossessione per te, quindi: chi ci assicura che non perderà di proposito solo per attirare la tua attenzione?-
Lily aprì la bocca per poi richiuderla. In effetti la domanda di Severus aveva un senso, ma al contempo stesso era quasi sicura che Potter non l'avrebbe mai volutamente lasciata vincera.
Si chiese poi se fosse davvero giusto chiedere aiuto a Severus. Lily annuì, più a se stessa che a Severus.
-È un Grifondoro- Severus grugnì, come se quello fosse il problema. -E un Grifondoro non abbandona mai un duello, dovresti saperlo.-
Gli rispose Lily, piccata. Severus roteò gli occhi, mentre osservava a qualche metro di distanza la chioma di James avvicinarsi. Incredibile come anche a distanza di qualche metro quei suoi fastidiosi capelli risaltassero.
-Al Lago Nero alle undici, niente ritardi.- esordì Severus, infilando le mani nelle tasche dei jeans e sorpassando Lily. Non aveva voglia di avere un faccia a faccia con Potter, tanto meglio levare le tende il prima possibile.
Lily tirò un sospiro di sollievo: c'era riuscita.
Una mano le avvolse il polso, facendola voltare. Gli occhi del Cercatore di Grifondoro la scrutavano dubbiosi, forse preoccupati. Non voleva che le stesse troppo vicino, non proprio adesso.
Perché era uscito a cercarla?
-Tutto bene con Mocciosus?- Lily assottigliò gli occhi, come ad invocare la calma. Non perché James le desse fastidio, ma perché l'idea che ora fosse così gentile con lei la faceva contorcere dai sensi di colpa.
Doveva continuare a ripetersi che era stata tutta colpa di Potter che l'aveva spiata, che la sua era una piccola vendetta rispetto a quello che aveva fatto lui. Non era però sicura che i suoi genitori sarebbe stati fieri di quella sua scelta.
Scacciò velocemente quel pensiero, tornando alla realtà.
-Si, parlavamo delle ronde del prossimo mese, tutto qui.- James non si mosse, scrutando Lily con aria critica. L'aveva vista lasciare il ballo come una furia e il suo primo istinto era stato quello di andarle indietro.
Lily, dal canto suo, non fiatava, pregando che la sua bugia l'avesse convinto.
-Mh, va bene. Vuoi tornare a ballare? Alice sta cercando di strozzare Remus con la cravatta. Diamine, le ha solo sporcato le scarpe con del vomito...si può pulire, no?- Per quanto fosse popolare James non si sarebbe mai capacitato di quanto le donne fossero strane.
Forse il tratto caratteristico delle ragazze di Grifondoro era l'irritabilità e l'essere manesche, si disse lui.
Lily sbiancò, stringendo le mani sulle spalle del ragazzo. James la guardò, sogghignando: che il suo fascino stesse finalmente facendo effetto sulla Evans?
-Le scarpe erano per caso nere? Con qualche brillantino sui bordi?-
James alzò le sopracciglia, come se Lily fosse appena impazzita. No, la Evans non era decisamente caduta ai suoi piedi. Possibile che un paio di scarpe fosse più interessante di lui?
-Per chi mi hai scambiato, per Sirius? Io non studio l'abbigliamento degli altri-
Lily emise un basso ringhio, scuotendo James dalle spalle. A quel punto, era questione di vita o di morte.
-Okay, okay! Si, sono nere e...- ma Lily era già in preda ad una crisi di nervi mentre con passo lesto raggiungeva l'amica all'interno della sala. Non pensava nemmeno di possedere tale velocità, lei che l'unico sport che praticava era lo sfogliare i libri.
-Quelle erano le mie scarpe! Remus hai appena vomitato sulle mie scarpe!- Sbraitò Lily, mentre Alice la guardava con sguardo infuocato.
-Io stringo la cravatta e tu gli tappi il naso, soffocherá prima.- Decretò Alice, mentre Lily si sfregava le mani con aria decisamente inquietante.
**
Alle undici esatte Lily si trovò a pochi passi dal Lago Nero, stretta nel mantello scuro che le forniva da "coperta". Faceva davvero freddo, sopratutto in un luogo del genere.
Non potevano fare pratica davanti ad un camino, piuttosto? Lo scenario, inoltre, non era esattamente dei più incoraggianti. Se fosse sbucato un mostro assassino non se ne sarebbe affatto sorpresa.
Forse erano i Serpeverdi a trovare divertenti posti tanto macabri, visto che pareva che solo loro vi ci si recassero. Si sarebbe dovuta appuntare di chiedere a Severus di cambiare luogo di incontro la prossima volta.
-Sei arrivata.- Borbottò Severus, sorpassandola. Lily dovette sforzarsi di non urlare per lo spavento. Non l'aveva sentito arrivare, ne tanto meno l'aveva visto.
Quella si che era una situazione inquietante.
-Avevi qualche dubbio?- Severus non rispose, si limitò a guardarla come se fosse una bambina capricciosa. Si aspettava, in realtà, di vederla arrivare. O forse ci sperava.
Tutto quello che doveva fare era insegnarle ad usare gli incantesimi non verbali, ma a quale scopo? Cosa poteva guadagnarci da tutto ciò? In pochi secondi ebbe la sua risposta.
-Non credo di voler accettare.- esordì Severus, mentre Lily aggrottava le sopracciglia. Distolse quindi lo sguardo, fingendo di essere profondamente assorto nei suoi pensieri. Il Lago, quella sera, era una visione quasi rassicurante.
Era certo che Lily non la pensasse come lui, in fatto di gusti erano sempre stati diversi.
-Non capisco.- Fino a poco prima le aveva detto che l'avrebbe aiutata, dandole persino appuntamento in quel luogo tremendo ed ora le stava dicendo che si rifiutava?
-Se vuoi che io ti aiuti, tu dovrai fare qualcosa per me.- Lily trattenne il fiato, annuendo per fargli intendere di continuare. C'erano tante cose che si aspettava di sentirgli dire, ma non di certo quella.
-Voglio il tuo perdono.-
**
-Ehi, Remus! Come stai? Tutto bene?- Gli domandò James appena lo vide entrare, o meglio correre, nella stanza.
Il ragazzo aveva un colorito decisamente pallido ed il respiro affannato mentre si lasciava cadere a peso morto sul letto. Era stanco e impaurito, doveva ammetterlo.
-Voi..mi avete lasciato li da solo con quelle due pazze! Mi avete abbandonato, voi, gli amici di una vita, avete lasciato che il vostro migliore amico morisse soffocato!-
Sbraitò Remus, trovando quel po' di fiato che prima aveva perso.
Sirius, James e Peter si osservarono a vicenda, tornando poi a guardare Remus. Si sentivano in colpa? Certo, ma questo non voleva dire che non temessero Alice e Lily.
-Non prenderla sul personale, è che sono davvero due psicopatiche ed io non voglio entrare nella loro lista nera.-
Asserì Sirius, mentre Remus grugniva. Era decisamente meglio per la sua incolumità non mettersi contro le ragazze più violente che avesse mai incontrato.
-E poi la Evans aveva un tacco niente male..insomma, se mi fossi messo in mezzo me lo avrebbe tirato dietro, capisci? Ed io non voglio di certo trovarmi un buco in fronte solo perché tu hai la mania del vomito.-
Decretò James, facendo ridacchiare Peter.
Ormai il vomito di Remus era divenuto l'attrazione principale di ogni ballo scolastico, il loro motto era: niente vomito se non alzi non il gomito. Tutti, tranne i nuovi arrivati, si aspettavano di vedere Remus sentirsi male.
-Posso capire James e Sirius ma tu...Peter..tu mi hai abbandonato per delle cioccorane!-
Peter si ritirò tra le coperte, urlando un: "è vero amore!"
**
Lily entrò a passo svelto nell'aula di Babbanologia assieme ad Alice, quella mattina si erano svegliate il prima possibile per ripassare le ultime cose ed erano entrambe di pessimo umore. Se James avesse dovuto descriverle, avrebbe detto che assomigliavano a delle combattenti spartane.
Forse era per le bacchette che tenevano salde in mano o semplicemente per le loro espressioni truci mentre li osservavano che glielo fece pensare.
Lily si sedette composta mentre osservava James giocare con il suo Boccino. Un sorriso spontaneo le incorniciò il volto, pareva un vero e proprio bambino troppo cresciuto. Potter era probabilmente una delle persone più infantili che avesse mai conosciuto e, per la prima volta dopo anni, pensò che fosse quasi carino. Appena se ne accorse si affrettò a far svanire sia il pensiero che il sorriso mentre un muto imbarazzo si diffondeva in lei.
Voleva davvero "allearsi" con Severus?
Lily lanciò un occhiata al Serpeverde che, composto, prendeva appunti.
Poi tornò a guardare James. Era davvero necessario umiliarlo al torneo? Forse no, pensò Lily.
Era strano per lei non sapere cosa fare, ancor più strano era pentirsi di una decisione che lei stessa aveva preso. Che doveva fare?
James, intanto, sfogliava le pagine del libro, scrutando le macchinazioni babbane con un cipiglio. Tutti quegli oggetti non aveva senso per lui, si chiedeva come facessero a vivere senza magia. Lui, ne era certo, non ci sarebbe mai riuscito.
-Babbani,- Borbottò infine sospirando: non li avrebbe mai capiti.
-Ragazzi, avete notato che, da quando ho fatto quella sottospecie di spogliarello, la McGranitt è diventata...non so, dura?- Domandò Sirius, puntando un dito verso la prof. che quel giorno era di supplenza.
Li osservava tutti e quattro come se fossero i suoi peggiori nemici, quasi faceva paura.
Remus grugnì, smettendo di scrivere per lanciare un'occhiata scioccata all'amico. Davvero non se ne rendeva conto? Remus avrebbe giurato che la McGranitt, prima o poi, sarebbe andata da uno psicologo.
-Probabilmente sta cercando di obliviarsi per smettere di ricordare tutte le scemenze che hai fatto negli ultimi anni. Io l'ho fatto.-
Sirius aprì la bocca, vagamente offeso, mentre James alzava gli occhi al cielo.
-Solo perché non sei dotato come il sottoscritto- Borbottò Sirius, poggiando il mento sul tavolo.
James si girò leggermente, passando un bigliettino a Frank, quando notò lo sguardo di Lily su di se. Non ci fece caso ma tentò comunque di studiare la sua espressione. Era rilassata, le goti leggermente arrossate ed un sorrisetto sfacciato in volto. A James parve di sbattere contro un muro.
La Evans era sempre stata troppo.
Troppo intelligente, troppo sveglia, troppo impulsiva, con i capelli eccessivamente rossi e gli occhi assurdamente verdi. Ed ora, per qualche strano motivo, era anche troppo bella.
Se quella fosse stata una giornata normale, Lily non l'avrebbe guardato e non avrebbe sorriso e lui, scioccamente, non avrebbe pronunciato quelle sei parole al restante dei Malandrini.
-Credo di essermi innamorato della Evans.-
Angolo Me:
Ehi! Scusate se non ho aggiornato, è che non avevo idee e la scuola mi ruba molto tempo. Oggi mi è venuto in mente questo capitolo ed eccomi qui. Finalmente James si è reso conto, volente o nolente, che Lily non gli è indifferente. E lei? Lo è?
Ora vi devo lasciare, buona lettura ♥
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro