Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Chapter Twenty-Four- Too much anxiety for a Gryffindor || ✔


Lily era un fascio di nervi mentre osservava il sorrisetto di James. Tutta quella situazione era sia inquietante che imbarazzante, pareva quasi la scena di un film. Si chiese per quanto avesserò fatto le prove, perchè di certo non avevano improvvisato.

Il suo sguardo rimase però fisso su James che, ancora sorridente, l'osservava speranzoso. Il piano era stato organizzato da lui e Sirius quindi non c'era modo che fallisse, giusto? 

Sorrideva talmente tanto che Lily si domandò se non gli facessero male le guance, pareva che James avesse una paralisi facciale bella e buona. 

Alice, seduta sulla sua poltrona, già inizia a pentirsi d'essersi fatta coinvolgere in quel maledettissimo piano senza senso. Voleva aiutare Potter? Forse, ma con un metodo del genere era dubbiosa che sarebbe riuscito a conquistare Lily.

Dopotutto, la ragazza più intelligente del loro anno non poteva di certo farsi abbindolare da una sceneggiata così stupida.

-Si.- Fu la risposta secca di Lily.

James si lasciò scivolare sulla sedia, con un broncio infastidito sul volto.

-Perché no? Sono anni che te lo chiedo, perché non vuoi venire ad Hogsmeade con me?- Si prese il viso tra le mani, come se volesse piangere, in preda ad una crisi isterica. Aveva organizzato tutto così bene! Come aveva fatto a fallire? 

Sbuffò sonoramente, dicendosi che mai più avrebbe dato ascolto a Sirius.

Lily, dal suo canto, era più che confusa: aveva acconsentito all'uscita e James si comportava come se non l'avesse affatto sentita. Era certa che fosse stupido, ma non fino a quel punto. Già si pentiva della sua risposta, insomma.

-Ho detto che ci vengo.-

James parve continuare a non sentirla mentre Sirius sbatteva le palpebre freneticamente. Aveva sentito bene? Alice afferrò la mano di Sirius, saltellando assieme a lui come se avessero appena sentito la cosa più straordinaria al mondo. 

La Evans aveva appena detto di si a Potter, questo si che era un giorno da fissare sul calendario!

-Non mi interrompere, Evans! Solo- poi si bloccò, alzandosi di scatto per poggiare le mani sulle spalle di Lily. No, impossibile: le sue orecchie dovevano avere qualcosa che non andava, la Evans non avrebbe mai accettato un suo invito.

-Hai detto che ci vieni? Verrai ad Hogsmeade con me? Davvero?!- James sbarrò gli occhi, scuotendola leggermente per le spalle. Doveva ricevere una conferma e doveva riceverla subito, il suo cuore non avrebbe retto per molto tempo ancora.

Urlò l'ultima parte della frasi con un tono stridulo, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della rossa. Remus e Sirius si premettero le mani sulle orecchie: le urla di James erano peggio degli ultrasuoni, forse più che un cervo era un delfino, si disse Remus.

-Datti una calmata.- Gli diede un colpetto sulla fronte, ammonendolo. Sembrava quasi che stesse sgridando un cane. Sirius trattenne il fiato, incrociando le mani con Alice in segno di preghiera. Entrambi speravano che non cambiasse idea, anche perchè non avrebbero avuto altri piani di conquista. 

James obbedì, puntando i suoi occhi in quelli verdi di Lily. Avrebbe fatto di tutto pur di non farle cambiare idea, e se stare zitto era la soluzione allora l'avrebbe fatto volentieri. Certo, non che stare in silenzio fosse molto facile per lui, avrebbe dovuto chiedere a Remus di fargli un incantesimo.

-Adesso, molto lentamente, allontanati da me. Con le mani alzate.-

Asserì Lily, mentre James non si muoveva di una virgola. Forse nemmeno l'aveva sentita tanto era assorto nei suoi pensieri. 

Sirius spostò lo sguardo da Lily all'amico, sospirando. Sarebbe dovuto intervenire e salvare James dalla possibilità d'esser rifiutato. Gli si avvicinò quindi velocemente, tirandogli una sberla sul collo per risvegliarlo dal suo stato di trans. 

La violenza era la soluzione, si: decisamente.

James sobbalzò, lanciando un urletto davvero poco femminile per la paura. Perchè tutti dovevano picchiarlo? Era stato in silenzio, cosa aveva fatto di sbagliato? La Evans gli aveva detto di non parlare e lui aveva ubbidito, finendo a fantasticare sul loro appuntamento. 

Quando poi puntò gli occhi su Lily non la trovò. Era letteralmente scomparsa.

Girando la testa si accorse della sua figura minuta che sbatteva la porta della stanza.

O perlomeno, della stanza sbagliata.

**

-Non ci credo, quindi hai passato l'intera nottata nello stanzino delle scope?- Domandò una Alice parecchio confusa. Come aveva fatto a non accorgersi della scomparsa dell'amica? Forse i compiti di Trasfigurazione l'aveva davvero assorta troppo.

Lily sbuffò, tirando su con il naso. Quelle maledette scope incantate avevano continuato ad attaccarla tutto il tempo ed ora si trovava piena di lividi e con una nottata insonne alle spalle..

-E perché non sei uscita?- Lily la fulminò con lo sguardo, sistemandosi i capelli di lato. Non aveva davvero voglia di ripensare anche solo ad un singolo particolare di quella notte, ma Alice era curiosa e scampare alle sue domande sarebbe stato difficile.

-Perché magari non avevo le chiavi?- Ironizzò lei, alzando gli occhi al cielo. Subito dopo si morse la lingua, pentita di averle risposto in quel modo. Alla fine non era colpa di Alice, no: era colpa di Potter. Era sempre colpa di Potter.

-E quindi come hai fatto ad uscire?-

Alice si sporse ancora di più verso di lei, curiosa e bramosa di ricevere altre informazioni. L'esperienze tragiche dell'amica erano ormai il suo pane quotidiano, prima o poi avrebbe preso in considerazione di scriverci un libro.

-Ti ricordi quando ho detto che la nostra amicizia aveva la sua dose di privacy? Ecco.-

Lily smise di parlare, ignorando le continue frecciatine di Alice per concentrarsi sul discorso della McGranitt. Aveva sonno e la lezione soporifera della professoressa di certo non la stava aiutando a rimanere sveglia. Dov'era il suo thermos di caffè quando le serviva?

Peccato che, dopo dieci minuti senza che Alice distogliesse lo sguardo da Lily, cedette, iniziando a raccontare per filo e per segno tutto ciò che le era accaduto.

 F L A S H B A C K

James aggrottò le sopracciglia, continuando ad osservare la porta dietro la quale era appena sparita Lily.

-Ditemi che non è finita realmente nello stanzino delle scope.- Sospirò James, premendosi le mani sul volto. Impossibile, doveva aver visto male; la Evans non poteva davvero aver confuso lo stanzino delle scope con la porta d'uscita.

-Se lei è la ragazza più intelligente di Hogwarts io sono bello quanto Gazza.-

Decretò amaro Sirius, passandosi una mano tra i capelli in sincronia con l'amico. Remus giurò che, prima o poi, li avrebbe rasati a zero mentre dormivano. 

-Il problema ora è: come la facciamo uscire?- Domandò velocemente James, cercando di forzare la serratura.

Inutile, una volta entrati non si poteva più uscire dal famigerato stanzino. James sbatté il piede a terra, frustrato: non gliene andava mai bene una!

-E se la lasciassimo lì?- Provò a chiedere Sirius, prima di ricevere un'occhiataccia da parte di Remus. Insomma, avevano lavorato tutto il giorno per aiutare James ed ora doveva risolvere i problemi della Evans? L'amicizia con James era davvero complicata.

-Non possiamo incantare la porta?-
Chiese velocemente James, unendo le mani come in segno di preghiera. Bastava che il preside non venisse a saperlo, giusto? Dopotutto quella era una scuola di magia, l'avrebbe considerata come un'esercitazione personale.

Remus scosse la testa, avvilito. 

-Da quando Alicia McCreery è stata scoperta assieme a Robert -e dopo che i genitori le misero una cintura di castità- lo stanzino è stato stregato affinché nessuno possa usare la magia per aprire la porta. Si può entrare uno alla volta, dopo aver varcato la soglia la porta si chiude automaticamente.-

Spiegò Remus, mentre James usava la testa di Sirius come "metodo sfondo". Già perché, secondo James, la testa più adatta a sfondare una porta era proprio quella di Sirius. Coincidenza vuole che non si fosse presentato agli allenamenti di Quidditch e che James avesse giurato vendetta.

Remus pensò quasi di aiutarlo. Poi ci ripensò.

Sarebbe stato divertente constatare se sarebbe crollata prima la porta o la testa di Sirius. 

Quest ultimo, dal suo canto, giurò di star per svenire. La testa gli doleva ma contraddire James non era un'opzione, dopo quel giorno avrebbe dovuto farsi visitare e rifarsi la messa in piega.

-Sta cedendo, me lo sento! Evans, amore, sei viva?-

Urlò James, anche se Remus era sicuro che la porta fosse totalmente integra.

Lily, all'interno dello stanzino, era occupata a tenere a bada la scopa più agguerrita che avesse mai visto. Pareva infatti che gli utensili all'interno dello stanzino fossero stregati e che non ne volessero sapere di starsene fermi.

-Per Merlino, no! E non chiamarmi " amore".- fu la risposta secca di Lily mentre le sue parole venivano soffocate dall'urlo addolorato di Sirius.

-Hai ragione, lasciamo i nomignoli per quando saremo in intimità.-

Asserì James mentre Lily lanciava un urlo di puro terrore, schivando per un pelo l'attacco di una spugna. 

-Per Godric, Potter! Tirami fuori di qui, subito. Su-bi-to!- Colpì con una mano la porta, invocando ancora una volta aiuto mentre una pezza le colpiva il viso.

James si fermò, interdetto. Da quando James Potter prende ordini da una donna? Si chiese.

Sirius sembrò leggergli nella mente perché rispose al suo posto.

-Da quando quella donna ti rifiuta da sette anni! E da quando il tuo migliore amico è sicuro d'aver una commozione cerebrale.- Sirius giurò di aver perso tutti neuroni che gli rimanevano: ora si che sarebbe stata dura recuperare Trasfigurazione e Pozioni.

La risposta di James fu stroncata dallo sbattere di qualcosa sulla superficie della porta.

Già, perché Lily aveva appena sbattuto la testa poco elegantemente sulla porta.

-James Potter, tirami fuori da qui se non vuoi che ad Hogsmeade ti accompagni l'aria!-

Remus sorrise alla minaccia di Lily mentre James sbiancava.

-Butterò giù questa porta, fosse l'ultima cosa che faccio!-

Prima che Remus potesse anche solo pensare di fermarlo, James aveva già pronunciato l'incantesimo.

-Stupeficium!- la porta venne sbalzata all'indietro mentre, dietro una nube di fumo, una Lily decisamente poco contenta starnutiva. Aveva appena distrutto una porta solo per uscire con la Evans. Se ne pentiva? Decisamente no.

-Stai bene, Evans?-

James si chinò alla sua altezza, osservando divertito i capelli sparati in ogni direzione della rossa. Sembrava quasi che avesse preso la scossa, avrebbe dovuto dirle che le donavano?

-Tu mi chiedi se sto bene? Se sto bene?!- Urlò furiosa Lily. Che domanda scontata, certo che non stava bene! Era stata attaccata da scope, secchi e pezze di ogni genere. Non avrebbe mai più guardato le scope come una volta, ne era sicura.

E anzi, avrebbe intrapreso una campagna elettorale contro di loro.

-Shh, non fare rumore.- Le sussurrò James, come se un attimo prima non avesse fatto saltare in aria una porta. Sirius, steso a terra con un fortissimo mal di testa, alzò il pollice in aria e: -sto bene,- disse, prima di svenire.

F I N E   F L A S H B A C K

Alice strabuzzò gli occhi, cercando di non scoppiare a ridere davanti a tutta la classe.

-Ed io in tutto questo non mi sono svegliata?-

Lily annuì, sconsolata. James aveva rotto una porta e la testa di Sirius in una sola serata e lei aveva deciso di non togliergli nessun punto. Dopotutto la colpa era stata sua a confondere la porta dello stanzino con quella d'uscita.

Certo, si disse lei, James avrebbe anche potuto trovare un altro metodo per aprire quella dannata porta.

-Non so che ti dia Frank la sera per farti dormire in quel modo.-

Si chiedeva come avesse fatto a non svegliarsi, era sicura che tutto il castello avesse sentito le loro urla. 

Alice arrossì furiosamente, dando un pugnetto sul braccio dell'amica.

-Luce dei miei occhi!- 

Alice e Lily si lanciarono uno sguardo, impallidendo all'unisono. 

Lily si girò lentamente, scrutando la figura solare di James avanzare verso di lei. Quella sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata. Sbatté quindi la fronte contro il banco, pregando di svenire proprio come aveva fatto Sirius la sera prima

-Perché non ci sono morta, in quello stanzino?-

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro