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Chapter Three: The Golden Snitch||✔


Lily strabuzzò gli occhi, distaccandosi dal vetro. Forse il suo succo di Zucca aveva davvero qualcosa che non andava. Ricoprì lo specchio, euforica, poi corse giù per le scale, osservando l'orologio che aveva al polso.

Diamine, era in ritardo di quasi un quarto d'ora! Iniziò a correre verso l'aula con il fiato bloccato in gola, spalancando le porte di quest'ultima appena vi ci arrivò davanti. 

-Signorina Evans, desidera fornirmi una motivazione valida per la quale lei abbia saltato un quarto della mia ora?- Lily adocchiò velocemente la professoressa che, con aria infastidita, l'osservava attentamente, usando l'indice per far scivolare gli occhiali sul naso lungo e simmetrico.


La ragazza trattenne il fiato: Lily Evans in ritardo era uno spettacolo più unico che raro.

-Io...mi scusi professoressa.- Non riuscì ad inventarsi una scusa migliore, nonostante ci avesse pensato qualche secondo, e di certo rivelarle dello specchio era fuori questione.


La McGranitt inclinò la testa di lato, rimanendo in silenzio per qualche secondo come a voler ponderare bene la gravità della situazione; alla fine sospirò, tornando a parlare con un tono più morbido.


-Non mi bastano le scuse, signorina; voglio una spiegazione.-  Lily inspirò profondamente lasciando che il suo cervello componesse qualche frase di senso compiuto; quella era una situazione oltremodo imbarazzante e pareva non riuscire ad inventarsi una scusa migliore.

-Mi sono sentita male, mi scusi. Non capiterà una seconda volta.-

Lily si sentì pervadere dalla rabbia quando vide Sirius mimare con le labbra un: La ragazza-perfetta non è così perfetta.

La McGranitt strinse le labbra, delusa, mentre sospirava.

-È il suo primo ritardo, signorina Evans; questa volta ci passerò sopra, si muova: mi ha già fatto perdere troppi minuti di lezione.- Agitò la mano in aria, indicandole il suo solito posto a sedere per poi tornare alla cattedra.


Lily, rossa in volto, annuì per poi correre a sedersi vicino ad Alice, nascondendo il volto tra le mani. sedendosi affianco ad Alice, nascondendo poi il viso tra le mani.

-La Evans in ritardo! Devo assolutamente appuntarmelo da qualche parte. Magari potremmo dedicarle una festività, che ne dici Ramoso?-

Sirius picchiettò le dita sul banco, aspettando pazientemente la risposta dell'amico.


-Dico che questa sera saremmo troppo occupati a lavare i pavimenti di Hogwarts per preoccuparci dei ritardi della Evans.- Sbuffò infastidito James, battendo il pugno sul banco. La Evans gliela aveva fatta sotto ai baffi, riusciva ad immaginarsela mentre li guardava pulire con un meraviglioso ghigno stampato in viso.

Sirius aggrottò le sopracciglia, facendo un sorrisetto soddisfatto.

-Ho già provveduto io, mio caro Malandrino. Credevi davvero che mi sarei fatto mettere all'angolo dalla Evans?- Il tono di Sirius suonò accusatorio mentre puntava i propri occhi sull'amico, guardandolo con una vaga aria di superiorità che, James ne era sicuro, aveva ereditato dalla madre.

-Cos'hai in mente?- James si fece più curioso, riusciva a percepire il suo solito sorrisino formarsi sul proprio viso. Aveva quindi concentrato tutta la sua attenzione su Sirius, intimandogli di continuare a parlare.

-Elfi Domestici, ovviamente. Sono quasi scoppiati in lacrime quando gli ho chiesto di sostituirci. Insomma, è scandaloso! Capisci quanto le loro vite siano misere? Piangere di gioia per una richiesta simile... mi inquietano, quegli elfi.- Concluse infine, aspettando una risposta da James.

Intrufolarsi nelle cucine era stato facile, anzi facilissimo, ed ottenere l'aiuto degli Elfi lo era stato ancora di più. Una parte di lui si sentiva in colpa al pensiero di averli sfruttati ma l'altra parte gli diceva che almeno avrebbe evitato di pulire l'intero castello.


-Sei un genio Sirius! Come ho fatto a non pensarci? O meglio: come ha fatto la Evans a credere che non avremmo trovato delle scappatoie?- Sirius alzò le spalle, visibilmente a suo agio nel sentirsi lodare.


James si rilassò contro la sedia, chiudendo gli occhi con una certa soddisfazione. Sirius era riuscito ad evitare la punizione e la Evans, se tutto fosse andato per il verso giusto, non l'avrebbe mai scoperto. Cosa poteva desiderare di più?


-Ma la domanda che continua a tormentarmi da quasi due quarti d'ora è: dove diamine era finita la Evans?- Sirius puntò i suoi occhi sula nuca della rossa, contemplando diverse opzioni.

Quando quella mattina né James né Sirius l'avevano vista arrivare avevano pensato fosse malata, non poteva esserci altra spiegazione, giusto?


-Da quando ti interessi dei programmi della Evans, Sirius?- Lo schernì James, ghignando nonostante provasse una leggera punta di fastidio. Certo, anche lui era curioso di cosa avesse tenuto impegnata Lily ma non l'avrebbe mai ammesso. Sirius decise di ignorare il suo ultimo commento, stiracchiandosi sulla sedia.


Non gli importava particolarmente, era pure curiosità che in un modo o nell'altro avrebbe soddisfatto.


-Bene, bene. Quindi non sei minimamente curioso di sapere il perché la Evans sia arrivata in ritardo?- Sirius sapeva benissimo che tasti premere con James, riuscendo a capire quando gli mentiva e quando no.


James scosse la testa, mentre osservava la chioma vermiglia della ragazza. Erano così rossi. Pensò lui con sarcasmo. Era completamente ridicola. I capelli troppo rossi e gli occhi troppo verdi. Non era normale.

Eppure non gli dispiaceva guardarla, chissà quante sfumature di verde possedevano i suoi occhi. Scacciò repentinamente quel fastidioso pensiero, concentrandosi su altro.


-Mi stai ascoltando, Ramoso?- Sirius schioccò le dita davanti al viso assorto di James, scocciato nel vederlo preso da altro.


James guardò il suo migliore amico, passandosi una mano tra i capelli.


-Si, certo! Sono pienamente d'accordo con ciò che hai detto.-

In realtà non ricordava di aver sentito anche solo una parola di quello che gli aveva detto l'amico, quindi l'opzione che scelse fu quella di dargli corda e di fingersi d'accordo e interessato con qualsiasi cosa avesse detto.


Sirius, per nulla convinto, mugugnò qualche vago insulto: non gli piaceva essere ignorato e James lo stava ignorando fin troppo in quegli ultimi giorni. Lui, Sirius Black, era l'attrazione principale ad Hogwarts, chiunque si sarebbe offerto volontario per sentirlo parlare, giusto? Sbagliato; perché quando Sirius iniziava a blaterare era difficile farlo smettere.


-Quindi sei d'accordo con me nel dire che la Evans possa aver avuto un rapporto sessuale in quindici minuti?- Sirius sorrise, sporgendosi in avanti, contemplando l'espressione scandalizzata sul volto dell'amico.

Si, sapeva esattamente che tasti toccare.

-COSA?!- sopraggiunse James, alzando il tono della voce.

La McGranitt si girò, scocciata, scoccando ai due un'occhiata gelida. Dovevano pagarla di più solo per il fatto che sopportava quei due da sei anni e mezzo. Remus, al fianco di James, iniziò invece a borbottare frasi sconnesse, facendo osservazioni inopportune su come i due Malandrini fossero dei depravati.


Prima o poi avrebbero dovuto pagare anche lui.

L'ora, per Lily, passò lentamente, mentre alle sue spalle James era intento a spiegare a Sirius il perché la ragazza non avrebbe mai potuto avere un rapporto sessuale in quindici minuti.

così bacchettona che probabilmente avrebbe contraddetto ogni sua mossa, sono anche sicuro che sarebbe subentrata in una sfilza di ammonizioni d'ogni tipo! Ho il tremendo sospetto che sia ancora vergine. Te la immagini? "No, inclinati un po' di più così formeremo un angolo retto assolutamente perfetto"- James imitò la voce della rossa, forse un po' troppo acuta per i gusti dell'amico.

-Sono felice di informarti, Potter, che non sono più vergine da più di un anno e, con tutto il rispetto che non provo per te, ti consiglio di piantarla di parlare della mia vita sessuale e non. Ci siamo intesi? Bene.-

Sbottò Lily, più che infastidita, mentre Alice la tirava per il mantello, tentando di fermarla dall'ammazzare Potter.


Sirius ghignò nel vederla uscire velocemente dalla classe con espressione indignata, pestando i piedi a terra come una bambina. Ma la cosa più divertente, si disse Sirius, era l'espressione sconvolta e pallida di James.


**

-Va bene, razza di inetti. Oggi ci sarà la partita di Quidditch e voi sapete cosa vuol dire, giusto? Siete consapevoli delle conseguenze che un'improbabile perdita avrebbe su di voi, si?-


James lasciò scorrere lo sguardo su ogni componente della propria squadra, minacciandoli silenziosamente. Da quando era iniziato l'anno si era premurato di rendere gli allenamenti il più duri possibile per far si che la squadra vincesse ogni partita.


Perché per James Potter l'importante non era partecipare, era vincere.


I membri della squadra annuirono, cercando di calmare i nervi; smorzare la tensione era quasi impossibile con un capitano così spaventosamente severo e autoritario.

Fuori dal campo di Quidditch James era una persona solare e simpatica ma una volta entrati in gara cambiava totalmente, trasformandosi in una bestia assetata di voglia di vincere.


Non c'era di che sorprendersi, quindi, delle espressioni terrorizzate della squadra di Grifondoro.


James, a cavallo della sua scopa, guardò la squadra con un cipiglio fino a quando il suo sguardo non si fermò su un componente in particolare: Matt, un ragazzo smilzo e dall'aspetto sciupato che, poco lontano da lui, sghignazzava.


-Stai ridendo Matt? È questo che stai facendo? Dopo tutto ciò che ho fatto per voi, ti permetti di ridere?- James digrignò i denti mentre vedeva Sam, il battitore, piegarsi in due, in preda ad un conato di vomito.

James era sbiancato mentre si premeva una mano contro gli occhi, impedendo a se stesso di farlo fuori in quel preciso istante.


-Sam,- e il battitore fu sicuro che fosse giunta la sua fine. Aveva appena vomitato davanti a James Potter, capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro? Oh, si che l'aveva fatto, ed ora avrebbe dovuto pagarne le conseguenze.

Il povero Grifondoro alzò lentamente la testa, pronto a ricevere la più grande lavata di capo del secolo.


-Tu ti stai sentendo male a cinque minuti dall'inizio della partita, vero Sam? Hai intenzione di vomitare anche su qualche Pluffa?-

James indicò il campo con espressione sconvolta mentre iniziava a sedersi: gli sarebbe venuto un attacco di panico, ne era sicuro.


Sam degludì, improvvisamente consapevole di quanto la sua vita fosse importante. Sto per morire, si disse, e nessuno della squadra fermerà James dal sotterrami nelle profondità del Lago Nero.

-No, capitano. Era solo... L'emozione.-

Certo, non posso mica dirgli che me la sto facendo sotto.

James assottigliò lo sguardo, mentre il resto della squadra attendeva.

-Bene. Qualcun'altro deve vomitare? No? Perché la fuori a fare da telecronista c'è Sirius Black. Il Sirius Black che vi starà attaccato al sedere ogni singolo secondo della partita. Ci siamo intesi? E se qualcuno di voi si azzarderà anche solo a starnutire può dire addio alla proprio tranquilla vita.-

James li guardò tutti, uno ad uno, per assicurarsi che avessero recepito a dovere il messaggio. Niente poteva andare storto, nemmeno una singola cosa, non sotto il suo sguardo.

La squadra annuì, mentre James riprendeva a parlare.

-E se davvero aveste bisogno di vomitare: fatelo su qualche Cacciatore, o, anche meglio, sul Cercatore di Serpeverde.-

Con quell'ultima frase James pensò di aver smorzato la tensione, lasciando i componenti della squadra ad adocchiare le proprie scope, impazienti di iniziare. 


Al di fuori la tende dei Grinfondoro, Sirius si schiarì la voce mentre si sistemava meglio nella sua postazione da telecronista.

-Ed eccoci ad una nuova partita di Quidditch! Lo so, lo so, ma prendetela con filosofia, sempre meglio di quando Grifondoro giocò contro Tassorosso. Uno che si scusava per aver colpito James in faccia con un Bolide e l'altro che urlava: la nostra vendetta sarà senza pari,Tassorosso del cavolo!". Si professoressa, ha ragione professoressa, non ricordiamo certi spiacevoli, si fa per dire, incidenti.

Ed ecco che entra la squadra di Grifondoro! Capitanata da James Potter, nonché Cercatore e ragazzo con un ossessione maniacale per i suoi capelli. A seguire i tre Cacciatori: Mark Flickman, Kate Stuart e Mike....Mike...oh, per Godric! Qual'è il tuo cognome, ragazzo? No professoressa, mi scusi, avrei dovuto ricordarmelo, si professoressa, ha completamento ragione.
Ma passiamo ad altro, nella sua tenuta scintillante da Portiere possiamo vedere Frank Paciock che...Per Godric, Alice, trattieni gli ormoni, te ne prego. Sento i tuoi gridolini isterici da qui. Dicevo, Frank Paciock, Capitano e vittima di una vita amorosa con la signorina Prewett e-Ahi! Okay, chi mi ha lanciato una..una polpetta?-

Sirius si pulì schifato, mentre lanciava un occhiata minacciosa ad Alice, la quale gli puntò contro una bottiglietta d'acqua. Sirius sospettò contenesse qualche sostanza tossica, magari la Prewett aveva rubato una pozione squagliante alla Evans per minacciarlo.

-Prima che la Prewett mi uccida o peggio, prima che sfregi il mio bellissimo volto, procediamo! Subito dietro possiamo ammirare Sam Hunt il quale ha un colorito davvero discutibile... Ed ecco a voi Catherine Phoenix, una vera canaglia, non ti fa copiare nemmeno se strisci a terra implorando il suo aiuto. Forse per questo parte dei Grifondoro sperano che un Bolide le finisca dritto in...scusi professoressa, ha ragione professoressa, questo potevo risparmiarmelo come divertimento personale. Quindi, essenzialmente, ecco a voi i GRIFONDORO!-

I ragazzi rosso ed oro esplosero in un grido di approvazione, mentre si alzavano tutti assieme per acclamare la squadra.

La squadra prese a sfrecciare per il campo, esibendosi in qualche acrobazia di tanto in tanto per intrattenere la folla entusiasta. 


-E dall'altra parte i SERPEVERDE. Non lasciamoci andare a stupidi convenevoli ed iniziamo la partita, no professoressa, certo che non hanno bisogno di una presentazione! Non basta dire: ci sono sette serpi in campo? No? Allora è meglio se rimango zitto. Che la partita abbia inizio!-


Urlò Sirius, alzando il pugno in aria con sguardo combattivo. La McGranitt avrebbe dovuto cambiare annunciatore, prima o poi, visto che pareva proprio che il giovane Grifondoro non fosse la persona più imparziale che esistesse.

Le rispettive squadre si lanciarono uno sguardo di sfida mentre prendevano posto nelle rispettive posizioni, pronti a dare inizio alla partita più attesa del mese.

**

-Ed ecco James Potter che vaga per il campo come un'anima in pena, cercando disperatamente il boccino. Qualcuno dovrebbe dirgli che la partita è agli sgoccioli e che deve muoversi se vuole vincere!- 

Sugli spalti i Grifondoro annuirono insieme, dando ragione a Sirius.James gli lanciò un'occhiata smarrita: un'anima in pena? Lui? Di tutta risposta ricevette un'alzata di spalle dall'amico, davvero d'aiuto.


-James, sarebbe l'ora di trovare quel maledetto boccino.- Urlò Matt, mentre partiva all'attacco verso gli anelli dei Serpeverde, schivando di un pelo un Bolide.

Riuscì a sentire l'adrenalina scorrergli nel corpo, dandogli energia, mentre sfrecciava da una parte all'altra del campo. La partita stava per terminare e loro erano sotto di cinquanta punti, non voleva nemmeno lontanamente immaginare cosa avrebbe fatto James se avessero perso.


-Ed ecco il piccolo pulcino Matt, del quarto anno, che parte con espressione arcigna verso gli anelli! Vai cosi, sei tutti noi piccoletto! Lo so, professoressa, ma è così basso! Ad occhio e croce posso dire che sia alto un metro e un boccino. Mi scusi professoressa, non era mia intenzione offenderlo. Ma sempre meglio dell'individuo che i Serpeverde chiamano "Portiere". Potrebbe non arrivare nemmeno al metro! Qualcuno potrebbe scambiarlo per un elfo domestico e p- Matt ha segnato! Per Godric, Matti, questi infarti risparmiameli. Ed ora, James, trova quel diamine di boccino!- 

Matt guardò corrucciato Sirius, alto un metro e un boccino? Davvero? Il ragazzo sospirò mentre sfrecciavano nuovamente indietro.

James aguzzò la vista alla ricerca del Boccino...dove diamine era?! Si concesse un attimo d'osservazione, tentando di capire dove fosse, fino a quando non se lo vide sfrecciare proprio davanti al naso.


-E James Potter parte, finalmente, all'inseguimento del boccino! La vittoria è vicina! Ancora un po'...il Cercatore di Serpeverde accelera, anche lui verso il boccino.-

James allungò il braccio in avanti con le dita pronte a sfiorare il boccino quando si era sentito ribaltare. Per un attimo credette che sarebbe morto, facendosi subito dopo i complimenti per essere rimasto in sella. James Potter si trovava a testa in giù, con le gambe strette contro la scopa e le braccia in aria.


Il ragazzo dondolò un paio di volte, dandosi la spinta per ribaltare la scopa e tornare alla posizione di partenza. Il Cercatore dei Serpeverde era ormai distante da lui e puntava al suolo, anche James si spinse in avanti mentre il vento gli sferzava tra i capelli, deciso ad arrivare al boccino prima del suo avversario.


Si diede più spinta, raggiungendo velocemente il Serpeverde, entrambi con il braccio allungato in avanti con espressioni che variavano da il concentrato alla disperazione. James si chinò, arrancando per stare dietro al boccino e posizionando un piede sulla scopa per accovacciarvisi sopra. Con la mano si tenne in equilibrio, alzandosi con le gambe che gli traballavano.


-James, non capisco perché tu stia imitando una fottuta gallina ma se la tua è una tecnica allora continua così!-

Il ragazzo ignorò Sirius, questa volta alzandosi totalmente in piedi; la distanza tra lui e il suolo era più che ridotta, se fosse caduto ne sarebbe uscito bene. 

Prese un bel respiro e saltò.

Il contatto con l'aria lo avvolse mentre afferrava il boccino, cadendo a terra con un gran tonfo.

-E Grifondoro vince! Non so se sia più in basso il Boccino o l'umore dei Serpeverde. L'avete capita? Perché il boccino è a terra e...oh andiamo! Potreste anche ridere, ingrati.-

James mugugnò qualche sillaba mente il dolore al braccio cresceva. Aveva battuto forte, più di quanto pensasse, ma il calore del boccino sul palmo della mano lo consolò.


-Godric, che dolore.- James alzò in alto il pugno sotto le grida eccitate dei Grifondoro, mostrando il boccino con aria soddisfatta.

-Sei davvero un idiota, Potter. Ti rendi conto di ciò che fai? Ti saresti potuto ferire gravemente.-

Una chioma vermiglia occupò la sua visuale, Lily puntò la bacchetta verso il braccio di James.
Quest'ultimo fu più che sorpreso nel vedere la ragazza li, alla partita.

Inutile dire che, a vederla lì, si scoprì più che sorpreso. La Evans non era mai andata a vedere nessuna partita di Quidditch, non era una fan del gioco, e quindi le aveva sempre evitate come meglio poteva. Quindi la domanda era: che diamine ci faceva lì?

-Evans! Non ce la fai proprio a starmi lontana, eh? Ma ti capisco, sono una calamita vivente per i tuoi ormoni-Ahi!-

James ritrasse velocemente la mano che lei gli aveva appena pizzicato, soffiandoci sopra.

-Per tua informazione, Potter, sto solo aiutando Madama Bumb con gli infortuni.-

 La ragazza strinse il braccio malandato del ragazzo, che, con uno strillo affatto mascolino lanciò un'occhiataccia alla rossa.

-Sei impazzita? Il mio braccio! Morirò, e tutto questo perché tu hai strane manie, Evans, per le quali vuoi vedermi soffrire.-

Era l'unica soluzione plausibile per tutta quella sua aggressività nei suoi confronti. James poggiò la testa contro i fili d'erba, osservando la sua squadra che, ancora alta in cielo, lo guardava con apprensione. 


La ragazza sbuffò, borbottando un incantesimo che James non riuscì ad udire. Una leggera nebbiolina verde andò ad avvolgersi attorno il braccio di James, regalandogli una meravigliosa sensazione di sollievo.

-Sei venuta a vedere la partita, Evans? Mi hai guardato? Non ero assolutamente fantastico?-

Ne sarebbe stato felice: dopotutto aveva dimostrato d'essere il miglior Cercatore degli ultimi anni e, grazie a lui, Grifondoro aveva vinto la partita.


Lily gli scoccò un'occhiataccia,puntando lo sguardo oltre la figura di James, dove si trovava ora la sua squadra..

-In realtà mi ha invitata Mark.-

E questo non servì affatto a far tacere il ragazzo.

Angolo Me:Ehi! Grazie mille per i voti ed i commenti che avete lasciato negli scorsi capitoli, per me è molto importante :)

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