Chapter Seventeen: Idiot, do something!
Lily batté impaziente il piede, grugnendo. Dove diavolo era finito Potter? Si chiese tra se e se, stringendo i pugni.
Quando il suo orologio segnò le dieci, si decise.
-O la va, o la spacca. Giusto? Certo che è giusto! Sono Lily Evans, tutto ciò che dico è giusto.- Mormorò a se stessa, sorridendo leggermente.
Poi si girò, scocciata, incamminandosi per i corridoi semi bui. Di notte Hogwarts assumeva un'aria di mistero, e nonostante fossero passati sette anni dal suo arrivo ancora non riusciva a scuotere il suo corpo da quella sensazione di estraneità.
I quadri appesi al muro erano silenziosi, probabilmente assopiti anche loro nel dolce torpore della notte. Lily si trovò ad invidiarli, avrebbe pagato oro per poter riposare nella sua camera.
-Non dirmi che hai paura della Foresta Proibita?- Gracchiò Lily, imitando il tono divertito di James. Arricció il naso, alzando il mento. Si era sentita punta nel vivo quando James aveva osato accusarla d'aver paura. Lily, dopotutto, aveva sempre tentato di scacciare via la paura.
Che Grifondoro sarebbe stata ad avere paura della Foresta Proibita? Anni dopo avrebbe imparato che la paura è un fattore normale nel mondo, ma per ora era felice d'avere la consapevolezza che nulla poteva spaventarla.
-Io non ho paura di nulla!- Velocizzò il passo, correndo verso la Capanna di Hagrid. L'omone era sempre riuscito a trasmetterle una sensazione di sicura, ma con suo dispiacere realizzò che non sarebbe stato Hagrid a sorvegliarla durante la sua punizione.
Sarebbe andata da sola, se quell'idiota non si fosse presentato. Ingoiò un groppo in gola, esitante, mentre vedeva la figura gobba dell'elfo farsi strada davanti a lei.
Il volto pallido dell'elfo la fece indietreggiare dalla sorpresa, non si aspettava una vicinanza così turbolenta tra di loro.
-Dov'è l'altro ragazzo?- Tubò l'uomo, picchiettando il piede contro il terreno. Non fu difficile capire, per Lily, che l'elfo era oltremodo annoiato e infastidito da tutta quella situazione.
-Non si è presentato, ed io non voglio rischiare l'ennesima punizione per un idiota. Quindi, se vuole farmi strada...-
L'uomo serrò le labbra, in una linea sottile.
-Non tollero la tua insolenza, ragazzina. Ed ora muoviti! Siamo in ritardo...siamo totalmente in ritardo. Stupidi ragazzi, disgraziati ragazzi..-
Borbottò l'elfo, camminando goffamente verso l'inizio della foresta. Lily lanciò un occhiata veloce verso il castello, aspettandosi vagamente di vedere la figura di James correrle incontro, ma questo non avvenne.
Idiota.
***
James corse a perdifiato lungo i corridoi, scendendo le scale con il cuore in gola. Non aveva la minima voglia di sorbirsi le sgridate -più che giustificate, della Evans.
Insomma, perché quella dannata ragazza doveva sempre parlare? Non lo sapeva, e non era suo interesse scoprirlo. Insomma, era in ritardo di venti minuti buoni e lui pensava alla parlantina della rossa?
Devo avere qualche serio problema.
Si disse, rabbrividendo. Saltò gli ultimi tre gradini, passandosi una mano tra i capelli.
-Allora, Evans- James si bloccò, scrutando dubbioso l'aula in cui si erano dati appuntamento.
-Possibile che sia in ritardo?- Mormorò il ragazzo, sedendosi a terra, con l'intenzione d'aspettarla.
James poggiò il mento sul palmo della mano, mentre osservava un punto indefinito della stanza. Si batté la mano in fronte, dandosi dell'idiota, mentre estraeva da sotto il mantello la Mappa del Malandrino.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!- Esordì James, cercando di abbassare il tono di voce.
Studiò velocemente la Mappa, cercando il nome di Lily.
-Cosa diavolo ci fa Mulchiber nel bagno delle donne?- Sghignazzò James, scuotendo la testa.
-E perché Sirius è nell'ufficio della McGranitt?- James schiuse le labbra, confuso.
Con riluttanza distolse lo sguardo dai movimenti di Sirius, sospirando, dove diavolo si era cacciata la Evans?
James si alzò in piedi, decisamente scocciato. Non aveva la minima voglia di aspettare lì da solo, tanto valeva tornare indietro. Fece per risalire le scale quando una mano ossuta gli strinse la spalla.
James sobbalzò, lanciando un grido che non si addiceva affatto ad un Grifondoro.
-Oh, sei solo tu...ti ho riconosciuto dalla puzza, sai?- Cercò di sdrammatizzare James, puntando i suoi occhi sulla figura smilza dell'elfo.
Quest'ultimo ringhiò, facendo cadere la mano dalla spalla di James.
-Stupido ragazzo...oh, ma quando il Preside verrà a sapere che ha evitato la punizione...- Gli lanciò uno sguardo tra il divertito e l'esaltato.
-Lasciare da sola una compagna. Oh, quando glielo dirò il Preside lo caccerà via subito. Stupido ragazzo...-
James si grattò il capo, confuso.
-Hai preso un abbaglio. Io sto aspettando la Evans, per la punizione. Diamine, non pensavo fosse così spaventata dalla Foresta Proibita.- Ridacchiò James, mentre l'elfo si bloccava, puntando il dito contro James.
-Stai mentendo! Io l'ho vista! L'ho accompagnata io stesso, stai mentendo! Volevi sgattaiolare da qualche parte, vero?-
James grugnì, sporgendosi in avanti.
-Cosa stai dicendo? La Evans è sicuramente in dormitorio. Non è ancora scesa.- L'uomo parve vacillare, sotto lo sguardo penetrante di James.
-La ragazza rossa si è presentata alla capanna di Hagrid più di venti minuti fa. Non cercare di ingannarmi, ragazzo!-
Gli occhi di James saettarono verso la porta.
-Mi stai dicendo che la Evans è li, da sola?- Sbottò furioso James, sorpassando il Custode e iniziando a correre.
Era furioso con se stesso, per essere arrivato tardi. Era furioso con l'elfo, quale persona sana di mente lascerebbe una ragazza da sola nella Foresta Proibita? Ed infine, era furioso con Lily. Cosa le passava per la testa? Si domandò, continuando a correre.
Idiota.
***
Lily rabbrividì, ascoltando i rumori poco rassicuranti della Foresta Proibita.
-Diamine,- Borbottò a se stessa, avanzando. Si fermò, sentendo un respiro affannoso attorno a lei. Gracchiò un qualcosa di simile: perché io? Non poteva esserci Potter al mio posto?
Si accucciò dietro un albero, ispezionando la zona. Udì in lontananza dei passi veloci, ascoltando i grugniti dello sconosciuto.
Arretrò lentamente, facendo respiri profondi, nel tentativo di calmarsi. Sentì un forte rumore provenire da dietro di lei, mentre gli occhi le si inumidivano.
Avvertì una presa salda sulle sue spalle, si girò velocemente, con la vista annebbiata dalle lacrime. Tirò un urlo terrorizzato, mentre inclinava il braccio, sferrando una gomitata all'individuo davanti a lei.
Lily indietreggiò, sotto i lamenti dello sconosciuto che, tanto sconosciuto non era.
Tra le foglie secche, James si teneva premuta la mano sullo zigomo, piagnucolando. Cercò con la mano gli occhiali, non riuscendo a distinguere le figure attorno a lui. James si alzò insicuro, facendo qualche passo in avanti.
-Non avvicinarti o giuro che ti schianto!- Urlò Lily, alzando la bacchetta. James avvertì il tono terrorizzato della ragazza, mentre si piegava, afferrando gli occhiali che aveva appena intravisto.
Sospirò quando finalmente recuperò la vista. Lily era li, davanti a lui, con le guance arrossate ed i capelli che parevano fiammate. Fece un passo in avanti, alzando le mani in aria.
-Ehi, Evans. È bello rivederti.- Lily tentennò, mentre osservava James avanzare. La rossa lasciò andare la bacchetta mentre si lanciava contro il ragazzo, facendolo cadere a terra. Per la seconda volta.
-Davvero, Evans, non è che non mi piaccia averti sopra ma non potresti- Lily lo interruppe, stringendolo in un abbraccio. Un singhiozzò uscì dalle labbra della ragazza, sorprendendolo.
Lily Evans stava...piangendo?
-Sei un idiota! Sei un fottuto idiota! Cosa ti è saltato in mente, eh?- Sbraitò Lily, stringendo la presa sul busto del ragazzo, troppo scioccato per rispondere.
-Ti ho aspettato, diamine! Mi hai lasciata da sola qua dentro ed io... Ti odio!- singhiozzò nuovamente, mentre James percorreva insicuro la schiena della ragazza con la mano.
Lily si distaccò lentamente, tirando su con il naso. Aveva il volto completamente rosso per via delle lacrime. La rossa ammise a se stesse che si, aveva avuto paura, una paura dannatamente forte.
-Scusa.- Disse lei mentre si scostava bruscamente da lui.
James si alzò a sua volta, mentre sentiva uno stano sentimento montargli dentro. Si avvicinò alla rossa, arricciando il naso.
-Sei stata un idiota, Lily Evans.- Disse secco lui, mentre la ragazza lo perforava con gli occhi di un verde cristallino. Come se fino ad un minuto prima non fosse stata stretta tra le braccia di James.
-L'idiota, tra noi due sei stato tu. Se non fossi sempre così occupato con la tua persona saresti arrivato in tempo. Saresti stato qui, con me. Ma tu no. Perché hai sempre qualcosa di più importante da fare, vero?- Lily strinse i denti per non singhiozzare di nuovo.
James infilò le mani nelle tasche dei jeans, contemplandola.
-Quando finalmente metterai da parte il tuo ego del cazzo, dimmelo. E si, sono un fottuto idiota, e sai il perché? Perché sono corso fin qui, a cercarti, perché ti ho lasciata sola. Ma sai una cosa? Il fatto è che fino a qualche secondo fa eri tra le braccia, di quest'idiota.- Sbottò James, facendo azzittire Lily.
Era furioso, sapeva che sarebbe dovuto arrivare in orario ma chi avrebbe mai avuto il coraggio di andare da solo nella Foresta Proibita? La Evans, ecco chi.
-Ed ora muoviamoci con questa diamine di punizione. Non voglio sprecare il mio tempo con te.- Disse lui, pentendosene subito dopo. Era stato troppo avventato, non avrebbe dovuto dirle certe cose, lo sapeva benissimo, ma le parole gli erano sfuggite dalle labbra.
Una lacrima sfuggì al controllo di Lily, facendola imprecare silenziosamente. Non perchè tenesse particolarmente all'opinione di James, ma per il semplice fatto che si era sentita umiliata.
-Ti odio, James Potter.- Sibilò lei, prima di prendere una direzione differente da quella del ragazzo.
Angolo Me:
Okay. Lo so, lo so. Vorreste uccidermi. Lo capisco, davvero. Accetto le minacce di morte, tranquille. Beh, al prossimo capitolo!
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