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Capitolo 8- Oltre l'orizzonte, oltre il mare":


Non appena albeggiò, la famiglia Pevensie e i castori ripresero la marcia.

Emily non avrebbe mai creduto che all'interno di un armadio ci potesse essere un mondo così grande.

Non si riusciva a vedere la fine e le sembrò anche che facesse meno freddo.

Tuttavia, il castoro gli spiegò che l'accampamento di Aslan si trovasse vicino alla famosa Tavola di Pietra, nominata nella profezia e, per raggiungerla, dovevano oltrepassare il lago gelato.

Di certo non aveva abiti e scarpe adatti per un viaggio di quella portata e le pellicce erano da adulti, perciò, continuavano a inciampare su di esse.

L'umore tra i fratelli non era dei migliori: Emily immaginava che Peter si sentisse in colpa per via di Edmund.

-So che Edmund sa essere un po' antipatico, ma non credo che sia solo questo...- gli disse, affiancando Peter.

Lui la guardò accigliato.- Che intendi?-

-Che magari non è solo colpa nostra, che non è solo perché lo abbiamo trattato male, magari...Magari la Strega gli ha fatto un incantesimo o che so io.- rispose Emily, guardandolo negli occhi.- Vedrai, deve esserci una spiegazione.-

-Tu sai sempre cosa dire, eh?- continuò Peter, sorridendo appena.

Emily arrossì e gli camminò davanti, all'indietro.- Ma certo, perché io sono speciale! Me lo ha detto la volpe!- esclamò, come se ne andasse fiera.- Ha detto che se Narnia si è mostrata a me, vuol dire che ho qualcosa di speciale.-

Peter sorrise ampiamente, felice di vederla così entusiasta.- Tu sei sempre stata speciale, Emily.-

Emily lo guardò per un istante negli occhi, perdendocisi dentro e non si accorse di esser arrivata davanti la castora e quasi non inciampò su di lei.- Ops, scusa.- mugugnò ridacchiando.

-Avanti umani, fin che siamo giovani!- intervenne il castoro, che stava in testa a tutti.

-Se ci dice di nuovo che dobbiamo muoverci...- borbottò Peter, prendendo Lucy sulle spalle.- Lo trasformo in un cappello.- affermò, facendo ridere tutti.

-In effetti fa un po' troppo il comandante.- commentò Lucy.

Improvvisamente, alle loro spalle si udì il tintinnio di campanelle.

Tutti si voltarono e videro una slitta nella nebbia fitta che arrivava velocemente verso di loro.

-Correte! E' lei!- gridò la castora.

Non appena capirono che la Strega Bianca gli stesse alle calcagna, Peter afferrò sia Lucy che Emily per la mano e tutti presero a correre velocemente, fino all'altra parte del lago, dove iniziava una foresta.

Trovarono una piccola grotta dove ripararsi e cercarono di stare in silenzio mentre la slitta si fermava.

Passarono alcuni minuti, in cui il tintinnio di campanelli della slitta si fermò e poi il castoro fece capolino.

-Magari...Se n'è andata.- mormorò Lucy.

-Vado a controllare.- disse il castoro, saltellando fuori.

Impaurita e in pensiero per il castoro, Emily strinse forte la mano di Peter, fin che l'animale non si mostrò illeso.

-Uscite, uscite!- esclamò entusiasta.- Spero che siate stati buoni, perché abbiamo visite!-

Nessuno si spiegava il perché di tanta felicità, fin che non vennero allo scoperto e si ritrovarono davanti un curioso uomo.

Indossava una veste tutta rossa, aveva la barba lunga, folta e bianca.

Assomigliava molto a...Babbo Natale.

Emily aveva smesso di crederci molti anni prima, nonostante i propri genitori adottivi non le facessero mai mancare un regalo sotto l'albero a Natale.

-Buon Natale, signore.- esordì Lucy, avvicinandosi senza paura, mentre l'uomo se la rideva di gusto.

Susan, che pensava ancora con la logica, credeva che fosse un'allucinazione: Babbo Natale non poteva esistere davvero.

-Lo sarà di certo Lucy!- esclamò l'altro, poggiando le mani sui fianchi.

-Credevamo che fosse la Strega...- intervenne Peter.

-Già, ma io posseggo una di queste slitte da molto più tempo della Strega e ormai il suo incantesimo è quasi svanito grazie a voi.- spiegò l'uomo, afferrando una grossa sacca che aveva sulla slitta.- E credo che questi vi saranno molto utili.-

Lucy sorrise ampiamente.- Regali!-

L'uomo estrasse da essa una sacchetta in pelle che all'interno conteneva una bottiglietta di liquido rosso. -E' estratto dal fiore di fuoco: una goccia di questa e potrai curare qualsiasi ferita.- le disse, facendole vedere anche un piccolo pugnale.- E questo spero che tu non debba mai usarlo.-

Lucy li prese entrambi.- Grazie signore...Ma io credo di essere abbastanza coraggiosa.-

L'altro la guardò negli occhi.- Oh, ne sono sicuro. Ma, purtroppo le battaglie sono orribili faccende.-

Successivamente, chiamò a se Susan e le porse un arco di frecce bianche.- Susan...Fidati di questo arco.- le disse, dandole anche un corno di pietra pallida che terminava con una testa di leone.- E...Anche se non credo che tu abbia problemi a farti sentire, suona questo corno e avrai un immediato appoggio.-

Susan lo guardò con un ghigno.- Sbaglio o le battaglie sono orribili faccende?-

L'uomo ridacchiò e poi fece cenno a Peter di venire da lui.- Peter...Il momento di usare questi è forse giunto.- affermò, dandogli una spada argentata con il manico dalla testa di leone e uno scudo resistente con un disegno dello stesso animale.-Sono armi, non giocattoli.-

Peter estrasse la spada dal fodero e gli sorrise.- Grazie, signore.-

Emily restò a guardare, rannicchiata su sé stessa: dopotutto, se i Pevensie dovevano essere i nuovi sovrani di Narnia, era giusto che possedessero delle armi.

Tuttavia, ad un certo punto, udì dire il proprio nome.

-Emily...Avanti, vieni.-

Emily lo guardò sorpresa, poiché non si aspettava che ci fossero dei regali anche per lei.

Titubante si mise davanti a lui e l'uomo le diede due pugnali dentro una fodera fatta ad X.- Loro avranno bisogno del tuo aiuto.- le disse, porgendole anche una grossa conchiglia bianca.- E poi...Parla in questa conchiglia del mare dell'ovest e chiunque vorrai, ti sentirà nel proprio cuore.-

Emily non si immaginava di ricevere tali doni e sorrise ampiamente.- Grazie mille...-

Allora, l'uomo rimise la sacca sulla slitta.- Ora devo partire, l'inverno è quasi finito e sono tanti gli impegni accumulati in 100 anni!- esclamò, salendo a bordo.- Lunga vita ad Aslan e buon Natale!-

Anche quando la slitta partì, i Pevensie continuarono a salutare Babbo Natale fin che non si fece piccolo all'orizzonte.

-Avete sentito che cosa ha detto?- domandò Peter, assumendo un'aria pensierosa.- Che l'inverno è finito...Perciò, niente più ghiaccio.-

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