Byte soffocò una risata ma ritornò subito seria. -Scherzi a parte, devo fare delle ricerche su questo Giudice di Avila. Con un nome, scommetto di poterlo rintracciare...- All'improvviso Jeff cominciò a uscire leggermente dalla corsia. Suonai il clacson e misi la testa fuori per fargli cenno con la mano; avrei dovuto impedirgli di guidare! -Jade. Jade!- Urlò la ragazza di colore mentre mi tirò dentro l'auto in movimento. -Non ti preoccupare. Jeff è un vecchio caprone e sappiamo tutte e due che è testardo quanto un mulo.- (Si, aveva ragione. Ma, ferito o meno, la prossima volta lo lego al retro del pick-up). -Non preoccuparti per lui, conosce questa strada meglio di noi due... Avrà solo dovuto schivare un ramo. Ad essere sincera, sono più preoccupata per Jesse al momento.- Gli chiesi se l'avesse telefonata mentre posizionai gli occhi sulla strada. Davanti a me avevo soltanto del cemento che proseguiva all'infinito, in una distesa di terra arida e sabbiosa. -Spesso non sente il telefono per via della musica nel bar. E spesso se lo dimenticato a casa... Pensa che l'ultima volta l'ultimo telefono è finito dentro la pinta di birra.- Il motivo per cui Byte era tanto preoccupata per Jesse era che il Vintage Bar, il quale era un misto tra un'autogrill e un bar, si trovava proprio sulla Snake Road. Per un motivo o per l'altro, il Vintage Bar era finito col diventare il quartier generale di Byte, Jeff e me. 

Eravamo spesso in missione nella zona e ogni tanto ci bevevamo qualcosa per fare una pausa... Anche se io e Jeff non ci ubriacavamo per colpa del nostro organismo, il quale metabolizzava le sostanze molto più veloce del normale cosi possiao guarire più in fretta. All'inizio Jesse, dopo aver finito di lavorare alla Rainbow Indrusties, veniva lì per giocare a biliardo e lanciava delle occhiate incuriosite a Byte... Dopo un po' aveva capito che non eravamo dei clienti "normali". Essendone divenuta proprietaria, dopo essersi licenziata alla Rainbow Industries, Jesse sapeva già che il Vintage attirava una clientela più sospetta di altri bar. Per fortuna sapeva come difendersi. Direi che le sue lezioni di Taekwondo gli sarebbero stati molto utili contro un Licantropo ma questo lacchè da quattro soldi non era uno dei soliti demoni del posto. Persino Jesse poteva abbattere un demone semplice, caricando la sua rivoltella, la nascondeva sempre sotto la sua gonna nera, con proiettili argenti. -Jesse è un osso duro. Forse si chiederà perchè siamo tutti così preoccupati per lei..- Dissi mentre guardavo l'asfalto.

-C'è una differenza tra ciò che vuole far vedere e com'è dentro davvero.- Byte si fermò dal digitare sul suo computer portatile,  come se fosse imbarazzata. -... Sotto sotto è un vero tesoro.- I sentimenti di Byte per Jesse erano così dolci e palesi, che non capivo come mai quest'ultima non si era ancora accorta di niente! Però in fondo un po' la invidio. Spesso mi sono chiesta se proverò mai anch'io un sentimento così forte per qualcuno ma se succederà, credo che cercherò di evitarlo: l'amore rende vulnerabili le persone. Non mi piace sembrare debole. -Non mi sembri convinta sulla forza di Jesse...- 

-No, no... Mi fido di lei. Non mi sorprende che Jesse abbia la scorza dura con tutti quei mentecatti che si ritrova al Vintage Bar. Le ho già visto sbattere una bottiglia in testa a un cliente un po' troppo intraprendente.- Sorrisi a Byte. Colpita e affondata. Si, forse aveva ragione. Anche io avrei fatto lo stesso se un cliente ubriaco avesse cercato di guardare sotto la minigonna. -Già. Se non se ne fosse occupata lei, un secondo di più e quel tizio sarebbe finito con la testa incastrata nel bancone.- Ci scambiammo degli sguardi d'intensa e dopo trenta minuti di macchina, arrivammo al Vintage Bar.