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Il vento soffiava sulle foglie, nuvole nere erano avviluppate nel cielo e avvertì nitidamente delle onde negative che si insinuavano in mezzo a noi. Jeff era visibilmente preoccupato mentre la faccia di Caleb era rimasta dura tutto il tempo. La Montagna chiuse improvvisamente gli occhi per concentrarsi. Anche se non riuscivo a vedere il ragazzo dai capelli biondi per bene, per colpa della polvere che si era improvvisamente alzata in aria, avvertivo comunque la sua aura. Era la stessa identica sensazione che avevo provato quando il ragazzo era arrivato, ma questa volta era diversa... la sua aura era cresciuta d'intensità. -Ho creato uno scudo intorno a noi.- La voce del ragazzo ora era più seria, più profonda. Sembrava giungere da un luogo lontanissimo... (È ufficiale, non ho mai visto un Paladino come lui. È più forte di Jeff, ma è impossibile; la Montagna appartiene dell'Ordine dei Cavalieri d'Argento...)
All'inizio del mio apprendistato, Jeff mi aveva spiegato che esistono tantissimi Paladini di diversi gradi. Ci sono quelli più inclini al combattimento mentale (questi fanno parte all'Ordine dei Cavalieri di Quarzo), mentre altri tendono ad essere propensi al combattimento corpo a corpo, come Jeff (e loro fanno parte dello stesso Ordine della Montagna). E devo ammetterlo, il tizio che avevo scambiato per un buffone, con la sua camicia immacolata e il suo viso angelico, mi stava davvero stupendo. Caleb lasciava un senso di saggezza e di maestria che non corrispondeva al suo aspetto da protagonista di romanzi rosa. Forse potevo imparare da lui moltissime cose... Con Jeff , avevo lavorato principalmente sulle tecniche basilari come il pugnalare a morte un demone con un coltello o come entrare nella mente degli altri ma con Caleb sarebbe stato come imparare tutto ciò che c'era da sapere sulle varie creature che si mescolano con gli umani.
Mentre mi perdei nelle mie riflessioni, i coyote continuarono a ululare. -Dentro, ora!- Gridò ad un tratto il ragazzo. La sua voce risuonava con autorità ma non avevo nessun intenzione di perdermi lo spettacolo che da lì a poco sarebbe iniziato.
-Il mio posto è ovunque questa feccia osi mettere piede.- Tirai fuori Karolina dallo zaino per enfatizzare meglio il concetto. Volevo rimanere ad aiutare Caleb e Jeff. Non volevo rimanere chiusa in casa come una principessa in pericolo.
-Non sei pronta...- Lo sguardo ansioso del ragazzo penetrò nella mia anima e il suo darmi del tu mi disturbò. Ma non avevo il tempo di analizzare le mie reazioni in quel momento. Una forma oscura iniziò a muoversi verso di noi, avvolta nella nebbia. Man mano che la creatura misteriosa si avvicinava, le nostre narici venivano invase dalla puzza di zolfo e di sangue. Avevo già incontrato creature soprannaturali uscite dal peggior incubo di un uomo, ma questa veniva dritta dall'Inferno; non c'erano dubbi!
-Tremate dinanzi di me, impure creature!- La voce della creatura mi paralizzò. Risuonò lungo la mia colonna vertebrale, come se le mie ossa stessero per frantumarsi e gli ululati dei coyote si interruppero improvvisamente man mano. Il silenzio opprimente era sceso intorno a noi e la tensione si poteva tagliare con un normalissimo coltello da cucina. La figura acquistò un'aspetto umano; era avvolta in un lungo mantello rosso e solo i suoi occhi, altrettanto rossi, si potevano intravedere. C'era un che di religioso ben distinguibile in quel vestito d'altri tempo: era forse del Medioevo? -Confessate i vostri peccati o perite, miserabili sciocchi!-
-Va bene, lo ammetto, ho pensato che il polpettone di Jeff sapesse di copertone ammuffito. Con tutti questi discorso sulla morte, magari è perchè stasera c'è qualcosa di magico nell'aria.- Affermai scherzando e improvvisai una risata.
-Morirete! Nulla può assolvere i vostri peccati. Abbandonate le vostre speranze, il Giudice di Avila sta arrivando... il vostro padrone! Lui punirà tutti coloro che gli si opporranno. Purificherà le anime corrotte! L'armata del Giudice cresce di notte in notte, ora dopo ora. La fine del vostro mondo è vicina e non potrete fare nulla per impedirlo!-
-Grazie del monologo, Fra Tuck, ma il giudizio finale stasera arriva unicamente per te.- L'accolito del Giudice mi squadrò con i suoi occhi vuoti e pieni d'odio. Come Caleb, anche lui sembrava teso e pronto a saltargli addosso. L'accolito continuò a scambiare uno sguardo con il Paladino dagli occhi intensi. La sua sola presenza mi rafforza, mi dà una sicurezza complice. Quanto al servitore, ci ignora e avanza in direzione della casa. Cominciò poi a gridare con un tono stentoreo, talmente alto da far vibrare la balaustra del porticato! -TU, che ti nascondi in casa! TU, anima corrotta! TU, che rispondi al nome di Byte! Sei colpevole di fornicazione contro natura. Sarai la prima a perire.- (Tu sara un piacere da uccidere.) -Inchinati dinanzi a me, e il Giudice di Avila ti concederà la grazia del Signore... Bruciandoti viva, peccatrice contro natura!- La voce del servitore era così poderosa che Byte, guardando tutta la scena dalla finestra, l'avrà certamente sentito.
-Vai all'Inferno! Lacchè da quattro soldi!- Gridò ad un certo punto la ragazza di colore mentre tirava un cuscino in direzione del messaggero. Aveva gli occhi infuocati dalla rabbia.
-Uhh, questa brucia, "lacchè da quattro soldi", ci starò ancora ridendo domattina quando ti troverai già tre metri sotto terra.- Dissi dando manforte alla mia migliore amica.
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