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Caleb non sembrava percepire il mio sarcasmo. Visibilmente turbato, sembrava aver perso le parole. Si ricompose tirando la camicia bianca e mi guardò con severità. -Lei non è abbastanza forte per ciò che la attenderà. Il combattimento fisico non sarà sufficiente.- Questo biondino era carino e tutto, ma non mi aveva ancora vista combattere. Non sa di che cosa sono capace... Magari una piccola dimostrazione lo aiuterebbe a capire. -Ma posso allenarla e assisterla nello sviluppo delle sua capacità da Dama.- 

Jeff grugnì come un cinghiale adulto. Verrebbe da pensare che sia un vecchio cane da guardia pronto ad attaccare. Ma non mi serve una guardia del corpo, so come difendermi per conto mio. Caleb mi aveva fatto una buona impressione, ma non era abbastanza. -Ho già un Paladino che mi allena.- Spostai lo sguardo su Jeff ma lui guardò da un'altra parte. Non capì cosa c'era in ballo tra lui e il ragazzo. La Montagna sembrava farsi piccolo di fronte al giovane, come se quest'ultimo esercitasse un'autorità naturale su di lui. 

-Jeff e io non siamo esattamente lo stesso tipo di Paladini.- Jeff si girò e i suoi occhi sembravano andare in fiamme. Disse, con tutta la calma che possedeva, quindi poca, che io non avevo bisogno del suo aiuto, che c'era Byte che mi dava una mano, che avevamo una biblioteca piena di libri da cui potevo imparare e poi c'era lui. Caleb si voltò verso di lui e un lampo di rabbia illuminò i suoi occhi azzurri. -Smettila di fare il testardo, Jeff.- Si comportavano come se ci fossero solo loro due. In quel momento mi sentì come una vecchia bambola di pezza, contesa tra due bambine durante la ricreazione.

-Potreste cortesemente chiedermi cosa ne penso? O devo aspettare che vi tiriate una testata a vicenda?!- Il ragazzo si voltò nuovamente verso di me, con un'espressione più dolce.

-Hai ragione... Uhm, ha ragione signorina Storm. Mi dica cosa ne pensa, ma posso assicurarla che il mio aiuto sarà necessario.- La momentanea assenza di formalità mi lasciò interdetta e sembrava aver turbato il ragazzo, ma pur non capendone il motivo, nuovamente, appena disse il mio cognome, venni colta da una sensazione di déjà-vu. 

-Mi impegno a fondo e sono sempre in cerca di nuovi modi per migliorare la mia tecnica, così da sconfiggere tutta la feccia demoniaca sul mio cammino. Devo riconoscere che la sicurezza e l'aura di protezione che emana mi inducono a credere che le sue ragioni siano nobili... Ma il mio Paladino sembra non gradire la sua presenza e io mi fido di lui.-

-Bene. La signorina Storm ha detto ciò che pensa. Grazie. Addio.- Caleb zittò Jeff con un gesto della mano come un insegnante farebbe con un suo allievo. La Montagna era paonazzo di rabbia. -Fino a prova contraria, questa è casa mia e sto facendo il possibile per Jade, per cui fuori da qui!-

-Jeff, aspetta... Potremmo almeno dargli l'opportunità di dire la sua?- Uno sguardo di Jeff mi fece capire che non discuterà oltre. Non ci saranno spiegazione questa sera e io sto dalla sua parte ma in qualche modo lo sguardo e l'espressione facciale di Caleb mi fecero come "intenerire" e volevo sapere di più su questa questione dei demoni.

-Il tempo incalza, non sono qui per discutere con voi, ma per prestarvi il mio aiuto.- Lo guardai e girai i tacchi per fargli capire che avevo detto quanto avevo in mente. -Allora temo che non ci sia rimasto il tempo per riparlarne.- Stavo per chiudermi la porta alle spalle quando un animale ululò all'improvviso. Era un lamento raccapricciante che mi paralizzò. Mi girai verso Jeff e Caleb, i quali avevano assunto una postura difensiva. Riconobbi subito quel grido: apparteneva a un coyote. Un coyote che abbaiava per la sua vita, come se fosse sotto attacco. A seguire un secondo ululato, poi un terzo. Non sono una fifona di natura (non che potrei mai permettermelo, con questo genere di lavoro), ma quelle grida mi fecero gelare il sangue nelle vene. Era impossibile restare impassibili difronte a quel lamento. Stava succedendo qualcosa. Qualcosa di inumano.

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