L'inizio di tutto!
mi chiamo Tyler nacqui in un piccolo paesino in Sicilia talmente piccolo che sono riuscito a farmi tutte le donne del quartiere almeno 2 volte, tranne mia madre ovviamente.
La mia vita è stata sempre un esplosione tremenda dal tutto al niente quasi continuamente e faceva male, fin quando non mi abituai...
Da piccolo mi evitavano tutti, i bambini mi chiamavano MOSTRO, le mamme non volevano che mi avvicinassi ai propri figli, ed io come un cucciolo smarrito ed impaurito stavo in un angolo ad aspettare che la vita cambiasse, ma non cambiava nulla, vi spiego anche lo stupido motivo che non li faceva avvicinare a me.. all'età di sei anni cominciai a non mangiare più, stavo malissimo e avevo un tremendo bruciore alla bocca dello stomaco e andavo svariate volte a Palermo per farmi visitare da un medico ma dicevano sempre che non avevo nulla, fino a quando capirono che avevo l'appendice infiammata o almeno così racconta mia madre perché io non ricordo niente prima del mio risveglio in ospedale.
fui operato perché avevo l'appendice infiammata ma per la scarsa qualità dei medici mi venne anche la polmonite e la peritonite lì in ospedale, ricordo soltanto che mi misero dentro una vasca col ghiaccio per la febbre a quaranta e urlavano 《lo stiamo perdendo! Lo stiamo perdendo!》lí mi lasciai andare e non capii cosa successe.
per i dottori in poche parole non c'era nulla da fare, ma mia madre non si arrese quindi disse ai medici che dovevano operarmi comunque, ricordo un sogno lo raccontai anche alle mamme e anche ai bambini della mia classe,
Ero in un parco giochi ed era pieno di bambini e una donna bellissima, capelli biondi, occhi azzurri, pelle molto chiara e la chiamavo maestra e le dicevo che volevo entrare anche io ma lei non voleva assolutamente ed io lì immobile e quando finalmente decisi di ignorarla ed entrare lei divenne tutta rossa, brutta come la fame, gli occhi e i capelli neri e urlava ma non normalmente era un suono anomalo come un microfono quando cadendo sbatte sul pavimento.
Mi risvegliai sul lettino con un camice bianco indosso, sporco di sangue, il dottore aveva scritto già l'ora del decesso o del mio nuovo inizio nella vita come lo chiamo io, ma io sospirai ad un tratto, sentii la sensazione di vuoto, come quando mentre dormi sembra che cadessi, a me successe la stessa cosa.
Aprii gli occhi come non avevo fatto mai, i miei occhi azzurri, spenti ormai.
Mi alzai da quel lettino terrorizzato uscii dalla sala operatoria, a tutti sembrai un fantasma erano fuori la sala operatoria a piangere, mia madre non ci pensó e mi strinse forte e mi sussurrò all'orecchio: 《tu non te ne andrai perché sei destinato a fare grandi cose.》
Tutti urlavano MIRACOLO ma io non capivo nulla, non sapevo a cosa si riferissero..
Dopo l'operazione non riuscivo a camminare per complicazioni, mia madre non vose lasciarmi solo, era sempre al mio fianco.
ero immobile sul lettino dell'Ospedale, i miei genitori erano andati a prendere i documenti a casa, anche se mia madre non voleva, aveva paura di una mia ricaduta, ma dovette farlo per forza.
Lì arrivo juliette la bambina di cui mi innamorai, era bellissima, un sorriso meraviglioso, i suoi occhi erano pieni di dolore ma brillavano come le stelle, aveva le guance rosse, gli occhi di ghiaccio, e capelli lunghi di un castano che non avevo mai visto, si sedette sul mio letto e mi disse:《ciao》
io la salutai ma avevo il cuore che mi batteva a mille non avevo mai visto tanta bellezza, cominciammo a parlare dei nostri genitori, della scuola e di tutto il resto fin quando lei mi disse con voce turbante: 《tu come sei morto?》
Io risposi sconvolto: 《ma io non sono morto, sono qua》
Lei mi disse: 《anche io sono qua perché non posso uscire, ho perso la vita tanto tempo fa per colpa di un tumore.》
Io scoppiai a piangere e lei mi stette accanto mi abbraccio e mi disse di smetterla, ma non riuscivo.. le dissi: 《perché ti sembrava che io fossi morto?》lei mi rispose《perché riesci a vedermi》
E lì dissi tra me e me perché io riesco a vederla? E poi chi è? Perché è venuta da me? Forse sono morto? E poi sembrava talmente reale che ero scioccato da ciò che mi stava dicendo.
Lei mi sorrise e mi diede una risposta:《sono venuta qui per conoscerti, anche se non parlo mai con persone vive e credevo che tu non lo fossi forse lo sei per metà, io riconosco le persone speciali e avrei voluto starti accanto ma non posso, siamo troppo diversi.. tu vivo ed io, beh io sono quella che sono.》
Ad un tratto spuntò mia madre e juliette sparì io non credevo a tutto ciò quindi abbracciai mia madre e scoppiai a piangere, Ero sconvolto non capivo cosa fosse successo e mi sentivo tremendamente strano.
Raccontai il sogno a mia madre lei mi strinse forte e piangendo mi disse《hai fatto bene a non entrare tu non devi entrare mai》
Io restai in silenzio ma dentro avevo un casino inimmaginabile, pensavo a tutto non sapendomi dare una spiegazione.
Juliette veniva a trovarmi ogni giorno e giocava con me ogni volta che non avevo nessuno vicino lei c'era.
I bambini mi avitavano anche perché mi vedevano parlare da solo e giocare da solo anche se non lo ero.
Dopo un mese uscii dall'ospedale e tornai a casa entrando vidi 2 persone anziane un uomo ed una donna, non li avevo mai visti dentro casa mia e mi facevano segno di stare in silenzio io annuì e stetti zitto, mia madre stava disfando le valige, loro mi presero per mano e mi portarono nella mia stanzetta, si presentarono si chiamavano Corin e Simon non avevano avuto figli quindi cercavano di dividere le coppie e quindi capii perché mia madre e mio padre litigavano molto spesso e gli dissi di finirla e di lasciarli stare ed io gli sarei stato vicino facendo le parti di un figlio adottivo e loro accettarono all'istante non avendo avuto la gioia di avere dei bambini.
Juliette non si faceva vedere tornavo anche in ospedale per delle visite ma nulla non la trovavo da nessuna parte e non sapevo il motivo per cui quella bellissima bambina che mi aveva prestato attenzione e si mostrava così interessata a me non si facesse più vedere.
I miei genitori adottivi mi raccontarono come nacque quella casa, come si sono conosciuti e anche cose proibite che non dovrebbe sapere nessuno cose che vengono nascoste al mondo dall'inizio dei tempi, ma loro si fidavano di me quindi mi raccontavano tutto.
I miei veri genitori invece si preoccupavano perché a volte mi vedevano portare del cibo in stanza o delle candele per purificare l'anima dei miei genitori adottivi.
Dopo qualche giorno mia madre mi portò da uno psichiatra, avendomi visto parlare da solo credeva che avessi avuto un trauma io non potevo dirgli di Corin e Simon oppure parlargli di juliette.
Arrivai dallo psichiatra lui mi controlló e disse a mia madre di farmi prendere delle strane pillole costavano tantissimo e mi dispiaceva che mia madre buttasse i soldi per delle pillole che mettevo sotto la lingua e successivamente buttavo quando si allontanava.
Andai da corin e simon e gli parlai, gli dissi di farsi vedere quando non ci fosse nessuno in casa come faceva juliette in ospedale a loro andò bene anzi mi dissero che ero un piccolo ometto e che già avevo capito tutto.
Mi mancava terribilmente juliette perché non si faceva vedere?
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