Un posto nella storia
L'XF640 bucava le nuvole da quasi due ore. Roxy era rimasta concentrata sui comandi, ma vista la situazione tranquilla aveva agganciato il pilota automatico e si stava sgranchendo le spalle contratte. Viaggiavano a 13000 metri bucando il cielo terso. Sotto di loro si estendeva una mole infinita di acqua. Liam le appoggiò una mano sulla spalla e le fece segno di ok col pollice alzato. Finché l'aereo fosse stato dritto, non avrebbe avuto problemi. Roxy conosceva la sua avversione per il volo acrobatico, sperava davvero di non doversi difendere, ma l'avrebbe fatto se fosse servito. La prima mezz'ora aveva mostrato a Liam tutti i comandi per un ammaraggio o un atterraggio d'emergenza. Sapeva di giocare col fuoco. La Humans avrebbe facilmente indovinato la loro rotta, non era un'informazione che si aspettava fosse rimasta a lungo segreta, la domanda era: quanto in alto avevano appoggi? Roxy temeva molto in alto. Se qualcuno dei loro "amici" avesse prestato loro dei caccia, la situazione si sarebbe fatta presto incandescente.
- Da ora siete in acque internazionali: per ora tutto tranquillo, non ci sono veicoli in avvicinamento - la voce di Peeters la fece sobbalzare.
- Liam, prova a leggermi altitudine e coordinate - fece Roxy per testare la sua comprensione dei comandi. Liam ripeté i valori che anche lei vedeva. Guardò le nubi che oscuravano l'orizzonte.
-640, virate di 10 gradi, vi mando l'aggiornamento sul fronte temporalesco- disse Peeters. Roxy studiò nel monitor quelle nubi che si contorcevano su sé stesse. Il corridoio si era un po' ristretto, ma era ancora aperto, dritto davanti a lei. Non intendeva fallire nel coglierlo, costasse quel che costasse.
- Abbassatevi a 11400 - arrivarono istruzioni da Bruxelles.
- Prova tu Liam - aggiunse Roxy. Liam tirò un forte sospiro, regolò i comandi e poi toccò la cloche. L'aereo puntò lentamente il muso verso il basso e si mise automaticamente in assetto un minuto più tardi.
-Wow - commentò Liam. Roxy sorrise. Si ricordava bene la sensazione la prima volta che aveva provato quella manovra.
-Ottimo lavoro, Liam- si congratulò l'istruttore.
- 15 gradi nord - aggiustarono di nuovo la rotta. Roxy eseguì. Vedeva quel corridoio sempre più stretto davanti a lei.
- Dovreste raggiungere il fronte temporalesco in circa 15/20 minuti - vi manderò tutti gli ultimi aggiornamenti in tempo reale - continuarono a spiegare dalla torre di controllo.
Roxy mise la sua mano sulla spalla. Liam la strinse. La radio si ammutolì.
- Qualsiasi cosa succeda, ti ricordi per l'atterraggio di emergenza? - chiese di nuovo Roxy. Le tremava la voce.
- Io mi fido di te - disse inaspettatamente Liam. Le era sembrato molto nervoso tutta la mattina e anche la sera precedente, ma arrivati al dunque la sua fede incrollabile riemergeva sempre, mentre la sua determinazione traballava pericolosamente. Roxy gliene fu grata.
- Allora andiamo a conquistarci un posto nella storia- sospirò Roxy accelerando verso il fronte temporalesco. Liam annuì convinto. L'aereo cominciò a tremare, dapprima leggermente, poi sempre più spesso.
- 10700- consigliarono da Bruxelles. Sentirono l'istruzione tra le scariche. Roxy tenne la cloche salda con le mani e abbassò l'XF640 alla quota indicata. Il fronte temporalesco era sempre più vicino due complessi sistemi di nubi a due differenti altezze che sembravano come sfiorarsi o danzare insieme. C'era molta elettricità nell'aria. Roxy sperò che il corridoio reggesse.
- Bruxelles confermate altezza? - chiese Roxy. Sentirono alcune scariche e nient'altro. Precipitarono in mezzo alle nubi. Roxy non poté che trattenere il fiato.
- Liam devi essere i miei occhi ora, non staccarti dai radar. Devo sapere se non siamo soli -disse Roxy. Prese tra le mani la cloche e abbassò il muso dell'XF640 virando leggermente a destra. Un occhio all'altimetro, un altro al fronte temporalesco. L'aereo vibrava ormai con scossoni quasi ininterrottamente. Quando Liam vide due puntini brillare sul video il suo cuore saltò un battito, chiuse gli occhi e respirò a fondo.
- Due aerei in avvicinamento da est, anzi 3, aspetta ne vedo 4, 5 confermo, 5 in formazione a V - aggiunse. Roxy annuì. Cinque caccia contro uno, doveva giocarsi le sue carte attentamente. Abbassò l'aereo, vide uno spiraglio di azzurro poco più in basso e ci si infilò dentro. Sentiva il tremore della cloche pesarle sugli arti anteriori. In fondo era sempre stato così con la Humans, ma quello che alla fine loro le avevano dato era ciò che mai avrebbero potuto avere. Perché per quanto militari e addestrati, il personale della Humans era prettamente umano e limitato. Lei era un calabrone, un LWF ritenuto incapace di volare, incapace di agire, un essere debole e inutile per la società, escluso dai suoi ruoli chiave. Eppure, lei volava, anche con mezzo polmone, lei respirava e tratteneva il fiato ed era quello il miracolo: la vita, che trovava un modo, a volte in curve distorte ed inspiegabili.
- si dividono, due si avvicinano e tre ci precedono - disse Liam.
-Vediamo quanto sono bravi ...- aggiunse Roxy tra sé e sé. Impugnò la cloche, accelerò e bucò le nuvole scivolando verso il basso. Liam sentì lo stomaco rivoltarsi, ma si impose di non staccare gli occhi da quel monitor. Se avesse vomitato, non sarebbe stato d'alcun aiuto a Roxy.
- due ci seguono, un missile in avvicinamento - urlò Liam. Gli sembrava che la sua voce fosse alterata, come se la sentisse da lontano, ovattata dalla situazione. Roxy chiuse gli occhi, strinse le mani sulla cloche. L'aereo protestò, andando in stallo, suonavano diversi indicatori, l'aria mancò sotto di loro, un'ala perse l'appoggio e cominciarono a girare su sé stessi puntando verso il basso. Liam imprecò dentro di sé, chiuse gli occhi per un'istante. Il missile li mancò proseguendo dritto davanti a loro poi cambiò direzione e virò nuovamente verso di loro.
- Sono senz'altro a guida infrarossa- urlò Liam. Si teneva al finestrino con una mano. Era un tentativo abbastanza stupido: non sarebbe caduto, era assicurato al sedile, eppure gli era venuto spontaneo. Bucarono le nubi in quell'istante arrivando a 9500 piedi sotto al temporale. La visuale era migliore, ma erano scoperti. Il missile sbucò poco dopo.
- Tieni la cloche! - urlò Roxy. Liam mise le mani sulla cloche giusto un attimo prima di vedere una luce rossa inondare la cabina, chiuse gli occhi. Fu solo un attimo, un impulso. Il missile si disintegrò poco dietro la loro coda. Liam lo vide distintamente esplodere. Roxy respirò profondamente a riprese la cloche.
- Tutto a posto lì dietro? - chiese poi.
- Sì, ci sono tre caccia in avvicinamento. Non siamo troppo esposti qui? - chiese Liam. Roxy si guardò intorno, Liam aveva ragione. Stavano anche deviando dal corridoio.
- Tieniti... è come andare in bicicletta, la prima è sempre la peggiore- disse per spingere Liam a non mollare. Puntò dritto verso l'alto questa volta, passando dritto davanti alle nubi.
- C'è un caccia in avvicinamento, dritto davanti a noi! - osservò terrorizzato Liam. Roxy sorrise tra sé e sé. Forse Liam l'avrebbe odiata, ma poteva farcela.
-Vediamo se porta missili a bordo- sogghignò. L'impulso di Roxy l'avrebbe attivato e portato ad esplodere in pochi secondi. Ora Liam capiva perché avevano scaricato i loro stessi missili.
- Tira indietro la cloche con me e non la mollare, qualsiasi cosa accada- aggiunse Roxy.
- Ci sono- confermò Liam. Il puntino si avvicinava pericolosamente davanti a loro anche se non si vedeva tra le nubi nere. Roxy non gli diede alcun preavviso, voltò la cloche e girò l'aereo sotto sopra quindi scattò l'impulso. L'altro aereo passò a poche decine di metri di loro. A Liam sembrò quasi per un attimo che i due aerei si sfiorassero. Lo sorpassarono appena prima che esplodesse.
Roxy riprese la cloche, raddrizzò il mezzo e urlò con quanto fiato aveva in gola. Liam tolse le mani tremanti dalla console. - Forse ora se ne andranno - sperò.
- Non penso abbiano ancora capito, sono ancora sopra di noi - sospirò Roxy.
- Due caccia hanno cambiato rotta e stanno lanciando un missile, entrambi! - rispose Liam nervoso. Il radar antimissilistico lanciava il suo allarme sonoro nello stretto abitacolo.
- Ricordami che ti devo una cena - rispose solo Roxy. Sorrise e diede un'occhiata al cielo sopra di lei.
- Perché? Roxy, no, Roxy! - l'urlo di Liam si perse nell'abitacolo. Roxy impennò l'aereo all'improvviso, il mondo si capovolse attorno a loro con una lentezza irragionevole. Il muso dell'XF640 puntava all'indietro in una spirale ai limiti del mezzo. Le spie urlavano.
- Forza bellezza, non mollarmi adesso- sussurrava solo Roxy. I missili li seguivano nel loro looping mentre gli altri aerei si allontavano davanti a loro. Appena tornati in posizione normale Liam non fece tempo a tirare fiato, pensava che Roxy facesse scattare l'impulso invece accelerò inseguendo i caccia nemici. Ormai Liam vedeva in mezzo alle nuvole il retro degli altri due aerei. All'improvviso Roxy lasciò andare la cloche verso il basso. Lo stomaco di Liam si contorse insieme all'aereo. Questa volta lui chiuse gli occhi e cercò solo di non vomitare. Roxy girò di nuovo l'aereo sopra sotto riportandolo in assetto. Uno dei due missili aveva impattato uno degli aerei inseguitori, tranciandogli un'ala di netto. Liam aveva giusto aperto gli occhi, quando con orrore vide quel veicolo contorcersi nel fumo su stesso e cadere in mezzo alle nuvole. L'altro veicolo invece si era staccato da loro, intento ora a non essere abbattuto dal proprio missile.
- sei pronto per il gran finale? - disse allora Roxy ripuntando la punta dell'aereo verso l'alto.
- se ti dicessi di no ti potresti fermare? - fece contrariato Liam.
- Mi dispiace, amore, non oggi- rispose Roxy senza poter più mascherare lo sforzo per tenere la cloche e riportare in assetto il veicolo. Due veicoli erano stati abbattuti. Il terzo era riuscito con un tracciante a far esplodere il missile e si era riportato in formazione con gli altri due. Roxy sentiva le sue energie precipitare. Lanciare quelle onde la sfiniva. In più doveva pilotare l'aereo, pensare ai comandi e consolare Liam: non era sicura di riuscire a resistere a lungo ai loro attacchi. Il fatto di non essere andata a segno sul terzo aereo l'aveva un po' demoralizzata.
- A che altezza sono loro? - chiese Roxy.
- 10.700 - aggiunse Liam. Almeno Liam aveva imparato in fretta a leggere l'altimetro e il radar.
- Dobbiamo portarci sopra di loro. Riesci a farlo tu? Ho bisogno di un attimo... - confessò Roxy.
- Roxy, qualcosa non va? - chiese Liam preoccupato.
- Tranquillo, devo solo, respirare... un attimo- le si chiuse la gola a metà della frase. Non era il momento per una crisi. Sapeva che i cambi repentini di altezza o pressione peggioravano il suo problema polmonare, ma quello era veramente il momento sbagliato.
- Lo porto su io, sta tranquilla- disse Liam. Roxy lo ringraziò mentalmente, fece un paio di profondi respiri e si asciugò le lacrime sotto agli occhi. Crollare, agitarsi, non l'avrebbe aiutata. "Affrontare tutto questo non ti rende debole, ti rende solo libera" la voce di Kathy le tornò alla mente. Inspirò a fondo. Era ora di far loro vedere come vola un calabrone LWF.
- Siamo a 10.900, ti bastano? - chiese Liam. Roxy fece segno del pollice alzato.
- Manovra di atterraggio d'emergenza, la ricordi? - chiese solo Roxy.
- Così mi spaventi a morte, amore! - confessò lui. Roxy non poté che sorridere.
- Tieniti forte - sussurrò soltanto. Roxy spinse la cloche in basso e poi a destra lanciando l'aereo in autorotazione. Erano una bomba ad orologeria che stava per esplodere. Liam vedeva gli aerei avvicinarsi sotto di loro in posizione orizzontale. Era davvero una pazzia. Appena si accorsero della manovra ruppero la formazione. Liam non sapeva se fosse un bene o un male. Roxy nemmeno li stava guardando, respirava ad occhi chiusi dentro di sé, come se l'aereo non esistesse, come se lei e Liam fossero sdraiati sul prato del giardino dietro casa, col fiume che scorreva e il sole che le pizzicava la pelle. Non aveva mai provato a fare un'onda tanto grande in volo, ma non vedeva più alternative. Sentiva il cuore in gola e il fiato che le mancava. Un conto alla rovescia che stava naturalmente passando dentro di lei. Aprì gli occhi e guardò l'indicatore dell'altezza.
- Chiudi gli occhi - sussurrò tra sè e sè Roxy. Liam lo fece istantaneamente appena vide il bagliore generato dalle sue mani irradiarsi attorno a loro. L'onda esplose come un tuono. Sentì le orecchie fischiargli. Gli aerei si stavano allontanando da loro a raggiera, ma l'onda li raggiunse in pochi secondi. Roxy sentì la detonazione come fosse lontana, come se non la riguardasse. Una polvere bianca mista al fuoco si liberò nell'aria precipitando insieme a loro. Roxy svenne.
Liam urlò. Per la prima volta in quel volo. Felice di lasciarsi quei caccia alle spalle, ma poi si accorse che Roxy non faceva affatto altrettanto. L'aereo continuava a cadere in autorotazione, come spinto da una forza invisibile. Fendeva l'aria come un coltello. Quella polverina aveva azzerato la visibilità e in tutto onestà a Liam non interessava molto di cosa si trattava.
- Roxy, Roxy, ti prego Roxy, non fare scherzi. Roxy! - Liam la scuoteva ma senza alcun successo. Imprecò contro la console e poi si guardò intorno allibito. L'oceano si avvicinava pericolosamente sotto di loro. Scorgeva l'azzurro a tratti.
Liam afferrò deciso la console e la spinse verso l'alto, con tutta la forza che aveva, ma l'aereo sembrò ignorare il comando. Lo stallo in cui Roxy li aveva messi per quella manovra sembrava impossibile da invertire.
- Spegnete quei dannati motori! - si sentì crepitare dalla radio. Liam ringraziò la sua buona stella. Abbassandosi era uscito dal temporale e il segnale era ritornato. Pigiò i pulsanti con mano tremante, ma senza dubbi. Roxy gli aveva fatto ripetere la procedura così tante volte nelle ore precedenti. L'aereo diede una spanciata e poi si raddrizzò riportandosi in posizione orizzontale.
- a 10000, 10 ° nord est, ci siete quasi. Non voglio sapere cos'avete combinato dentro quelle nuvole - aggiunsero dalla radio. Liam eseguì. Roxy tossì un paio di volte e lentamente riprese conoscenza. Si voltò verso di lui, si tolse la maschera per poter respirare meglio e finalmente gli sorrise.
- Ben tornata - disse Liam livellando l'aereo a 10000.
- sono...- Roxy tossì.
- Tutti quanti- annuì Liam. Il Canada li salutò con le sue terre verdi ricche di vegetazione. A Liam sembrava come di essersi risvegliato da un incubo, solo che era tutto vero. Anche Roxy lo vide.
- Continuo io, se mi date una mano da Bruxelles - disse Liam alla radio.
- Benissimo, rallenta a mach 1,5 e imposta la rotta - aggiunse l'istruttore. Roxy abbandonò la testa sul sedile esausta. Avrebbe tanto voluto prendere una mano a Liam, ma sapeva che era impegnato con la cloche. Rimase lì a godersi le nuvole, cercando di normalizzare il respiro. Era stata davvero tosta, aveva meno di 24 ore per rimettersi in sesto e presentarsi al senato, ma per ora non ci voleva pensare. Erano vivi e contava solo questo.
Quando i caccia americani li affiancarono, da Bruxelles si levò un applauso.
- Lo porto giù io - disse Roxy lentamente, sforzandosi di non tossire in radio.
- Se sei sicura, mi togli un gran peso - non nascose Liam.
- Niente acrobazie, promesso - sorrise Roxy.
- David vi manda a dire cose che non posso ripetere, ma la sostanza è: andate e distruggete quella donna! - riportarono da Bruxelles. A Roxy scappò da ridere e per poco non le rimbalzò il muso sulla pista. Non fu il suo migliore atterraggio, ma già solo l'idea di portare quell'XF640 a terra senza grossi danni era un miracolo visto quello che avevano passato.
Finalmente alzarono l'abitacolo e Roxy poté dare un paio di respiri di aria vera. Fu allora che tutto si oscurò.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro