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Il manuale di Feltman

Kathy rimase ferma in quella camera finché sentì i pensieri di Tom sparire in corridoio come un'eco lontana. In un certo senso si sentiva tagliata fuori. Non era più una bambina, forse lo era stata quando era arrivata, ma quella storia l'aveva cambiata. L'aveva fatta crescere tutto insieme, perché ora non poteva entrare nel circolo dei grandi e aiutarli a porre fine a quello scempio per sempre? Era come se le avessero lasciato il suo contentino, la petizione, il forum e ora riprendessero in mano la scena principale. Provò a studiare un po', ma non ci riusciva, continuava a guardare il soffitto. Si sentiva abbastanza stupida nel farlo perché il suo potere non trapassava le pareti. Non sapeva nemmeno se questa riunione era al piano zero o ai piani alti. Alla fine, si alzò irrequieta e decise di andare a cercare man forte dall'unica persona che forse poteva capirla: Liv. Infondo aveva promesso a Roxy di parlarle. Fece un bel respiro e bussò alla sua camera. Si sentirono alcune risa, ma nessun invito ad entrare. Si fece forza e spalancò la porta. Una cascata di capelli biondi si girò verso di lei. Josephine era lì di nuovo, stavano facendo i compiti insieme e tanto per cambiare non le avevano detto nulla.

Liv non alzò nemmeno gli occhi dal quaderno. Kathy si fece coraggio ed entrò nella stanza. Poi si guardò intorno stupita. Non era più buia come era sempre stata, tutte le tende erano tirate e la luce della giornata estiva entrava prepotente. Le foto della famiglia di Liv e di Ian erano ancora appese sulla lavagna davanti alla scrivania, ma erano state spostate in un angolo, la maggior parte del posto era stato preso da questi disegni di bellissime ragazze con gli occhi grandi. Kathy si avvicinò curiosa. Liv non aveva mai voluto che vedesse i suoi disegni, eppure ora li appendeva in bella vista. Perché aveva lasciato entrare Josefine nella sua vita senza la minima fatica, mentre con lei si era sempre nascosta? Forse Roxy aveva ragione. Quella situazione non le andava più bene e doveva parlarne con Liv. Se solo avesse trovato un attimo senza quella ragazza di mezzo!

Kathy sospirò a fondo e si voltò verso di loro. Aveva continuato a studiare come se lei non ci fosse. Si comportavano sempre così. Si sentiva trasparente e non era più disposta a mandarlo giù. Con le lacrime in gola disse: - dobbiamo parlare -. Quell'affermazione cadde come un sasso in un lago nel silenzio di quella stanza. Josephine alzò gli occhi verso di lei, stupita.
"Adesso vuoi parlare? Dopo che hai lasciato Liv da sola per mesi, adesso che il tuo ragazzo è impegnato vuoi parlare?" pensò Josephine.

Kathy spalancò gli occhi colpita. Nessuno aveva parlato, ma Josephine sapeva benissimo che le avrebbe letto la mente.
- Da sole - disse Kathy. Liv alzò le spalle senza dire niente.

- Noi abbiamo fatto di tutto per quella petizione, non è giusto che desso ci escludano così. Insomma, senza di noi questa possibilità non ci sarebbe stata - disse soltanto Kathy dando sfogo alla sua rabbia.

-Non ti interessa più di quella lista o della petizione o di come finirà? Non ti interessa rivedere Ian? - alzò la posta visto che Liv non reagiva. Liv alzò gli occhi verso di lei. Lucidi. Stava tentando con tutta sé stessa di mandare indietro le lacrime.

- Finché quella lista sarà li, tutte le petizioni del mondo non faranno differenza, è crudeltà da parte tua continuare ad illuderci tutti così! - rispose Josephine. Kathy rimase incredula a fissarla. Liv aveva poggiato la penna e guardava verso il basso. Si asciugò gli occhi.

- Andiamo, Liv, noi possiamo fare qualcosa per aiutarli, se vieni da me dopo i compiti ne parliamo. Io e te insieme possiamo riuscirci! - le disse Kathy speranzosa.

- Ho chiuso il forum - disse solo Liv. Kathy la guardò stupita. Perché? Era l'unico canale con le loro famiglie!

- Chi ti ha autorizzato a farlo? - tuonò Kathy.

- Abbiamo fatto un sondaggio tra gli studenti, alla fine è li latente da mesi, non fa che illudere le nostre famiglie - disse Josephine arrabbiata.

- Avete fatto un sondaggio senza nemmeno avvertirmi? Non avete avvertito Tom o Roxy? Questa non poteva essere solo una vostra decisione! - disse Kathy arrabbiata con le lacrime agli occhi.

- Se la lista deve cadere, cadrà comunque, ma non dipende più da noi o dalle nostre famiglie o dal forum. Dipende da chi andrà in Senato. Tu non c'eri in quel posto, non puoi fingere di esserci stata e sbatterci addosso le tue cicatrici come fossi stata l'unica qui dentro a soffrire- aggiunse Josephine irritata. Aveva gli occhi rossi e le puntava il dito contro. A Kathy non importava, le stava bene non piacerle: non si può piacere a tutti. Non se ne sarebbe fatta un problema. Ma Liv non era tutti. Perché Liv le aveva voltato le spalle? Se le dava fastidio il tempo che passava con Tom, se si sentiva trascurata, perché non aveva mai detto nulla? Il problema era che Kathy sapeva già la risposta a questa domanda. Liv era fatta così e Josephine aveva usato questo per portarla sul suo carro di gioia e spensieratezza, da cui qualsiasi problema o distrazione diversa dai manga viene bandita.

In fondo al suo cuore Kathy avrebbe voluto vivere come Josephine, forse l'aveva addirittura fatto per molti anni. Ora era cambiata. Che ne sapeva quella spocchiosa ragazza delle sue cicatrici o di Michael o di quanto le era costata quella storia. Lei aveva preso un aereo sapendo grazie alla sua petizione che sarebbe finita in un luogo sicuro, non era dovuta scappare braccata dalla polizia, ferita e spaventata senza sapere cosa non andasse nel proprio DNA. Non era giusto che ora quella ex Cheer leader venisse ad insegnarle cosa era meglio per i ragazzi LWS.

- Quindi ve ne starete semplicemente qui a leggere fumetti finché non vi diranno che possiamo tornare a casa? È questo il piano? - disse Kathy con le lacrime agli occhi.

- Dovresti trovarti un hobby anche tu, non c'è sempre un mistero su cui indagare - tagliò Josephine. Kathy strappò i disegni dalla bacheca che cominciarono a roteare per la stanza fino a cadere a terra. Liv scoppiò a piangere.

- Va via, è meglio- disse Josephine prendendola tra le braccia. Kathy guardò solo Liv sperando di intercettare un suo pensiero, ma era come se non riuscisse più. Come se avesse messo un muro per proteggersi da lei. Kathy prese la porta e la sbatté dietro di sé. Poi si fermò nel corridoio, con le mani che tremavano. Com'era possibile? Con tutte le parole che erano volate tra lei e Josephine, Liv non aveva pensato nulla. Forse stava perdendo il suo potere, forse si era sempre illusa di averlo. Corse in lacrime verso camera sua. Fu contenta di lasciarsi quella porta alle spalle.

Prese il tablet, si buttò sul letto e aprì la pagina del forum, incredula. Liv l'aveva davvero disattivato. Era vero: non aveva scritto post da un mese, ma c'erano altri modi per gestire quella situazione! Perché cancellarlo? Si sentiva come se avessero spazzato via una parte enorme del suo lavoro. Diede un pugno al materasso. Non sapeva come sfogare la sua rabbia. Si asciugò le lacrime e rimase a guardare nello specchio l'immagine di una ragazzina col tablet sulle ginocchia, la traccia spettinata e gli occhi lividi. Se era così che sembrava anche al gruppo, capiva perché alla fine l'avevano esclusa dalle decisioni che contano. Era chiaro che non voleva sostituirsi al loro dolore. Era solo che non sopportava l'idea che Roxy e Liam rischiassero la vita e lei non potesse fare nulla per aiutarli. Detestava essere impotente.

Riaprì il manuale di George Feltman e cercò decisa le pagine relativa alla propria mutazione: LWS B e W, molto rara, come le altre mutazioni multiple dei geni. Rilesse i poteri che le aveva dato la mutazione del gene LWS W, tra tutti svettava il leggere il pensiero. Non parlava in nessun caso di perdita dei poteri o di inversione del processo. La cosa strana era che Josephine l'aveva sentita chiara, come sempre, come se qualcuno le urlasse in testa. Rilesse la parte seguente relativa al 4° livello: Il gene LWS B era da sempre il più potente se mutato al 4° livello. Tutti i mutanti del quarto livello erano in grado di liberare un'energia di tipo diverso. Secondo il manuale questo tipo di energia è in realtà da sempre racchiusa come potenzialità in ogni essere umano o avviene a certi livelli cellulari o sub cellulari, in maniera inconscia. Secondo Feltman un mutante LWS di 4° livello accedeva alla possibilità di liberare consciamente queste energie "nascoste" in un'onda a volte distruttiva. Dopo quello che aveva visto con Michael e dal video di Jacob non faticava a credergli, anche se l'idea che quella possibilità fosse insita anche in lei la spaventava molto.

"La potenza e il controllo dell'onda liberata dipendono direttamente dal potenziale insito nella mutazione a livello subcellulare" scriveva ancora Feltman.

Kathy non era certa di aver capito a cosa Feltman si riferisse. Era sempre stata pessima in scienze e lo pagava ancora. Sbuffò. Odiava non capire, specie per qualcosa che la riguardava così da vicino. Era il suo corpo quello di cui stava parlando quell'uomo, non un esperimento su un topo in un laboratorio! Quello che non aveva mai capito era come aveva fatto Feltman a riempire quel manuale. Chiaramente quell'uomo era un genio, ma come era arrivato a sognarsi qualcosa come la telecinesi, la lettura del pensiero o delle emozioni ... e poi le onde. Ripensò alla palla rossa che Roxy era in grado di creare. Scorse il documento fino all'intestazione. Guardò incuriosita la lista delle versioni del manuale e delle sue modifiche. L'ultima risaliva a quattro anni prima ed era attribuita allo stesso George Feltman. Riaprì il video e guardò la data. Quel manuale che aveva in mano era stato ritoccato diversi anni dopo quel video. Dopo il ritrovamento di Jacob e anche dopo la liberazione dei ragazzi sopravvissuti. Ormai conosceva l'obiezione che Tom le avrebbe fatto: non ci voleva nulla a modificare un documento dichiarando di essere Feltman. Quello che però non le tornava e a cui lo sfidava a rispondere era: perché qualcuno continuava ad aggiornare quel manuale negli anni se era stato pubblicato come ultima volontà del defunto ricercatore? Poteva essere Helene Wolfe a farlo, certamente, ma perché?

Con un po' di ricerche trovò alcune copie non aggiornate delle precedenti versioni dello stesso documento online. Ora doveva pazientemente confrontarli per capire che cosa fosse stato cambiato. Se c'era dietro un lavoro sperimentale, come lei temeva, gli esperimenti non si erano conclusi con Michael e il suo gruppo di sfortunati compagni di sventura, era durato per anni anche dopo di loro. Kathy represse un brivido. Josephine poteva pensarla come voleva, se nessuna la avesse voluta aiutare si sarebbe arrangiata, come sempre aveva fatto, prima che Liv arrivasse. Forse sarebbe stata più lenta, ma ormai sapeva molti trucchetti, imparava in fretta e aveva dalla sua Tom che comunque era molto più esperto di Liv. Se volevano continuare a disegnare manga che facessero pure.

Stava ancora confrontando queste versioni del manuale, diverse ore più tardi, quando bussarono alla porta.






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