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1) Pilot


♡︎𐬾 𝐕 𝐄 𝐍 𝐎 𝐌 𐬿༄

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❛ 𝑖 𝑡ℎ𝑖𝑛𝑘 𝑤𝑒 𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑡𝑟𝑜𝑢𝑏𝑙𝑒, 𝐻𝑒𝑙 ❜           🎀👑💄-𝑯𝒆𝒍𝒆𝒏 𝑳𝒊𝒍𝒚 𝑷𝒐𝒕𝒕𝒆𝒓

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❛ 𝑦𝑜𝑢 𝑎𝑟𝑒 𝑡ℎ𝑒 𝑠𝑚𝑎𝑟𝑡𝑒𝑠𝑡 𝑜𝑓 𝑢𝑠, 𝑢𝑠𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑏𝑟𝑎𝑖𝑛, 𝐼𝑠𝑎 ❜
👑🦅💋- 𝑰𝒔𝒂𝒃𝒆𝒍 𝑳𝒚𝒓𝒂 𝑷𝒐𝒕𝒕𝒆𝒓

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❛ 𝑖𝑓 𝑦𝑜𝑢 𝑡𝑜𝑢𝑐ℎ 𝑡ℎ𝑒𝑚 𝑎𝑔𝑎𝑖𝑛, 𝑖'𝑙𝑙 𝑘𝑖𝑙𝑙 𝑦𝑜𝑢 ❜
🪄🦁⚡️- 𝑯𝒂𝒓𝒓𝒚 𝑱𝒂𝒎𝒆𝒔 𝑷𝒐𝒕𝒕𝒆𝒓

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❛ 𝑙𝑒𝑡'𝑠 𝑓𝑎𝑐𝑒 𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑡𝑜𝑔𝑒𝑡ℎ𝑒𝑟, 𝑏𝑒𝑐𝑎𝑢𝑠𝑒 𝑖 𝑜𝑛𝑙𝑦 𝑤𝑎𝑛𝑡 𝑡𝑜 𝑓𝑒𝑒𝑙 𝑖𝑡 𝑤𝑖𝑡ℎ 𝑦𝑜𝑢 ❜
🌒🐍🖤- 𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑳𝒖𝒄𝒊𝒖𝒔 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚

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‹‹ 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐨𝐝𝐮𝐭𝐢𝐨𝐧 ››

La famiglia dei Venom, era orgogliosa di poter affermare di essere una famiglia perfettamente normale.
Erano le ultime persone da cui aspettarsi cose strane o misteriose, o almeno, così si pensava.
Nella loro casa abitavano i signor Venom, Liam e Megan, due prestigiosi avvocati con tre figli, una di sette anni di nome Abigail, e due gemelle di 10 anni, Helen e Isabel.
Erano una famiglia molto unita, nonostante le due sapessero di essere state adottate in seguito al decesso dei genitori, che le ragazze pensavano fosse stato causato da un incidente d'auto.

In un lontano Martedì dell'ormai passato 1991, Liam e Megan trovarono sul loro zerbino due lettere indirizzate alle gemelle.

All'inizio i signori Venom avvertirono le ragazze pensando fosse una comunicazione scolastica, ma leggendola si stupirono.

Le gemelle singhiozzarono dallo stupore e guardandosi negli occhi dissero in contemporanea <<Scuola di magia?>>
<<Sarà solo un brutto scherzo dei figli dei vicini>> disse Isabel.
Helen rispose <<E se non fosse così?>>.
Dopo questa affermazione si diressero nella loro taverna sotterranea chiamate dai genitori, dove trovarono una signora anziana, con aerea severa, mai vista prima, che stava parlando con i loro genitori.
Lei fa qualche passo in avanti e si porge a parlare con le ragazze incrociando le mani <<Ecco le signorine>>
<<Salve... Ma lei chi è?>> domando Isabel con aria dubbiosa.
<<Sono Minerva Mcgrannit, Vicepreside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sono lieta di avvisarvi, come scritto nella lettera che dovreste aver ricevuto poco fa, che dopodomani inizierete gli studi in questo prestigiosissimo istituto.>>
<<E a chi cerca di prendere in giro? La magia non esiste.>> disse Abigail con aria scontrosa, come al suo solito.
<<Secondo te per quale motivo le tue sorelle hanno quella cicatrice?>> ribatté Minerva. <<Ragazzina insolente, visto che non credi alle mie parole, sta a guardare.>>
Dopo ciò non esitò a sfoderare la sua bacchetta, pronunciando parole in lattina che fecero fluttuare la povera ragazzina che da lì in poi non ci pensò più a mancarle di rispetto.
L'intera famiglia era ancora sbalordita da ciò che avevano visto ma da lì in poi si convinsero a credere nella magia.
Helen si introdusse nel discorso e disse: <<Scusi prima ha fatto riferimento alla nostra cicatrice, può darci spiegazioni? È da tutta la vita che non capiamo perché abbiamo questo segno uguale su due occhi differenti.>>
La McGrannit allora chiese alle ragazze di sedersi e iniziò la sua spiegazione.
<<Ragazze, come voi sapete, i Venom non sono i vostri genitori biologici, voi siete, o almeno eravate, figlie di Lily e James Potter, due dei più grandi maghi passati per la nostra scuola, ma ahimè avevano dei nemici; uno di loro era uno dei maghi più oscuri della storia che, sapendo del loro potere desiderava arruolarli.
Loro rifiutarono e morirono con onore per salvarvi. Quando quell'oscuro mago, temuto da tutti, provò a uccidere anche voi, non si sa come, ma respingeste il suo incantesimo.>>
Ricominciò a parlare un secondo dopo ma prima fece un respiro profondo e penso a cosa dire.
<<Ma voi non siete le uniche figlie dei Potter, desideravo da tanto dirvi che->> e prima che finisse la frase si udì un suon di campanello improvviso che suscitò l'attenzione di lei.
Abigail urlando disse <<APRO IO>> dirigendosi per l'entrata.
Appena aprí vide un'uomo così alto da non riuscire a vedere il suo viso che superava il cornicione della porta, affianco a lui un ragazzino di media statura con una faccia disorientata che imbarazzato disse <<ciao!>>.
Abby sempre urlando disse <<MAMMA, DEGLI SCONOSCIUTI HANNO BUSSATO ALLA PORTA>>
I due scesero al piano di sotto seguiti da Abigail e l'uomo di strabiliante statura disse <<Piacere di conoscervi gemelle potter, sono Hagrid, custode delle chiavi e dei luoghi ad Hogwarts, è sempre un onore conoscere leggende come voi>>.
Helen disse: <<Addirittura leggende? Per cosa? Per la nostra cicatrice?>>
<<Certo, nel mondo magico non c'è strega o mago che non sappia della vostra esistenza, e non solo della vostra, anche di vostro fratello Harry>>
Isabel in quel momento stava bevendo e si sentì soffocare, subito dopo esclamò: <<FRATELLO? DA QUANDO ABBIAMO UN FRATELLO?>>
Helen subito dopo di lei con faccia sorpresa urlò <<EH?!>>
I genitori dietro delle due ragazze erano ancora più sorpresi di loro due, ma rimasero in silenzio.
Hagrid disse <<Pensavo che Minerva ve ne avesse parlato.>>
La Mcgrannit rispose <<Lo stavo proprio per dire prima che voi due faceste eruzione in casa.>>
Il ragazzino allora decise di prendere coraggio e presentarsi: <<Io sono Harry, Harry Potter, è strano anche per me dirlo ma sono vostro fratello e si ne sono venuto a conoscenza anche io proprio oggi.>>
Le ragazze un po' emozionate e in lacrime abbracciarono Harry stringendolo, era come aver ritrovato una parte mancante di loro.
Hagrid li interruppe e disse: <<Avrete tempo per dimostrare il vostro affetto una volta ad Hogwarts, ora bisogna dirigersi a comprare l'occorrente per iniziare le lezioni.>>
A quel punto Liam disse <<Quanti soldi occorrono alle mie ragazze?>>
<<Non occorrono, i genitori biologici delle vostre figlie non se la cavavano male con i soldi>> rispose Hagrid.
Il tempo di preparare le valige delle ragazze e fare le solite raccomandazioni che già si trovavano in volo per Diagon Alley, il luogo dove tutti i maghi compravano l'attrezzatura scolastica.

Ancora i 3 non potevano crederci, avevano vissuto per tutta la loro vita credendo che i genitori fossero morti per un motivo completamente diverso, ovvero incedente d'auto. Isabel e Helen senza la consapevolezza di un fratello gemello e Harry altrettanto con loro due. Ma soprattutto per loro la magia era una stupida cosa inventata per dare senso a alcune cose paranormali che non si riuscivano a spiegare.

Si ritrovarono a passseggare per le strade di Londra mentre Harry leggeva la lista delle cose da portare a Hogwarts.
<<Tre divise ognuno da lavoro in tinta unita, un cappello a punta in tinta unita da giorno, un paio di guanti da protezione,  un mantello invernale
N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome. Inoltre una bacchetta, un calderone in peltro misura standard 2, un set di provette di vetro o cristallo, un  telescopio e una bilancia d'ottone. Infine tutti i libri di testo>>
<<E dove le troviamo queste cose a Londra?>> chiese Helen.
<<Beh c'è un solo posto dove trovarle: Diagon Alley>> rispose il mezzo gigante che appena finì la frase si introdusse con dietro i ragazzi in un bar.
Appena entrarono si cominciarono a sentire diversi mormorii e tutti li osservavano, Hagrid però a un certo punto si fermò davanti al bancone per salutare un uomo con uno strano turbante viola in testa, la loro guida chiarì subito ai bambini chi fosse. <<Oh ragazzi vi presento il professor Raptor, sarà il vostro professore per Difese contro le Arti Oscure>> e poggiando la mano sulla spalla di Helen continuò a parlare. <<Loro sono Helen, Isabel e Harry>>.
Il professore subito dopo prese parola balbettando <<È-è un v-vero p-piacere s-s-signori P-p-p-potter>> Isabel però taglio corto subito e disse <<Hagrid dovremmo andare a Diagon Alley, prima che fa troppo tardi e non ci arriviamo>>.
Hagrid allora portò i piccoli davanti a sé guidandoli verso l'uscita secondaria del locale dicendo <<Oh la piccola Isabel ha ragione! Meglio se andiamo>>.
I 4 si ritrovavano davanti a un muro così Isabel sollecitò Hagrid <<Hagrid dobbiamo andare>> neanche il tempo di dirlo che il muro dove in precedenza il mezzo gigante sbatteva il suo ombrello si cominciò a separare in due lati.
-Wow- uscì subito dopo dalla bocca di Helen meravigliata dal paesaggio che vedeva.
-Questa è Diagon Alley?- disse Harry mentre tutti e quattro cominciarono a camminare perfettamente allineati.
-In carne ed ossa Harry!- rispose Hagrid sorridendo.
<<allora, dove andiamo prima? A comprare la bacchetta? O l'animale, posso tenere un gatto? lo amo i gatti>> disse Isabel non riuscendo a smettere di saltellare su e giù, il mezzo gigante sorrise ed indicò un edificio alto con delle colonne storte appoggiate perfettamente nel palazzo per poi riprendere parola. <<La prima fermata è la Gringott, la banca dei maghi>>  
<<Esistono banche dei maghi?>> chiese Harry stupefatto. Subito dopo risposte Hagrid. <<Beh si ma una sola>>.

Una volta entrati si ritrovavano circondati da strane creature: alcune trascinavano carrelli con oro, alcune timbravano e le altre scrivevano <<Hagrid ma chi sono questi... cosi?>> chiese Helen. <<Questi sono folletti, Helen, ma non fissarmi troppo potrebbero essere davvero cattivi>> disse il gigante dirigendosi all'ultimo bancone dove appena quest'ultimo fece un colpo di tosse si affacciò una faccia abbastanza brutta e anziana con la sua mano dove si disponevano delle unghie lunghissime e abbastanza sporche da far quasi salire il vomito. <<Si?>> Prese parola il folletto dopo aver squadrato bene ognuno di loro.
<<I signori Potter volevano fare un prelievo>> rispose Hagrid. <<E i signori Potter hanno la loro chiave?>>.
Hagrid cominciò a cercare nelle tasche del suo cappotto. <<Beh si dovrei averla da qualche parte>>. Per poi tirare fuori una chiave e una lettera. <<Questa è la chive, e questa la manda Silente, per la camera, lei sa quale, per la cosa, lei sa cosa>>.

Poco dopo si ritrovarono su una specie di carrello a fare un viaggio, se così si può chiamare, alquanto brusco. <<State bene?>> si preoccupò subito Isabel notando le facce di Harry e Helen.
<<Che aspetti? Che ti do la manina per alzarti?>> chiese ironica Isabel, guardando negli occhi uguali ai suoi e quelli della madre il fratello. <<No no. Sei sempre così dolce?>> Rispose quest'ultimo.
<<La chiave prego>> disse il folletto rivolto a Hagrid che subito dopo gliela porse.

Appena il folletto apri la porta quello che si rivelò agli occhi dei tre, fu un qualcosa di spiazzante.
Allora avevamo veramente tutti quei soldi, ma come avevano fatto? Li avevano lasciati là intatti tutto questo tempo? Nessuno aveva mai tentato di rubarli?
Dopo che, anche Hagrid prese la cosa segreta che doveva prendere, uscirono dalla banca dei maghi e, andarono nel nuovo posto preferito di Isabel: Il Ghirigoro, dove presero tutti i libri di testo che sarebbero serviti quest'anno. Poi sarebbero andati a prendere la divisa ed infine i tre Potter andarono da Olivander, mentre Hagrid disse di avere un impegno in un posto, ma che sarebbe tornato subito.
<<C'è qualcuno?>> disse Harry
mentre apriva la porta del negozio, con dietro le due gemelle. Appena dopo sentirono sbattere una scala alla fine dello scaffale, ritrovandosi davanti a loro un uomo abbastanza anziano con barba e capelli bianchi. <<Mi chiedevo quando sareste arrivati, mi sembra ieri aver venduto la prima bacchetta ai vostri genitori>> esclamò l'uomo guardando i tre davanti la porta, immobili. <<Prego avvicinatevi>> l'incitò il signor Olivander,
avvicinandosi al bancone mentre i Potter si avvicinarono di conseguenza.
<<Suppongo che siate qui per la vostra prima bacchetta>>
Iniziò col dire andando dietro agli scaffali per cercare tre bacchette, <<Siete molto intuitivo>> rispose sussurrando
ironicamente Helen, ricevendo una gomitata da parte di Isabel.

Dopo quattro bacchette e quattro oggetti rotti, finalmente trovarono la loro bacchetta gemella e, proprio mentre aspettavano di pagare, si senti Isabel esclamare: <<Quello è Hagrid con tre animali?>> gli altri due al sentire il nome di Hagrid si girarono di scatto e nelle loro labbra spuntò un sorriso che andava ad orecchio a orecchio.

<<Hagrid...>>iniziò Helen prendendo un pezzo di salsiccia dalla forchetta, <<come si chiamava il signore che ha inflitto queste cicatrici?>>finì di dire Isabel guardando Hagrid che, non seppe come rispondere.
<<Dicci almeno il nome>>parlò finalmente Harry, mentre Hagrid iniziò a scuotere la testa in segno di negazione.
<<Non si dice il suo nome>> disse secco, mentre vide le facce dei tre guardarlo e allora sospirò e dopo aver preso un respiro profondo ed aver controllato se ci fossero persone intorno, si abbassò verso i gemelli e sussurrò: <<Voldemort>>.

Spazio Autrice
Ehi, spero che continuerete a leggere questa storia e so che il primo anno risulterà un po' noioso, ma tranquilli, dal secondo arriveranno i drammi.
Questa storia la sto scrivendo con @/ThechosenOnes314

Inoltre spero che lasciate tante stelline e qualche commento per capire se vi piace la storia.

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