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XIII

Avviso: questo capitolo conterrà contenuti sessualmente espliciti.

PAST


17/07/19
h. 17.40


....Era piena di desiderio anche lei, aveva cominciato a muovere il suo ventre contro il mio, avvertivo la sua passione crescere, salire sino al suo visino delicato e provocante allo stesso momento.
Senza prestare attenzione provai a chiudere le tende del camerino con movimenti scoordinati, avevo paura che fossero rimaste aperte ma allo stesso tempo l'idea mi stuzzicava che qualcuno ci potesse vedere.
Mi inginocchiai dinanzi a lei e le abbassai lentamente le mutandine iniziando a baciarle la zona dall'ombelico in basso, «Non fermarti Ander, continua...» la sentii ansimare a bassa voce, mentre con una mano spingeva la mia testa verso la zona pubica, scossi la testa e con la mano che era rimasta libera presi il suo braccio e lo spinsi verso il muro del camerino bloccandolo, «Shhhh, abbandonati al desiderio!» le risposi, " finalmente sei mia!".
« Ander smettila, potrebbe vederci qualcuno » disse con un filo di voce, le poggiai subito una mano sulla bocca per farla smettere di parlare e continuai a baciare e leccarle tutta la zona,  « Sei mia!» iniziai a sussurrarle contro il ventre, nel frattempo cominciavo a toccare la mia erezione che spingeva prepotente nei pantaloni, « Guarda cosa mi provochi, guarda cosa mi fai fare!» le dissi mentre avvertii la sua mano infilarsi nei miei ricci, « Shhhh silenzio Ander e continua! » mi rispose con un filo voce.
Tirai giù la braga dei miei pantaloni ed iniziai a toccarmi prima lentamente per poi aumentare il ritmo a seconda della velocità con cui continuavo a baciare il suo ventre, la sentivo ansimare contro la mia mano che era rimasta sulla sua bocca, mentre la sua, che era ancora nei miei capelli continuava a spingermi contro il suo corpo.
Il rumore di una tenda all'esterno ci fece sobbalzare, era appena entrato qualcuno nel camerino vicino al nostro, " CAZZO!".
La situazione si stava accendendo, volevo fermarmi ma non riuscivo, avevo il completo controllo di tutto quello che stava accedendo all'interno del camerino e sapere che qualcuno fosse fuori mi stava facendo eccitare sempre di più, " Non mi fermerò, questa volta andrò avanti".
Continuai a toccarmi con sempre più velocità, nel mentre la mia lingua stuzzicava ogni angolo del suo pube, cominciai ad alternarla con dei piccoli morsi fin quando esplodemmo, io sul pavimento e lei sul mio viso, entrambi senza emettere un fiato per paura che qualcuno se ne accorgesse.
Le diedi un bacio sull'ombelico e cercai di ricompormi il prima possibile per uscire dal camerino e lasciarle il tempo di rivestirsi,  " cazzo se è stato eccitante! La sega più bella della mia vita! ".
Non riuscivo a smettere di pensare a quello che era accaduto poco prima, sbirciai fuori dal camerino ed una volta assicuratomi che non ci fosse nessuno balzai fuori con uno scatto e mi sedetti nuovamente sulla poltrona che era a disposizione dei clienti, « Ti sta da sballo quella gonna Lù! » le dissi non appena uscito, fingendo non fosse accaduto nulla, si affacciò dalla tenda e mi fece una smorfia, « Ah sì? Grazie Ander! » mi sembrò quasi fosse arrossita ma non ebbi il tempo di guardarla bene perché chiuse immediatamente la tenda, " Quanto è bella, sono davvero un ragazzo fortunato! ".
Uscita dal camerino si diresse velocemente verso le casse, aveva scelto tutto quello che aveva tentato di provare prima che la disturbassi, pagò ed uscimmo.

Tornati su Calle de Gran Vía controllai il cellulare, per vedere se mi fosse arrivato qualche messaggio, attendevo ancora una risposta da Omàr, ma nulla.
Notai con poco stupore che eravamo rimasti un bel po' all'interno del negozio, si erano fatte le 18.20 e mi era salito un certo appetito, avevo voglia di mangiare qualcosa da Mc Donald, stavo cominciando a vederlo ovunque così cercai di proporle di entrare, « Lù, che ne dici se ci fermiamo a mangiare qualcosa? », si girò verso di me annuendo e con un sorrisetto malizioso aggiunse «Sì ma si mangia solamente, non farti venire strane idee! », sorrisi e alzai subito le braccia, « Ma chi io? Assolutamente no tranquilla, si mangia solamente»,  «...per questa volta» aggiunsi sottovoce aprendole la porta e lasciandola passare prima di me.

Una volta ordinato cercammo un piccolo posto per stare un pochino appartati, avevo bisogno di parlarle.
«Ecco, mettiamoci lì » esclamai indicando un divanetto, nel frattempo eravamo saliti al piano superiore dove c'erano molte meno persone, arrivai prima di lei al tavolo e la feci accomodare accennando un piccolo inchino, « Prego Signorina, dopo di lei » aggiunsi, la vidi sorridere ed abbassare la testa lasciando cadere i capelli in avanti in modo da coprirle il viso.
«Sei bellissima quando ti imbarazzi, non coprirti » le sussurrai vicino all'orecchio spostandole i capelli, avanzai ancora un altro po' e le diedi un bacio casto sulla guancia, poi cominciai a mangiare come se nulla fosse, non riuscivo a capire il suo silenzio così iniziarono a torturarmi i miei soliti dubbi, " Ho fatto qualcosa di sbagliato, ho esagerato nel camerino, non dovevo farlo ed ora sta pensando a come scaricarmi... devo anticiparla", mi fermai ed iniziai a fissarla, la mia testa stava per esplodere dai troppi pensieri così sbottai « Lù... », « Ho esagerato nel camerino lo so, se stai cercando le parole giuste per chiudere con me ti capisco ma l'ho fatto perché mi piaci sul serio », mi bloccai qualche istante per poi continuare « Non sono solito a fare ciò e non so spiegarti neanche perché l'ho fatto ma ho pensato che quello era un modo per farti capire che mi piacevi e che vorrei una storia con te », si girò lentamente verso la mia direzione,  « Vorresti un storia con... me?» disse iniziando a guardarmi fisso negli occhi, « Sì, si e sì voglio stare insieme a te, voglio che tu sia la mia ragazza » le risposi senza pensare, rimase immobile qualche secondo che sembrarono essere eterni e poi continuò « Ander mi piaci molto anche tu, non mi aspettavo che mi chiedessi questo ma... », non le feci finire la frase che la fermai «Tranquilla Lù, ho capito da solo » le dissi girandomi ed abbassando la testa, « ... ma non me la sento di stare insieme a te, volevi dirmi questo, giusto? », continuai quando ritrovai la sua mano sopra la mia bocca, « Stai zitto per una buona volta Ander e non dire cazzate, stavo dicendo che ci avrei pensato e che non ti avrei risposto ora » sbottò quasi infastidita dal fatto che l'avessi interrotta, mi girai nuovamente verso di lei e questa volta fu lei a baciarmi inaspettatamente, ma sulle labbra, «Ander credo che sia arrivata l'ora di salutarci, devo tornare a casa». Rimasi qualche secondo a metabolizzare tutto quello che era appena successo, " Okay mi sta scaricando?, prima mi bacia e poi mi dice che vuole andarsene?", « Ander torna fra di noi, devo cominciare ad alzarmi altrimenti faccio tardi» disse cominciando a muovere entrambe le mani davanti ai miei occhi, « Oh sì scusami Lù, vuoi che ti faccia compagnia fino a casa?» le chiesi accennando un piccolo sorriso, « No ma tranquillo Ander, vado sola» rispose  cominciando ad accarezzarmi il viso, «Ma sei molto dolce ad avermelo chiesto » aggiunse, « No Lù insisto, devo raggiungere un posto vicino casa tua e quindi mi fa piacere accompagnarti» le dissi e le diedi un bacio sulla guancia. 
Sulla strada di ritorno presi tutto il coraggio che avevo e decisi di prenderla per mano, almeno se fosse stata la nostra ultima uscita non avrei avuto rimpianti.
Arrivammo velocemente davanti al cancello del suo consorzio abitativo, decisi di non entrare questa volta ma di salutarla lì perché volevo andare al fiume, dovevo chiarire con Omàr, ne avevo bisogno, non mi rispondeva da diversi giorni e non sopportavo l'idea di non parlare con lui.
La salutai con un bacio passionale e una volta assicuratomi che fosse entrata ed avesse chiuso bene il cancello alle sue spalle iniziai ad avviarmi verso il fiume con passo deciso, lanciai un occhiata al cellulare per guardare l'ora ed erano le 19.00, c'era ancora qualche ora di luce, ero sicuro che lo avrei trovato lì, così accelerai ancor di più il passo ed arrivai nel giro di dieci minuti.
Arrivato alla diga sul fiume scorsi un giubbotto rosso in lontananza, era lui, finalmente ero riuscito a trovarlo e adesso non lo avrei fatto scappare, doveva ascoltarmi.
Feci uno scatto ed arrivai al suo fianco, rimase impassibile, non si girò neanche, era assorto nei suoi pensieri tanto da non accorgersi che fossi lì. Mi appoggiai al parapetto al suo fianco, un po' per riprendere fiato ed anche per lasciarlo pensare, probabilmente ne aveva bisogno.

Rimanemmo così per qualche minuto fin quando non si accorse della mia presenza e con un piccolo movimento all'indietro cercò di dileguarsi ma lo bloccai prendendolo per un braccio, « No Omàr, questa volta non te ne scappi da nessuna parte» sbottai, iniziando a fissarlo ma aveva la testa bassa così con la mano libera gliela alzai in modo da trovare un contatto visivo, « Ti prego Omàr, puoi dirmi cosa è successo? Perché ti stai comportando cosi? » continuai, « Ander non è successo niente, ho scoperto che mi nascondi le cose, o peggio non vuoi proprio dirmele e non capisco perché, mi sembra di essere stato sempre un buon amico con te » si fermò improvvisamente con la voce rotta dal pianto che stava trattenendo,  « Mi sono sentito tradito amico » ed abbassò nuovamente la testa, «Assolutamente no Omàr, è successo tutto così velocemente che non ho avuto nemmeno il tempo di metabolizzare, non sapevo ci stessi guardando, non...» alzò una mano poggiandola sulla mia bocca, « Ma non ti stavo spiando ero venuto a chiamarti » aggiunse, annuii e provai a continuare «L'ho capito solamente dopo, sai bene quanti problemi mi creo da solo, sai quanto io sia inesperto in tutto questo e soprattutto con le ragazze, in quel momento non sapevo cosa risponderti, ero in completo imbarazzo», mi avvicinai al suo viso e gli dissi « Mi puoi perdonare, ti prego Omàr, sai quanto tenga a te» lo abbracciai forte, inizialmente  non corrispose ma dopo qualche istante cominciò a stringermi forte a lui, " Finalmente siamo riusciti a chiarire, ti voglio bene Omàr".
Un suono dalla mia tasca ci fece sobbalzare, era un messaggio, ci staccammo e ci poggiammo entrambi al parapetto in modo da poter vedere chi fosse che mi stava cercando.


From: Lucrezia
h. 19.40
" La mia riposta è un Sì "



" Ha detto sì, cazzo ha detto sì" rimasi qualche secondo a guardare il display fin quando la voce di Omàr mi richiamò, «Amico, chi ti ha scritto che sei rimasto così impalato?», iniziai a ridere e gli risposi «Amico non ci crederai mai ma ho una fidanzata », iniziò a ridere anche lui dandomi una piccola testata sullo stomaco, « Eh bravo amico, sono davvero felice » esclamò dandomi un altro abbraccio.
" Non ci voglio credere, ho chiarito con Omàr ed ho una fidanzata".
Presi il pacchetto di sigarette dalle tasche, ne accesi una e né offrii un altra al mio amico, avevo un estrema voglia di nicotina. Iniziammo a fumare e qualche istante dopo Omàr scoppiò nuovamente a ridere, «Che succede? Perché stai ridendo? » gli dissi con un sorriso  stampato sulle labbra perché non capivo cosa stava succedendo, « Amico rido perché non ti ho visto ancora rispondere a quel messaggio » mi rispose continuando a ridere, « Oh porca, hai ragione! », presi il cellulare dalla tasca e andai subito a rispondere cercando di trovare una frase ad effetto che le faccia capire quanto sia felice.
"Finalmente una giornata da ricordare".







*SPAZIO AUTORE*
" Ciao a tutti ragazzi, mi scuso di nuovo per il ritardo ma in questo periodo non sono riuscito a ritagliare del tempo per scrivere, ho avuto diversi problemi ma ora sono tornato e spero di pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile, grazie mille davvero a tutti quelli che si sono appassionati a questa storia, spero vi piaccia anche questo capitolo, ci sentiamo al prossimo."

UN GRAZIE ENORME PER AVER RAGGIUNTO LE 3k LETTURE.

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