Prologo
Le favole che da bambini amiamo ascoltare iniziano con "C'era una volta", con un luogo magico racchiuso in un momento lontano, quasi come se non riuscissimo a immaginare una storia così bella ambientata in un presente, il nostro presente, che ci sembra così triste.
La verità, però, è che troppo spesso siamo prigionieri di un'illusione che ci impedisce di vedere la realtà così com'è davvero. E come è davvero questa nostra strana vita?
La vita è fatta di momenti, perché l'uomo è fatto di momenti.
Conserviamo nella nostra mente ogni singolo istante: i ricordi belli, quelli tristi, persino quelli che ci sembra di non poter recuperare.
Siamo fatti esattamente della stessa materia di cui sono fatti gli attimi, deve essere così, altrimenti non ci sarebbe spiegazione alla nostra fragilità, alla leggerezza dei tocchi e dello sfiorarsi, alla fugacità di un battito di ciglia, alla facilità con cui dimentichiamo le persone per poi ricordarle nei momenti più inaspettati.
L'uomo è questo, è tempo che scorre e che non può essere fermato.
Siamo momenti che durano in eterno, una sera d'estate, lo sciabordare delle onde, la luce di un falò, la sabbia tra le dita e la musica fino alla mattina; ma siamo anche eternità che si estingue in un secondo, una corsa sotto la pioggia, i piedi che scivolano sull'asfalto, l'odore di terra e erba, i polmoni che bruciano.
Siamo così tanto, che nemmeno ce ne accorgiamo.
Siamo ricordi e siamo aspettative, passato e futuro, così divisi tra ciò che è stato e ciò che sarà, da dimenticarci del presente, il tempo in cui viviamo e che non viviamo mai.
In questa vita malata sembra quasi non ci sia tempo per vivere, ma solo per sopravvivere e così ci ritroviamo a camminare piano e poi a correre, inciampando in ritmi che ci vengono imposti e che non saranno mai nostri.
Siamo prigionieri di questa realtà che chiamiamo vita e nemmeno lo sappiamo. Ci muoviamo con la consapevolezza che è impossibile cogliere la vacuità dell'esistenza e scovare la verità sepolta dentro di noi, eppure, quando si è a contatto con la morte, anche l'impossibile diventa per lo meno probabile.
La morte è la conquista del tempo, dell'eternità, piena consapevolezza di chi siamo stati e di chi non saremo più.
Questa vita è una vita per la morte, ma cosa cambierebbe se fosse vita dopo la morte?
Gli attimi diverrebbero eternità e le favole inizierebbero con "C'è, adesso", con un luogo magico racchiuso in un momento così vicino da poterlo toccare, da poterlo vivere.
Ogni momento diverrebbe importante.
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