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Capitolo 15

«Stai scherzando spero!» Lyla mi osserva a bocca spalancata e non posso fare a meno di ridere di fronte alla sua espressione, sembra un pesce, ma questo non è il momento adatto per scherzare.

«Vorrei dirti di si, ma no, non sto scherzando»
«Cavoli! Ma ci pensi un cugino che non conosci sparso per il mondo?!» si lascia ricadere all'indietro sulla sedia con le braccia alzate e verso una bustina di zucchero nel mio cappuccino.

«Non è prezzemolo Lyla, non è sparso per il mondo! Avrei voluto vedere la mia stessa espressione in quel momento, se ci ripenso mio dio...» mi passo una mano tra i capelli frustrata e lascio vagare lo sguardo sulle persone che entrano ed escono dal bar, siamo venute a fare colazione in questo nuovo caffè in centro e non avrei immaginato che fosse così frequentato.

«Se ti può far sentire meglio prova ad immaginare com'è lui, se vi assomigliate o avete gli stessi occhi. Cose così, ecco... credo possano aiutarti ad assimilare meglio la notizia»
«Speriamo» le sorrido appena e finisco di bere quel che rimane nella tazza.

Ad un tratto il tintinnio del campanello sulla porta attira la mia attenzione e l'ultima persona che avrei voluto vedere entra in tutta la sua bellezza.

Scatto in piedi e Lyla sobbalza colta alla sprovvista, si volta nella mia stessa direzione e il suo sguardo si fa irrequieto. Mi afferra un braccio cercando di farmi sedere, ma non mi muovo di un millimetro.

«Non penserai mica di andarci a parlare mi auguro!» sibila per non farsi sentire, ma strattono la sua presa e aggiro il tavolino andando verso la persona che ha causato già fin troppi problemi nella mia vita.

Quando mi avvicino i suoi occhi scattano su di me e un sorriso maligno si fa strada sul suo volto.

«Ma guarda chi si rivede! Come stai Isabelle cara?» mi paro davanti a lei e punto i miei occhi duri nei suoi.

«Non fare la finta tonta con me Jenna, so che tu c'entri qualcosa con il ritorno di Riley in città. Quindi fammi il favore di non fare la doppia faccia con me, che di faccia da poco di buono te ne basta una» parlo a bassa voce in modo che mi senta solo lei e che il concetto sia ben chiaro, deglutisce, ma la sua espressione sicura non vacilla.

Tranquilla cara se vuoi il gioco duro, allora sarà quello che avrai, non me ne sono andata per più di un anno per tornare indifesa.

«Non serve scaldare tanto gli animi Belle, è così che ti chiamano i tuoi genitori giusto?» si tocca i capelli biondi vaporosi e le sue labbra tinte di rosa sono distese in un sorriso tutt'altro che accogliente.

«Non ne hai il diritto Jenna» sibilo e lei si appoggia con nonchalance al bancone.
«Ora rispondi alla mia domanda prima che possa fare qualcosa di cui poi mi pentirei, solo perché mi abbasserei alla tua altezza»
«Anche se avessi a che farci, cosa potrebbe fregartene? Sei sola Isabelle cara, nessuno verrà in tuo soccorso una volta che cadrai nella fossa» sto per avvicinarmi e mettere fine a quel suo tono da saccente, ma una figura mi ferma appena in tempo e mi tira indietro.

«Ti sbagli invece, lei non è sola. Tu lo sei Jenna e nemmeno te ne accorgi, mi fai pena davvero» Lyla mantiene un tono tranquillo e il sorriso dalla faccia della bionda sparisce.

«Che c'è per caso ti ho tolto la voglia di parlare?» le domanda deridendola e stavolta anche la sua espressione sicura sparisce per qualche secondo, ma riappare di nuovo e un brivido mi percorre lungo la schiena.

«Voi due non avete idea di quello che succederà se continuate a sfidarmi»
«E' una minaccia?» domando e i suoi occhi grigi sembrano sorridere con lei.

«Prendila come vuoi Jackson» incrocia le braccia al petto e la squadro disgustata.
«Forza andiamo Isabelle, certe persone non la meritano la nostra attenzione» la mia amica cerca di trascinarmi fuori, ma ancora una volta la voce della ragazza che ci siamo lasciate alle spalle ci ferma.

«Lyla non dirmi che non hai ancora detto ad Isabelle perché tu e il biondino vi siete lasciati, ops! Dalla sua faccia sembra non sapere nulla» osservo la mia amica confusa e usciamo da quel posto diventato ad un tratto infernale. La fermo però prima che possa arrivare alla macchina.

«Cosa intendeva dire Jenna?»
«Nulla Isabelle, lo sai come è fatta, si diverte a buttare cenere sul fuoco. Non ascoltarla, se avessi avuto qualcosa da dirti lo avrei fatto» annuisco non del tutto convinta e lancio un'ultima occhiata alla bionda dentro il bar, è ancora li che ci osserva soddisfatta.

Quando solleva la mano per salutarmi un braccialetto oro attira la mia attenzione, è lo stesso che le ho visto alla cerimonia dei diplomi di Brandon. Ed è maledettamente simile a quello che ho visto addosso alla persona incappucciata la sera del ballo, in un attimo il collegamento tra i due non mi sembra più così assurdo come qualche tempo fa.

Sono sicura fosse proprio lei ora come ora, ma tengo le mie teorie per me, meno persone lo sanno meglio è. Devo prima esserne certa. La mia amica mi aspetta in macchina e salgo ancora pensierosa al lato del passeggero.

«Cosa stavi aspettando a salire?» mi domanda mettendo in moto e guardo fuori dal finestrino per non dovergli mentire guardandola in viso.

«Nulla di che, mi sembrava di aver visto qualcuno che conosco, ma mi sbagliavo.» annuisce e rimaniamo in silenzio per il resto del viaggio, ho troppi pensieri per la testa. Cosa possono mai volere quelle due da me? E cosa nascondono Ryan e Brandon? Ad un tratto nella mia mente scatta qualcosa.

«Lyla!» esclamo facendola spaventare e l'auto sbanda leggermente.
«Isabelle fai un'altra volta una cosa del genere e giuro che ti ammazzo!» sbraita infuriata e non posso dargli torto.

«Ti ricordi della chiave che mi ha dato Riley?» le domando agitata e lei mi guarda come se fossi pazza.
«Si, credo di si... ma cosa c'entra?» batto le mani elettrizzata dall'aver forse capito almeno qualcosa di questo intreccio e lei mi guarda ancora più male.

«Smettila di guardarmi come se fossi cacca d'uccello!» la rimprovero e accostiamo sul ciglio della strada.
«Almeno così evitiamo di ucciderci e ora parla!» inizio a gesticolare nervosamente e gli spiego la mia teoria.

«Riley mi aveva lasciato quella chiave dicendomi che quando avessi voluto scoprire la verità mi sarebbe bastato tornare da lei e quando l'ho fatto mi ha detto che conoscevo già la risposta» mi osserva stralunata e le batto una mano sulla spalla.

«Forza! Fai lavorare il cervello amica!»
«Scusami se non ho una mente contorta come la tua!» si difende lei e sollevo gli occhi al cielo. «Beh, ti ricordi anche della scatola nera sotto il letto di Brandon? Quella che ho trovato chiusa a chiave?» ad un tratto i suoi occhi si illuminano e sorrido soddisfatta.

«Tu credi che?»
«Senza alcun dubbio!» la interrompo prima che possa finire di parlare e batte le palpebre un paio di volta shockata.
«Se così fosse, hai davvero avuto la risposta sempre sotto il naso e non te ne sei mai accorta fino ad ora»
«Già, ora dobbiamo solo trovare il modo di entrare in casa sua senza essere beccate, l'ultima volta che l'ho fatto ci è davvero mancato poco» inizio a pensare a come fare, ma la sua espressione mi fa aggrottare le sopraciglia.

«Non credo sia una buona idea, insomma barare per avere delle risposte non è la cosa migliore che si possa fare»
«E perché non dovrei farlo? Non mi importa di essere leale, loro non lo sono mai stati» sbotto contrariata dal suo pensiero.

«Non fraintendermi, è solo che non mi sembra giusto entrare in casa sua e frugare un'altra volta tra le sue cose»
«Preferisci continuare a vivere nella menzogna Lyla? Perché io no» incrocio le braccia al petto e lei sembra rifletterci su.

«Senti se vuoi che ti accompagni lo farò, ma ricordati che le risposte arrivano sempre al momento giusto e poi ne sei certa che siano tutti dal lato del male?» mima le virgolette in aria alla parola male e i suoi occhi scuri sembrano più chiari alla luce del sole che penetra nell'abitacolo.

«Come posso saperlo se non ho ciò che cerco?» domando mettendola alle strette, o è con me o non lo è. Non ci sono vie di mezzo.
«Va bene, lo faremo allora» annuisco e ripartiamo verso la mia università, lei oggi non ha lezione quindi si è offerta di accompagnarmi.

Quando arriviamo davanti alla struttura scendo e la saluto.
«Ci vediamo, ricordati di non fare cazzate finché non ci sono» mi urla dietro prima di ripartire e mi avvio verso la mia aula di lezione, alla prima ora ho letteratura, ciò vuol dire una bellissima e simpatica lezione con Brandon!

Ovviamente sono ironica e ancora nervosa dalla conversazione mattutina con il diavolo in persona alias Jenna. Quando entro alcuni posti sono occupati e il moro è già in piedi vicino alla cattedra a sistemare alcuni fogli, sto per avvicinarmi, ma una ragazza mi precede e gli

poggia una mano sul braccio, ma siamo seri? Da quando in qua un'alunna ci prova con un professore/aiutante o quel diavolo che è? Fingo di allacciarmi una scarpa per ascoltare la loro conversazione e appaio perfino a me stessa ridicola, io Isabelle Jackson sto origliando una conversazione tra il mio ex e una mia compagna di corso? Guarda un po' te come cambiano le persone!

«Sai ti ho pensato spesso durante il weekend, potremo non so, rivederci questo pomeriggio» ha una voce smielensa e si attorciglia una ciocca di capelli biondi sbattendo le palpebre, sta palesemente flirtando e trattengo un conato di vomito quando lui le dedica un sorriso mozzafiato.

Quel sorriso che una volta dedicava solo a me e sento una strana sensazione allo stomaco. Non sarò per caso... gelosa?! No, no e no! Non posso esserlo ancora!

«Credo che si possa fare» le risponde e quando mi rialzo schiarendomi la voce entrambi si voltano verso di me, lui con uno sguardo serio e lei spalanca i suoi occhi azzurri imbarazzata. Li sorpasso senza degnarli di un ulteriore sguardo e vado a sedermi in ultima fila, il più lontano possibile da quel verme.

Non ho motivo di pensare questo infondo, non è né il mio ragazzo e né nient'altro, ma la sensazione di fastidio allo stomaco non se ne vuole proprio andare. Sento il suo sguardo di fuoco addosso, ma non gli do la soddisfazione di ricambiarlo, continuo a sfogliare le pagine del mio libro indifferente e ignorandolo.

Proprio io dovevo innamorarmi di questo idiota?

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