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44 - Ah l'amour. ...

Furono bellissimi e importantissimi quei pochi giorni passati a Roma.

I giorni delle spiegazioni.

I giorni delle discussioni.

I giorni del capirsi.

I giorni del ritrovarsi.

I giorni di passione mai sopita.

I giorni di prendersi per mano in serate tiepide passeggiando per Lungotevere ammirando Roma, che offrì i suoi migliori tramonti.

E furono passeggiate al chiaro di luna nei vicoli della città eterna addormentata, mentre i due ragazzi giocavano con il loro amore a rincorresi nei vicoli del centro storico.

Furono giornate di tensione per i primi esami di Gianluca...che poi superò brillantemente...riuscì a dare ben tre materie...le tre cha aveva studiato con Ginevra.

E furono giorni spensierati...Ginevra decise anche di accompagnare Ignazio prima a Marsala per delle visite di controllo alla spalla, uscirono festanti da quello studio medico, tutto andava bene e poi fuggire insieme a Bologna. Lui doveva studiare canto lirico per il famoso evento del 1 luglio. Ma Ginevra dovette fare i conti anche con il suo praticantato, doveva scrivere la relazione finale su alcuni casi pratici che aveva seguito altrimenti poteva dimenticarsi il Certificato di Compiuta Pratica per poi poter fare l'esame scritto da Avvocato nella susseguente sessione.

E quando arrivò il giorno in cui Ignazio chiese a Ginevra di seguirlo a Madrid...prima tappa del Tour Europeo, lei dovette dire di no...ne nacque una discussione. E fu tristezza quella mattina quando si salutarono in aeroporto. Ignazio partì per la città Spagnola senza la sua Ginevra.

E furono giorni di vuota routine per Ginevra...udienze...lavoro e....studio! Senza di lui quella casa era vuota! Furono giorni di occhi tristi e gonfi. Ginevra piombò in preda ad una triste solitudine...non aveva mai provato una sensazione simile. Non accettò neanche i continui inviti di Giulio e Cristina. Ad ogni vibrazione del suo cellulare ne corrispondeva una del suo cuore.

Ignazio stava vivendo la stessa situazione in giro per l'Europa fra le varie tappe del Tour, ma quando poteva si sentivano cercando da ambo le parti di celare la tristezza che avevano nel cuore.

Ci fu comunque una nota positiva per Ginevra, in quei giorni riuscì a finire e depositare la relazione finale dell'ultimo e semestre e compiuta pratica.

Era venerdì quel giorno e seduta alla scrivania stava ultimando la lettura dell'atto di citazione appena stilato. Era stanca e spesso le si annebbiava la vista leggendo le parole sullo schermo. Se ne accorse Giulio.

Giulio: "La vuoi smettere di stare attaccata a quello schermo Ginè?"

Ginevra era concentrata e non lo sentì.

Giulio si alzò dalla propria scrivania e la raggiunse dicendole: "Ehi mi ascolti?"

Ginevra lo ammonì con la mano...il ragazzo insistette : "Ginevra ti fermi un attimo!"- gli disse prendendola per le spalle.

Giulio: "Ehi la smetti di annullarti nel lavoro per non pensare...sei uno zombie Ginevra, da quando Ignazio è partito ti sei spenta. Ti rendi conto si o no? Perché non vai da lui? Non ti posso vedere così sorellina!"

Ginevra lo guardò con aria afflitta senza rispondere.

Giulio: "Dove si trova lui adesso?"

Ginevra: "Sta raggiungendo Parigi domenica hanno un concerto all'Olympia."

Giulio: "Ecco allora perché non lo raggiungi?"

Ginevra: "Giulio ma come faccio devo finire questo atto di citazione poi quel ricorso per il divorzio e poi...."

Giulio: "Ginevra non dire cavolate hai tutto il tempo la settimana prossima per farli su...non fare come mio padre che prepara gli atti un mese prima della scadenza, su e forza!"

Ginevra: "Ma dai Giulio come faccio su due piedi...partire così!"

Giulio chiamò all'interfono Cristina.

Una volta arrivata Cristina le disse con gentilezza di prenotare tre posti sul primo volo per Parigi per quella sera stessa. E si sarebbero andati anche lui e Cristina un po' per accompagnare Ginevra un po' perché aveva bisogno di staccare anche lui dallo studio e il lavoro e passare un weekend di tranquillità con la sua donna.

Cristina lo guardò con la bocca aperta.

Cristina: "Amore...io...ti...."

Giulio: "Su forza Cri...Amore Mio... tu sei un genio nel fare queste cose!"

Cristina era veramente il genio delle prenotazioni on line...ci riusciva anche con un semplice smatphone quando serviva.

Ginevra: "Ma Giulio!!!"

Giulio: "Zitta...devo fare una telefonata!"

Dopo di che il ragazzo cercò un numero e: "Piero? Ciaoooo Mattacchione come stai? ....e si lo so dove state a Parigi...siete appena arrivati? Senti voglio organizzare una cosa...Vorremmo venire a Parigi..io Cristina e Ginevra...anzi veniamo proprio per lei...non se ne può più a venderla così...Ah ecco anche lui! Piero una statua ci devono fare questi due...mi dici in che Hotel state e se è possibile prenotare? Io direi solo una matrimoniale... "Questa" la mandiamo a dormire col Marsalese così si tranquillizzano! Ahahahah sei un genio fratello...certo grazie Piero...si aspetta scrivo- il ragazzo prese un appunto poi- Grazie Piè...a stasera allora!"

Ginevra ascoltò la telefonata, dopo di che guardò l'amico con occhi di fuoco.

Ginevra: "Questa? Io sarei "Questa"...tu sei uno...uno..."

Giulio: "Uno che ti vuole bene e che non ce la fa più a vederti così ...rimani qualche giorno con il tuo uomo...ne avete bisogno..."

Cristina: "Volo prenotato Amore...mi dai il nome dell'Hotel? Provvedo a prenotare una camera!"

Giulio le si avvicinò e dandole un bacio sulla testa le disse: "Sei il mio genietto adorato...ma l'hotel lo prenota direttamente Piero...ah Ginè è una sorpresa...non dire niente al Marsalese ok?"

Ginevra: " Ma Giulio...ma come si fa ...?"

Giulio: "Ginè si prende l'aereo ecco come si fa....e poi tu parli il francese come lingua madre...sei mezza francese ...sentirai il richiamo no? "

Ginevra: "Sfotti...sfotti...e se disturbiamo? Se Ignazio. ..."

Giulio: "Seee disturbiamo? Il Marsalese te lo dimostrerà durante la notte quanto lo stai disturbando! Ginè svegliaaaa lui in questo momento sta peggio di te!"

Ginevra rossa in viso: "Giulioooooo...che vergogna! Ma la smetti!"

Giulio: "No Ginè la devi smettere tu di farti 3000 paranoie! Ignazio ti aveva anche chiesto di andare con lui ....quindi!"

Ginevra: "Ma di andare a Madrid...che ne so se ora è il caso, lui non me l'ha più chiesto..."

Giulio: "Basta Ginevra...lo vuoi capire o no che quando due si amano cercano di stare insieme il più possibile? Ma sei tonta? Se non ti manca se non vuoi stare con lui allora non lo ami..."

Ginevra si infervorò: "Ma che dici? Io lo amo da morire...passo le notti insonni pensando a lui...non mi era mai capitato Giulio MAIII! "

Giulio le si avvicinò dolcemente accarezzandole una guancia: "E allora donna innamorata. ..vai a casa prepara la valigia e corri da lui senza se e senza ma....goditi il tuo Amore!"

Ginevra sorrise e lo abbracciò annuendo.

Atterrarono a Parigi quella sera e la città Parigi offrì un spettacolo mozza fiato con tutte le sue luci malgrado la pioggia. In Hotel li aspettava Piero che strinse forte Ginevra le disse di andare in camera di Ignazio che era andato a dormire presto perché stanchissimo. Ginevra fece ciò che gli aveva suggerito Piero e cioè bussare forte...e ripetutamente!

Ignazio dormiva profondamente e sentendo bussare in quel modo nascose la testa sotto il cuscino...per poi imprecare in siciliano, solo una persona rompeva in quel modo poi si alzò con indosso solo i boxer: "Ma chi minchia voi Piè?"- disse aprendo la porta senza neanche guardare chi fosse alla porta...era di spalle e si fiondò di nuovo sul letto a pancia in giù e mettendo la testa sotto il cuscino.

Ginevra sorrideva e disse con un vocione: "Svegliarti Marsalese!"

Ignazio tolse il cuscino e si girò di scatto guardò Ginevra e si stropicciò gli occhi come se non credesse ai propri occhi. Si alzò di scatto e corse ad abbracciare la sua Ginevra urlando in modo stridulo: "Bedda Mia...nun ci criu ca si" ( Bella mia non ci credo sei qua)

Dopo di che cominciò a darle tanti bacini...e lo so cosa state pensando...e si i famosi "cerini astutati"

Ignazio: "Amore mio che bello! Che bella sorpresa! Mmmmm si bella bella bella" - continuava a baciare Ginevra che accoglieva tutti quei dolcissimi bacini.

La trascinò sul letto.

Ginevra: "Aspetta fammi togliere l'impermiabile...è fradicio."

Dopo di chè...

Non ci furono più dubbi
non ci furono occhi tristi
non ci fu più tempo per pensare.
Ci fu solo la dimostrazione di quanto quei due ragazzi si fossero mancati.
Ci fu solo la dimostrazione di un tenero sentimento...nato con dolcezza ma cresciuto fra le spine.

Parecchio tempo dopo...teneramente abbracciati, sdraiati sul letto, i ragazzi si guardavano negli occhi...mentre Ignazio accarezzava teneramente il viso di lei dove ancora le depositava ogni tanto un bacio. Fuori il temporale impazzava. Si addormentarono così.

La mattina dopo Ignazio fu svegliato da Ginevra che gli accarezzava delicatamente il viso. E Ignazio la cominciò a baciare ma il bacio divenne l'innesco di una piccola bomba fatta di amore. Una volta appagato il loro desiderio Ignazio disse mentre giocava con i capelli di lei: "È bellissimo svegliarsi così!

Ginevra arrossì e abbassò lo sguardo.

Ignazio la trascinò su di sé accarezzandole la schiena nuda. Ginevra gli raccontò di come era nata l'idea...del piano di Giulio...della collaborazione di Piero!

Ignazio: "Lo sai che mi hai reso immensamente felice Picciridda Mia!"

Ginevra gli dava dei bacini sul petto quando la ragazza continuò sul collo, lui la fermò.

La ragazza lo guardò sorpresa.

Ignazio: "Nicuzza si continui accussì...non niscemu chiu!" disse con voce stridula.

Ginevra lo guardò maliziosamente: "E chi vuole uscire? Fuori piove!"

Ignazio la fece rotolare capovolgendo la posizione e giocando sotto le lenzuola. Le faceva il solletico e Ginevra rideva...rideva felice...finalmente...lo era!

Ad un certo punto il ragazzo si fermò la guardò sorridendo...i lunghi capelli di lei sparsi sul cuscino...gli occhi allegri...il sorriso splendente le illuminava il volto...era bellissima.

I loro corpi nudi a contatto...le loro mani intrecciate...Ignazio si chinò e dolcemente la accarezzò col naso...prima il collo poi la guancia...per poi arrivare alle labbra di lei che lo aspettavano per schiudersi in un bacio lento teneramente infinito.

E tornarono a dichiararsi il proprio amore...tornarono a tremare insieme...tornarono a far vibrare i sensi tra dolcezza e passione.

Decisero di uscire, quando nel pomeriggio smise di piovere. Ginevra indossò un pantalone stile capri blu e una maglietta bianca a maniche lunghe, ballerine e il suo impermeabile blu di cui strinse in vita la cintura. Si truccò pochissimo, raccolse i capelli in una lunga treccia. Ignazio in jeans e maglietta si infilò un giubbotto leggero...una sciarpa al collo e un cappello da baseball. Mano nella mano studiavano la piantina della città sul cellulare di lui...cercando percorsi e i posti tipici della città.

Ginevra: "Ah Paris... la ville de l'amour! Un délice pour les yeux et pour le cœur, vous sorcière et vous charme au point de ne pas vouloir vous faire partager plus!" (Ah ... Parigi la città dell'amore! Una delizia per gli occhi e per il cuore, strega e affascina al punto da non voler partire più!) esclamò la ragazza facendo un giro su se stessa per poi abbracciare e baciare Ignazio che la guardava divertito...erano sugli "Champs Elysées"

Ignazio: "Ma che hai detto?" disse sorridendo sulle labbra lei.

Ginevra: "Ma davvero non hai capito?"

Ignazio: "Ginè il mio Francese si ferma a " tous le visage de l'amour"...a no so anche "Mon Amour" e poi "je t'aime"" -disse guardandola teneramente negli occhi!

Ginevra ricambiò lo sguardo e disse dolcemente: " Je t'aime aussi, Mon Amour! Je t'aime plus que ma vie. Je t'aime...Je t'aime... et ne demandez pas pourquoi."- (Ti amo anch'io Amore mio, Ti amo più della mia vita. Ti amo Ti amo e non so il perché) abbassò lo sguardo divenuto all'improvviso serio.

Ignazio le alzò il mento e la guardò negli occhi con una strana espressione tra il buffo e l'interrogativo, i suoi occhi erano diventati due fessure.

Ignazio: "Che stai dicendo Picciridda mia?"

Ginevra lo abbracciò con tenerezza e staccandosi gli disse sorridendo: "Una cosa bella Amore Mio!"

Poi lo trascinò via prendendolo per mano mentre Ignazio rimase un attimo interdetto cercando una spiegazione.

Ma Ginevra era un fiume in piena lo portò nei posti più caratteristici di Parigi...fino ad arrivare a passeggiare nei giardini delle Tulieries ai piedi, del più famoso simbolo parigino, la "Dama di Ferro", la "Tour Eiffel".

Ginevra: "È uno spettacolo eh? Imponente, così solida eppure così esile e elegante. Ti va di salirci?"

Una volta su i ragazzi decisero di concedersi una cena romantica in uno dei ristoranti posti lassù...occhi negli occhi...sentendosi in paradiso.

Finirono la loro escursione parigina facendosi cullare dolcemente dalla corrente della Senna su un classico "Bateau Mouche".

I ragazzi abbracciati e sorridenti guardavano i monumenti che indicava la guida turistica e ogni tanto si guardavano ...quel tipo di sguardo che fa parlare i cuori e cercare le labbra.

Tornarono in albergo con un'espressione beata negli occhi, quello sguardo con cui si impara a comunicare senza parole, con un sorriso stampato sulle labbra...quei sorrisi ebeti tipici delle persone innamorate! Quando andarono a prendere la scheda della camera, trovarono un messaggio da parte di Piero.

Lo trovarono in un salottino insieme a Gian Cristina, Giulio e Barbara.

Ovviamente furono presi in giro per essere spariti per tutto il giorno.

Giulio era felice nel vedere la sua "sorellina" finalmente serena...strinse la mano a Cristina che lo guardò emozionata e gli diede un bacio.

"Il segreto dell'amore è tenersi per mano, in silenzio.

Un po' alla volta imparerete a comunicare telepaticamente."

Swami Kriyananda

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