Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

38 - Il Pezzo Mancante

"Potrei anche dire che l'amore è come l'alcool. Lo provi una volta, ti fa girare la testa, ne vuoi ancora e ancora. Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più. Ma poi, al prossimo bicchiere ci ricascherai. E non dirai di no." (Cit)

Ginevra si era svegliata incastrata dal corpo di Ignazio...deliziosamente prigioniera non solo di un corpo ma di un amore forte che non riusciva ad allontanare. Guardava dormire Ignazio, al suo fianco, sembrava un bambino con i capelli scompigliati...Era Sua...lui lo aveva ripetuto per tutta la notte e lei gliene aveva dato la dimostrazione, aveva ceduto anima e corpo con tutto l'amore che provava, aveva ceduto disperatamente come era successo a Roma. Ormai era certa che lui l'amava ancora, che non era solo passione fisica...ne aveva avuto la conferma guardando quegli occhi lucidi...ma allora perché quel loro amore era divenuto così complicato? Perché Marzia?

Cosa si nascondeva sotto quella faccenda? Ginevra stava raccogliendo tutti i pezzi di quell'intricato puzzle: il cambio repentino di Ignazio, la freddezza verso Marzia in contrasto con il calore che invece dimostrava a lei Ignazio, le giustificazioni che gli davano Piero Giulio e Gianfranco, i gesti affettuosi di Ignazio nei suoi confronti e il menefreghismo nei confronti di Marzia, che addirittura doveva anche inventarsi l'invio di un mazzo di fiori per far credere a tutti l'esistenza di una storia, poi la gelosia che il ragazzo aveva dimostrato la sera prima e poi quelle notti infuocate che non potevano essere solo uno sfogo fisico! Tutti i pezzi del puzzle...ma ne mancava uno...sempre uno...il più importante...il motivo di tutta quella Farsa perché ormai era certa che di questo si trattava!

Ginevra era seduta sul letto avvolta dal morbido piumone...Ignazio si mosse, lei lo guardò.

Ignazio: " Buongiorno...sei già sveglia?"- bofonchiò con la voce ancora impastata dal sonno.

Ginevra non rispose...si alzò, lui guardò il suo splendido corpo nudo...lei cercò una maglietta di lui, la indossò e andò verso la grande vetrata della camera aprendone la pesante tenda, da lì filtrarono i raggi del sole. Ginevra guardò la città innevata che scintillava sotto quei raggi.

Ignazio si infilò un paio di boxer e la raggiunse, l'abbracciò da dietro appoggiando la testa sulla spalla della ragazza dopo aver depositato un bacio.

Ginevra: "Bello spettacolo eh?"- disse senza spostare lo sguardo

Ignazio: "Tu sei più bella!" disse con voce dolce.

Ginevra: "Ignazio dobbiamo parlare"

Ignazio: "No"- capendo dove voleva arrivare Gin.

Ginevra: "Si invece...e non voglio discutere...voglio capire!"

Ignazio: "Non posso farti capire!"

Ora erano uno di fronte all'altra...occhi negli occhi...due cuori che sanguinavano!

Ginevra: "Mi devi far capire qual è la farsa...quella con Marzia o quella con me? Credimi perché io non ci capisco più niente."

Ignazio era visibilmente agitato e ormai Ginevra lo aveva messo con le spalle al muro.

Ignazio abbassò lo sguardo e disse: "Non posso dirti niente Ginevra...niente capisci? Un giorno capirai tutto ma ora voglio chiederti di restare con me...di vederci di nascosto...nessuno ma proprio nessuno deve sapere di noi due o saranno guai e guai grossi intendo...tu non sai quanto mi costa chiederti questo"

Ginevra allibita sbottò: "Cioè? fammi capire tu vuoi una relazione clandestina?"

Ignazio: "Io non la chiamerei così...diciamo che la nostra storia non la deve sapere nessuno punto"

Ginevra ironica: "E qual è la differenza? Dimmi tu cosa cambia? Sempre clandestini saremmo...tu dimmi la verità e forse potrei accettare!"

Ignazio: "Non hai capito...la verità non posso dirtela!"

Ginevra: "E allora non se ne fa niente...No...non posso!"- mentre diceva ciò raccolse i suoi vestiti sparsi e stava per andarsene quando Ignazio la fermò.

Ignazio: "Ma lo capisci che io Ti amo? Che non ho mai smesso neanche per un minuto...voglio stare con te ma non lo posso fare alla luce del sole..."

Ginevra: "Non sono così stupida Ignazio...l'ho capito...ma voglio sapere il perché...solo così potrei accettare!"

Ignazio: "Non posso dirtela la verità!"

Ginevra: "E allora...no...non posso"- dicendo questo uscì visibilmente sconvolta dalla stanza.

Ignazio rimasto solo ebbe un moto di rabbia e colpì più volte il muro con i pugni...finendo per accasciarsi a terra e calde lacrime scesero lungo le sue guance.

Ginevra si rifugiò nella propria camera posta poco più avanti nel corridoio, gettò tutti i vestiti su una sedia e si tuffò in lacrime sul letto. Furono lacrime di rabbia per entrambi, davanti all'impotenza che provavano difronte a quella situazione.

La vita continuava...il Tour continuava...il lavoro di Tutor di Ginevra continuava. Non parlò con nessuno dell'episodio con Ignazio. Mentre lui si confrontò con Piero...la sua unica valvola di sfogo in quel momento, insieme alla musica.

Piero gli fece capire che era ovvio che Ginevra per come era fatta non poteva accettare una situazione del genere, era una persona integra ed onesta che non si sarebbe abbassata a fare l'amante, anche se realmente non lo era, ma lei non sapeva e quindi non poteva assecondare la proposta di lui, anzi che doveva essere orgoglioso del suo tirarsi indietro all'offerta di lui. Insomma gli fece capire che lui aveva chiesto tanto forse troppo a Ginevra.

Ma Ignazio era disperato, soffriva tanto di fronte alla freddezza di lei.

Passava i suoi momenti di pausa chiuso in camera a scrivere...comporre musica...incastrava la sua disperazione alle note, metteva nero su bianco la sua angoscia, il suo abbattimento il suo sconforto erano diventati carta e penna, il suo dolore era l'inchiostro più scuro. Parole e musica fecero nascere una canzone, la fece ascoltare ai membri della band che ne rimasero affascinati, da quel momento la cominciarono a studiare, a perfezionare a farla diventare viva.

Le tappe del tour si rincorrevano...Tutte le principali città degli Stati Uniti...da nord a sud ...viaggiare di notte per poi arrivare negli hotel e far fatica ad addormentarsi e ogni mattina non riuscire a capire dove ci si trovava, magari non dormire proprio, la stanchezza si accumulava e lo stress cresceva. Ed ogni sera cantare...ogni sera la forte fonte di energia: l'applauso della gente, che scattava in piedi emozionata e commossa per la voce che attraverso la musica toccava l'anima di quelle persone. Tante facce che diventano una che in fine dimentichi e poi ricominciare il viaggio perché non ti puoi fermare perché ogni città è solo per cantare, come diceva una vecchia canzone di un cantautore italiano Ron.

Questo pensava Ginevra in quel Tour...che quella canzone diceva proprio la verità...era proprio così.

Dal freddo delle città del Nord America erano finalmente arrivati nella zona più calda dell'East Cost degli Stati Uniti, era Marzo e il Tour era approdato in Florida. Una zona letteralmente baciata dal sole chiamata "Sunshine State" appunto Lo Stato del Sole che Splende.

Ginevra era affascinata da quei posti dove non era mai stata, in quei giorni aveva lasciato un po' a riposo Gian che era veramente esausto e faceva fatica a concentrarsi. Anche se faceva sempre il suo dovere con lo studio... Ginevra vedendolo veramente esausto decise di dargli qualche giorno di vacanza...in modo da farlo ricaricare per poi riprendere con più vigore nello studio.

Quando avevano qualche momento andavano in spiaggia a godersi il sole e il caldo di quei luoghi. Spesso da sola si concedeva lunghe passeggiate in riva al mare al tramonto ed era rigenerante.

La situazione con Ignazio era peggiorata...ormai si rivolgevano la parola quando era strettamente indispensabile, cercavano di evitarsi il più possibile, fra loro ormai si era innalzato un muro di freddezza...la loro storia sembrava essere arrivata davvero al capolinea.

Ma qualcuno lassù non la pensava così.

I ragazzi erano entusiasti per il gran successo ottenuto a Miami...erano letteralmente euforici e volevano ottenere lo stesso risultato, la sera dopo a Tampa.

Il Concerto iniziò come sempre e come sempre ottennero tante standing ovation...erano arrivati quasi alla conclusione e prima di cantare la canzone di chiusura "Grande Amore", stavano eseguendo "Surrender", fecero salire dei bimbi sul palco...Ignazio rideva e scherzava con un bimbo molto simile a lui quando era piccolo.

Ginevra Caterina e Leonora li guardavano lateralmente al palco quando...Ignazio col bimbo in braccio cercò di scavalcare alcuni cavi ma vi inciampò e cadde...si sentì un urlo dalla platea, Ignazio evitò nella caduta di far male al bimbo a suo discapito, infatti cadde sulla spalla sinistra facendosi molto male, ma si sa The Show go on...quindi si rialzò prese il bimbo e assicurandosi che stesse bene continuò a cantare...Caterina e Ginevra oltre a urlare quando cadde, si accorsero subito che qualcosa non andava.

Finito il concerto lui pallidissimo si accasciò su una sedia...Barbara gli portò del ghiaccio...il dolore era alle stelle e Ignazio non muoveva il braccio. La madre e Barbara decisero di farlo visitare e lo accompagnarono in Ospedale. La botta era stata forte.

Ginevra era immobile e lo guardava spaventata mentre lui dolce gli fece segno con gli occhi di stare tranquilla.

Dopo l'incontro con i fan Piero e Gian preoccupati raggiunsero gli altri in albergo. Si sedettero vicino a Ginevra visibilmente agitata.

Piero: "Dai Ginevra vedrai che sarà solo la botta...è ovvio che gli fa male e che nn resce a muovere il braccio...stai tranquilla" la consolava come poteva ma anche lui era agitato e molto, come lo era Gianluca che si teneva la testa fra le mani aspettando notizie.

Ginevra: "Voi...voi non lo avete visto cadere...ragazzi ha preso una brutta botta...è. .. è  caduto di peso sulla spalla!"- a Ginevra tremava la voce, poi si alzò in piedi e cominciò a passeggiare nervosamente.

E dopo ore Ignazio tornò con una vistosa fasciatura ed il tutore al braccio. Gli avevano dato dei forti antidolorifici ed era un po' stralunato dall'accaduto. Piero Gian e i componenti della band gli corsero incontro chiedendo spiegazioni. Ginevra corse anche lei ma poi rimase indietro e lo guardava, Ignazio se ne accorse e mentre stava dicendo cosa gli fosse accaduto e che il trauma gli aveva causato una piccola lussazione, che doveva stare a riposo per qualche giorno, ricambiava lo sguardo dolce di Ginevra.

Partirono subito per Fort Myers. Ignazio fu fatto stendere in una delle cabine letto del pullman e riposò per tutto il tragitto. Fortunatamente il giorno dopo avevano una pausa e quindi poteva recuperare un po'.

Infatti in albergo Ignazio rimase a riposo forzato in camera la madre lo accudiva ma lui era ribelle. Gli amici volevano rimanere con lui ma il ragazzo li cacciò tutti dalla camera dicendo che stava bene e voleva rimanere da solo.

Ginevra andò da Caterina a chiedere notizie.

Caterina: "Bedda mia...gli fa male ma sta prendendo le medicine per il dolore...non lo deve muovere...ma lui è testardo lo sai"

Ginevra: "Caterina vai a riposare..."

Leonora: "Hai sentito te lo dice anche lei"

Caterina: "E chi ha voglia di riposare...no non ci riesco proprio"

Ginevra: "Allora vai con Leonora a farti una passeggiata...vedrai ti rilassa un po'...resto io in hotel devo studiare un pò...ho la camera vicino a lui e se ha bisogno di qualcosa lo aiuto stai tranquilla...dai vai"

Caterina: "Davvero Picciridda? Resti tu? Ma lui è testardo lo sai!"

Ginevra: "Si appunto con te si ribella con me no...starà tranquillo vedrai! Anzi vado subito a dirglielo" - fece segno a Leonora di portala fuori e farla distrarre un po'.

Le donne insieme ai ragazzi e i componenti della Band uscirono per una passeggiata, Ginevra col cuore in gola bussò alla porta di Ignazio.

Ignazio: "Che c'è? A sei tu?...ahia uffa stu coso"- disse spazientito.

Ginevra entrò nella stanza.

Ginevra: "Scusa...rimettiti a letto e non sforzare il braccio...stai fermo aspetta ti aiuto...ti sistemo i cuscini"

Ignazio si ribellò un po' ma la dolcezza di Ginevra in quel momento fu un balsamo e si calmò subito.

Ginevra si sedette sul letto: "Sono venuta a dirti che ho mandato tua madre a fare una passeggiata ...io sono qui in albergo...ho la stanza di fronte alla tua...se hai bisogno di aiuto o di altro...insomma io sono qui!"

Ignazio la guardò con il muso e le disse: "Grazie"

Ginevra stava per andarsene e lui la fermò.

Ignazio: "Resti un po' con me...per favore...mi fai compagnia!"

Ginevra lo guardò aveva la solita espressione da cucciolo e sorrise.

Ginevra: "Va bene peste...rimango con te"

Ignazio sorrise a sua volta.

Ginevra: "Che facciamo? Hai un mazzo di carte...dai giochiamo!"

Ignazio disse di no.

Ginevra trovò un mazzo di carte francesi alla recepition e si fece portare anche del tea freddo con dei sandwich.

Ignazio: "Ma no...hai chiuso di nuovo tu...ma non è possibile hai un cul...ehum una fortuna sfacciata!"

Ginevra tutta soddisfatta: "E no caro mio si chiama bravura!"

Cominciarono a ridere...poi si guardarono...divennero seri Ignazio le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e Ginevra abbassò lo sguardo.

Ignazio: "Sei bellissima quando ridi...lo sai!"

Ginevra: "Oh si come no...soprattutto oggi senza aver dormito con le occhiaie che mi arrivano alle caviglie senza trucco...una meraviglia Boschetto!"

Ignazio: "Perché non hai dormito?"

Ginevra non rispose

Ignazio: "Ti sei preoccupata?"

Ginevra: "Ovvio che mi sono preoccupata...come tutti!" - disse riabbassando lo sguardo.

Ignazio: "Guardami Ginevra!...sto bene davvero...adesso più che mai!"

Ginevra: "Perché...?"

Ignazio: "Perché tu sei con me!"

Ginevra: "Ignazioooo dai..."

Ignazio prese la mano della ragazza: "E' vero Nica mia...te lo dico col cuore, Grazie"

Ginevra sorrise si sporse un po' e gli diede un bacio sulla guancia.

Ginevra: "Adesso riposa un po'...chiamami se hai bisogno"

Ignazio per tutta risposta con il braccio libero la prese e la baciò dolcemente.

Ignazio con voce roca: "Resta con me"

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro