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29 - E fate l'amore. ..

Ignazio abbracciava forte Ginevra stesa sopra di lui...ogni traccia del sorriso di prima era scomparsa la guardava teneramente la voleva perdutamente. Le chiese ancora una volta: "Sei convinta Amore mio?" Ginevra non rispose questa volta con le parole gli diede un bacio con passione che valse più di mille parole, più di mille si!


E poi l'amore lo fecero, no sesso, fecero proprio l'amore...solo amore. Spogliandosi di vestiti e paure, superando le inquietudini con baci lenti e vogliosi sul collo, sulla bocca, quel lento mordersi di labbra e quel cercarsi di mani e quel trovarsi occhi dentro occhi. L'intreccio di gambe di corpi di anime...quel diventare in un abbraccio una cosa sola e saper di essersela scambiata l'anima. Quel viaggiare insieme allo stesso ritmo del battere del cuore, respirando il respiro dell'altro, inebriandosi del profumo di entrambi che diventa unico anch'esso. Ed infine arrivare insieme alla metà, con i corpi sudati da quella dolce fatica sussurrando parole che non pensavi di poter mai dire e di sospiri che bloccano il respiro. Arrivare e sorridersi sinceramente perché da molto non si provava quella sensazione di felicità.


E poi fate l'amore.


Niente sesso, solo amore.


E con questo intendo i baci lenti sulla bocca, sul collo, sulla pancia, sulla schiena, i morsi sulle labbra, le mani intrecciate, e occhi dentro occhi. Intendo abbracci talmente stretti da diventare una cosa sola, corpi incastrati e anime in collisione, carezze sui graffi, vestiti tolti insieme alle paure, baci sulle debolezze, sui segni di una vita che fino a quel momento era stata un po' sbagliata. Intendo dita sui corpi, creare costellazioni, inalare profumi, cuori che battono insieme, respiri che viaggiano allo stesso ritmo, e poi sorrisi, sinceri dopo un po' che non lo erano più.


Ecco, fate l'amore e non vergognateve, perché l'amore è arte, e voi i capolavori. (Alda Merini)


Ginevra recitò questa poesia mentre era fra le braccia di Ignazio dopo essere stata sua. Il ragazzo la teneva stretta a se e le disse: Amor mio tu sei il "mio" capolavoro.


I due dolci amanti rimasero così distesi su quel letto deliziosamente disfatto, testimone di uno degli atti d'amore che solo due giovani innamorati possono vivere.


Abbracciati senza più parlare, ma emozionati per quello che avevano vissuto così intensamente e che tanto avevano desiderato accadesse. Ignazio teneva fra le braccia teneramente la donna che gli aveva aperto di nuovo il cuore che ormai gli apparteneva e che sapeva avrebbe amato per sempre. Certe cose le senti, qualunque cosa sarebbe successa Ginevra sarebbe rimasta importante per lui per sempre.


Le baciò con dolcezza i capelli e si rese conto che la sua Cucciola si era addormentata sul suo petto. Si sporse un po' per guardarla e vide il suo volto che durante il sonno aveva preso un'espressione tenera innocente e fragile. Ora poteva dirlo davvero...era sua.


Ginevra venne svegliata dal suono della vibrazione di un cellulare...aprì a fatica gli occhi e sentì la pesantezza del braccio di Ignazio intorno alla sua vita. Riuscì a mettersi a sedere senza svegliare Ignazio e prese il suo cellulare. Notò la chiamata persa di Piero.


Allora si girò verso Ignazio che nel frattempo si era messo pancia in giù col volto girato dalla parte opposta...erano entrambi nudi...si imbarazzò un po' ma del resto era stata sua quella notte...doveva farci l'abitudine a quelle cose...ma lei era così ...pudica e vergognosa! Timidamente si tirò su il lenzuolo ma Ignazio girò la testa e aprì un occhio, gesto che la fece ridere, finchè lui si svegliò del tutto e in modo fulmineo l'attrasse a se portandosela sopra...i loro corpi nudi si toccarono, i loro occhi si incastrarono, i loro respiri divennero all'improvviso più affannosi. Lei si chinò a baciarlo e lui le tirò su i capelli che gli solleticavano il viso.


Non dissero una parola fu solo la passione ancora una volta a parlare, furono le mani a cercarsi, furono i loro corpi ad esprimere cosa fosse l'amore che le loro anime già stavano facendo.


Quando scesero a fare colazione tenendosi per mano, Piero li guardò con aria interrogativa. Ginevra era bellissima, sorridente e luminosa. E Ignazio aveva una strana luce negli occhi. Una luce che non gli vedeva da tempo, ormai lui lo conosceva benissimo non era un semplice amico, insieme a Gian la vita li aveva fatti diventare fratelli.


Piero immediatamente capì, e mentre Ginevra era andata al buffet a servirsi, si girò verso Ignazio che la seguiva con lo sguardo sognante e gli disse con tono autoritario: "Mo non fari cazzati"


Ignazio si girò verso di lui e con voce stridula disse: "Chi....chi dicisti?"


Piero: "Igna...iu e tia u sapimu ca Ginevra è una a posto...ora che ...insomma...u sai....non fari cazzati picchì ...Ginevra non può soffrire ancora...lo sai se è tua...ora ci sarà un motivo e quel motivo è perché Ti ama ...veramente!"


Ignazio lo guardò interrogativo e disse: "Picchì dici sti cosi?"


Piero: "Picchì? U sai picchì...e poi io a Ginevra voglio bene ...quasi come fosse Maria Grazia(la sorella) quindi...pe favuri!"


Ignazio sorrise: "Tu gli vuoi veramente bene a Gin eh? Piè io me ne sono innamorato e voglio proteggerla davvero...credimi! Non è la solita storiellina ...Ginevra è ....Amore... si è questo."


Risero i due ragazzi e Piero diede una pacca sulla spalla ad Ignazio che gli disse: "Cmq grazie...e no non ti racconto niente...con lei non è come con le altre!"


Piero rise ancora più forte dicendogli: "No no pe carità...mi fa senso...te l'ho detto è come se fosse mia sorella!"


Poi si girò verso Gian e Martina che coccolosi e occhi negli occhi facevano colazione: "Oh...oh Ignà puru chi dui ....partiru...ahahah!"


Ignazio: "Cumpà ...restasti sulu tu...! Datti da fare trovati na zita!"


Piero: "Noooo ...io single...anche se...una ragazza ci sarebbe ma sta in Sicilia o in Toscana"


Ignazio: "Chi è quella che studia medicina?"


Piero: "Si...ammazza tu arricordasti! Si cmq è sempre lei...mi piace ma dopo il concerto di Agrigento non sono riuscito più a vederla...studia a Firenze si chiama Sonia ...è una ragazza molto dolce...te la ricordi che timida che è stata dopo il concerto...cavolo non riesco a levarmela dalla testa...Ginevra mi ha suggerito di...."


"Ginevra? Ginevra lo sa?"- lo interuppe Ignazio sorpreso.


Piero: "Certo che lo sa...gliene ho parlato a Palermo...mi aveva suggerito di cercarla su Instagram e l'ho fatto l'ho trovata...e ogni tanto ci scambiamo qualche Direct...ha anche pubblicato la nostra foto insieme che faccino dolce che ha...ha due occhi grandi dolci...si è proprio dolce"


Ignazio: "A Piè con tutto sto dolce mi stai facendu veniri u Diabeti" - risero i due ragazzi


Piero: "Però è dolce davvero nella sua timidezza...almeno da quello che mi scrive"


Ignazio: "Miiiii Piè sta carusa fussi duci per casu?"


Ginevra arrivò proprio in quel momento: "Chi è dolce?"


I ragazzi risero e Ginevra sedendosi li guardò entrambi con un sopracciglio alzato e dicendo: "Mi dite Voi o chiamo i servizi segreti?"


Piero: "Ginè dicevamo di ....si insomma di Sonia"


Ginevra: "Ah Sonia...allora l'hai più sentita? Ora che sei sceso non l'hai incontrata?"


Ignazio li guardava stupefatto per la confidenza che quei due avevano. In genere le ragazze che lui frequentava non piacevano mai a Piero...invece Ginevra era praticamente la sua migliore amica...e di questo era realmente felice.


Piero: "No Ginè....era già partita per Firenze sta studiando...ha gli esami"


Ginevra: "Uhm ...e quindi non gli hai detto niente di Verona?!"


Piero: "Be dell'evento lo sapeva...ma di venire qui...no non gli ho detto nulla...però mi ha scritto che quando lo trasmetteranno sarà davanti al Televisore e non si perderà la serata per nulla al mondo e poi le piace il nuovo singolo "L'amore si muove"".


Ginevra: "E non puoi neanche fare una gita a Firenze in questo periodo...per via della promozione del CD...a proposito io ne voglio uno con dedica personalizzata!"- disse facendo la voce da bambina.


Piero: "A te ti faccio un libro di dediche amica mia"- e le mandò un bacio volante visto che al centro fra loro c'era Ignazio che guardò prima uno poi l'altro e disse: "Io a vui vi taliu....ok? ...niente smancerie per favore"- e prese con fare finto possessivo la mano di Ginevra per portarsela alle labbra. Piero e Ginevra risero e Piero disse: "Ok Cumpà...niente smancerie" e Ginevra continuò: " ...in tua presenza!"


Ignazio aprì la bocca facendo finta di essere scandalizzato: "Tu sarai punita a tempo debito e ...tu- si girò verso Piero-....smettila di ridere!"


A quel punto Ginevra vide gli occhi di Ignazio brillare guardando qualcosa dietro le sue spalle non ebbe il tempo di girarsi che due mani le si posizionarono sugli occhi. Ginevra rimase sorpresa ma sentendo una risata familiare si alzò di scatto esclamando: "Caterina!"


Fu un abbraccio dolce e affettuoso un abbraccio che lei desiderava con tutta se stessa era quello di una madre, quello che a lei mancava e in cui era bello rifuggiarsi.


Caterina le accarezzava il volto mentre le chiedeva come stava.


Caterina: "Ti trovo bene Picciridda mia...quanto sei bella!"


Sentirono tossire...era Ignazio che le guardava con un sopracciglio alzato come per dire "Vi siete dimenticate di me?"


Si misero a ridere e Caterina abbracciò suo figlio.


Le giornate a Verona furono frenetiche per tutti i preparativi, per le prove, per tutti gli ospiti che dovevano partecipare all'evento. E se i giorni furono frenetici, le notti furono passionali e intense ma anche dolci e piene d'amore.


L'unione di Ignazio e Ginevra era evidente a tutti ormai, non perché i due si scambiassero chi sa quali effusioni in pubblico, ma perché fra quei ragazzi c'era una sorta di alchimia che era chiara tangibile palpabile a tutti. Gli sguardi, i sorrisi che si scambiavano, anche il solo prendersi semplicemente per mano rendeva evidente che fra i due c'era un grande sentimento. E Ginevra poi era rinata...un'altra ragazza. Solare simpatica divertente piena di vita. Martina si accorse del suo ulteriore cambiamento.


Stavano assistendo alle prove con le mamme dei loro ragazzi sedute davanti, nell'aria aleggiava una certa agitazione.


Le due ragazze videro sfilare davanti ai loro occhi una serie di personaggi famosi che le intimidirono e non poco.


Poi arrivò il momento di Ignazio di provare il suo assolo...in quel momento cantava "Memory". A Ginevra scintillarono gli occhi, anche se si conteneva per non farsi notare, visti i tanti giornalisti che circolavano in quel momento nell'Arena a caccia di scoop, Martina infatti era stata bersaglio di qualche foto...ma Gian si infuriò e le foto vennero cancellate.


Martina prese la mano di Ginevra e le sorrise complice.


Ma all'improvviso un brivido gelido, malgrado facesse caldo percosse la schiena di Ginevra. La ragazza si mosse inquieta sulla sua poltrona e si girò lentamente, due occhi la puntavano...due occhi di fuoco...due occhi pieni di malvagità.


Marzia era lì.









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