27 - Cattiveria 0 Bontà 1
"Trova qualcuno che ti faccia dimenticare il tuo passato, la tristezza. Trova qualcuno che ti cambi la vita, che la renda migliore, che sostituisca e riempia il vuoto di chi se n'è andato. Trova qualcuno per cui valga la pena sorridere."
Marilyn Monroe
Ginevra lesse questa frase sulla rivista della Signora seduta affianco a lei in autobus mentre stava rientrando dal Tribunale a studio. Sorrise...quanto erano vere quelle parole, distolse lo sguardo, guardò fuori dal finestrino...Settembre...l'autunno, ormai vicino, ancora non aveva intaccato il verde di Villa Borghese...tutto era ancora rigoglioso e il clima caldo non voleva far finire quell'estate, quella splendida e magnifica estate. La ragazza era tornata alla sua vita quotidiana tra Studio Tribunale Libri e Codici, ma una nuova emozione era entrata nella sua vita sconvolgendola totalmente, fatta di piccole e grande cose, di sorrisi inattesi, di dolci parole, di chiamate notturne interminabili e di baci in video. Quell'emozione aveva solo un volto un sorriso... un nome... Ignazio.
Ormai all'interno dello studio tutti sapevano che lei e Ignazio stavano insieme e che era una cosa seria. Purtroppo lo sapeva anche Marzia che aveva giurato e spergiurato di farla pagare a Ginevra, che ogni giorno ne subiva la furia, costellata da tanti dispetti: come cancellarle gli atti nel pc, metterle in disordine la scrivania, farle sparire i documenti dai fascicoli e addirittura era arrivata a metterle il sale nel caffè. Ogni giorno ce n'era una nuova, e ...un giorno...
"Dott.ssa Della Rocca venga in segreteria per favore!"
Ginevra venne chiamata all'interfono da Cristina. La ragazza andò in Segreteria e trovò un fattorino con uno splendido mazzo di rose bianche con al centro una blu e una busta da lettera, all'interno vi trovò un biglietto per il Concerto de Il Volo all'Arena di Verona con relativo Pass per il backstage e un bigliettino con su scritto: "Che cos'altro è l'amore, se non una pazzia molto discreta, una amarezza che soffoca, e una dolcezza che fa bene? ...ho rubato queste parole a Romeo...tranquilla William Shakespeare mi ha dato il permesso...Ti aspetto a Verona Amore Mio... IB"
Ginevra schiudendo le sue labbra fece un sorriso a 32 denti.
Cristina la guardava ridendo mentre salutava il fattorino.
Poi la ragazza le domandò: "Dottorè...tutto bene? - continuava a ridere vedendo che Ginevra guardava i fiori estasiata e annusandone il profumo.
Ginevra abbracciò d'istinto Cristina dicendole: "Mi vuole a Verona ...Cri...mi vuole a Verona...ti rendi conto?"
Cristina: "E mi pare il minimo Ginè state insieme te lo sei scordato Piccolè? E quindi nel weekend shopping sfrenato per trovare l'abbigliamento adatto!"
Mentre le due ragazze chiacchieravano simpaticamente sentirono una voce tuonare alle loro spalle: " Bene...qui si batte la fiacca...vedo che tu da quando sei diventata la ragazzetta di turno del figlio del capo...non svolgi il tuo lavoro più come una volta...e Tu Orfanella da quando ti scopi il mio ex...ti senti una Star? Ahahah povera illusa!"
Ginevra era furiosa ma con calma con estrema calma, qualche santo le avrà messo una mano in testa, disse: "Io non mi scopo nessuno...quello lo facevi tu...del resto non avevi altre armi per tenertelo...mi hai rotto Marzia davvero...Sia ben chiaro una volta per tutte...io non ho rubato il ragazzo a nessuna, ricordatelo e lascia stare Cristina...lei è la FIDANZATA di Giulio!"
Per tutta risposta Marzia prima buttò a terra i fiori calpestandoli a quel punto Ginevra rincarò la dose: "Calpesta, calpesta pure i fiori, dimostri la ragazzina viziata che sei...ma non puoi calpestare i miei sentimenti e soprattutto non puoi calpestare i suoi". A quel punto Marzia le strappò il biglietto del concerto dalle mani e lo strappò in mille pezzi poi si avventò su Ginevra ma fu fermata da due forti braccia quelle di Giulio che aveva assistito alla scena, fermò Marzia portandola via mentre urlava :" me la pagherai Orfanella...me la pagherai cara!"
Ginevra guardò i tanti pezzetti del biglietto...e si chinò raccolse i fiori si era salvata la rosa blu la prese e la portò alla guancia. Poi guardò Cristina che con tenerezza l'abbracciò.
Cristina: "Dai Ginevra non ti preoccupare per il biglietto hai il pass vedrai che Ignazio risolverà il problema"
Ginevra: "No....Ignazio non deve sapere nulla...chiamo Piero e vedrò come posso risolvere! Per favore Igna non deve sapere di come si sta comportando Marzia."
Cristina: "Ma perché? è il tuo ragazzo...devi parlargli della strega e di quello che sta combinato! E di quello che combina tutti i giorni!"
Ginevra: "No...Cri...per favore...conosco Ignazio e farebbe un putiferio...non capisci che Marzia vuole lo scontro e questo la porterebbe a parlare di nuovo con Ignazio...non voglio che lui venga di nuovo a contatto con lei, non la sopporta...e non voglio soprattutto che si senta in colpa per qualcosa che non esiste. So difendermi da sola, me la vedo io con lei!"
Cristina: "Tu sei unica Piccolè...davvero!" e dicendo così l'abbracciò di nuovo.
Passò qualche giorno ma non passarono le rappresaglie da parte di Marzia che trovava qualsiasi scusa per denigrare, umiliare e deridere Ginevra che invece di arrabbiarsi la ignorava e questa cosa faceva ancora e di più infuriare Marzia.
Finchè un giorno Ginevra venne convocata nella stanza di Gianfranco.
Ginevra bussò educatamente alla porta e dopo aver sentito "Avanti" da parte del suo padrino entrò.
Gianfranco le apparve alterato: "Chiudi la porta e siediti per favore"
Ginevra lo guardava in silenzio. Lui era seduto alla scrivania chino su dei fogli che Ginevra riconobbe essere un suo atto di citazione che aveva scritto qualche giorno prima, ricordò che Gianfranco gli aveva affidato quella pratica con la massima urgenza e lei aveva impiegato due giorni pieni per studiare i documenti, fare le ricerche giurisprudenziali e alla fine redigere il relativo atto. Era stato un lavoro complicato e impegnativo.
Gianfranco alzò la testa e disse molto serio: "Mi spieghi cosa è questo?"- le mise davanti l'atto
Ginevra cominciò a leggere e notò che non era più il suo atto, era stravolto...non aveva più una forma, non aveva il suo linguaggio non aveva neanche la parvenza del suo atto. La ragazza alzò gli occhi e guardò fissa Gianfranco: "Io non lo so cos'è questo Zio"
Gianfranco :"Strano Ginè perché era nella cartella LAVORO del server con il tuo nome, e ti avevo anche chiesto di lavorarci sopra con la massima accuratezza e urgenza. Cosa ti sta succedendo, hai perso la concentrazione? Forse i tuoi pensieri sono rivolti altrove e non riesci più ad impegnarti come una volta?"
Ginevra: "Ma cosa dici...io lavoro sempre nello stesso modo...con la stessa concentrazione Zi...Gianfranco niente potrà mai allontanarmi dal mio lavoro, nessun "pensiero" è più importante del mio lavoro, sai quanto sono scrupolosa...a proposito qui ho il verbale di quella udienza importante dove "qualcuno" ha insinuato che io mi son fatta sostituire senza aver detto nulla, vedi non ho trascurato quell'udienza ci sono andata io personalmente da quando ho preso l'abilitazione non ho saltato un'udienza. E per quanto riguarda l'atto, aspetta un attimo!" - uscì come una furia dalla stanza andò alla sua scrivania aprì un cassetto che teneva chiuso a chiave e ne tirò fuori dei fogli e tornò in camera di Gianfranco. Giulio la guardava sorpreso insieme a Simone seduti alle loro rispettive scrivanie, Marzia aveva cambiato stanza al ritorno dalle vacanze, con la scusa che l'altra stanza era più vicina a quella del padre, ma il vero motivo era che non sopportava la vista di Ginevra.
La ragazza inforcando i suoi occhiali Blu, entrò in camera di Gianfranco e gli mise davanti i fogli che aveva preso dal cassetto: "Ti ripeto io non so cosa sia quello, questo è il mio atto...io, appena finisco, li stampo subito per confrontarli poi con la stesura finale e notare gli errori che ho fatto, quindi se non vuoi credermi sulla parola leggi questo è quello vero. Io Gianfranco non trascuro il MIO lavoro e se qualcuno si diverte a mettermi in cattiva luce...mi dispiace si dovrebbe ricordare che vorrò fare l'Avvocato nella vita e quindi so difendermi da sola."
Era rossa in viso ma ferma e dura nell'affermare la sua difesa.
Gianfranco le fece segno di sedersi cominciò a leggere i fogli uno ad uno e quando finì fece un sorriso grande e cordiale.
Gianfranco: "Lo sapevo che non eri cambiata, che Il Tenorino non ti avrebbe cambiata"- Ginevra lo ammonì con gli occhi- "Scusa scusa non lo chiamo più così...Ignazio è un bravo ragazzo...lo so"- si alzò e andò ad abbracciare sua "Nipote" dicendogli: "Scusa se Zio ha dubitato di te, ma sai l'amore a volte gioca brutti scherzi e Riccardo mi...."
Ginevra: "Basta Zio io non ne posso più...Io non ho detto nulla fino ad adesso ma...Riccardo invece di guardare me...dovrebbe un attimo vedere cosa combina...cosa succede in questo Studio...."qualcuno" sta rendendo la vita difficile a tutti noi, credimi sono stanca ....stanchissima di tutta questa situazione, è da tempo che sto zitta che ingoio tutto, ma ora non ce la faccio più. Quel "qualcuno" vuole buttarmi fuori dallo studio, ok me ne cercherò un altro, ma questa situazione non la sopporto più."
Gianfranco: "Tu non ti muovi da questo studio, non sei un'estranea, tu hai diritto a stare in questo luogo al pari di Giulio e di MARZIA."
Ginevra: "Zio...io- si accasciò sulla sedia- c'è un'altra cosa non voglio che Cristina paghi il fatto di essere mia amica"
Gianfranco: "Non ti preoccupare, Giulio mi ha detto tutto...e soprattutto mi ha detto che l'altro giorno Marzia si è permessa di strapparti il biglietto del concerto di Verona...Stai tranquilla io so che tu sei scrupolosa ed efficiente e volevo che tirassi fuori le unghie, ecco perché non mi sono messo in mezzo prima ma ora la questione tocca anche me e il bene dello Studio....ora me la vedrò io!"
Ginevra: "Zio....tu sapevi tutto?"
Gianfranco: "Certo Piccola...volevo vedere se sarai un buon Avvocato...ti sei difesa benissimo con tanto di prove scritte...sei stata in gamba!"
Ginevra: "Zio!"
Gianfranco: "Si si lo so...ora però dai questi fogli a Serena e fai ricopiare il tuo atto, che è fatto benissimo come sempre."
Ginevra: "No Zio ci penso io su..."
Gianfranco: "Dimmi immediatamente quando finisci altrimenti... "qualcuno" ci rimette le mani."
Ginevra annuì sorridendo e uscì.
Incrociò Giulio nel corridoio che le fece uno sguardo d'intesa. Fortunatamente, ogni tanto la verità viene a galla.
Quella sera tornò a casa insieme a Giulio e Cristina era esausta...arrivò a casa e davanti alla porta il portiere le aveva messo una busta rigida...Ginevra la guardò curiosa, Giulio e Cristina risero come due scemi e si affrettarono ad entrare nell'appartamento del ragazzo.
Ginevra una volta dentro casa sua aprì la busta e vi trovò un biglietto per il concerto di Verona e una lettera di Ignazio.
"Dottoressa,possibile che devo saperlo dagli altri che ti trovi in difficoltà, che qualcuno ti ha distrutto il biglietto, che qualcuno ti rovina le giornate...no non fare quella faccia sono molto arrabbiato, e ringrazia Dio che mi trovo a Miami, altrimenti sarei venuto a sculacciarti. Che poi non sarebbe una cattiva idea, appena ti prendo...Scherzi a parte Amore sono qui anche se lontano fisicamente ma non distante dal tuo cuore, tu sei sempre con me e sai dove. Amore...non vedo l'ora di vederti, manca poco e potremo finalmente parlare di persona, dopo tanti cerini "astutati" però! Ti amo Cucciola a presto IB"
Ginevra lesse e rilesse il foglio con gli occhi lucidi poi prese il cellulare e inviò un messaggio su Whatsapp:
"Sig. Boschetto riesci a farmi sentire i tuoi sentimenti anche da lì....è incredibile! Grazie Amore Mio, non preoccuparti tutto sotto controllo! Ti Amo e conto i giorni...PS: voglio tanti cerini "astutati"!!!"
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