Lezione.
"Non posso credere di essere a scuola con quel verme, spigoloso e nauseabondo", ruggí la faccia di Hermione all'interno del camino magico di Villa Potter.
"Stai calma, cara", borbottò Ginny, ingurgitando del the' caldo appena fatto dal marito premuroso.
"Stai calma?", sbottò l'amica.
A queste parole una piccola lingua di fuoco, stanca della maleducazione della donna, si staccò dalle sorelle cercando di appiccare un incendio al tappetto rosso, sotto i piedi della padrona di casa.
"Vedrai che nemmeno te ne accorgerai.. Aguamenti", sussurrò la signora Weasley, spegnendo la piccola ribelle fuggita dalla propria dimora, " tu terrai le tue lezioni, lui le sue. Non vedo come potrebbe evolversi la situazione".
"Evolversi la situazione?", gridò l'insegnate facendo tremare le mura della canna fumaria, "te lo dico io! Io quel piccolo viscido topo di fogna se solo... Ops.. Mi scusi Minerva", cominciò in tono di scuse la giovane donna, abbandonando la dimora dell'amica.
"Tutto bene, amore?", chiese la voce del signor Potter, entrando nel salotto, per poi accomodarsi nel comodo divano rosso, accanto alla moglie.
"Sí, sono solo preoccupata per Hermione. Speriamo bene", commentó Ginny, svuotando la tazza che aveva in mano.
Come di consueto, mentre il giovane Harry, andava a controllare il loro piccolo Albus, la madre guardò il fondo della tazzina, le aveva insegnato la Cooman a leggere le foglie verdi bagnate, dalla tisana.
"Non può essere", gracidò la donna, uscendo di fuggita dalla stanza.
A terra il recipiente rotolava senza rompersi, femandosi ai piedi di una mappamondo dorato.
All'interno un gramo e una croce obliqua, la stessa visione di molto tempo prima.
***
Il sole illuminava le foglie verdi del platano picchiatore, colorando le acque del lago di un azzurro intenso, fondendo terra e cielo, in un'unico luogo dove si può vivere l'impossibile: Hogwarts.
Quella mattina corvonero e grifondoro avevano lezione assieme.
Il piccolo Leonard, seguii a ruota l'amica Marie, verso la torre di incantesimi, materia insegnata dalla sua grande amica: Hermione.
L'aula che l'anno prima risultava semplice e classica ora spumeggiava tra volumi di libri che ricoprivano tutta la libreria dietro ai banchi. Inoltre, Kaleb, miglior amico del bambino, notò che era stata aggiunta un'ulteriore scafallatura, dove erano stati ammassati pesanti libri dalla pelle ambrata.
"Buongiorno, ragazzi", cominciò la grifondoro, sorridendo estasiata ai giovani che aveva davanti, "io sono la professoressa Granger. Sono un Excelsior, ma per quest'anno sarò la vostra docente di incantesimi. Cercherò di fare del mio meglio".
Un silenzio imbarazzante riempí la stanza, mentre il nipote di Moody annuiva incoraggiando la donna.
"Noi inizieremmo con un un semplice incantesimo d'appello. Dovrete richiamare il vostro libro di testo.
Vi prego quindi di mettervi tutti da questa parte, lasciando il volume sul vostro banco. Prendere la bacchetta concentrarvi sulla vostra intenzione e poi... Accio libro", spiegò mentre un toma nero volava giù nella sua mano destra, "bene ora provate voi".
***
"Ok, per questa volta potete andare. Voglio che per oggi appellate qualsiasi cosa: libri, abiti, scope... Tutto ciò che può esservi utile. Aisha, domani preparati sull'incantesimo di lievitazione degli oggetti. Complimenti,... Dimenticavo dieci punti a Grifondoro per l'ottima pradonanza dell'incantesimo. Ringraziate la vostra compagna", proruppe la docente, applaudendo la piccola moretta, dalle gote rosee.
Non era stata deludente come giornata; certo aveva dovuto spegnere un paio d'incendi, dovuto da un lontano parente di Seamus e tirar giù il piccolo Louise, un corvonero bramoso di conoscere, ma che sbagliava la pronuncia delle parole, usando una g al posto di una c, un errore da poco, ma in magia ciò non è permesso.
"Allora com'è andata?", chiese una voce rauca e suadente, sulla soglia dell'aula.
"Baston?", disse la donna, lasciando la borsa, da dove stava tirando fuori dei fogli per la lezione successiva.
Corse incontro all'ex capitano di Quidditch di grifondoro, gettandogli le braccia al collo per poi baciarlo su entrambe le guance come aveva imparato in Francia.
"Come sta allora la mente del trio più famoso della scuola?", domandò il ragazzo, sorridendo all'amica.
"Bene, direi. Sono sopravvissuta a Lord Voldemort, non vedo che problemi dovrei avere con questi ragazzi", esclamò Hermione, mentre con la bacchetta sistemava i banchi e l'aula, " e tu piuttosto che fine hai fatto? Non ho più avuto nessuna notizia, dopo la morte,... Di tua moglie: Eloise."
A quelle parole all'uomo si inumidirono gli occhi per un breve istante, "sono andato in Romania dove c'erano gli ultimi mangiamorte nascosti nelle grotte dei Carpazi. Hermione, gli ho assassinati in maniera crudele, per un po' non sono stato in me. Ma ora, sto meglio, molto meglio e la McGranitt, che era a conoscenza della mia storia ha deciso di aiutarmi offrendomi la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure."
"Mi dispiace, Oliver", sussurrò la ragazza toccando lievemente la mano dell'amico, dandogli supporto.
"Ma che quadretto delizioso", disse malignevole una voce che purtroppo entrambi i grifondoro conoscevano bene.
"Malfoy", scandí la Granger con enfasi, "non sei stato invitato ad entrare nella mia aula!".
Il biondo, senza ascoltare le parole della collega, entró nella stanza guardando con disgusto i libri magici che occupavano tutto lo spazio attorno.
"Aula la chiami questa cosa? Sembra una biblioteca e non un'aula per imparare!", commentó sarcastico Draco lisciandosi il completo nero.
Hermione aveva notato che il ragazzo si vestiva solo con il colore preferito dell'ex docente di pozioni, probabilmente era il gusto per le arti oscure che veniva fuori ogni tanto.
Sicuramente non poteva dire che l'ex compagno di scuola avesse un brutto aspetto.
Anzi, nonostante gli anni che erano trascorsi dal loro prima incontro, Hermione era stata affascinata dal viso spigoloso e dall'atteggiamento snob del piccolo Malfoy.
" Scometto che la tua è tutta verde ed argento... Magari con il segno del tuo signore Oscuro a troneggiare sopra al soffitto!", suggerí Oliver in tono crudo e ruvido.
"Tu non sai niente, piccolo bastardo", ribatté Draco a pochi centimetri dal viso dell'ex portiere per poi andarsene con passo deciso, senza guardarsi indietro.
"Wow, scontro aperto con Serpeverde Senior, già al primo giorno di scuola".
" Già. Comunque, ero venuto qui per dirti che giovedì organizzo una cena nei miei alloggi con i nostri amici più stretti e volevo chiederti se volevi venire".
"Ci sarò sicuramente", affermò Hermione, intravedendo la chioma biondo platino dietro alla porta in ascolto alla loro conversazione.
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