Fa molto caldo,fuori c'è un sole che scotta,ho bisogno di qualcosa di fresco. Mi guardo intorno,la distesa di prato e fiori è immensa e il profumo di viole invade le mie narici...
Poi sento gridare e vedo qualcuno correre verso di me,mi giro e vedo una figura indefinita con qualcosa in mano. Mi raggiunge lo guardo negli occhi e acqua...

‹‹ Mamma! C'era bisogno di svegliarmi con un secchio d'acqua alle 7:15 del mattino!!?››  urlo alzandomi di scatto dal cuscino e cercando di togliere i  capelli ormai bagnati dalla faccia.

‹‹ Scusa tesoro ›› trattiene una risata
‹‹ E che ti stavo chiamando da più di cinque minuti e non rispondevi  quindi ora alzati e vai a farti una doccia che la colazione è pronta e devi andare a scuola! Su,su, sbrigati che è già tardi››

Così esce dalla stanza,chiudendo la porta.

Mi alzo e metto le mie pantofole pelose azzurre e mi dirigo subito verso il bagno.

Apro il getto d'acqua e mi ci infilo dentro. Mi lavo i capelli e insapono il corpo. Finito di fare tutto ciò prendo l'asciugamano e me lo avvolgo al corpo. Corro veloce in camera e prendo dall'armadio le prime cose che mi capitano,maglioncino blu e jeans neri.Vanno più che bene!

Guardo l'ora sono le 7:35 ho ancora un po' di tempo. Rivado in bagno e inizio ad asciugare i capelli. Mi spruzzo un po' di profumo e  dopo 10 minuti ho finito.

Scendo di sotto e sento odore di pancakes. Mi siedo sullo sgabello in cucino e sto per mordere la mia colazione quando sento il campanello.

Controvoglia mi alzo e mi dirigo verso la porta.
Quando vedo chi è alzo gli occhi al cielo e mi sposto di lato per farlo entrare.

‹‹ Buongiorno anche a te Kora! Anche io sono felice di vederti,e si sto bene anche io››

‹‹ Ah ah ah molto divertente Lucas››

‹‹ Allora? Pronta per andare ?››

‹‹ In realtà stav...››

‹‹ Oh ciao Lucas,che bello vederti. Vuoi fare colazione con noi?››

‹‹ Non si preoccupi signora Cooper, sono venuto per accompagnare Kora a scuola›› sorride il ragazzo.

‹‹ Insisto,tanto sei uno di famiglia,e poi manca ancora un po' prima che inizino le lezioni. Sono le 7:50. Dai vieni,ho fatto i pancakes!››

Lucas non se lo fa ripetere due volte che si dirige in cucina e io intanto chiudo la porta e lo seguo a ruota.

Ci sediamo e finiamo la nostra colazione.

‹‹ Tuo mamma fa dei pancakes buonissimi.Se fossi stato più grande me la sarei sposata!›› dice dando l'ultimo morso.

Sputo il succo all'arancia che stavo bevendo e gli rido in faccia

‹‹ Starai scherzando vero!? Sarebbe una cosa troppo strana›› non smetto di ridere.

‹‹ Ehi così mi ferisci! Io sono il tuo migliore amico e tua madre è una donna meravigliosa e io sarei stato un ottimo padre!››
Si alza dalla sedia,mi prende la mano e si schiarisce la gola.
‹‹Un giorno ti avrei detto " Kora io sono...tuo padre" ›› dice  in modo serio è drammatico.

Rido.Mi alzo e mettendo la mano al cuore escalmo
‹‹ E io ti avrei detto " oh padre...siamo in ritardo per andare a scuola muoviamoci!›› urlo lasciando la sua mano

‹‹ Dolce come sempre ›› sorride Lucas

‹‹ Lo so›› e gli faccio la linguaccia.
‹‹ Ora andiamo che sono le 8:00 e le lezioni iniziano tra 25 minuti›› lo prendo per il polso e lo porto fuori dalla cucina.

« Mamma noi andiamo! »

« Okay tesoro a dopo»

Arrivati  in salotto prendo il giubbino , zaino e vado verso la porta ma Lucas mi ferma.

‹‹ Non credi di dimenticare qualcosa ?›› e con la testa indica in basso alle mie gambe senza smettere di ridere.

Solo ora mi accorgo di avere ancora le pantofole. Lo guardo con lo sguardo omicida e vado verso le scale e prendo le mie scarpe ed esco fuori di casa.

« Che stai aspettando? Dai,fai partire  la macchina» indico il veicolo alle mie spalle.

Lucas esce e chiude la porta mentre mi guarda confuso.

« Ma non metti le scarpe?» apre la porta dell'auto e ci entra dentro, lo stesso faccio io.

« Si non vedi? Lo sto facendo» mi abbasso verso il sedile e allaccio le scarpe. Finito di farlo mi giro verso di lui e faccio un sorriso a trentadue denti.

« Potresti mettere le tue pan...»

Non lo lascio finire che lancio le mie pantofole sui sedili posteriori facendo un po' di confusione.

« Come non detto...ora andiamo che se no la professoressa O'Connell ci ammazza» Lucas scuote la testa ridendo e fa partire la macchina.

Guardo fuori dal finestrino mentre alla radio danno delle canzoni di sessant'anni fa. Così cambio stazione e inizia la nostra canzone preferita, io e Lucas ci guardiamo per un secondo negli occhi, alzo il volume e iniziamo a cantarla a squarciagola.

Non due si che ci capiamo.