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Lo slancio fu potente, la mia sete di potere mi stava dando una forza misteriosa e letale. Tuttavia la mia inesperienza non era certo un punto a favore perché Carter si liberò ben presto dello sguardo sorpreso per la potenza del mio balzo, e con una mossa agile evitò il mio attacco.

In quel momento ero sì ammaliata dalla sua bellezza, ma avevo una necessità di mostrare il mio potere di sottometterlo a me che non mi sapevo spiegare. In ogni caso non mi ero di certo scordata di tutto quello che era successo, del marchio che mi aveva lasciato senza consenso, di come mia aveva per sempre privato della mia libertà, di come aveva ucciso quel licantropo nel bosco in meno di due minuti e di come ora spietato e trionfante aveva mostrato a tutti la testa di quello che era stato l'Alpha del Nord.

Ora non ero più umana ma ero pur sempre Victoria, non avrei lasciato che questa trasformazione mi privasse anche del mio essere. Non l'avrei permesso.

Tutta questa rabbia mi stava facendo acquisire potenza e vedevo chiaramente che Carter stava faticando leggermente per tenermi testa, tuttavia sembrava quasi divertito ed eccitato da questo attacco inaspettato.

Tentai di morderlo un po' ovunque, sulle zampe, sul collo, sui fianchi.

Di punto in bianco il divertimento nei suoi occhi sparì e con un movimento sorprendentemente veloce mi fece finire a terra e mi poggiò una zampa sul petto come a voler dimostrare la sua superiorità indiscussa.

Fissandomi emise un ringhio così potente che tutto il cerchio di curiosi che ci stava osservando si inginocchiò, si stavano inginocchiando per lui.

Mi sentii umiliata, ero stato sconfitta. Certo se lo chiamavano il Re c'era un motivo ma il fatto che io fossi un'Alpha a mia volta non rendeva facili le cose.

Mentre la mia umiliazione cresceva Carter si ritrasformò e ringhiò a tutti di andarsene, dopodiché prese da non so dove dei pantaloni e mi disse velocemente che dietro a dei cespugli avrei trovato dei vestiti e di fare veloce.

Effettivamente dietro ad un cespuglio trovai dei vestiti. Pregai di non avere troppi problemi nel riuscire a ritrasformarmi perché sennò avrei dovuto chiedere l'aiuto di Carter e sulla mia pelle avvertivo ancora la sconfitta bruciante.

Grazie al cielo mi ritrasformai senza nessun problema e indossai quei vestiti lentamente di proposito visto che il Re aveva specificato di fare veloce, come aveva detto?

"E vedi di non farmi aspettare."

Che maledetto arrogante.

Una volta finito di vestirmi uscii lentamente allo scoperto.

Carter si voltò di scatto nella mia direzione e mi raggiunse in poche falcate. Sembrava volesse mangiarmi con lo sguardo, mi annusava mi guardava freneticamente come se non potesse farne a meno.

Dal canto mio non potevo dire certo che dentro di me non lo stessi desiderando, tuttavia io ero sempre io e Carter era sempre colui che mi aveva rovinata.

Per questo mi limitai a sfidarlo con lo sguardo.

"Victoria" sibilò scuro di rabbia.

"Hai idea di quello che hai fatto? Dannata ragazzina potevi morire. Spiegami Victoria perché diavolo non ascolti mai, sai cosa sarebbe potuto succedere eh?

Saresti potuta morire. Sei solo una stupida mocciosa, troppo egoista ed orgogliosa per rendersi conto delle conseguenze. Sono stato costretto a trasformarti consapevole che le probabilità che non saresti riuscita a superare la metamorfosi erano altissime, ma ho dovuto tentare pur di non vederti morta sul mio cazzo di letto.

Come se non bastasse tu ti presenti qui e mi sfidi davanti a tutto il mio branco, cosa credevi di fare eh? Pensi sempre di riuscire a raggirare gli altri per fare quello che ti piace di più, ma non funziona così Victoria.

Non con me.

Il Re degli Alpha sono io, non tu chiaro? Con questa tua idiozia ti sei giocata quel minimo di fiducia che ti eri conquistata, da oggi in poi farò in modo di non lasciarti da sola neanche un istante. Credimi non ci sarà un'altra volta in cui non mi ubbidirai."

Sputò tutto questo discorso velenosamente. Io non potei fare a meno di ribattere.

"Bel discorso, complimenti. Fai la morale a me, bravo davvero. Io sono la stupida, io sono la ragazzina, io sono l'egoista. Certo io, non tu vero?

Sei furioso perché sono scappata ma almeno lo sai perché ho cercato di fuggire? Ovvio che non lo sai perché tu non ti metti mai in discussione, sono sempre gli altri che sbagliano.

Tu sei il Re degli Alpha, non commetti mai errori. Beh se tu fossi meno ottuso e meno idiota, e sì smettila di ringhiare perché continuerò a parlare, ti saresti accorto che sono scappata perché tu sei solo un ciarlatano ed un parolaio. Vai tutto il giorno in giro a dire che sono la tua compagna che non mi faresti mai del male e invece guarda che cosa hai fatto.

Mi hai ignorato per tre mesi, lasciandomi da sola e impaurita in un luogo a me sconosciuto con persone mai viste e in una realtà che fino a ieri non mi apparteneva. Oltre a ciò anziché rassicurarmi e aiutarmi ad accettare il fatto di essere la tua compagna cosa fai?

Mi marchi pubblicamente a tuo piacimento e senza il mio consenso, giustizi i tuoi simili per sport e ogni volta mi spaventi ancora di più facendomi vedere la bestia senza pietà che sei. Ma certo a te non interessa, ti serve solo una povera demente che assecondi il tuo gigantesco ego. Tutto quello che ti importa veramente è che non ho ascoltato i tuoi ordini perch-"

Non riuscii a finire il discorso perché Carter mi bloccò in un secondo tra un albero e il suo corpo.

"Tu sei una pazza. Non osare mai più, mai più Victoria dirmi una cosa del genere.

Ero io a vederti quasi morta sul mio letto, ero io che ho saputo che stavi combattendo per la tua vita mente ero a ore di viaggio da qui e non potevo starti vicino. E sono maledettamente sempre io che ogni volta che mi dicono che sei scappata sento una pugnalata al cuore perché stai cercando di andartene via da qui, da me.

Sono io che ogni volta mi sento odiata e rifiutato dalla sua compagna.

L'ultima volta che sei stata nella mia stanza stavi per metterti a piangere perché avevi paura di me e mi hai chiesto del tempo, io ti ho dato tre dannatissimi mesi. Adesso mi stai dicendo non ci sono stato per te, ma allora cosa vuoi Victoria eh?

Io non ho intenzione di lasciarti andare per nessun motivo, e adesso a maggior ragione non ti stancherò gli occhi di dosso neanche per un momento. Pensi che a me piaccia darti ordini? Pensi che io avverta un senso di raggiungimento?

Io sono costretta a farlo per evitare che la tua vita venga messa in pericolo. Perché tu non sai, non immagini neanche cosa proverei a vivere senza di te, non lo sai Victoria. Non hai nessun diritto di farmi soffrire per la tua morte nessuno, oggi è stata questione di fortuna.

Dio, ero così lontano e tu avevi bisogno di me. Cazzo Victoria, non azzardarti mai più. Hai capito?"

Ero rimasta senza parole, lui mi guardava con quei suoi occhi profondi e carichi di tristezza, paura, rabbia e amore.

Lo guardai anche io. Da una parte aveva ragione io non mi ero mai messa nei suoi panni e solo adesso dopo aver provato sulla mia stessa pelle la potenza del nostro legame capivo cosa doveva aver provato.

Con una mano mi accarezzò delicatamente la guancia e da qui passo alle labbra.

Fu quasi un secondo prima che ci fiondammo l'uno sulla bocca dell'altra.

Era un bacio bisognoso che tutti e due cercavamo, quel bacio sapeva giù tutto quello che non avevamo ancora il coraggio di dirci. Era disperato, carico di sentimenti, di lotte, di dolore.

Riaprii gli occhi e lo sentii.

Un odore strano, particolare. Veniva da Carter ma non era il suo odore normale.

Avevo appreso poco prima che il Re aveva il profumo più buono del mondo, sapeva di bosco e di montagna.

Questo invece era pungente, era forte, faceva quasi pizzicare il naso ma allo stesso tempo mi stava facendo impazzire. Sentii la pressione delle zanne che stavano uscendo.

Lo guardai scossa senza capire. Lui fece un sorrisetto appena accennato prima di posare la sua fronte sulla mia tempia e sussurrarmi qualcosa all'orecchio.

" Stai tranquilla, penso che tu stia sentendo l'odore della mia eccitazione." Mi sussurrò con voce bassa e roca.

In quel momento fu come impazzire. Avvolsi le mie braccia intorno al suo collo e lo portai più vicino a me. Avevo bisogno di sentirlo, di sentire ancora di più quell'odore che mi stava facendo uscire di senno.

Iniziai ad annusare il suo collo e a lasciare dei piccoli baci quando un desiderio innaturale mi colse di sorpresa.

Volevo marchiarlo.

"Fallo."

Ringhiò con voce strozzata del desiderio il Re, come se avesse percepito i miei pensieri.

Non me lo feci ripetere due volte.

Le mie zanne già pronte affondarono nel collo possente del Re.

Sentii Carter attaccarsi al tronco dell'albero  ed emettere un gemito.

In quel momento mi staccai e fu come se tutti e due avessimo ricevuto una cannonata, stava succedendo qualcosa dentro di noi. Lo sentivo il suo odore si era amplificato, avvertivo la sua presenza dentro di me, sentivo fluire i suoi pensieri come se fossero stati i miei, sentivo le sue emozioni. Stava succedendo lo stesso a lui in quel momento.

Ci volle un attimo perché ci riprendessimo. Già, il grande Re degli Alpha stravolto per quello che era appena successo. In quel momento capii che Alice e Gabriel non avrebbero mai avuto un legame del genere perché Lice era umana e non avrebbero mai potuto legarsi come avevamo fatto noi poco prima, non sarebbero mai stati in grado di sentirsi davvero come noi adesso ci stavamo sentendo.

Il Re appoggiò la fronte sulla mia sospirando.

"Maledetta ragazzina."

Chiusi gli occhi per tutte le emozioni che stavo provando, poi mi divincolai così velocemente della sua presa che lui non fece in tempo a trattenermi.

Lo guardai furbamente e poi mi diressi verso casa.

"Non mi sono scordata che mi hai umiliata pubblicamente davanti a tutti."

"Sei stata tu a sfidarmi."

"Beh in ogni caso sono ancora arrabbiata."

Sentii una risata bassa e roca e lo avvertii camminare per raggiungermi.

Beh eccomi con un altro capitolo, dopo secoli. Siamo tutti in questa situazione surreale e spero di essere riuscita con questo capitolo a farvi distrarre almeno un pochino. Fatemi come sempre sapere nei commenti cosa ne pensate che sono curiosa.
Un baciooo.

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