063
Bellissimo.
Era questa l'unica parola che gli vorticava nella mente confusa dalla febbre alta e dai medicinali che continuavano a somministrargli.
Si sentiva infinitamente bene in quel limbo fatto di incoscienza e leggerezza, il tutto mentre le immagini del suo Omega gli passavano davanti assumendo contorni idilliaci e fantastici.
Era bellissimo con il volto sfigurato dalla furia e dalla determinazione, come un angelo vendicatore, il pugnale in una mano e la pistola nell'altro, pronto a salvarsi la vita uccidendolo.
Era quello che aveva sempre cercato nel proprio compagno, la forza di dominarlo quando nessun altro ne era capace.
Nessuno era mai riuscito a tenergli testa, neppure gli altri Reali erano in grado di fargli piegare il capo, ma quell'Omega dai tratti delicati, ma forti era stato in grado non solo di ferirlo, ma di far scatenare quella parte di sé che credeva addormentata. Il suo Alpha aveva risposto a lui soltanto.
Aveva detto che era il suo Soulmate e ne aveva compreso la verità in quelle parole. Legati da un filo invisibile che li avrebbe portati a inseguirsi per il resto delle loro esistenze, ne il tempo ne lo spazio potevano tenerli distanti, prima o poi si sarebbero ritrovati, l'unica possibilità per fermare il loro destino era la morte.
Un dolore che probabilmente li avrebbe annientati entrambi.
Non vi era modo per sopperire a quella fine miserabile che sarebbe giunta se uno dei due avesse ucciso l'altro, perché era questo che aveva scelto l'Omega, la morte per la libertà che lui non aveva mai pensato di portargli via o almeno non razionalmente.
"Lui è mio." ringhiò il suo Alpha con già l'acquolina in bocca al pensiero di affondare le zanne nella carne tenera della nuca del minore. Si vedeva perfettamente nell'atto di prenderlo fra le proprie braccia, sollevargli i capelli sulla nuca e annusare con forza il paradisiaco odore di erba medica che emanava, per poi marchiarlo come suo.
Katsuki non poteva permettersi di pensare a quello mentre, ancora in preda ai postumi dell'avvelenamento, combatteva la lotta fra la sua razionalità e il suo Alpha. Non avrebbe mai vinto contro di lui se non nel pieno delle sue capacità.
Si lasciò sopraffare dai farmaci cadendo in un limbo privo di sogni, ma contornato dal profumo del suo Omega ancora presente su di sé.
Una settimana ci volle perché la febbre scendesse abbastanza e il veleno scomparisse completamente dal suo organismo. Periodo in cui continuava a valutare le sue opzioni.
Sapeva che non avrebbe mai potuto vivere se al suo fianco non vi fosse il proprio compagno, sarebbe impazzito in un modo o nell'altro senza percepirne i ferormoni e lo stesso sarebbe successo all'altro.
Di sicuro l'Omega lo voleva, come l'Alpha dentro di sé, il problema era il ragazzo, era con lui che doveva ragionare.
Katsuki si era sempre ritenuto un ragazzo intelligente, che riusciva a trovare una soluzione ad ogni problema, ma in quel frangente non riusciva a ragionare, quella situazione aveva troppe variabili e l'altro era il fulcro dei suoi problemi.
Doveva contattarlo, parlargli senza che l'uno provasse ad uccidere l'altro, trovare un accordo che permettesse ad entrambi di vivere in pace.
Aveva sempre pensato al proprio benessere quando sua madre gli mandava nelle sue stanze file di Omega prossimi al calore, ma ora che aveva conosciuto il profumo del proprio compagno predestinato, non poteva sopportare l'idea di sentire altri odori se non il suo. Avrebbe fatto qualsiasi cosa purché lui gli permettesse di odorarlo, anche piegare il capo e lasciare a lui tutto il comando.
Doveva solo sottomettersi per la prima volta nella sua vita a quell'Omega che lo aveva irretito e doveva dimostrargli che era in grado di mantenere la sua parola.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro