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21 - And hast thou slain the Jabberwock?

Caos.
Se ai sette ragazzi fosse stato chiesto di descrivere la casa di Duchess, Cook e Baby utilizzando una sola parola, avrebbero di sicuro concordato unanimemente che quella parola fosse "caos".

Il piccolo divano accanto all'ingresso era ormai ingombro di mantelli e vari materiali pseudo satanici (Bunko notò con un brivido che, in caso candele, cappucci e croci non fossero bastati per spaventare eventuali visitatori indesiderati, avevano lì pronto un cucciolo di maiale di gomma a grandezza naturale incredibilmente realistico e con il ventre squartato pieno di sugo); sul pavimento dell'ingresso, che fungeva anche da soggiorno e sala da pranzo, erano invece disseminati libri, candele spente, vestiti e piatti di carta pieni di rimasugli di cibo, malgrado la presenza di un tavolo (che invece era completamente sgombro) e di un lungo mobile, sul quale erano stati sistemati solo un piccolo televisore, uno stereo e quella che un tempo doveva essere stata una pianta, ma che ormai non era altro che un vaso pieno di terra.

Superata la sala principale dell'appartamento, c'era un breve corridoio, sul quale si affacciavano il bagno, due camere da letto e la cucina, ovvero la stanza più caotica dell'intera casa.
Fortunatamente nessuno dei sette ci si affacciò, perché altrimenti, nel vedere le condizioni in cui si trovava, sicuramente non avrebbero avuto il coraggio di accettare il cibo che venne portato loro poco dopo, benchè si trattasse di semplici scatolette di ramen istantaneo.

- Un nuovo Wonderland? -

Stava chiedendo Ritsu, ovvero Baby, mentre era comodamente seduta su uno dei libri sparsi per terra, un libro di ricette indiane per l'esattezza, con il contenitore del ramen in una mano e le bacchette nell'altra.

- Esatto. - Annuì Baiko. - È stata un'idea della Jabberwocky. -

- Abbiamo una Jabberwocky? -

Replicò Duchess.

- È la figlia di Mouse e Bill. - Le spiegò Cook. - Non ti ricordi? C'è l'ha detto Unicorn qualche giorno fa al telefono. -

- Non ricordo... Probabilmente in quel momento non ero io. -

Sospirò la donna e tutti i presenti capirono subito ciò che intendesse dire, dato che Baiko e Bunko avevano già parlato loro della sua doppia personalità durante il tragitto.

- Ma ad ogni modo... - Riprese Ritsu. - In che consisterebbe questo nuovo Wonderland? Per caso avete qualcosa come una villa o un intero palazzo a vostra disposizione? Perchè se vogliamo andare tutti quanti a vivere nello stesso posto, abbiamo bisogno di un luogo dove ci siamo solo ed esclusivamente noi. Non so se l'avete notato, ma in questo condominio non ci vive nessuno oltre a noi tre. Non è un caso, prima c'era anche altra gente, ma mano a mano se ne sono andati tutti, lasciandoci qualche decina di multe per disturbo della quiete pubblica... -

- Ecco... In realtà non ne abbiamo proprio la minima idea. - Rispose il Bandersnatch. - Per ora ci siamo dati appuntamento a casa dei quattro sovrani, ma non sappiamo cosa faremo dopo. Solo la Jabberwocky lo sa. -

Le tre annuirono lievemente a quella risposta, continuando a mangiare il loro ramen.

- Ma la vera domanda è... - Proruppe di punto in bianco Kazuto, attirando subito su di sè gli sguardi dei presenti. - ...Dov'è il formaggio fuso? -

- Eh? -

Replicarono le tre in coro.

- Quando abbiamo suonato al citofono, lei ci ha minacciati di buttarci addosso del formaggio fuso bollente. - Insistette il Mad Hatter, indicando Cook. - Ma allora dov'è? E perchè stiamo mangiando del ramen? -

- Perchè il formaggio fuso era immangiabile. - Rispose Ritsu storcendo il naso, disgustata al solo pensiero. - Come tocco finale questa qui aveva avuto la brillante idea di versarci dentro un intero barattolo di pepe, così non potendolo mangiare abbiamo pensato di usarlo per scacciarvi, come avevamo minacciato di fare se non foste andati via. Solo che quando ci siamo affacciate voi eravate già spariti e così... -

A quel punto si alzò e fece segno ai ragazzi di andare a guardare dalla finestra.
E benché sapessero già tutti ciò che avrebbero visto, andarono comunque ad affacciarsi.
Ormai erano le dieci passate e fuori era tutto buio, ma la zona davanti al condominio era illuminata da un lampione, così i ragazzi riuscirono subito a distinguere distintamente quell'enorme macchia giallognola che aveva sporcato il marciapiede proprio nel punto di fronte al citofono, dove si trovavano fino a solo un quarto d'ora prima.

- Ecco il formaggio fuso. -

Commentò seccamente la donna.

- Ci siamo salvati per un pelo... -

Mormorò Shun deglutendo.

- Ogni tanto dobbiamo farlo, altrimenti quando minacciamo non ci crede nessuno. - Spiegò Baby con un'alzata di spalle. - In questo modo sanno che facciamo sul serio. -

A quel punto fece loro segno di tornare a sedersi a terra al centro della sala, dove si erano disposti come a formare un cerchio, ignorando bellamente il grande tavolo rettangolare che era stato confinato in un angolo e che pareva trovarsi lì solo per bellezza (anche se non si poteva certo dare loro torto, considerando che di sedia non ce n'era neanche una).

- Entro che giorno dovremo stare dai piccoli despoti? -

Chiese Duchess tra un boccone e l'altro.

- Entro dopodomani. - Rispose la Dormouse. - E inoltre dovremmo fare attenzione strada facendo, perché loro quattro... - Continuò, indicando il Mad Hatter, il March Hare, Tweedledee e Tweedledum. - Sono praticamente "ricercati". -

- Avete ammazzato qualcuno? -

Domandò Cook come se nulla fosse, sollevando lo sguardo dal ramen e osservando i ragazzi con interesse.

- No, siamo solo scappati dal nostro ospedale psichiatrico. -

Le rispose Kazuto, al che la donna sospirò, scuotendo il capo come delusa.

- Dopodomani... - Mormorò invece Ritsu, rigirando distrattamente le bacchette nella brodaglia. - Sì, direi che c'è tempo. -

- Per cosa? -

Ribattè Akane aggrottando la fronte.
La casa di White King, Red King, Red Queen e King of Hearts non distava che tre ore in treno da lì, per cui a cosa si stava riferendo?

- Per fare i bagagli e dare le dimissioni dai nostri impieghi, mi pare ovvio. - Rispose la donna. - Non possiamo mica andare via come se nulla fosse. -

- Ma i nostri sono semplici lavori part time. -

Ribattè Duchess.

- E in casa abbiamo solo spazzatura. -

Aggiunse Cook.

- Ma ci volete almeno provare a far sembrare la nostra situazione un tantino meno disperata di quanto non sia!? -

Sbottò la minore, alzando lo sguardo al cielo con uno sbuffo e posando con un gesto secco il contenitore ormai vuoto a terra.

- Sul nostro divano c'è un maiale di gomma con la pancia aperta piena di sugo. - Le fece notare Duchess inarcando un sopracciglio. - Siamo seduti su dei libri per terra perchè abbiamo un tavolo, ma non le sedie. La settimana prossima ci staccano la luce perché non abbiamo pagato la bolletta, pochi giorni dopo sarà il turno del gas. Mangiamo sempre cibi precotti o surgelati perchè Cook, pur sapendo cucinare benissimo, poi rovina sempre tutto mettendoci all'ultimo momento quantità esorbitanti di pepe.
Dimmelo tu come si può far sembrare la nostra situazione anche solo un po' meno disperata di quanto non sia, perchè io non ne ho proprio idea. -

- Beh... - Mormorò l'altra dopo alcuni istanti di silenzio sbigottito. - Intanto potremmo iniziare evitando di diffondere certe informazioni come se nulla fosse. - Propose mentre con il capo accennava ai sette ragazzi, i cui volti in quel momento erano un misto di pena, incredulità e compassione.

- Sì, non è una cattiva idea in effetti... -

Dovette ammettere la donna, rivolgendo ai ragazzi un lieve sorriso imbarazzato, per poi chinare subito il capo e tornare a mangiare il suo ramen.

- ...Quindi? - Chiese la Jubjub dopo alcuni istanti di un silenzio carico di imbarazzo, sia da parte dei sette ragazzi, che ovviamente delle tre donne. - Se non avete nessuna faccenda da sbrigare, si può partire anche domani stesso, no? -

- Ecco, in realtà una cosa da fare ci sarebbe... -

Ribattè la Duchessa, rivolgendo un rapido sguardo in direzione della Cuoca, la quale, pur continuando a tenere lo sguardo fisso sul ramen, annuì seccamente con il capo.

- Di che si tratta? -

Volle sapere il Bandersnatch.

- Niente di particolarmente importante. - Rispose la donna in tono vago, aggiustandosi distrattamente il basso e disordinato chignon nel quale aveva raccolto i lunghi capelli rossi. - Ma avrei una domanda da farvi: quando dite che ci dovremmo essere tutti, intendete proprio tutti? -

- Se ti riferisci ad Humpty Dumpty, allora sì. Dovrà esserci anche lui. -

Rispose il biondo.

- E chi si occuperà di andare a recuperarlo? -

- Vediamo... - Mormorò. - Se non sbaglio dovevano andarci la Jabberwocky, il Gryphon, il Dodo, il Cheshire Cat e Alice. -

Pur non capendone il motivo, a tutti e sette i ragazzi non sfuggì affatto la rapida occhiata d'intesa che le tre si rivolsero all'udire quell'ultimo nome.

- ...Allora? - Chiese Akane, aggrottando la fronte perplessa. - Che significa quello sguardo? Perchè queste domande? -

Per cinque interminabili secondi ci fu il silenzio più assoluto, durante il quale le tre si rivolsero a vicenda una seconda occhiata, come se si stessero chiedendo aiuto a vicenda.
Il silenzio venne poi rotto da Duchess, ma non nel modo che i ragazzi speravano, dato che la donna non rispose affatto alle domande della Dormouse, ma invece cambiò bruscamente argomento.

- Domani avrò bisogno del vostro aiuto. - Disse semplicemente, sollevando il bicchiere di carta per bere i rimasugli restanti. - Mi devo disfare di tutti i miei strumenti da cucina visto che non posso portarmeli dietro. -

- Quindi cos'hai intenzione di farci? -

Chiese Bunko.

All'udire quella domanda, la donna sollevò leggermente un angolo delle labbra.

- Li userò per mettere in atto la mia vendetta. - Rispose, per poi scoppiare in una breve risata. Ma a quel punto, nel notare gli sguardi allibiti dei ragazzi, ruotando gli occhi aggiunse: - Li voglio vendere porta a porta, cretini. Non uccido nessuno. -

Detto ciò si alzò e, vedendo che anche gli altri avevano finito di mangiare, con uno sbadiglio si diresse verso il corto corridoio, facendo loro segno di seguirla.

- Non abbiamo una stanza per gli ospiti, ma solo due camere con un letto matrimoniale ciascuna. - Spiegò strada facendo. - Quindi, per fare una cosa equa, direi che io e Duchess ci prendiamo una stanza, mentre voi sette più Ritsu vi prendete l'altra.  -

- Ehi, un attimo! - Protestò Baby strabuzzando gli occhi e affrettando il passo per raggiungere l'altra. - Non ha ancora cambiato personalità, adesso sta con me! -

- È solo questione di tempo. - Replicò la maggiore impassibile. - Ha assaggiato un po' del formaggio fuso dove avevo messo il pepe. -

- Ma che sta succedendo? -

Chiese intanto Akane a bassa voce, rivolta a Baiko e Bunko.

- Vi abbiamo già parlato del fatto che la Duchessa soffra di doppia personalità, no? - Disse la Jubjub, continuando a parlare non appena vide annuire tutti e cinque i ragazzi. - Ecco, il fatto è che una sua personalità, ovvero quella di adesso, è fidanzata con Ritsu, mentre l'altra, che solitamente si risveglia quando lei annusa o mangia del pepe, sta con la Cuoca. -

A quella rivelazione i ragazzi strabuzzarono gli occhi increduli, chiedendosi come fosse possibile che più cose scoprivano circa quelle tre, più la loro situazione diventava assurda.
Ma soprattutto si sorpresero nel constatare che alla fine la loro prima impressione si fosse rivelata davvero essere quella corretta...

- Che caos. -

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