Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Episodio VIII: Rocco e Griffith (1379-1429)

Dopo l'incontro con San Rocco, Deimos cambiò il suo nome con quello del Santo, dopodiché partì alla volta della Francia a incontrare suo fratello maggiore Phobos. I due, dopo essersi incontrati fecero un lungo discorso riguardo agli ultimi eventi nei secoli precedenti.

-Perché hai cambiato il tuo nome fratello, non di capisco.- disse Phobos.

-Vedi Phobos, quell'uomo mi ha aperto gli occhi sulla vita, essa non è una maledizione ma una benedizione.- rispose Rocco.

-Forse per gli esseri umani e agli immortali, ma per noi invece no.- disse Phobos.

-Ti sbagli, quell'uomo sapeva della mia natura, ma non si è spaventato com'è successo con gli altri esseri umani; e mi ha detto che sono unico nel mio genere.- rispose Rocco.

-Tutte sciocchezze. Non mi dire che ci credi...- sbottò Phobos .

-Vito?- domandò Rocco.

-Cos'hai detto.- disse Phobos.

-Che ne dici di chiamarti Vito come la vita stessa?- rispose Rocco sorridendo.

-Vito; mi piace molto di più Phobos: questo è il mio nome.- disse Phobos.

-Non più quello è il tuo nome da demone come il mio, Deimos, ma d'ora in poi il tuo secondo nome da immortale sarà Vito.- rispose Rocco.

Intanto, in Francia continuava la guerra contro l'Inghilterra. I francesi furono sconfitti di nuovo ad Azincourt, nel 1415. Dopo la vittoria, il duca di Borgogna passò dalla parte degli Inglesi. Dopo aver perso a Crecy (1346), a Poitiers (1356), e ad Azincourt (1415), i francesi persero anche nelle battaglie di Cravant (1423) e Verneuil (1424). Dopo questa sconfitta, il principe Carlo VII (1422-1461) era isolato.

Molti feudatari, tra cui il potente duca di Borgogna, si erano alleati con gli Inglesi. La Francia non riusciva a difendere la sua indipendenza ma un giorno del 1429, una giovane contadina seguita da un esercito di mercenari, L'Armata dei Falchi, si presentò a Carlo VII e gli disse che era inviata da Dio per riportare tutta la Francia sotto il suo potere. Ella dimostrò a Carlo VII di conoscere dei segreti di cui nessuno poteva sapere nulla, per questo venne accolta. Allora la contadina si fece tagliare i capelli, si vestì con abiti militari e salì a cavallo.

La contadina di cui si parla è Giovanna d'Arco. All'epoca del suo incontro con Carlo VII aveva 17 anni. Giovanna d'Arco ottenne da Carlo VII il comando dell'esercito francese, e dell'Armata dei Falchi (anche se non era lei al comando, ma il braccio destro del generale dei Falchi) e inviata a liberare Orleans dall'assedio inglese. Durante la battaglia il generale dell'esercito francese urlò:

-Offro una ricompensa a chi mi porterà la testa del capo! Carica.-

Questa volta i francesi stavano avendo la meglio, finché non scese in campo Pazusa, il miglior cavaliere della corona Inglese.

-Nessuno riuscirà mai a sconfiggermi, e chi ci proverà gli staccherò la testa dal collo.- disse Pazusa.

-È davvero Pazusa, lo spietato sterminatore di cui tutti parlano?- affermò uno dei soldati.

-Si, è lui.- disse un altro soldato.

-Che fate li impalati? Attaccate! Scagliatevi contro di lui!- rispose il generale.

-Io sono un semplice soldato e ci tengo alla pelle. Se ci tieni ad affrontarlo perché non vai avanti tu?- domandò un altro soldato finché, un giovanotto si fece avanti per affrontare Pazusa, il quale rimase sconcertato dall'abilità del giovane. Durante il duello, il ragazzo attaccò il cavaliere continuatamente con la sua spada, e Pazusa fu costretto solo, inizialmente, a difendersi. Finché Pazusa lo attaccò, il colpo colpì l'elmo del ragazzo che si spezzò come avvenne per la sua ascia. Il ragazzo contrattaccò e riuscì a ferirlo gravemente con la sua spada nel fianco destro. Pazusa, per il dolore si accosciò a terra, e il ragazzo nè approfittò rompendogli il cranio e uccidendolo. Dopo la morte del cavaliere l'esercito inglese si ritirò dalla battaglia; i francesi avevano ottenuto la prima vittoria contro gli inglesi.

Il ragazzo andò in seguito dal generale insieme ad un altro soldato, quasi suo coetaneo, i quali ricevettero la ricompensa dal generale. Poi, quest'ultimo cercò di convincere i due ad unirsi all'esercito del Principe Carlo VII, il figlio del precedente re Carlo VI, ma i due se ne andarono senza dire una parola.

-Devo ammettere, Deimos: non credi di aver un po' esagerato?- chiese Phobos.

-Mi chiamo Rocco, e quell'inglese doveva morire.- rispose Rocco.

-Va bene, d'ora in poi ti chiamerò Rocco, come vuoi fratellino.- disse Phobos. Durante la via del ritorno, l'Armata dei Falchi che si stava riposando notò i due ragazzi.

-Ehi, ma uno di quei due è lo stesso ragazzo che ha ucciso Pazusa.- disse uno dei mercenari.

-Che fa da queste parti? Ed ha anche un amico. Che facciamo?- domandò un altro mercenario.

-Lasciamolo stare, che c'è ne importa di lui?- domandò un altro mercenario.

-Vi dimenticate che quel tipo, adesso, è pieno di soldi? Ha appena intascato la ricompensa per avere ucciso Pazusa. Griffith, che ne dici?- domandò un altro mercenario.

-Fate come volete.- rispose Griffith.

-Avanti, ragazzi, prendiamogli i soldi... Che ti prende? Perché sghignazzi, Giovanna?- domandò il mercenario.

-Non c'è la farete mai a sconfiggerlo.- rispose lei.

-Pensa quello che vuoi.- sbottò il mercenario.

-Non hai scampo.- rispose Giovanna.

-Bene, ti dimostrerò che sbagli.- affermò lui.

Presto, sia Rocco che Phobos percepirono le energie vitali dei sei mercenari che si avvicinavano.

-Sento la presenza di umani.- disse Rocco.

E furono attaccati, ma i due ragazzi si liberarono di due mercenari in un decimo di secondo. I restanti mercenari, avendo paura chiesero pietà ma Rocco, senza sentire ragione, attaccò, ma fu colpito da una freccia. A lanciarla, con una balestra era stata Giovanna che aveva avuto l'ordine da Griffith di salvare i restanti mercenari. In seguito, estrasse la spada e duellò a cavallo contro Rocco. Ma alla fine, con un colpo deciso, Rocco la fece cadere da cavallo, la quale, offesa, riprese la spada e continuò a duellare contro Rocco ma si vedeva chiaramente che Giovanna fosse in difficoltà. Alla fine Giovanna cadde a terra disarmata; in quel momento intervenne Griffith in sua difesa di Giovanna. Rocco partì all'attacco ma fu fermato dalla spada di Griffith, il quale, poco dopo lo ferì al petto. Rocco cadde, e allora intervenne anche Phobos ma anche lui, con un solo colpo di spada da parte di Griffith, venne sconfitto. Dopodiché Griffith ordinò di portargli al loro accampamento. Quanto i due si ripresero, Rocco e Phobos videro di essere in un accampamento di mercenari. All'improvviso arrivò Giovanna, la quale colpì forte Rocco sulla ferita dicendo:

-Non sai quanto vorrei che Griffith vi uccidesse invece di risparmiarvi.- dopodiché se ne andò.

-Non lo fa apposta. Giovanna si è scordata di essere una donna e quindi non le piace essere trattata come tale. In effetti è più forte di tutti noi, forse ha ricevuto questa forza da Dio in persona. Mi presento, mi chiamo Vittorio.- rispose il mercenario.

-Siete già in piedi! Vi abbiamo svegliato? Il mio nome è Griffith. E voi due, invece chi siete?- domandò Griffith.

-Io mi chiamo Rocco, e lui è mio fratello maggiore, Vito.- rispose Rocco.

-Come mi chiamo io?- domandò Phobos.

-Ascoltate, che ne dite di unirvi a me?- domandò Griffith.

-Accidenti! Quanta gentaglia! Chi sono questi brutti ceffi?- domandò Rocco.

-L'Armata dei Falchi.- rispose Griffith.

-L'Armata dei Falchi?- domandò Vito.

-Sapete chi sono?- domandò Griffith.

-Si, ne abbiamo sentito parlare. L'Armata dei Falchi è l'ultimo esercito che si oppone con forza contro l'esercito inglese. Sono soldati valorosi che hanno difeso il castello di Orleans dall'assedio inglese.- rispose Rocco.

-Che bella vista da qua su.- disse Griffith.

-Perché non hai mirato al cuore quanto mi hai colpito? Avresti potuto farlo. Perché mi hai risparmiato?- domandò Rocco.

-Perché sei in gamba, e ci sareste utili, tutti e due. Volete? Ti ho osservato quando hai combattuto contro Pazusa, sotto le mura del castello. Una tecnica eccellente. Ma hai rischiato moltissimo. Se l'ascia di Pazusa non si fosse spezzata, adesso non saresti qui ad ascoltarmi.- rispose Griffith.

-È vero, lo so.- disse Rocco.

-Sei sincero ad ammetterlo. Tu combatti come se dovessi provare a te stesso fino a che punto puoi arrivare. Non ti tiri indietro neanche se devi affrontare dei soldati potenti come Pazusa. Ti butti a capofitto nello scontro, roteando la tua spada, con un coraggio impressionante. Io credo che tu faccia così per spingerti allo stremo delle tue possibilità, rischiando la tua stessa vita. Questa è l'impressione che mi hai dato. Il tuo carattere deciso mi è piaciuto subito. Unisciti a me, Rocco.- rispose Griffith.

-E se ti dicessi che non voglio farlo?- domandò Rocco.

-Non ci crederei.- rispose Griffith.

-Sbagli, faresti bene a crederci, invece. Parli come se mi conoscessi da sempre, invece non sai nulla di me. Che ne sai del mio passato? Chi sono e cosa voglio?- domandò Rocco.

-È vero, non so nulla ma mi fido delle mie sensazioni.- rispose Griffith.

-Non solo hai tentato di uccidermi, ma pensi di decidere per me e per mio fratello? Non credere di passarla liscia, molto presto mi vendicherò di tutto cio che mi hai fatto. Io ho ucciso uno dei tuoi uomini, così come ha fatto mio fratello ma non per questo vogliamo essere perdonati da te. Ficcati in testa che io e te siamo nemici.- disse Rocco.

-Allora, cosa vuoi fare?- domandò Griffith.

-Semplice pareggerò i conti con te. Vincerò io. Ti farò un buco nel petto come tu hai fatto a me.- disse Rocco.

-E se vincessi io?- domandò Griffith.

-Io e mio fratello ci uniremo a te.- rispose Rocco.

-Va bene, accetto.- disse Griffith.

-Griffith non farlo!- gridò Giovanna.

-Stanne fuori, Giovanna.- disse Griffith.

-Come vuoi.- rispose la ragazza.

-Ricorda, Rocco, che io ottengo sempre ciò che voglio.- disse Griffith.

Rocco partì per primo e iniziò il duello tra i due. Griffith con una notevole velocità ferì Rocco al braccio destro facendolo cadere.

-Se vuoi fermarti un momento e riprenderti per la ferita possiamo rimandare il duello a più tardi.- disse Griffith.

-Neanche per sogno!- rispose Rocco che ripartì all'attacco.

Anche usando i suoi poteri, Rocco non riuscì a colpire Griffith; anche Vito rimase sconcertato: come può un uomo battere un demone?

Infatti Griffith ferì Rocco alla gamba sinistra, alla deltoide e alla mano sinistra. Rocco allora con la spada prese un po' di terra e la lanciò dritta negli occhi di Ggriffith. Approfittando del momento, Rocco lo attaccò, ma Griffith, con gli occhi chiusi riuscì a schivare anche questo attacco e disarmò Rocco.

-Mi piaci, hai un carattere tenace e combattivo. E sei pronto a tutto pur di vincere, ma come vedi non puoi nulla contro di me. Allora cosa fai ti arrendi?- domandò Griffith.

-Stai parlando troppo per i miei gusti. Durante un combattimento non si usa la bocca per parlare ma per fare questo!- rispose Rocco che usò la propria bocca con l'intenzione di spezzare la punta della spada di Griffith. Alla fine Rocco spezzò la punta della spada e il duello continuò a mani nude. Rocco alla fine mise Griffith in difficoltà.

-Ti piace il sapore del tuo sangue? Scommetto che è la prima volta che qualcuno ti riempie di pugni.- disse Rocco. Quando Rocco era pronto per dargli il colpo finale, Griffith gli afferrò il braccio e lo fece cadere a terra.

-Complimenti, la tua determinazione è ammirevole, ma il nostro duello finisce qui. Accetta la sconfitta o ti ritroverai con la spalla slogata. Hai perso.- disse Griffith.

-Ancora no.- rispose Rocco, e Griffith gli ruppe il braccio, lasciandolo urlare.

-Come ha fatto quell'umano ha battere mio fratello?- si domandò Vito, sorpreso. Nonostante questo Rocco riuscì a riprendersi, e Griffith si avvicinò.

-Bravo, Rocco. Solo che tu, adesso, appartieni a me.- disse Griffith che in seguito baciò Rocco in bocca, lasciando tutti sorpresi, soprattutto Vito e Giovanna.

-Rocco, Vito, d'ora in poi siete membri dell'Armata dei Falchi.- disse Griffith.

Quella stessa sera si festeggiarono i nuovi membri dell'Armata dei Falchi. Il giorno seguente, insieme all'Armata dei Falchi, Rocco e Vito partirono alla volta del castello di Rouvray in mano agli Inglesi. Rocco ottenne l'incarico di Capitano, Vito invece di Tenente mentre Giovanna era Comandante, mentre Vittorio era Sottotenente. Durante la battaglia, Rocco dimostrò la sua grande capacità di stratega e ottenne il grado di Comandante, mentre il grado di Capitano andò a Giovanna. Dopo la vittoria, il principe donò a Griffith il castello di Orleans come suo castello personale. Il mattino seguente, Vittorio cercò Rocco perché Griffith lo aveva mandato a chiamare, e lui andò ad incontrarlo, trovando Griffith mentre faceva il bagno. Egli gli parlò del suo più grande sogno: regnare sulla Francia. Gli raccontò che la figlia del principe Carlo VII, Charlotte, era innamorata di lui ed anche lui provava lo stesso sentimento. Dopo aver cacciato gli Inglesi dalla Francia, il principe aveva promesso che gli avrebbe dato la mano della principessa, così sarebbe stato il successore di Carlo VII. Allora, Rocco gli domandò perché lo avesse baciato, e Griffith rispose che si era innamorato anche di lui: infatti, era bisessuale.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro