Episodio VI: Giuda il primo vampiro. (71 a.C.-1000 d.C.)
Dopo la fine di Spartacus ebbe inizio un periodo di pace che non durò al lungo. Crasso, Pomepo e Cesare fecero un'alleanza che passò alla storia come il primo triumvirato. I tre esercitavano un'equo potere, e insieme avrebbero governato Roma.
60 a.C.; due anni dopo, Cesare iniziò la sua campagna militare in Gallia, che durò dal 58 al 52 a.C., e alla fine Cesare conquistò tutta la Gallia. Ma, nel 53 a.C. Crasso morì in guerra contro i Parti a Carre, in Mesopotamia. Con la sua morte iniziò una nuova guerra tra Cesare e Pompeo, dal 49 al 46 a.C. Pompeo venne sconfitto da Cesare a Farsalo nel 48 a.C., alcuni mesi dopo fu assassinato in Egitto per ordine di Tolomeo, desideroso di ingraziarsi il nuovo vincitore. Ma Cesare gli tolse il regno e lo affidò a Cleopatra, sorella e moglie di Tolome, ponendo di fatto l'Egitto sotto la protezione di Roma. Nel 47 a.C. Cesare sconfisse, a Zela il figlio di Mitridate, Farnace, che aveva ripreso le armi contro Roma. Poi nel 46 a.C. Cesare sconfisse i figli di Pompeo, prima a Tapso, in Africa, dove conquistò la Numidia, poi a Munda, in Spagna.
Ritornato a Roma, nel 45 a.C., Cesare si nomina dittatore per dieci anni. Ma incontrò l'ostilità dei senatori che erano privati dei loro poteri, delle loro proprietà terriere e contrari alla sua politica agraria. Organizzarono una congiura per eliminarlo, capeggiati da Bruto, suo figlio, e Cassio, uno dei suoi migliori amici. Il 15 marzo del 44 a.C., Cesare fu assassinato in Senato. Dopo la sua morte fu organizzato un nuovo triumvirato formato da Ottaviano, nipote di Cesare; Antonio e Marco Emilio Lepido, due ufficiali di Cesare. Il secondo triumvirato aveva il compito di dare a Roma una nuova Costituzione (43 a.C.). Prima di tutto, i tre triumvirati vendicarono la morte di Cesare sconfiggendo, nel 42 a.C., l'esercito di Bruto e Cassio a Filippi, e con il sistema delle liste di proscrizione eliminarono gli avversari politici. Nel 40 a.C. i triumvirati sigillarono un patto sulla divisione del potere e delle provincie: ad Antonio andava l'Oriente; a Ottaviano l'Occidente; e a Lepido l'Africa. Nel 36 a.C.
Lepido tentò di causare una rivolta verso Ottaviano, ma fu sconfitto da quest'ultimo ed estromesso dal triumvirato, e le sue terre passarono ad Ottaviano. In seguito, Ottaviano fece nominare Antonio nemico di Roma poiché si era sposato con Cleopatra e aveva ripudiato la sorella minore di Ottaviano. Quindi Ottaviano convinse il Senato a dichiarare guerra a Cleopatra: nel 31 a.C. la flotta di Ottaviano sconfisse ad Azio quella di Antonio e Cleopatra. L'anno seguente, Ottaviano invase l'Egitto; e Antonio e Cleopatra, che dopo aver tentato invano di organizzare la resistenza dell'Egitto, decisero di uccidersi. L'Egitto divenne provincia romana. Ottaviano restava, ormai l'unico dominatore di Roma.
In quello stesso anno scoppiò una terribile peste ad Ostia, vicino a Roma; Mariano partecipò personalmente a salvare i pochi che non erano ancora infetti dalla peste. Tra questi c'era un bambino di nove anni, si chiamava Marcus; nato nel 39 a.C.. I suoi genitori erano morti di peste. Mariano portò il bimbo a Roma, ma scoprì che anche il piccolo era infetto. Allora Pandora lo uccise, e dopo, con un bacio sulla fronte gli donò la vita eterna. Mariano e Pandora presero Marcus come loro figlio adottivo. Passarono tre anni e Ottaviano ottenne dal Senato tutti i poteri straordinari che gli erano già stati conferiti durante la guerra contro Antonio e lo nominarono Augusto, cioè: "Degno di venerazione". Ebbe così iniziò la lunga storia dell'Impero Romano.
Due anni dopo avvenne una tragedia in Oriente, Harry il figlio di Michele e Nicole fu ucciso da suo cugino, Anubis. Michele appena saputo fece onorare il figlio, e in seguito, con Ernesto e Giovanni partì alla ricerca di suo fratello maggiore. Nicole rimase scioccata da questa notizia. Passarono dieci anni ma nessuna tracia, sia di Gilgamesh che della sua famiglia. Allora Michele, in compagnia di Ernesto e Giovanni ritornarono a Stranizia dove volle parlare con Dio in persona. Michele partì per raggiungere il Paradiso, dove incontro Dio il quale gli chiese:
-Perché mi hai abbandonato padre?-
-Io non di ho abbandonato.- rispose Dio.
-E allora perché mio figlio lo hai fatto morire? Potevi avvisarmi, così lui sarebbe ancora vivo.- disse Michele.
-Vedo il tuo cuore spezzato, figlio mio, così come la tua consorte. Ma presto io verrò sulla Terra.- rispose Dio.
-Perché dovete scendere sulla Terra, padre?- chiese Michele.
-Per due motivi principali: il primo per far ricordare agli uomini che io ci sono e ci sarò per sempre, poiché molti di loro si sono dimenticati di me; la seconda per dare speranza e salvezza agli uomini.- rispose Dio.
-Capisco. Posso incontrare mio figlio per l'ultima volta?- chiese Michele.
-Vuoi andare nel Limbo? Lo sai che lì ci fanno tutte le anime sopranaturali, e se tu entrerai nel Limbo non potrai più uscirne.- rispose Dio.
-Allora non potrò più vederlo.- mormora Michele.
-Non disperarti, quando scenderò sulla Terra farò un dono sia a te che a tua moglie, come al tuo popolo.- rispose Dio sorridendogli.
Allora Michele lasciò il Paradiso e ritornò a Stranizia dove rivide l'anima del figlio, Harry; questo era un buon segno. Passarono otto anni, e nell'anno 7 a.C. nacque a Betlemme, un piccolo villaggio palestinese, Gesù Cristo: la reincarnazione di Dio sulla Terra. Contemporaneamente, Nicole concepì due gemelli: il primo era maschio, e Michele per onorare la grandezza di Dio lo chiamò Lucius, mentre il secondo era una femmina e fu proprio Nicole che le diede il nome di Celidea. I due gemelli crebbero forti e sani e molto legati ai genitori e a Stranizia.
Intanto, Gesù, all'età di 35 anni abbandonò l'attività di falegname che svolgeva con il padre Giuseppe, e iniziò la predicazione della parola di Dio. Gesù affermava di essere il figlio di Dio, inviato sulla Terra per predicare a tutti gli uomini, e non solo agli Ebrei, una dottrina basata sull'amore verso il prossimo. Egli affermava l'assoluta uguaglianza di tutti gli uomini davanti alla giustizia divina, senza distinzione tra ricchi o poveri, liberi o schiavi, nobili o plebei. L'unica distinzione era tra coloro che erano buoni, con l'anima predisposta a fare il bene e coloro che dimostravano di avere una cattiva volontà. Gesù scelse ben dodici apostoli che lo seguirono sempre, e presto fu seguito anche da molti discepoli. Attirandosi ben presto le ire delle autorità religiose ebraiche fu arrestato dalle guardie ebraiche e dalle legioni romane grazie all'aiuto di Giuda, uno dei suoi apostoli. Gesù fu prima interrogato dai sacerdoti ebraici del Tempio, e poi dal governatore romano Ponzi Pilato, che alla fine, anche se non trovò nessuna colpevolezza da parte del Giudeo, lo condannò a morte tramite crocifissione.
Michele volle intervenire per aiutarlo, ma Gesù gli chiese di non farlo. Gesù fu crocifisso nel 30 d.C., all'età di 37 anni, fuori la città di Gerusalemme insieme a due ladri e morì alle ore 15:00 del pomeriggio. Anche Michele, insieme ad Ernesto, Giovanni e Lucius videro la morte di Cristo. Dopo la sua morte, la città di Gerusalemme fu colpita da un terribile terremoto che divise la città in due parti. Tre giorni dopo, Gesù risorse dalla tomba; incontrando i suoi apostoli e discepoli gli incitò a portare al mondo intero la nuova religione che si chiamò Cristianesimo. Intanto, Giuda, pentito di quello che aveva fatto si suicidò, ma Satana, il quale fu molto contento della colpa che aveva il Giudeo gli donò la vita eterna. Giuda così risorse dalla morte, ma a differenza di Cristo, ora non era più un vivo bensì un morto vivente. Giuda era diventato il primo vampiro della storia. Egli poteva stare al contatto della luce del sole e mangiare i cibi che mangiavano gli uomini, ma era costretto anche di nutrirsi di sangue animale o umano se voleva continuare a vivere. Inizialmente non voleva nutrirsi, quindi decise di morire, ma alla fine l'istinto animale ebbe il sopravento e Giudia si trasformò in un mostro assetato di sangue.
Passarono quasi cento anni, e nel 125 d.C., l'imperatore romano Adriano nominò Marcus governatore della Bretagna, col compito di ristabilire l'ordine sull'isola. Con la costruzione del Vallo di Adriano, la Bretagna fu divisa in due parti: il nord celtico e il sud romano. Dopo la morte di Adriano il suo successore, Antonio Pio ordinò a Marius di invadere il nord della Bretagna con nove legioni. La campagna militare durò fino al 145 d.C., quando anche Antonio comprese che era impossibile unire l'isola sotto il dominio di Roma costruendo così il Vallo di Antonio. Marcus governò la Britanna fino al 410 d.C. quando l'isola fu conquistata dagli Anglo-Sassoni provvedimenti della Germania. Nel 476 d.C., durante l'assalto di Roma, Mariano e Pandora avevano abbandonato la città in direzione di Costantinopoli, dove poi sarebbero partiti per la Cina e sarebbero ritornati a Costantinopoli solo nel 1279. Mentre Marcus vide bruciare Roma per mano degli Eruli; venne, in seguito, raggiunto da un soldato germano che gli disse:
-Come vedi, maledetto romano, i traditori vengono puniti. Guarda e vedi la fine di Roma!-
-No, Roma non morirà mai. Egli simboleggia l'ordine, la giustizia e la civiltà. Ora so qual è il mio scopo: ricreerò una nuova Roma che porterà pace e ordine nel mondo intero.- rispose Marcus.
-Non dire idiozie.- disse il soldato che lo attaccò alle spalle e lo trafisse con la sua spada al cuore. Ma Marcus non si mosse. Con una mano si liberò della spada facendo uscire anche il suo cuore. Il soldato germano rimase tanto stupito e spaventato che scappò, ma Marcus, muovendosi a velocità soprannaturale lo raggiunse prima che corresse via, e gli taglio la testa con la sua stessa spada. Dopo di che decise di abbandonare la sua città amata, ma giurò che avrebbe ricreato una nuova Roma. Passarono quasi trecento anni, quando in Gallia salì al trono, nel 768, il re Franco Carlo, detto in seguito Carlo Magno. Sotto i suoi ordini c'erano i suoi famosi paladini, i cavalieri di Carlo Magno, tra loro il migliore era Orlando, il generale del re. Orlando aveva servito anche il padre di Carlo Pipino come un semplice paladino, ma facendosi notare grazie alle sue capacità di coraggio, di sacrificio e di strategia. Fu proprio Pipino, prima di morire, di nominarlo ufficiale dell'esercito col grado di comandante, fu invece Carlo a nominarlo generale. Orlando era sposato con una donna di origine orientale, Angelica, da cui ebbe due figli: il primogenito lo chiamò Luca, nato nel 770; il secondogenito lo chiamò Vittorio, nato nel 772.
Entrambi i due fratelli divennero grandi cavalieri del re Carlo. Luca divenne ben presto capitano dei paladini mentre Vittorio restò un semplice paladino del re. Dal 772 al 795 Carlo partì per una lunga campagna militare, conquistando tutta la Gallia che prese il nome di Francia per via dei Franchi, l'Italia centro-settentrionale. Carlo donò parte dell'Italia centrale al Papa facendo ingrandire lo Stato della Chiesa. Dopo queste conquiste, Carlo continuò le campagne conquistando parte della Germania fino al fiume Ebla. Conquistò parte della Dalmazia, ma la campagna più dura fu in Spagna, contro gli Arabi dove Carlo perse il suo migliore ufficiale, Orlando. Nel 795, Carlo regnava su un vero impero e dopo cinque anni, nel natale del 800 d.C. fu nominato dal papa, imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Carlo Magno.
Cinque anni dopo arrivano alla corte due patrizi che volevano incontrare l'imperatore questi due patrizi erano Lucius e sua sorella Celidea. Ben presto, il nuovo generale dei paladini, ovvero Luca, si innamorò della bella Celidea che iniziò a corteggiarla quando seppe che Lucius era il fratello gemello maggiore e non il marito come lui pensava. Alla fine, anche lei si innamorò del paladino, ma arrivò alla corte di Carlo Magno il vampiro Giuda, il quale iniziò a causare dei veri omicidi, quasi inspiegati. Anche Luca e lo stesso Vittorio furono uccisi dal vampiro quando scoprirono la vera natura di Giuda. Ma alla fine Giuda fu costretto a confrontarsi contro Lucius. Mentre Celidea donò la vita eterna a Luca il quale, affezionato troppo al fratello, decise di donare l'immortalità anche a Vittorio. Lucius intanto, non era allo stesso livello di Giuda, che era il vampiro Originale: poteva vivere alla luce del sole, si poteva anche rispecchiare con il vetro o con l'acqua e mangiare come un comune umano. Lucius allora si trasformò in un licantropo e le cose cambiarono, ora era Lucius in vantaggio rispetto all'Originale, anche se Giuda si era trasformato in un vampiro demoniaco. Alla fine, Giuda fu costretto a scappare.
Alla fine del regno di Carlo Magno, nel 814, Luca e Vittorio, insieme a Lucius e Celidea partirono alla volta di Stranizia. Ma prima, Luca e Vittorio salutarono la povera madre in punto di morte, che era rassegnata alla loro morte. Arrivati a Stranizia, Luca fu nominato da Michele come nuovo generale dell'esercito mentre Vittorio iniziò a frequentare Raffaele e Fabrizio, e fu persino influenzato dai due casanova. Nel frattempo, Giuda comprese che non avrebbe mai contrastato da solo gli immortali trasformati in licantropo, allora si convinse di aver bisogno di un vero esercito di vampiri. Avendo rubato un calice d'argento lo bagnò con il suo sangue e chiese a Satana come fare per creare altri come lui, e il Diavolo lo accontentò. Da allora, dal 815, Giuda iniziò a creare altri vampiri al suo servizio nascondendo il suo calice, poiché avrebbe permesso agli altri vampiri ad diventare degli Originali. Nell'anno 997, in Bretagna, sotto il dominio degli Anglo-Sassoni al sud e ai Celti al nord, una donna vergine di nome Elizabeth rimase incinta ignota e nacque Vito. Tre anni dopo, Elizabeth concepì il suo secondogenito, ovvero Rocco. Il padre dei due bambini non era un essere umano, ma fu personalmente il Diavolo, ovvero Satana. Nello stesso anno, anche Larax, accoppiandosi con una donna mortale ebbe un nuovo figlio, biologico stavolta, il suo nome era Raimondo.
Tra Rocco e Raimondo, nonostante uno era nato in Bretagna e l'altro in Spagna, nacque un legame. Larax era convinto che Raimondo, anche egli un ibrido, avrebbe vendicato la madre nei confronti di Michele e dei suoi immortali. A Stranizia intanto, Luca chiese a Calidea di sposarlo, ma Michele disse a Luca che avrebbe sposato Celidea quando lo avrebbe ritenuto degno.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro