Episodio II: Il regno di Gilgamesh e Akasha (3000-2800 a.C.)
Sono trascorsi mille anni dagli ultimi eventi. Michele è ormai il re degli immortali e si è trasferito con essi a Stranizia, la città degli immortali, fondata dallo stesso Michele. Ora gli immortali si trovano in un luogo impreciso del mondo, dove è quasi impossibile trovarli per i mortali. Michele regna insieme ad un consiglio composto soprattutto da Giovanni, che aveva avuto il perdono da Michele, ed Ernesto. Intanto, in Mesopotamia, Gilgamesh e sua moglie Akasha governano Ur col pugno di ferro, ma entrambi vogliono estendere il proprio dominio. Ebbero così inizio delle guerre di conquista.
Gilgamesh prima conquistò le città sumere: Eridu, Larsa, Uruk, Lagash, Nippur, Umma e Kish, e le riunì in un solo regno, sotto la capitale Uruk. Poi volle estendere le sue conquiste verso l'Elam, il resto della Mesopotamia, la Siria, la Fenicia, la Palestina e l'Egitto. Dopo questi avvenimenti Gilgamesh ed Akasha non avevano più un regno da governare, bensì avevano creato un'impero. A breve i due sovrani abbandonarono Uruk e si stabilirono a Menfi che divenne la nuova captale. Da lì a poco ebbe inizio un regno di terrore per i mortali che erano sotto il regno di Gilgamesh e Akasha: Uccisioni, violenze, pressione sui deboli e ingiustizia verso le persone, queste erano le conseguenze della tirannia dell'imperatore e signora. Ognuno poteva fare quello che voleva: rubare o uccidere, e chi cercava di ristabilire l'ordine veniva giustiziato pubblicamente.
Trascorse così un secolo e le cose non cambiarono. Ebbe però inizio una rivolta in Mesopotamia, guidata dal principe della città di Lagash: Urukagina. Il quale voleva ridare la libertà alla sua città. Ma Urukagina fu ucciso dai suoi stessi uomini un mese dopo la rivolta. La causa del tradimento fu che i soldati e le persone che si unirono a lui furono spaventati da Gilgamesh e Akasha e dalla loro immortalità, poiché, nonostante fossero più numerosi, non riuscirono a sconfiggerli.
Repressa con il sangue la ribellione, Michele, il vice-re Ernesto e Giovanni si prepararono per ridare la libertà a quei popoli. Gilgamesh e Akasha affrontarono insieme Michele e il suo popolo in uno scontro che durò ben cento anni. Alla fine l'impero di Gilgamesh e di sua moglie Akasha crollò, e le regioni della Mesopotamia, Siria, Fenicia, Palestina, l'Elam e l'Egitto ritornarono libere. Gilgamesh e Akasha pieni di odio decisero di chiedere aiuto all'imperatore del male: Satana. I due immortali decisero di scendere nell'inferno per incontrare il più temibile dei demoni, quanto i due videro l'inferno, Gilgamesh ne rimase impressionato ed affascinato mentre Akasha restò disgustata da ciò che vedeva. L'inferno era un luogo oscuro, poiché era sotterraneo, gelato e freddo quando ci si addentrava, ma scendendo verso il centro del mondo il clima diventava più caldo e rovente. Arrivati al cospetto di Satana, Gilgamesh si inginocchiò e chiese al demonio il suo aiuto per punire suo fratello minore Michele per ciò che gli aveva fatto. Satana per aiutarlo gli diede in dono uno strano metallo simile al ferro, ma esso era molto più resistente di qualsiasi altro tipo di metallo esistente sulla Terra, in grado anche di tagliare il diamante: si chiamava Darth. Satana spiegò a Gilgamesh che l'unico modo per uccidere definitivamente un'immortale era tagliargli la testa, poiché gli immortali potevano rigenerare ogni parte e organo del loro corpo in pochi minuti tranne la testa, quindi era il loro punto debole, ma questo metallo poteva uccidere un'immortale in qualunque modo.
-Per esempio, se colpisci tuo fratello con esso fino a penetrargli le carni, gli procurerai una morte temporanea fino a quando il metallo non verrà estratto.- disse Satana con un ghigno sadico.
-Grazie, vostra grandezza.- rispose Gilgamesh andandosene con la sua compagna.
Ritornati nel regno dei vivi, Gilgamesh fuse il metallo e ne fece dodici pugnali che avrebbe usato per la sua vendetta. Nello stesso tempo, Michele, insieme al vice-re Ernesto e Giovanni incontrarono Nicole (nata nel 2820 a.C.), la figlia che Gilgamesh e Akasha avevano adottato durante il loro Regno. Michele si innamorò subito della giovane principessa di Menfi. I due iniziarono a frequentarsi, e alla fine Michele la uccise per darle in dono l'immortalità. In seguito decisero di sposarsi, ma il giorno del matrimonio successe una disgrazia: Gilgamesh e Akasha, nonostante in minoranza decisero di uccidere sia Michele che Nicole. Ebbe inizio uno scontro fra Michele e Gilgamesh. Durante lo scontro Nicole affronto sua madre adottiva, Akasha. Michele era in vantaggio su Gilgamesh, riuscendo a rompergli il braccio destro e la gamba sinistra. Sembrava che il vincitore fosse Michele, ma Gilgamesh con le sue ultime forze riuscì a trasformarsi in licantropo e attaccò Michele alle spalle, mordendogli il braccio sinistro, strattonandoglielo fino a strapparlo. Michele subito rigenerò l'arto mancante, e con violenza riuscì a strappare il cuore di Gilgamesh dal suo corpo. Gilgamesh, ormai morente ritornò normale e cadde a terra privo di sensi. Akasha allora sguainò il pugnale e cercò di colpire Michele, ma Nicole si mise in mezzo e fu pugnalata al posto di Michele, che, furioso, con una sola mano fece volare via Akasha. Poi afferrò Nicole, e le assicurò che non poteva morire finché aveva la testa ancora al suo posto. Ma Nicole iniziò pian piano a perdere le proprie forze, e il colore della sua pelle iniziò ad oscurarsi. Michele non riusciva a credere a cosa stesse succedendo. In quel momento Gilgamesh si rialzò, rigenerato, e ridendo disse:
-Mi dispiace fratellino, ma la tua anima gemella è destinata a morire.-
-Come hai fatto?- domandò Ernesto.
-È molto semplice, quel pugnale è forgiato dal metallo infernale chiamato Darth. Chiunque venga colpito da questo metallo è destinato a morire, sia per un mortale o un'immortale.- disse Gilgamesh.
-Me la pagherai per quello che hai fatto.- rispose Michele che decise di trasformarsi, non in un licantropo bensì nel super immortale.
I capelli di Michele diventarono azzurri, gli occhi completamente bianchi, aumentando la sua massa muscolare. Furioso, Michele attaccò suo fratello maggiore senza pietà. Gilgamesh cercò di contrattaccare, senza però avere successo. Alla fine, Michele colpì suo fratello con un calcio in mezzo allo stomaco, afferrandolo poi per la gamba destra e scagliandolo con forza contro la montagna, per poi colpirlo con una raffica di pugni con una tale forza che divise la montagna in due parti uguali. Gilgamesh allora, con le sue ultime forze riuscì a scappare, volando nella direzione dove Michele aveva scagliato Akasha. Ben presto, da una cerimonia matrimoniale divenne una cerimonia funebre, onorando Nicole. Parteciparono tutti, eccetto Michele che rimase a guardare il tramonto del sole, ritornato ormai normale e disse:
-Avevo trovato la più bella donna fra i gioielli, ma ora ne guardo il tramonto.-
Intanto Ernesto e Giovanni, prima di seppellire Nicole decisero di estrarre il pugnale dal suo corpo. Dopo cinque minuti, Ernesto fu informato che la tomba di Nicole era vuota e che qualcuno aveva profanato il suo corpo. Nel frattempo Michele incontrò un'anziana signora che gli disse:
-Tu giovanotto, perché sei triste?- domandò l'anziana signora.
-Perché ho perso la persona più importante della mia vita.- rispose Michele.
-Ci tenevi a questa persona?- domandò ancora l'anziana signora.
-Sì, molto che darei tutto per riaverla ancora in vita qui con me.- rispose Michele.
-Ma mi ami a tal punto?- chiese Nicole che aveva preso le sembianze di un'anziana.
-Tu sei viva.- rispose Michele ad occhi sgranati.
In quel momento arrivarono anche Ernesto, Giovanni e tutti gli immortali che furono stupiti del fatto che Nicole fosse ancora viva. Allora si capì che il metallo infernale, chiamato Darth, causava solo una morte temporanea agli immortali. Michele allora ordinò di andare alla ricerca di Gilgamesh per sapere quanti pugnali avesse ancora con sé. Nel frattempo, Gilgamesh e Akasha decisero di sparpagliare nel mondo i dieci pugnali forgiati con la Darth, e tenerne uno nel caso in cui Michele avesse scoperto il segreto dei pugnali. Intanto, a Stranizia, dopo gli innumerevoli fallimenti di Ernesto e Giovanni, Michele distrusse il pugnale: l'unico che riuscì in questo intento, e dopo di ché si sposo con Nicole.
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