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"I'm with you„

...Astrid, Testa di Tufo, Testa Bruta, Gambedipesce e Moccicoso saltarono allo scoperto, ridendo fragorosamente.

«Dovevi vedere... La tua faccia!» disse Gambedipesce tra una risata e l'altra, tenendosi lo stomaco in sella a Muscolone.

Testa di Tufo e Testa Bruta si diedero una testata, parlando contemporaneamente:
«È stato uno sballo!»
«A chi lo dici!»
«Però secondo me il secchio di acqua gelida si poteva fare»
«No! Erano meglio le sabbie mobili!»
«Ma cosa diavolo blateri?!»
E ripresero a stuzzicarsi a voce alta.

Hiccup, intanto, li osservava ad uno ad uno, leggermente sconvolto e con il cuore che gli batteva a mille; Sdentato sbuffò infastidito, guardandoli con le palpebre socchiuse.

«Quando si dice vigile alle stelle, dico bene Hiccup?» disse Moccicoso con la sua voce gracchiante, ridendo fragorosamente.

Astrid Hofferson, invece, si limitava ad osservarlo con un sorrisetto vittorioso in volto.
Hiccup la fissò con uno sguardo che avrebbe dovuto sembrare severo, ma che in realtà era perlopiù imbronciato.
«Ah-ah, molto divertente ragazzi, davvero» disse sarcasticamente, sbuffando.

I ragazzi risero a crepapelle, e Gambedipesce esclamò:
«Beh, eri in ritardo al nostro punto di ritrovo, così abbiamo escogitato un piccolo scherzetto!»

«Quando ti abbiamo visto arrivare abbiamo sfruttato le nuvole per prenderti alla sprovvista» aggiunse Astrid, sorridendo e fissando Hiccup con gli occhi socchiusi.

Il ragazzo, dal canto suo, le rivolse lo stesso sguardo, prima di ribattere:
«Beh, siete stati bravi, questa cosa potrebbe giovare a nostro favore, un giorno.» disse infine, sperando in cuor suo che non se ne sarebbe mai presentata l'occasione.

«Abbiamo ingannato il Capo, abbiamo ingannato il capo! » cantilenarono in coro Testa di Tufo e Testa Bruta, muovendosi di qua e di là insieme a Rutto e Vomito.

Hiccup li guardò offeso: «Non mi avete ingannato, mi avete solo... Preso alla sprovvista, ecco!»

«Suvvia, Hiccup, capita a tutti di spaventarsi per un nonnulla» rispose Astrid, facendogli l'occhiolino.

Hiccup non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo, divertito. «E io che pensavo che la mia signora sarebbe stata dalla mia parte!»

Astrid gli fece una linguaccia in tutta risposta, ridendo.

«Va bene, piccioncini, basta smancerie, abbiamo del lavoro da fare!» disse Moccicoso, spronando Zanna Curva a volare; l'enorme drago ubbidì, dirigendosi verso "Ascella Che Prude."*
«Aspetta Moccicoso!» fece Gambedipesce, seguendolo a ruota con Muscolone; poco dopo, tra un battibecco e l'altro, anche i gemelli seguirono i compagni, lasciando Hiccup ed Astrid da soli.
Ci fu un attimo di silenzio tra loro, prima che il vichingo si decidesse a parlare:

«Allora... Come stai?» le chiese, mordendosi nervosamente il labbro; non gli sembrava la cosa giusta da dire.

Astrid sobbalzò, come se la voce di Hiccup l'avesse presa alla sprovvista. «Io? Pf, sì, io sto bene... Tu?»

Hiccup esitò prima di rispondere: non sapeva bene come stava. O almeno, non ne era del tutto sicuro.
«Io sto bene, credo. Il lavoro da capo mi sfinisce.» disse, sospirando e massaggiandosi la fronte; improvvisamente, tutta la fatica e i lavori che aveva fatto quel giorno gli piombarono addosso come piombo. Per un attimo temette che sarebbe potuto crollare dal sonno da un momento all'altro.

Fu la mano di Astrid, stretta sulla sua spalla in una presa rassicurante, che lo fece rinsavire. Alzò quindi gli occhi stanchi verso quelli azzurri della ragazza, la quale gli sorrideva in quel modo che lo faceva sciogliere ogni santissima volta. In quel modo che lo faceva sentire amato.

«Hiccup, io voglio aiutarti.» disse Astrid, la voce ridotta ad un sussurro. «Voglio aiutarti nei tuoi doveri da capo, anche se tu non vuoi. E sinceramente non ne capisco il motivo.»

«È complicato, Astrid.» sospirò il ragazzo. «È un compito che spetta a me. E non voglio che tu ti senta vincolata a qualcosa che non sei obbligata a fare.»

«Hiccup, ascoltami» lo interruppe la giovane, prendendogli il viso tra le mani. «Farò di tutto, pur di aiutarti. Non posso dire che fare il capo sia una passeggiata, ed è per questo che voglio darti il mio aiuto. In questo modo avremo anche più tempo per la mappa e, se proprio ci sono così tanti doveri da sbrigare, faremo lavorare anche i ragazzi. Magari anche loro vogliono aiutarti, anzi, ne sono sicura.»

Hiccup la guardò negli occhi senza proferire parola; non smetteva di meravigliarlo, quella ragazza. La sua sincerità era sconcertante.
Alla fine, dopo aver pensato attentamente alle parole della giovane, proruppe:
«Ti ringrazio dell'aiuto, Astrid, davvero.»

La bionda gli sorrise, accarezzandogli la guancia con il pollice; Sdentato e Tempestosa si fissarono con uno sguardo d'intesa.
«Ci tengo a te, Hiccup.» fece la giovane, sporgendosi per appoggiare la fronte contro la sua. «Farei di tutto per aiutarti.»

Hiccup sorrise a quelle parole, allungando una mano per scostarle i capelli dalla fronte.
«Vale lo stesso per me, e ti ringrazio di esserci.»

«Non ringraziarmi, ti meriti questo ed altro.» sorrise Astrid, baciandogli la fronte, per poi staccarsi dolcemente. «Ora però sarà meglio andare, altrimenti dovremo sorbirci le prediche di quei quattro.»

Hiccup sorrise ed annuì, dando una pacca sulla testa di Sdentato. «Che ne dici, bello, vogliamo andare?»

Sdentato annuì vigorosamente, grugnendo apparentemente sollevato. Dopodiché spiccò in volo, ed Hiccup gridò ad Astrid:
«Vediamo se sei così veloce come dicono, Astrid Hofferson!»

Astrid ghignò e spronò Tempestosa, che obbedì e prese a volare a massima velocità, raggiungendo Hiccup e Sdentato in pochi secondi.
«Dicevi?!» Urlò la giovane per farsi sentire al di sopra del vento che gridava impetuoso.

Hiccup rise di gusto, e ancora una volta la sensazione di libertà gli occupò le membra e lo fece sentire finalmente... Libero.

In pochi secondi, i due giovani e i due draghi raggiunsero la loro isola, atterrando leggiadramente gli uni affianco gli altri.

«Di nuovo pari, non ci credo!» rise Astrid, scendendo da Tempestosa.
Hiccup ridacchiò, togliendosi il casco e scompigliandosi i capelli marroni con una mano: «Sono difficile da battere, lo sai.» disse, facendole l'occhiolino.

La bionda alzò gli occhi al cielo; fece per ribattere, quando Moccicoso, Gambedipesce, Testa di Tufo e Testa Bruta comparvero davanti a loro.

«Ce ne avete messo di tempo!» fece Gambedipesce, incrociando le massicce braccia al petto. Muscolone grugnì.

«Sicuramente stavano pomiciando tra le nuvole come dei fidanzatini!» rise Moccicoso, tenendosi lo stomaco.

Hiccup lo guardò male.

«Okay ragazzi, finitela adesso. Dobbiamo far vedere ad Hiccup quello che abbiamo scoperto mentre lui era via.» proruppe Astrid, scambiandosi uno sguardo d'intesa con i ragazzi.

Hiccup aggrottò le sopracciglia: «Cosa avete scoperto?»

I cinque si fissarono per un po! prima di spostare nuovamente lo sguardo su di lui.

«Allora?» domandò nuovamente Hiccup, curioso.
Era da un po' che non riuscivano a trovare dei luoghi o degli oggetti interessanti.

Gambedipesce gli si avvicinò, indicandogli il nord con un dito.
«Poco lontano da qui, a nord, c'è un'isola.»

«Un'isola fatta interamente di ghiaccio...» continuò Astrid, guardandolo «...di Ghiaccio perenne.»

«Volevamo aspettare te per esplorarla, ma credimi, è bellissima.» continuarono i gemelli.

Hiccup li guardò, il sonno scomparso; sentì il cuore battergli all'impazzata e l'adrenalina che prendeva a scorrere nelle sue vene come lava. Il suo volto si illuminò, ed un sorriso mozzafiato gli increspò le labbra.

«Allora, dove si trova questa isola?»

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