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Capitolo 6

Inizio a torturarmi la veste angelica e contemporaneamente stringo il mio ciondolo.

<< Sembra che tu debba andare al patibolo >> mi punzecchia Eden cercando di farmi tornare il buon umore mentre attendiamo gli altri.

<< Preferirei altro >> dico << Magari una bottiglia di Vodka o giocare con qualche app del mio cellulare >> affermo.

Lui mi guarda con un sopracciglio alzato, come confuso ma allo stesso tempo sembra che il suo viso si sia illuminato di curiosità.

<< La vodka è un tipo di alcool e il cellulare è una specie di piccione messaggero, ma elettronico e come meno probabilità che ti sgridano per i suoi bisogni >> rido e lui mi segue a sua volta.

<< Ho sempre adorato la terra >> ammette con un sorriso << Ho così tanta voglia di scoprire il mondo umano, le sue tradizioni e i modi di fare. I libri che abbiamo non  dico molto sul vostro mondo, sono solo libri di storia >> afferma << Ma adesso che sei qui, potrò chiederti tante cose >> sorride e io annuisco.

<< Allora dimmi ... come è questo piccione messaggero che voi chiamate telefono? >> domanda.

<< Prima di tutto non è un animale, ma un oggetto di piccole dimensioni. Con quello puoi mandare messaggi, fare ricerche senza ricorrere alla biblioteca, farti dei ricordi scattando delle foto e parlare con i tuoi amici a qualsiasi ora, anche se siete in località molto distanti. >> Eden è completamente catturato dal mio racconto << C'è solo una pecca >> ammetto << Si scarica subito. Ha un limite di utilizzo, una volta scarico si deve caricare con un apposito aggeggio >> sembra accontentarsi della mia spiegazione alquanto vaga, non è facile spiegare cose che non esisto in un mondo diverso da quello in cui si vive.

<< Come passate il tempo ? >> chiede, ma non ho tempo di rispondergli che due voci fanno capolinea nel salotto.

<< Certo Elain, stai dando di matto >> Ella rimprovera la mia migliore amica << Allora fammi vedere mia sor... Eva >> il mio nome viene pronunciato con un fil di voce.
Mi alzo e corro tra le braccia di mia sorella.

<< Mi sei mancata Ella >> singhiozzo.
<< Scusate il disturbo >> si intromette Eden << Ma come hai fatto a riconoscerla? >> adesso me lo sto chiedendo anche io.

<< Mi sembra ovvio! >> non lo è invece << Siamo sempre gemelle, la riconoscerei tra mille >> afferma << Inoltre ha il ciondolo di Egon >> indica il mio petto e scoppio in una fragorosa risata.

<< Come stai? >> le chiedo infine.
<< Bene >> ammette << Anche se la gravidanza mi dà un po' di fastidio >> mi porto le mani vicino alla bocca.

<< Diventerò zia! >> squittisco saltellando.
<< Avrò qualcuno con cui giocare >> Christel è attaccata alle gambe di Ella e sorride nella direzione di mia sorella.

Ella annuisce.

<< Allora state facendo una festa senza la sottoscritta? >> dice Keira entrando in stanza << Oh Eva! >> corre verso di me << Come? Quando? Come è possibile ? >> rido.

<< Smettila Keira o dovranno dimetterti dall'incarico di insegnante, perché sembra che tu abbia degli attacchi nervosi >> la punzecchia mia sorella.

<< Insegnate? >> domando sorpresa e Keira annuisce.

<< Sembra che sia diventata brava con la magia dopo che te ne sei andata >> afferma Elain.

<< Credo che ci siano tutti >> afferma Ella << Adesso voglio sapere cosa si fai qui! >>.

<< Non ci siamo tutti >> dichiaro << Manca  lui >>.

<< Egon non è qui al momento >> spiega Elain << Oggi è ritornato negli Inferi >> dice << Sai ... richiamo mensile per le energie >> annuisco. Rimango un po' delusa nel dover ritardare il nostro incontro, ma allo stesso tempo non mi lascio demoralizzare e racconto tutto per filo e per segno alle mie amiche della mia vita sulla terra, del mio presunto fidanzamento, della mia famiglia e dell'incidente.

<< Quindi hai un fratello >> dice Ella.
<< Sei sempre mia sorella Ella, non ingelosirti >> la punzecchio << Come stanno mamma e papà? >> chiedo. Non so come abbiano accettato la mia morte, se sappiamo che io sia vissuta altri anni sulla terra con una nuova identità e una vita completamente diversa.

<< L'hanno presa male quando hanno saputo dell'accaduto >> dice << Papà lavorava tutti i giorni senza pausa per distrarsi, mentre mamma restava tutto il giorno stesa sul tuo letto con il tuo vestito preferito stretto tra le braccia >> sento il mio cuore stringersi << Ma quando hanno saputo che tu fossi viva in terra si sono sentiti di dover andare avanti, perché credevano che un giorno ti avrebbero riabbracciato. Non sono mai stata una sostenitrice della loro opinione, ma adesso devo ricredermi >> dice fissandomi.

<< Per il momento teniamo la cosa al segreto tra noi >> afferma Eden e lei annuisce.

<< Papà ed Egon non potevano stare in una stessa stanza, Egon si è scusato più di una volta e ha continuato a farlo anche se papà non gli prestava attenzione. Ha continuato finché papà un giorno l'ha trovato ai piedi della tua lapide a piangere. >>

<< C'è una mia lapide ? >> annuisce << È una teca di vetro sommersa dalla terra >>.

Egon' s POV
Sono appena ritornato dagli inferi. Come meta principale del mio ritorno mi dirigo davanti alla lapide di Eva. Mi inginocchio e, come ogni giorno, lascio che la mia rabbia preda vita. Inizio a dimenarmi, ad imprecare e a dare pugni sul terreno. Una piccola porzione viene tolto via dai miei continui pugni, riesco ad intravedere una parte della teca di vetro.

Preso dalla furia di dover rivedere il suo viso, sposto tutta la terra della parte superiore della teca, dove c'è il viso.
Quando ho tolto tutta la terra resto sbalordito, il corpo di Eva non c'è. Mi alzo di scatto e un piccolo giramento di testa mi fa ricadere sulle ginocchia.

Appoggio le mani a terra cercando di recuperare le forze. Una strana vibrazione mi percorre il corpo, come se il mio istinto mi stesse avvertendo di qualcosa di importante. Come se tutto questo non fosse un caso, tutto si ricollega ad Eva.

Inizio a correre verso casa di Eden, lui è l'unico che puo' aiutarmi in questo caso. Spalanco casa loro con un calcio, senza bussare. Mi dirigo verso il soggiorno e mi fermo davanti all'ingresso con il fiatone.

Noto che sono tutti qui.
<< Eden >> pronuncio il suo nome con fatica << Ho una strana sensazione >> dichiaro << Credo che le sia successo qualcosa, non so come spiegartelo ma me lo sento >> vedo il suo sguardo posarsi su una ragazza al fianco di Elain. Appena mi vede sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si morde il labbro inferiore.

Potrei riconoscere quei gesti tra mille e ricondurli ad un una sola persona, perché solo lei è in grado di catturare la mia attenzione con qualsiasi gesto faccia.

Mi getto sulle mie ginocchia davanti a lei, seduta sul divano, e getto la testa sul suo grembo sprofondando in un urlo disperato  che lei cerca di placare con le sue carezze.

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