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Capitolo 17

<< Quindi mi stai dicendo che sei io mi innamorassi di te, proverei ad uccidermi? >> non ha senso. Cerco di fare varie domande ad Egon mentre percorriamo la strada verso la corte infernale.

<< Non proprio >> dichiara << dovrei dirti che io non provo le stesse cose >> afferma.
Quindi se non ammetto a lui che lo amo sono salva ... per il momento. Non so ancora cosa afferma la profezia.

<< Siamo arrivati >> annuncia Egon.
<< Hey >> Dena viene verso di noi. Egon alza gli occhi al cielo. Raddrizzo la schiena e cerco di concentrarmi sull'essere Evie.

<< Allora che fai schianto? >> chiede Dena a me.
<< Accompagno Egon qui >> confesso.
<< Ti serve compagnia mentre lui va lì? >> Egon mi attira a sé facendole capire che deve stare attenta a me.

<< C'è qualcosa tra di voi? >> perché i demoni si mettono insieme per provare amore?
<< Sì >> esclama Egon, mi da un bacio tra i capelli e poi va via.

<< Quindi tu ed Egon fate sesso sfrenato! >> esclama entusiasta << devo trovare anche io il ragazzo, ma qui nessuno mi attrae fisicamente>> sbuffa.

<< Cerca qualcosa oltre il fisico >> mi guarda spaventata, ma poi ride.

<< Ho capito mi stai prendendo in giro >> ride di gusto << stai cercando di imitare gli angeli. Certo che sono strani, loro si mettono insieme per amare e avere ... >> rabbrividisce << una famiglia. Non è meglio il nostro concetto di coppia? Solo sesso sfrenato e se nascono i figli, fa niente! Ma nessun legame emotivo>> annuisco anche se questo concetto è barbarico.

Egon esce dopo una ventina di munti con un'espressione neutrale, mi supera senza darmi retta. Saluto Dena con un gesto della mano e corro alle calcagne di Egon.

Lo afferro per un braccio << Hey che ti succede? >> esclamo. Si divincola dalla mia presa.
<< Cosa hai? >> mi avvicino a lui che mi nega il suo sguardo. Credo di aver capito. << Dimmi cosa ti hanno detto di me >> dico ma lui sembra non volermi dar retta << HO DETTO DIMMELO! >> gli ordino. Finalmente si volta mostrandomi uno sguardo freddo e languido.
Si avvicina a me e appoggia la sua fronte sulla mia, mi accarezza le ciocche di capelli.
<< Hanno detto che io posso tornare solo quando tu morirai >> rabbrividisco. Quindi la maledizione verrà spezzata con la mia morte. << Devo essere io ad ucciderti con le mie stesse mani >> annuisco.

<< Voglio dire prima addio a tutti ... >> singhiozzo.
<< Hey ... shhss ... non fare così Eva >> scuoto la testa piangendo << Guardami! >> mi ordina e io obbedisco << non lo farei mai e poi mai >> mi bacia. Un bacio dolce e casto, cerca di infondermi sicurezza e forse con questo gesto cerca di farmi capire che lui ci tiene a me. Come ha detto mia madre? Loro possono provare emozioni ma questo li disorienta, ecco perché Egon era strani verso di me, lui non riesce a capire cosa lo leghi a me oltre alla profezia. Ci stacchiamo.

<< Sei pronta a tornare a casa? >>
<< Con te sarei pronta a tutto >> sorride sulle mie labbra per poi baciarmi di nuovo.

~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~

Torniamo verso il focolare, Egon vuole fermarsi alla locanda di Cerbero per bere qualche drink.

<< Non di nuovo lì >> sbotto provocandogli una risata.
<< Dai Evie, solo un bicchierino. Sai quanto mi mancherà questo posto>> mette su un finto broncio. Incrocio le braccia al petto. Mi afferra per la vita e porta a scontrare il suo bacio con il mio.

<< Ma tu vali di più di un drink per l'eternità >>mi sussurra all'orecchio.
Mi trascina con sè al bancone.
Aveva detto un drink, ma ne ha bevuti già cinque e sulla sua faccia non ho mai trovato un'espressione di dolore.

Ne provo uno anche io ed è come lo ricordavo l'ultima volta, lo stomaco inizia a farmi male proprio sul livido. Mi tocco il punto dolorante e spero che passi subito in fretta.

<< Che hai? >> chiede Egon allarmato.
<< Mi fa male il livido >> si incupisce.
<< Evie sono dispiaciuto per quello, ma a a casa rimedieremo >> mi fa un occhiolino e io scuoto la testa.

Accarezzo il bicipite di Egon e lui si bea delle mie carezze.
<< Forse non dovrei dirlo ad un angelo >> mi sussurra << ma non sai cosa stai scatenando in me >> grugnisce. Divento paonazza.

Riprenditi Eva!

<< Egon >> lo sposto da me, sembra rimanerci male ma io non ci faccio caso, sono troppo impegnata a guardare il ragazzo dell'altra volta << c'è il tizio dell'altra volta>> Egon fa per voltarsi ma io lo trattengo << non guardare. Sta venendo qui >> con fare protettivo mette una mano sul mio ginocchio e con l'altra mi circonda la vita.

<< Bene, bene >> esclama il tizio mettendosi al centro del locale e posizionandosi davanti a noi in bella vista << qui abbiamo Egon >> esulta e Egon lo fulmina con lo sguardo. Per la rabbia mi stritola un fianco e io gli do un calcio nello stinco.

<< Scusa >> sussurra. Annuisco.

<< E al suo fianco abbiamo? >> mi chiede.
<< Evie >> grugnisce Egon. Lui scuote la testa.

<< Penserai che io >> indica se stesso << figlio degli inferi non l'abbia riconosciuta l'altra volta? >> domanda sarcastico. La sua risata mi incute terrore.

<< Ieri ho avvertito la corte e mio padre. Suppongo che non ti abbiano voluto dire come ucciderla >> dichiara << mi sembra ovvio. Guardati! Ti sei rammollito grazie a lei. Adesso provi delle ... emozioni >> tutti rabbrividiscono al suono di quella parola.
Io non capisco cosa abbiano contro la felicità?!
Noto Dena sbiancare. << Si avete capito, lei è la prescelta! >> un silenzio tombale si impossessa della locanda.

<< Dante! >> urla il figlio di Lucifero << racconta questa storia ai mortali invece delle frottole che porti in terra >> sbotta << racconta loro di come ho ucciso l'umana >> sbianco.

A quelle parole Egon mi afferra per la gambe e mi trascina sulle sue spalle. Corre verso l'uscita ma viene bloccato da alcuni tipi loschi, con un gesto della mano li spazza via.

Usciamo e una grande folla ci circonda. Egon apre le sue ali e prende il volo.

<< Non avere paura Eva. Adesso andremo a casa>>.
Ma ce l'ho e solo adesso capisco che fin dalla prima volta che lui mi è stato accanto, non ne ho mai avuta. Quella sensazione è diversa, si trattava già di amore ma in quel caso ero come un demone, disorientato da quel sentimento a me nuovo.

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