Capitolo 1: Gli Hastings
Un tempo sognavo, e per me il mondo del sogno era più reale dell'esistenza che gli stupidi chiamano realtà, e più prezioso della mia stessa vita.
Howard Phillips Lovecraft.
Cari lettori, siamo nel cinquecento e ci troviamo in Inghilterra. Se cercate una base storica non la troverete, quindi dimenticatevi i Tudor e aprite gli occhi per un'altra famiglia: gli Hastings.
Il re Carlo e la regina Maria vivono nel loro castello insieme ai loro dieci figli.
Il loro castello è imponente, con diverse torri, costruite con l'unico scopo di poter vedere i nemici. I corridoi sono pieni di ritratti dei membri della famiglia, con statue donate dai nobili o dagli ospiti che si rifugiano nel castello per compiacere i reali.
Se volete sapere dove si trova la famiglia reale in questo preciso momento, basta seguirmi.
Nella grande sala da pranzo, seduti al grande tavolo ricolmo di tutte le delizie che i comuni mortali si possono solo immaginare, ci sono i membri della famiglia Hastings. Alle estremità del tavolo siedono il re Carlo e la regina Maria, mentre i figli occupano i posti restanti.
I figli, come ho già detto in precedenza, sono dieci.
Il primogenito, il principe Filippo, ha riccioli corvini, occhi come l'oceano,ed è alto (per quello che un tempo poteva essere considerato alto), ha una corporatura magrolina e venticinque anni di vita alle spalle.
Il secondogenito si chiama Emanuele: capelli color oro, occhi come l'oceano, di alta statura, corporatura robusta e ventitré anni di vita.
La prima figlia femmina, la nostra amata protagonista, si chiama Charlotte: ha onde color cioccolato, occhi color ghiaccio, una bellezza straordinaria, un gruppo di ammiratori e con varie proposte di matrimonio alle spalle (tutte rifiutate). Ha vent'anni di vita.
Il re e la regina hanno anche due gemelle di diciotto anni, Anastasia e Ginevra.
Anastasia è conosciuta per le sue onde rossastre, gli occhi color cioccolato e il carattere burrascoso.
Ginevra, invece, ha onde color cioccolato come i suoi occhi e un carattere, rispetto alla sorella, docile e gentile.
Il terzo figlio maschio, Francesco, è noto per i suoi riccioli color oro e gli occhi color oceano; ha quindici anni di vita, così come suo fratello gemello, Enrico, che ha i capelli castani e due pozze d'acqua al posto degli occhi.
Il quinto figlio maschio, William, ha i capelli castani, occhi come il ghiaccio e lentiggini, con dodici anni di vita.
Le ultime due figlie del re e della regina, sono anche esse delle gemelle: Aurora e Ludovica, con otto anni di vita.
Sono bionde, con due occhi come i lapislazzuli.
Avendo finito le presentazioni, entriamo nel fulcro della storia. La regina Maria deve dare un annuncio che cambierà il corso della storia, specialmente quello della nostra amata protagonista.
«Miei adorati figlioli, vi devo annunciare che nei prossimi giorni arriverà a corte il re della Slovenia» disse la regina, rivolgendosi ai figli.
«Perché verrà?» chiese la principessa Anastasia, che non sapeva tenere la bocca a freno.
«Forse perché cerca moglie, sorellina. Chissà, potresti essere proprio tu.» disse il principe Emanuele, ridendo sotto i baffi e ottenendo un'occhiataccia da parte della sorella, che stava per ribattere, ma fu zittita dal re.
«Smettetela di comportavi come dei bambini. Sarà solo in visita, per questo motivo mi aspetto da tutti voi che lo facciate sentire a casa. Ci siamo
intesi?» urlò il re, e tutti fecero cenno di sì.
Il resto del pranzo passò nel più totale silenzio e, quando le principesse Charlotte, Anastasia e Ginevra stavano rientrando nelle loro stanze, la principessa Anastasia riaprì il discorso iniziato a tavola.
«Secondo me non sarà qui per una visita e basta. Per questa volta devo dare ragione a Emanuele.»
«Con tutto il bene che voglio a Emanuele, non sono d'accordo. Se nostro padre ha detto che verrà qui solo per una visita, sarà sicuramente così. Non ci mentirebbe mai.» disse la principessa Charlotte alla sorella. Anastasia gli fece cenno di sì e si rivolse alla sorella gemella.
«Ginevra, cosa ne pensi?»
«Penso che non sarà qui per una semplice visita, ma per cercare moglie. Ma non è detto che sia una di noi.»
«E chi altro, se no? Un re non deve di certo stare con una persona qualunque.» la guardò nauseata Anastasia.
«Anastasia, un re può stare con chi vuole.» le ricordò Charlotte.
«Ma così non avrebbe senso.» era difficile far cambiare idea alla principessa Anastasia, che non riusciva a vedere un re o un principe senza la propria principessa.
Chissà, forse il nostro adorato re, che più avanti scopriremo chiamarsi Luis, non cerca moglie. Ma sarà catturato dalla bellezza di una delle figlie del re Carlo. Peccato che nessuno sappia cosa accadrà, tranne me ovviamente.
Siete curiosi di saperlo, vero? Ma nella vita si deve saper aspettare, altrimenti il gusto del desiderio sparirebbe. Tuttavia, su una cosa vi posso accontentare: seguitemi e lo vedrete.
Tra i pineti, non molto lontano dal castello, si può vedere una carrozza, che porta con sé un re.
«Perché ci siamo fermati?» chiese il re.
«Abbiamo avuto un problema con una delle ruote, ma lo risolveremo subito, vostra maestà.» e così al re rimase solo da aspettare.
Aspettare, una delle cose che il re odiava di più. Voleva tutto e subito, una pessima qualità per un re, non credete?
Ma il tempo che dovrà aspettare per la ruota non sarà nulla rispetto a quello che dovrà aspettare per ottenere il suo oggetto del desiderio.
Intanto che aspettiamo che la ruota ritorni come nuova, vi descrivo un po' il nostro re.
Il re Luis, dai ricci color caramello e dagli occhi di un blu come il mare, che attraevano tutte le donne, era di alta statura e aveva solo ventitré anni. Non ci stupiamo di certo delle sue molteplici ammiratrici o di tutte quelle donne che sono entrate e uscite dal suo letto. Forse per questo non sa accettare un "no" come risposta.
Molti lo considererebbero viziato, ma come direbbe lui stesso: "Non è colpa mia se Dio è stato così benevolo con me." Possiamo dire per certo che l'egocentrismo non è stato risparmiato. Ma torniamo alla storia.
«La ruota è stata riparata, vostra maestà.» disse il cocchiere rivolgendosi al re.
«Finalmente.» disse lui sbuffando, con la solita poca pazienza.
Voleva essere un re amato dal popolo, un uomo rispettato dalla gente, un marito amorevole e un padre presente, più di quanto lo fosse stato il suo. Ma per diventare tutto ciò, doveva maturare, non trovate?
Bastava che lo capisse anche lui e nessun problema, vero? Ma molti uomini non capiscono mai nell'immediato, bensì quando è troppo tardi.
Qualcuno direbbe che non è mai troppo tardi, e avrebbe ragione. Solo che non sempre si ha il modo di rimediare.
Lasciamo il nostro re e torniamo dalle nostre principesse.
Le principesse Aurora e Ludovica correvano per tutto il castello, fin quando non si scontrarono con il fratello Emanuele.
«Attente.» disse il principe, sorreggendo la principessa Ludovica e sorridendole.
«Scusaci, Emanuele.» disse Aurora chinando il capo, che il fratello alzò dolcemente.
«Non c'è bisogno di dispiacersi, va bene? Ma state attente: non tutti qui a corte sono benevoli come me.» disse il principe, dedicando a entrambe un dolce sorriso.
«Grazie.» dissero in coro le principesse, tornando a giocare.
Il principe si guardò attorno e vide tutti indaffarati per preparare la sala principale, dove venivano organizzati i famosi balli della famiglia reale.
Un servo correva di con i striscioni, altri erano impegnati a montare le luci e altri ancora si occupavano di preparare il buffet. Gli ospiti non potevano di certo morire di fame! Infine, c'erano i musicisti di corte, intenti a organizzarsi, tutto sotto l'occhio attento della regina.
Il principe, non capendo cosa stava accadendo, si avvicinò al primogenito, Filippo.
«Perché tutta questa confusione?» chiese il principe al fratello.
«Sembra che vivi in un altro pianeta, fratello.»
Emanuele, alla risposta del fratello, girò gli occhi.
Non era che vivesse su un altro pianeta, solo che non dava tanta importanza a qualcosa che non riguardasse sé stesso e le sue molteplici donne.
«Ricordi il re della Slovenia?» gli chiese suo fratello Francesco, ed Emanuele fece cenno di sì.
«Verrà questa settimana e mamma ha avuto la brillante idea di fare un ballo in suo onore.» continuò il principe Filippo, non dando l'opportunità di intervenire al fratello minore.
«Secondo me ce lo troveremo tra i piedi.» si intromise il principe William.
«I modi William.» cercò di riprenderlo il maggiore tra i fratelli.
«Certo, madre.» rispose William, suscitando le risate di tutti, tranne del principe Filippo.
«Secondo me porterà solo problemi.» disse quasi in sussurro il principe Emanuele, un sussurro che fu udito da tutti i fratelli Hastings.
«Speriamo che sia almeno carino.» disse la principessa Anastasia intromettendosi insieme alle sorelle.
«Così potrai portatelo a letto?» le chiese il principe Emanuele, che trovava ogni scusa buona per provocarla.
«Non potresti parlare, fratello, visto che ti sei fatto ogni ragazza a corte.»
I due si volevano un bene infinito, ma come accade tra fratelli, ogni scusa è buona per infastidirsi a vicenda.
«Non capisco perché devono fare sempre dei banchetti.» disse il principe Enrico, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
«Perché sono importanti per nostra madre ed è anche un buon modo per far sentire ben accetti gli ospiti.» rispose il primogenito della famiglia reale.
Qualcun altro stava per ribattere, ma la regina si stava avvicinando ai propri figli, per questo motivo nessuno aprì bocca.
«Madre.» fu il primogenito a parlare, abbassando il capo in segno di rispetto.
«Il nostro ospite è arrivato.»
Ciao a tutti sono tornata (dopo un secolo) a scrivere su wattpad, però con un'altra storia "The Higland Honor" ho aperto un profilo su tik tok "lettricewattpad" dove potrete trovare informazioni in più sui personaggi. Prometto che questa volta farò di tutto per continuarla, ma ho bisogno anche del vostro aiuto, quindi se vi va commentate (adoro leggere i vostri commenti) e lasciatemi una stellina. Se volete aprirò un profilo instagram per questa storia.
Grazie di aver letto fino a qua, vi vediamo con il prossimo capitolo.
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