Capitolo Speciale 8: Epilogo "The Girl" (Inedito)
Ecco qui la terza parte dell'epilogo Inedito di the Girl, ma non preoccupatevi: quando finirò la revisione del libro e lo pubblicherò di nuovo queste parti andranno lì così da avere tutto in maniera lineare.
Il titolo è una canzone di DjMatrix
Sono ancora sana
Un altro risveglio in una città diversa.
Mi sembra di non conoscere più me stessa, le mie origini e parte di me.
Eppure, nonostante questo ogni mattina mi alzo e cerco di guadagnare soldi extra in ogni modo possibile, anche se non sarebbe permesso dalla legge. Tanto io ne sono al di sopra.
Sto arrivando a una svolta nel mio piano suicida e mi serve solo qualche altro tempo prima di poterlo mettere in pratica e poter porre fine all'egemonia degli Dei.
Guardo le mie mani, vedendo su di esse ancora il sangue di Giulio passatomi erroneamente da Jason.
Ora più che mai sono sicura che quel che pensava fosse corretto e che spetta a me portarlo a termine.
Ovviamente migliorando il piano.
Ora devo prepararmi, ho il turno di mattina al bar.
ψψψ
Mancano solo cinque minuti alla fine del mio turno, ma non la mia giornata.
Già penso ai modi che posso usare per riuscire a riscuotere gli incassi della partita di droga di questa notte, pregustando i più violenti.
Il campanello sulla porta d'ingresso suona.
Ma sti mentecatti non potevano aspettare per entrare?
Il gruppo di amici si avvicina al bancone ridendo in maniera fin troppo rumorosa per i miei gusti.
Una volta seduti, davanti a me trovo una ragazza da corti capelli neri e occhi dello stesso colore del caramello pesantemente truccati di nero, come se avesse due occhi neri.
Quel suo color caramello si fissa nei miei occhi eterocromati che mi danno un alone di magia in più che non mi guasta mai.
-Ciao, volete ordinare?- chiedo mantenendo lo sguardo fisso sugli occhi della ragazza, la quale non sembra nemmeno respirare.
Il mio cervello sta cercando di analizzare i suoi tratti dolci e tristi, come se la conoscessi, ma senza mai arrivare a una soluzione.
-Vorrei indietro la ragazza che conosco da una vita, se non ti dispiace-
La voce della ragazza è tale e quale a quella che ho sentito il giorno in cui ho fatto lo spettacolo in Grecia.
Mi guardo intorno furiosamente e i volti che incontro mi fanno tremare dalla punta dei capelli alle dita dei piedi: sono in trappola!
-Mi space, ma non è presente nel menù- riesco a rispondere una volta staccati gli occhi da quelli dello stesso colore del mare tormentato di Jason.
La ragazza mi sorride, un sorriso amaro, come se si aspettasse una risposta del genere.
-In fondo non sei cambiata, sei rimasta sempre la stessa ragazza con la lingua biforcuta- inizia ponendo la testa su una mano.
-Peccato che pare tu abbia smesso con le tue imprecazioni strambe, mi stavano iniziando a piacere- conclude il ragazzo al suo fianco.
E a me inizia a non piacere più tutto questo.
-Lo sai bene che posso battervi anche quando siete tutti insieme, Jason- replico scandendo bene il nome e guardando il mio interlocutore.
-Perché sei l'unica che vuole conbattere-
Non sono io che voglio combattere, sei tu che mi costringi a difendermi. E diverso.
-Cosa volete ordinare? Il mio turno è già finito, ma posso fare un'eccezione per voi, visto che la mia collega non è ancora arrivata-
Cambio discorso, anche se so che non sarà così facile andarmene.
-Tutti noi vogliamo la vera Alisia, la nostra amica-
A parlare è stata una ragazza mora, bellissima.
Sicuramente una figlia di Afrodite.
Una fitta alla testa mi prende quando la guardo negli occhi, costringendomi ad arretrare di un passo e di prendermi la testa tra le mani.
Le dita si stringono tra i capelli rossi, i quali ormai raggiungono il quasi il fondoschiena e rischio di strapparli dal dolore.
-Stai bene?- la voce della ragazza dagli occhi caramello si insinua nella mia testa, fermando le immagini che continuavo a vedere, ferendomi senza avere il potere di fermare tutto.
Riesco a riprendere la mia iniziale posizione, senza aver risposto alla precedente domanda, ponendomi davanti alla figlia di Afrodite.
-Tu sei Nadia, giusto?-
Sento i respiri di tutti fermarsi, chissà che cosa si aspettano che succederà ora. Mi sembra anche di percepire una domanda sussurrata sul fatto che io ricordi.
Anche la mora davanti a me ha smesso di respirare e i suoi occhi sono diventati due palle da baseball, pieni di stupore.
Sembra non riuscire più a emettere suoni e annuisce lentamente con la testa.
Mi sposto, uscendo da dietro il bancone e avvicinandomi a lei, mentre borbotto che è un bene tra me e me.
-E quindi saresti tu quella che mi ha detto che rivolte la vostra amica?- continuo a chiedere.
Nuovamente annuisce solo, senza rispondere a voce.
Lentamente mi tolgo il grembiule, rimanendo con la striminzita divisa che ci fanno indossare qui: una camicia slacciata fino all'altezza del seno e una gonna nera lunga fino a coprire il sedere. Senza dimenticarsi gli alti tacchi neri.
-Il bue che disse cornuto all'asino, dico bene figlia di Afrodite?-
Le palle da baseball che si ritrova al posto degli occhi si spalancano ancora di più, diventando palloni da football americano e cerca di negare energicamente con la testa, ma pare solo essere un giocattolo rotto che si muove a scatti.
-Che cosa vorresti dire?-
La ragazza con gli occhi color caramello è tosta, sarebbe bello averla dalla mia parte.
Peccato che sia una schifosa umana.
-Solamente che la qui presente Nadia, mi é così tanto amica da avermi trattata come una bestia da macero. O forse ricordo male?-
Sento la carta muoversi, i tovaglioli sui tavoli le comande in cucina, i menù iniziano a muoversi da una parte all'altra.
Sto perdendo il controllo.
-Andate via-
Il mio è più un sussurro, gridato mentre mi allontano da loro.
-Non ce ne andiamo senza di te-
-Chiara, non ha più senso stare qui. Ha fatto la sua scelta-
Il ragazzo che è sempre stato accanto dalla schifosa umana l'ha chiamata per nome, cercando di trascinarla fuori dal locale.
Deve essere una persona importante per lui, se un figlio di Ares rinuncia così facilmente a una battaglia senza neanche essere sceso in campo.
-E così un figlio di Ares sta lontano dalle battaglie? Non era lui il primo a voler vedere il sangue scorrere?-
Ogni secondo che loro passano qua dentro, che Nadia trascorre qui è un pericolo per tutti.
Per me, per Jason, per Chiara.
-Andate via-
Questa volta la voce esce forte e decisa mentre mi allontano verso le cucine, per cercare di limitare i danni che potrei causare.
Lo sai bene che non vuoi che se ne vadano, tu vuoi perdere il controllo e versare il loro sangue.
L'unico sangue che voglio versare è quello degli Dei, che hanno deciso di lasciarmi a marcire qui giù al posto di accogliermi tra di loro.
Scatendandomi anche i loro poteri contro, per fermare i miei tentativi.
Spezzando così l'unico filo che teneva a freno i miei momenti di blackout.
Questi momenti stanno tornando, Alisia. E saranno sempre più forti.
-Alisia, vieni con noi. Tornerai normale-
A queste parole alzo la testa, fino a ora tenuta bassa per non incontrare nessuno sguardo.
Sono normale.
-Sono normale-
Chiara e il figlio di Ares si scambiano occhiate.
-Andiamocene. Ormai ha perso la testa, é diventato un caso impossibile-
Queste parole stanno distruggendo il filo che ho tanto impiegato a ricucire.
-Dici così perché quella che è cambiata e che non riconosci più non è la tua ragazza, Hunter. Avrei voluto vedere se al posto di Alisia ci fosse stata la tua Chiara-
Jason sembra tenere così tanto a me.
Ma anche lui pensa che ci sia qualcosa che non va in me.
-Ali-
Distolgo lo sguardo dai due uomini che discutono di me, trovandomi davanti un ragazzo dai capelli biondo cenere e occhi verdi.
-Sono Steven, ti ricordi di me?-
Nel sentire il suo nome ho un'altra fitta alla testa e immagini di me e Steven che ridiamo e siamo complici mi passano davanti agli occhi.
Quando la fitta passa, torno a guardarlo in quelle gemme smeraldi e e annuisco.
-Mi manchi. Mi mancano le nostre risate, le giornate passate a minacciare Jason perché ci fa preoccupare e mi manca chiedere i consigli alla mia migliore amica-
Sento gli occhi bruciare e nel passarci una mano sopra la ritrovo bagnata.
Che cosa mi succede?
-So che lei è ancora presente in te e sappi che quando sarà disposta a tornare io sarò sempre qui per lei-
La sua mano finisce dove dovrebbe esserci il cuore e la mia segue lo stesso movimento.
Il mio cuore batte furiosamente, come se volesse dirmi qualcosa.
Stai perdendo il controllo e possono dirti tutte le cose buone che vuoi, ma tu ora li ucciderai. Tutti.
-Fuori tutti, ora!-
Il mio è un grido disperato, mentre un tornado inizia a crearsi dal nulla all'interno del locale, mentre un terremoto rallenta i movimenti.
Vedo tutti precipitarsi fuori, Jason fermarsi e guardarmi, Chiara trascinata via da Hunter mentre cerca di opporre resistenza.
In ultimo vedo Nadia, mettere un piede fuori dalla porta e fermarsi.
Si volta verso di me e mi guarda con dell'acqua che le sgorga dagli occhi, quasi fosse una fontana.
-Pensavo di essere stata perdonata tempo fa, ma a quanto pare mi sbagliavo. Volevo solo chiederti scusa-
I capelli le danzano furiosi attorno al viso scavato.
Nonostante la più che visibile trascuratezza di sé stessa rimane sempre bellissima.
-Vai, prima che sia troppo tardi-
Con queste parole non so se la sto perdonando o chiedendo perdono.
Annuisce, capendo quello che nemmeno io so di star dicendo e se ne va, chiudendosi la porta dietro alle spalle.
Nello stesso momento, tutto si ferma.
Mi hai controllato una volta ma non succederà sempre.
Non mi serve per sempre, c'è una volta che non mi servirà farlo e so già cosa devo fare.
N/A:
D'accordo, ho mentito.
Quello che sto scrivendo qui non è propriamente l'epilogo, stanno uscendo capitoli del libro che non sapevo di star scrivendo.
Mi spiego meglio.
Come sapete, ero molto indecisa su due finali che avevo in mente, uno doveva chiudere la storia, cioè Alisia doveva tornare buona e sarebbero vissuti tutti felici e contenti (che volete farci, sono una romanticona), l'altro invece doveva solo dire che Alisia sarebbe scappata, lasciando tutti a piangere Austin (nel primo finale lui non doveva morire. Lo so, non ho vie di mezzo), permettendo così di creare il terzo libro, che avrebbe narrato delle disavventure passate dal gruppo dei "buoni" e di Alisia (in questa versione lei non avrebbe pensato di continuare il piano di Giulio).
Come avete letto, il finale che ne è uscito è completamente diverso da entrambe le versioni, mescolandole.
Questi capitoli inediti (nati principalmente per spiegarvi brevemente quel che passava nella testa della protagonista) stanno facendo un po' lo stesso lavoro che avrei fatto nel terzo libro, ma rimanendo sempre parte del secondo.
Quindi il vero epilogo lo troverete qui dentro, quando finirò di scrivere questi capitoli "inediti" che sono parte integrante della storia.
E come anticipato a inizio capitolo, una volta che avrò terminato la revisione di The Girl (anche se prima devo finire The Daughter e fidatevi, sarà quasi un libro diverso. Sarà migliore) tutti questi saranno parte integrante del secondo libro e andranno a costituire la terza parte del libro.
Spero che queste notizie, probabilmente noiose, non siano risultate così tanto noiose e passo alla solita sfilza di domande di fine capitolo.
Che ve ne pare del capitolo? State capendo un po' di più Alisia?
Pensate succederà qualcosa di brutto? O di bello?
Sapete che ho iniziato da poco una nuova serie tv (nuova per me, non preoccupatevi), si intitola Teen Wolf (sicuramente la conoscerete tutti) e solo ora ho scoperto di aver dato lo stesso cognome di Derek a Hunter?
Speriamo per voi che siano solo coincidenze, perché altrimenti potrei creare chissà quanti casini ancora ahahah 😂
E non preoccuparti, Lou_Marie_Allie, non mi sono dimenticata del capitolo più che speciale (anche se non ho mai visto Alien a causa di problemi di forza maggiore, cioè che il mio stomaco reggerebbe ben poco le scene) che ti piacerebbe leggere.
Ci sto pensando ed è possibile che escano più capitoli simili.
So che non mi vedi, ma al momento sto muovendo le dita delle mani come il signor Burns (spero di scrivere bene il nome) dei Simpson dicendo in maniera malvagia "Eccellente"
Al prossimo capitolo speciale!
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