_Capitolo Speciale 3_
Questo capitolo speciale è cronologicamente prima dell'epilogo, ma dopo il capitolo 36.
Buona lettura <3
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Quando io e i miei amici partecipammo a una festa divina
Quanto odio dovermi svegliare la mattina, sono l'unica? No, penso proprio di no.
-Ali svegliati! Faremo tardi a scuola!- sento una voce che grida da fuori dalla mia porta
-Si, chia! Arrivo subito!- grido di rimando
Vado in bagno, mi lavo e mi vesto, esco dalla mia camera e, insieme alla mia migliore amica, esco di casa per prendere l'autobus. Sì, niente colazione, non ne ho il tempo la mattina. Potreste dirmi "Ma basta che ti svegli un po' prima e trovi il tempo!" e io vi rispondo che è vero, ma amo troppo dormire, quindi, chiusene frega della colazione.
Prendiamo il bus e ci accomodiamo ai soliti posti.
-Buongiorno belle fanciulle- una voce maschile mi richiama dai miei pensieri. Questa notte ho avuto un altro incubo in cui morivano tutte le persone a me care, ora riesco a riaddormentarmi e non fare nuovamente il sogno. Le prime volte non dormivo nemmeno più, preparavo delle colazioni degne dei più grandi re del mondo, ora mi lascio trasportare dalla sonnolenza e riesco a non addormentarmi più in classe per mancanza di sonno.
-Buongiorno Jj- -Buongiorno Jason- salutiamo in coro il nostro interlocutore io e Chiara.
-Dormito bene?- ci chiede
-Solito incubo, poi mi sono riaddormentata- rispondo io
-Ho dormito come un sasso!- si vanta la mia migliore amica
Lui ride per le nostre risposte. Lui sa dell'incubo, gliene ho parlato già dalla prima volta, è l'unico dei miei amici, oltre a Chiara, che, vabbè, abita con me, quindi non potrebbe non saperlo, anche se non sa cosa succede nell'incubo, a cui ne ho parlato ed è l'unico a sapere cosa avviene. Perchè gliene ho parlato? Bè, vi ho mai raccontato nei particolari l'incubo? No? Rimedio subito. Io mi trovo impossibilitata ad aiutare i miei amici, una volta sono in una gabbia, una volta, arrivo troppo tardi, c'è sempre qualcosa che mi blocca, in poche parole. Una figura incappucciata uccide i miei amici solo perchè sono amici miei lasciando per ultimo Jason, il quale, si volta sempre verso di me e mi dice parole di conforto, come "non è colpa tua" o "io non ce l'ho con te" per poi finire dicendomi, con uno strano luccichio negli occhi "Mi mancherai dolce Ali". Quest'ultima parte, ovviamente, l'ho omessa nel racconto dell'incubo a Jj, ma, il resto, gliel'ho raccontato perché avevo bisogno che LUI mi sostenesse e mi dicesse quello che mi dice nell'incubo e mi calmasse.
Sì, a voi lo posso ammettere, ho una cotta per Jason, anche se, ormai penso sia molto più di una cotta, lo sogno di notte, ho desideri incontrollabili di baciarlo e stare tra le sue braccia per sempre (ho provato la sensazione di stare tra le sue braccia e credetemi, è meraviglioso), ma non posso, io e lui non stiamo insieme, probabilmente lui non prova nemmeno nulla che vada oltre l'amicizia per me e io non ho il coraggio di dichiararmi.
Ovviamente, tra queste riflessioni e sogni proibiti, mi sono persa tutto il viaggio, così i due miei compagni mi devono risvegliare e farmi scendere quasi di peso dal pullman.
Una volta arrivati, raggiungiamo il nostro gruppo e parliamo del più e del meno fino a quando non dobbiamo entrare in classe, così ci dividiamo e iniziano le lezioni.
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Le lezioni, fortunatamente, sono finite. Ora, io, Nadia, Jessica e i ragazzi andiamo a fare allenamento, mentre Chiara andrà a fare lezione di musica.
Sì, Chiara sa tutto ormai, mia madre le ha spiegato ogni cosa poiché lei si era trovata coinvolta nei nostri problemi. Per farvela breve è stata rapita da un'arpia, tenuta prigioniera di un titano e poi lanciata fuori da una finestra dell'ottantesimo piano dell'Empire State Building dallo stesso e salvata dal mio pasticcino al cioccolato (Austin) grazie al suo potere sulle piante.
Andiamo in cortile e lì c'è una sorpresa ad attenderci:
-Papà!- a gridare questa parola è Jessica
Come ha fatto a capire che si trattasse di Hermes? Penso dai sandali alati che porta.
Noi stiamo un po' in disparte per dare a loro due la privacy e il momento intimo di cui hanno bisogno, noi semidei non incontriamo quasi mai i nostri genitori, cioè, quasi mai uno dei nostri genitori, quello divino.
-Ragazzi venite pure, il perchè io sono qui riguarda tutti voi- ci chiama il Dio
Una volta arrivati da lui ci dice:
-Ho il compito di portarvi sull'Olimpo-
-Per tutti i mercatini di Natale!-
~Perchè non riesci a tenere la bocca chiusa per una buona volta?~
Il Dio si volta verso di me con gli occhi sgranati, stupito dal mio strambo modo di parlare
-Lascia perdere papà, fa sempre così, noi, ormai ci siamo abituati- gli dice la figlia
-Non inizierai a parlare in questo modo anche tu, vero?- le chiede preoccupato
Scoppiamo tutti a ridere, io un po' meno, ma la scena è comica, quindi mi lascio trasportare dall'allegria e accantono il mezzo insulto.
-Ancora non ho iniziato, spero che non inizierò tanto presto- risponde la mia amica dopo aver calmato la risata e avermi fatto l'occhiolino -Ma davvero ci porti sull'Olimpo?-
-Ovviamente!- risponde come se fosse realmente ovvio
Noi ci guardiamo spaesati, ci dà una notizia del genere come se nulla fosse, ma è pazzo? Siamo tutti sconvolti, ma non rifiuteremmo mai un "invito degli Dei", annuiamo e, un attimo dopo ci siamo trovati in un luogo sconosciuto. Non riuscirò mai a descrivere quel luogo, posso solo dire che è meglio delle vostre più rosee immaginazioni, l'Olimpo è il posto più bello che io abbia mai visto.
Seguiamo Hermes su un sentiero luccicante e incontriamo molta gente che ci guarda incuriosita, come se noi fossimo strani, ma dico io, si sono mai visti allo specchio porca regina di cuori? Loro hanno tutti un colorito di pelle strano, chi blu, chi rosso, chi verde e sono anche vestiti in modo strano, ma guardano noi come se fossimo alieni. Bah! Esseri immortali, chi li capirà mai?
Arriviamo a destinazione e ci troviamo in una specie di piazza circolare dove sono presenti dodici troni regali e uno più piccolo e meno regale, ma abbastanza grande da poter tenere due persone, un uomo e una donna, sedute che si tengono per mano. Su ognuno di essi risiede una persona, al centro c'è mio padre, Zeus, alla sua sinistra c'è una donna, una bellissima donna dai lunghissimi capelli color biondi-ramati che le scendono oltre le spalle in morbidi boccoli, ha gli occhi di cui le iridi sono un insieme di colori che variano dal marrone cioccolato al verde pavone. Il suo naso è alla francese come quello di Jason e una bocca rosa carnosa. Immagino sia Era, la moglie di mio padre. Alla destra di mio padre c'è un uomo con in mano un tridente, ha i capelli rossi come i miei, gli occhi di un intensissimo verde acquamarina, non tiene la barba ed è vestito con abiti tipici delle Hawaii (camicia e pantaloncini a fiorelloni per intenderci) che immagino, soprattutto dal tridente, sia mio nonno, lo immagino perchè non lo avevo ancora incontrato.
Il padre di Jessica va a sedersi nell'unico trono vuoto, accanto al padre di Jason, che, a sua volta è seduto vicino a una donna a lui molto simile e di uguale bellezza. Non riesco a riconoscere nessuno oltre a quelli che ho già citato, non sono una cima nella storia greca, purtroppo.
-Benvenuti eroici semidei!- ci saluta Zeus
Noi rispondiamo con un inchino in segno di rispetto.
-Ma che fate? Alzatevi figli nostri, siete i benvenuti oggi!- ci riprende bonariamente per il nostro gesto.
Sono la prima a rialzarmi e mi dirigo verso mio padre lasciando gli altri indietro.
-Buongiorno padre- gli dico
Mio padre scende dal trono e mi viene ad abbracciare e io mi lascio cullare da quel calore che tanto mi era mancato e da quel suo profumo divino. Divino nel vero senso della parola eh! Sciogliamo l'abbraccio e mi conduce verso l'uomo che, prima, ho supposto essere mio nonno.
-Alisia, lui è tuo nonno, Poseidone- fa lui le presentazioni
Avevo ragione.
~Come al solito tesoro, non sbagliamo mai~
Non so come approcciarmi a mio nonno, così rimango ferma immobile e aspetto che sia lui a fare la prima mossa. Cosa che, realmente, fa. Scende dal trono e mi abbraccia con trasporto. Rimango spiazzata per un attimo, o forse due, poi esco dal mio stato di trance e ricambio l'abbraccio del padre di mia madre.
-Finalmente posso vedere di persona la mia prima nipotina!- esulta con un'espressione molto euforica. Si vede che era veramente in trepidazione per conoscermi.
-Anche per me è un piacere conoscerti nonno- dico quasi in un sussurro poiché non sono sicura di essermi espressa nel migliore dei modi
-Non devi aver paura di mancarmi di rispetto piccola, sono tuo nonno, mica un tuo insegnante!- mi rimprovera con fare scherzoso
Mi scappa un sorriso e lui inizia a chiedermi qualcosa su mia mamma, sua figlia finché mio padre non ci interrompe perchè deve presentarmi altre persone. Mio nonno mi congeda con un:
-Dopo parliamo ancora piccola peste di un'onda!-
Rido e, assumendo velocemente, la mia espressione angelica rispondo:
-Peste io? Ma nonno!-
Mi strizza l'occhio e dice:
-Pensi che mio figlio non mi abbia detto cosa gli combinavi durante gli allenamenti?-
Ops! Bè, se lo meritava! Penso che la mia faccia abbia fatto intendere che sono stata beccata perchè mio nonno scoppia a ridere e io con lui mentre mi allontano con mio padre verso il prossimo Dio o Dea. Ci fermiamo davanti al trono della donna seduta al fianco di mio padre, la donna che ho immaginato essere sua moglie, Era.
-Moglie adorata, lei è mia figlia, Alisia- mi presenta mio padre a sua moglie
-Avresti dovuto presentarmela per prima, non andare prima da quel rozzo di tuo fratello!- lo sgrida arrabbiata lei
-Ma, tesoro! Lui è suo nonno!- le fa notare mio papà
-E io tua moglie- puntualizza lei
Non posso sentire che mio padre, il Re degli Dei venga trattato in questo modo, così mi intrometto:
-Perdonatemi Divina Era, è stata colpa mia. Mentre abbracciavo il mio Divino padre gli ho chiesto, sussurrando poiché mi vergognavo, se avesse potuto, per prima cosa, presentarmi mio nonno- termino il mio discorso con un piccolo inchino
Lei muove una mano come per scacciare una mosca che si trova vicino a lei e punta i suoi bellissimi occhi su di me. Mi scruta, mi osserva, mi studia.
-Così sei tu, eh? La famosa semidea che è più di una semidea, colei che possiede la famosa spada che mio marito utilizzò per uccidere il tiranno e nostro padre, Crono.-
-Ehm.. Sì, sono io- rispondo come se, già, non fosse ovvio
-Ti senti potente? Vorresti compiere l'imprese che fece tuo padre uccidendo suo padre che, a sua volta, uccise il proprio? Dovremmo stare attenti a te, non è vero?- mi accusa senza mezzi termini lasciando che sia io a intrappolarmi da sola.
Ma non ha capito con chi sta parlando, io non mi lascio mettere i piedi in testa da nessuno, se non le sto rispondendo male è solo perchè è una Dea.
Assottiglio lo sguardo, ma mantengo la voce calma e un tono modulato, sento gli occhi di tutti addosso a me, la schiena mi brucia a causa di tutti questi sguardi curiosi.
-Oh Divina Era, perchè dovrei fare una cosa del genere?- chiedo da impertinente
-Per avidità mia cara- se ha capito il mio gioco non lo da a vedere
-E dovrei uccidere mio padre per stare da sola in questo posto visto che sono l'unica con due poteri di due Dei diversi? E, tenendo conto del fatto che voi altri Dei non apprezzereste la cosa e mi verreste contro, non mi verrebbe a dar vantaggio. Non crede?- chiedo con un sorriso sprezzante a distorcermi i lineamenti.
Nessuno osa intervenire e la Dea inizia a diventare rossa di rabbia.
-Potresti sempre sedetti qui con i tuoi amichetti e ucciderci tutti- dice ovvia
Mi ha stufata, ora basta, si va dritti al punto, come dice Hulk: "Mi stai facendo arrabbiare." Lascio perdere la calma, le buone maniere, il rispetto e rispondo alla Dea come si meritava dall'inizio:
-Senta, non so per chi mi abbia preso, ma io non sono la persona che pensa, se è nervosa e frustata perchè MIO PADRE non sta con lei, ma va a cercare altre donne per soddisfarsi, non è colpa mia, ma sua! Si faccia una ragione della mia nascita e della mia vita perchè ho intenzione di vivere ancora per un bel po'! E non ho la minima intenzione di uccidere mio padre! Sto così bene sulla Terra con i miei amici e mia madre, non ho di un posto così!-penso di aver alzato la voce man mano che parlavo, ma non mi importa. M'importa solo la faccia che ha ora la mia interlocutrice e il rossore sul suo viso. Più che rosso sembra quasi nera, è abbastanza comica e, e io non fossi arrabbiata, avrei, sicuramente, iniziato a ridere come non mai
-Ma con chi credi di star parlando, eh? Non sono una tua amica o la tua insulsa madre!-
Come osa? Ora mi ha fatta indiavolare, non arrabbiare. Penso di avere la faccia dello stesso colore dei miei capelli, ma non me ne curo, anzi, sfrutto questa rabbia e faccio partire raffiche d'aria che muovono i miei capelli, i quali ora arrivano sotto le ascelle, e mi libro di un poco al di sopra del terreno.
Era deve averlo preso come un gesto di sfida, visto che dice con un ghigno maligno sulle labbra:
-Vedo che tutti quegli incubi non sono serviti a niente. Dovrò cambiare tattica-
Non faccio in tempo a stupirmi della confessione che ha appena fatto che una voce mi precede:
-Allora eri tu che mandavi quegli incubi?- so già a chi appartiene quella voce, all'unica persona che ha vissuto il mio stesso incubo, Jason
La Dea si volta verso di lui, mentre io torno con i piedi per terra.
-Sì, figlio di Apollo, sono stata io, a mandarli a lei e a mandarli a te, peccato che non abbiano funzionato, siete ancora tutti amici e poi voi due.. Arghh! Quanto non vi sopporto! Il vostro legame riusciva a modificare il finale dell'incubo!-
Quindi non doveva finire così?Jason non mi diceva quelle cose? Ma cosa vuol dire che lo abbiamo cambiato? Cosa vuol dire che lo ha cambiato anche Jason? Anche lui ha visto cosa mi diceva alla fine del sogno? Oh dannati bastoncini di zucchero!
~Ma perchè imprechi contro le povere decorazioni e i mercatini di Natale? Ho capito che è tra poco, ma lascia stare la nostra festa preferita!~
~Lo faccio perchè, essendo la mia festa preferita e che è alle porte, ho in mente solo quelle cose~
~Contenta te...~
-Era- dice mio padre serio -Lo hai fatto realmente?-
Guardo mio padre, ha uno sguardo impassibile, fa quasi paura. La moglie si volta e lo guarda negli occhi, il ghigno è diminuito rispetto a prima, ma persiste ancora a rimanere sul suo viso.
-Sì marito mio, l'ho fatto realmente. Doveva pagarla, lei è nata da una relazione adultera.- dice come se fosse ovvio. Effettivamente, mi pare di ricordare che lei è molto vendicativa e gelosa di mio papà, ma non pensavo che arrivasse a tanto.
-Lei non ha colpe!- mio padre ora fa troppa paura, io stessa arretro di qualche passo dalla paura. I suoi occhi sono cambiato, ora pare che ci scorrano dentro i fulmini, le sue mani si illuminano, l'aria attorno a lui crepita e freme d'energia, non un filo d'aria si muove. Tutto è immobile. Tutto è fermo, anche Era, ora ha paura, quasi trema e il sorriso compiaciuto è sparito del tutto, sostituito da una smorfia di terrore. Non so cosa sta per succedere, non so come fermare tutto questo.
L'uomo che avevo notato seduto sul trono più piccolo insieme alla moglie, presumo, si alza e viene verso i due litiganti. Si avvicina senza paura e appoggia una mano sulla spalla di mio padre.
-Fratello calmati- gli dice con tono basso, sicuro, ma pieno di malinconia. Cosa può aver dato questa sfumatura a quel Dio così bello e tetro?
Oh, scusate, non ve l'ho ancora descritto, errore mio. L'uomo è molto alto, più di mio padre. Ha i capelli neri, più neri del nero più scuro, i suoi occhi sono due buchi neri che ti calamitano verso di loro in ogni istante, le labbra quasi bianche incutono paura, la carnagione pallida, più pallida di quella dei morti pare trasparente e ti dà l'impressione di poter guardare attraverso di essa. Indossa un completo elegante grigio perla, con sotto una camicia completamente bianca e senza nessuna cravatta o papillon a chiuderla, ma rimane aperta un po' più del normale lasciando scorgere altra pelle trasparente. Ai piedi porta delle scarpe eleganti nere lucide.
Mio padre, senza voltarsi o staccare gli occhi da sua moglie, gli risponde, forse un po' troppo bruscamente:
-Lascia stare, Ade, questa è una faccenda privata tra me e mia moglie-
Ecco chi è! Ade! Il fratello di mio padre, il Dio dei morti. Svelato il motivo della vena di malinconia che si sente nella sua voce.
-Se fosse realmente privata, aspetteresti per fare qualsiasi cosa, al posto di mettere su questo teatrino davanti a tutti- gli fa notare il Dio dei morti
A queste parole, il Re degli Dei prende diversi respiri profondi e il suo aspetto torna normale. Si gira verso il fratello e lo ringrazia.
-Non devi ringraziarmi, fratello. Non dobbiamo rovinare questa giornata dedicata ai nostri nuovi eroi!-
-Hai ragione fratello, non roviniamo questa giornata.- poi, a voce più bassa aggiunge: -Mi aiuterai con la punizione che darò a mia moglie?-
Ade annuisce con un accenno di sorriso e torna da sua moglie che gli prende la mano e se la porta alla bocca baciandola.
-Allora? Che fate tutti lì impalati?- inizia mio padre -Dioniso!- grida
Un uomo abbastanza in carne, ma longilineo, che porta sui capelli biondo cenere, una corona fatta di foglie e acini d'uva, con lo stesso naso di Steven è colui che risponde al richiamo di mio padre mettendosi sull'attenti.
-Dai inizio alla festa!- grida euforico mio padre dopo essersi avvicinato a me e avermi messo un braccio sulle spalle.
-Era ora che me lo chiedessi padre!- Uno schiocco di dita e il centro dell'Olimpo non è più com'era fino a un nanosecondo fa, ma è pieno di banchetti stracolmi di mangiare e bere, immagino sia solo vino e festoni dovunque.
Ovunque mi giri, ci sono Dei e Dee che non avevo ancora visto che riempiono la piazza. Una palla da discoteca scende dal cielo e rimane sospesa in aria, luci e musica si muovono nell'aria e d'un tratto siamo nel bel mezzo di una festa Divina con la D maiuscola, in tutti i sensi.
A/N:
Ecco un nuovo capitolo speciale! Ve ne pare?
3157 parole! Che record ragazze! Mai scritto un capitolo così lungo!
Vi immaginavate che l'artefice degli incubi della nostra protagonista e del suo amato fossero opera di Era? La moglie del padre di lei? Vi ho sorpreso eh?
Vi sono piaciute le immagini?
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ve amo!
P.s. se volete seguirmi su instagram mi chiamo claudymanto96
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