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Capitolo 24: Hunter - It's time

Buongiorno a tutti, come avete visto sono tornata e prima del previsto.
Come mai? Bè, per questo dovete ringraziare Lou_Marie_Allie per essere riuscita a darmi un'idea per continuare questo libro con tutti (non sono pochi precisiamo) i suoi commenti su "The Daughter".

Quindi ringraziatela fortemente!

Lou, questo capitolo è tutto per te!

P.S. Scusate per gli errori, ma ho voluto pubblicarlo anche senza controllarlo due volte (non ho molto tempo a disposizione), ma appena terminerò il libro (che non manca moltissimo) avrà una bella revisione anche questo.

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Stiamo correndo per questi infiniti corridoio, ma probabilmente ci siamo persi perché non finiscono veramente più.
Tra le braccia tengo la mia ragazza che non si è ancora ripresa completamente dall'attacco di quei pazzi dell'altra stanza.

I miei piedi macinano terreno e la mia mente macina pensieri su pensieri, piani cercando qualcosa che potrebbe salvarci la pelle.
I miei occhi finiscono sul viso della mia ragazza, che sta con gli occhi chiusi, ma non dorme. Dopo il viso scendo con lo sguardo sul suo corpo.

Per qualche secondo rimango con lo sguardo sul suo corpo senza nemmeno vederlo, ma poi lo metto a fuoco e quel che mi colpisce maggiormente sono i colori della sua mise: pantaloni rosa confetto lunghi fin sopra la caviglia e una top che non le lascia scoperta la pancia bianco.
Perché mi colpiscono tanto i suoi vestiti?

Ma certo!
Mi blocco nel bel mezzo di uno dei tanti corridoi che stavamo correndo e, essendo quello davanti a tutti, causo le fermate brusche di tutti gli altri.

-Che cosa stai facendo? Dobbiamo scappare!-
Le urla della mia sorellastra mi traforano i timpani, ma con gli occhi ancora puntati sugli abiti di Chiara sto pensando a un piano che ci permetterebbe di uscirne tutti vivi, Alisia compresa.

-Puoi stare zitta un attimo?!- grido esasperato dopo l'ennesimo grido sulla mia "incoscienza" da parte di Nadia.
Per qualche secondo accontenta la mia richiesta, ma poi si stufa e ricomincia:

-Al posto di studiare il corpo della tua ragazza pensando alla prossima cosa che potresti farle sotto le coperte, potresti ricominciare a correre, altrimenti moriremo tutti!-
Adesso basta però!
Chiara scende dalle mie braccia e io mi volto verso la figlia di Afrodite:

-Al posto di dare aria a quella fogna che ti ritrovi, potresti evitare di fare tutte queste scene? Sto cercando di elaborare un piano che ci permetta di uscire tutti vivi, ripeto tutti-

Finalmente si gela sul posto e dalla sua bocca spalancata non provengono più suoni.
Passo lo sguardo su ognuno di noi e solo ora mi rendo conto che prima di partire per la nostra missione ci eravamo messi le nostre nuove divise da combattimento che ci avevano regalato i nostri genitori alla festa di Natale sull'Olimpo.
Queste sono diverse dalle precedenti, quelle erano semplici tute migliorate da Efesto per noi, ma queste ricordano più l'armatura di Iron Man nell'ultimo film degli Avengers.
A vederci da fuori siamo tutti vestiti normalmente, tutti con dei jeans leggeri neri e una maglietta colorata a maniche corte, la mia è rosso sangue, quella di Austin verde mela, quella di Nadia rosa perla, Steven ce l'ha sul violaceo, quella di Jessica è sull'azzurro e oro, quella di Jason è di un bel giallo brillante, mentre quella di Alisia è sul blu, con macchie verdi.
Nonostante i colori diversi, le magliette hanno tutte un piccolo cerchio all'angolo destro
Poggiando un dito su quel cerchietto, i nostri abiti si trasformano diventando un'armatura leggera, potente e molto resistente.

Senza pensarci due volte sfioro il cerchio, in un attimo la mia armatura si modella sul mio corpo tonico e trovo la mia amata spada al mio fianco sinistro.
-Perché stiamo scappando?- chiedo.
Silenzio assoluto.
Sposto lo sguardo sui volti dei miei amici e solo ora mi rendo conto che manca Jason.
Perfetto! Dovremo andare a salvare pure lui.
Due missioni di salvataggio in una.

~Smettila di fare l'ironico, non è il momento~
Giusto.

-Jes, puoi portare Chiara lontana da qui? Sei quella più veloce, soprattutto quando usi i sandali di tuo padre-
Annuisce sfiorando anche lei il cerchietto sul bordo della tshirt: in un battito di ciglia la sua armatura la ricopre interamente, i suoi sandali alati ai piedi e una serie di pugnali legati alla cintura.
-Tornerò in un attimo, vedrete-

La ringrazio dicendole che avremo bisogno di lei mentre la vedo abbracciare la mia ragazza e partire alla sua solita velocità impressionante.
-Ora puoi dirci quel che hai pensato o ti costa troppo darci indicazioni per poter rimanere in vita, fratellino?-
Devo ammettere che in questi momenti non la sopporto minimamente e le squarcerei volentieri la bocca per farla smettere di parlare e importunarmi.

-Ricordate la prima volta che Alisia non ci riconobbe e a come è tornata sé stessa?- chiedo di nuovo.
-Certo! Era contro il gigante!- grida Steven
Lasciando perdere che fosse un titano, ha ricordato.
-L'abbiamo fatto tornare in sé dopo aver messo al tappeto quel gigante e lei lo ha fritto con tanti fulmini quanti ne bastavano per radere al suolo un piccolo paesino-

Bingo!

Vedo tutti annuire, segno che ricordano anche loro.
-E se facessimo la stessa cosa con Giulio?- i loro sguardi pieni di dubbi mi esortano a spiegarmi meglio, così faccio, illustrando il mio piano.
-Mio fratello è un genio! Sicuro di non essere un figlio di Atena piuttosto che di Ares?-
La guardo male senza risponderle e la sento borbottare che sono proprio un figlio di Ares visto il mio essere scorbutico mentre l'armatura le si crea addosso e prende in mano la sua katana nera con inserti oro nell'elsa.

Una volta che siamo tutti pronti ricominciamo a correre, questa volta per tornare nel punto in cui infuria la battaglia.
Ma che diamine è successo?
Alisia è in aria che sta distruggendo questo posto, Giulio poco più in basso che se la ride di gusto e di Jason o di quel malefico Adrian nemmeno l'ombra.
Il mio piano non prevedeva tutto questo, ma è tutto ok: dobbiamo comunque salvare i nostri amici e mettere fine a tutto questo una volta per tutte.

-Ei pazzo di uno squilibrato!- grido chiamando Giulio.
Lui si guarda intorno alla sua altezza, così lo richiamo con un "qui in basso!" e ci trova.
Si avvicina sempre in aria e ora posso vedere il suo ghigno.
-Cosa fate ancora qui, inutili semidei?- ci chiede vittorioso.
Crede di aver vinto, ma noi non abbiamo ancora fatto la nostra parte.

-Cosa ci facciamo ancora qui mi stai chiedendo? Davvero?- mi interrompo per inscenare una finta risata -Ho sempre pensato che in quel cervellino dovesse essere qualcosa per inventarti piani simili, ma così mi dimostri che stavo sbagliando di grosso!-
-Come osi, brutto...-
Oh, il piccolino si è arrabbiato? Come mi dispiace!
~Vuoi smetterla con questo sarcasmo nei momenti meno opportuni?~
Forse.
-Vieni a terra e dimmelo in faccia se ne hai il coraggio!-
Senza farselo ripetere due volte atterra e mi viene incontro minaccioso, con una spada che ha raccolto appena atterrato: è la spada di Alisia!

Io lo uccido.

N/A:

OKeyy, forse rompervi l'anima anche ora non è una buona mossa per tenervi incollati alle mie storie, ma volevo sapere i vostri pensieri su questo capitolo e chiedere a Lou cosa ne pensa del suo Hun-Hun

A parte gli scherzi, che ve ne pare?
Volevo dirvi che non ci saranno ancora molti capitoli probabilmente e che ho due finali in mente.
Uno potrebbe aprire le porte per un terzo libro, l'altro chiuderà qui (o meglio nello spin-off) le avventure dei nostri semidei.
Volevo chiedere il vostro parere su cosa preferireste leggere. 

Ora vi lascio davvero,

Saluti a tutti!

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