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Capitolo 18:Fog

La nebbia scura ha invaso la stanza, ma io sono accanto al mio amato per evitagli una botta in testa.
La nebbia riempie, completamente, la stanza. Io la respiro, la inalo, mi scorre dentro.
Perché sono tutti per terra, mentre io non avverto il minimo cambiamento in me?
Dopo qualche secondo, l'Oscurità si dirada e Giulio, assieme al traditore, entrano nella stanza.
Appena entrano, mi alzo in piedi: voglio mostrare che sono più forte di loro.
Quando mi notato sveglia e in piedi, sbiancano e iniziano a battibeccare tra di loro.
-Non ho né la voglia, né il tempo di lasciarvi discutere come se foste una dolce e amabile coppietta sposata, quindi, se ciò che serve per farvi stare in silenzio è sdraiarmi a terra, lo faccio- dico, mentre, con calma, mi sdraio a terra.
In risposta ottengo il silenzio che tanto bramavo.
Senza alzarmi, continuo il mio discorso.
-Ora, se avete la decenza di armarvi mentre io mi alzo, così posso partire all'attacco, distruggervi e prendere i miei amici e finirla qui, mi fareste un grande piacere- dico facendomi comparire la mia fedele arma in mano e alzandomi.
Non sono non si armano, ma ridono di me e delle mie parole. Un moto d'ira mi fa scattare verso di loro, mi sono stufata.
Una sottospecie di muro d'aria mi si para davanti, ma lo rendo una corrente d'aria che manda Adrian a gambe all'aria, non fermando la mia corsa verso il mio obiettivo principe.
Ciò che mi ferma, però, sono delle catene oscure, che escono dai pori della mia pelle, andando a formarsi attorno ai miei polsi e alle mie caviglie.
Mi guardo intorno, cercando di capire ciò che è accaduto e vedo il ragazzo a terra che sghignazza compiaciuto.
-Perché lo fai? Tu eri mio amico!- gli chiedo.
Mi ride in faccia e capisco che ha sempre finto e che io sono sempre, la solita, ingenua credulona.
-Tu, ora, verrai con noi e sottostarrai alle nostre regole tesoro mio- mi dice felice, come un maiale che si rotola nel fango, il mio ex.
Le manette iniziano a seguire i passi dei due malvagi. Io non posso far altro che seguirli, ma noto che, anche, i miei amici iniziano a camminare e seguirci, muniti di catene anche loro.
Non posso fermarmi o stare con loro, perché il mio corpo non reagisce ai miei comandi.
Mi sembra di essere, ancora, in mezzo a quell'oscurità, quando l'unica cosa che sapevo era che l'Oscurità non poteva vincere.
L'ultimo ricordo che ho di quel posto sono io che pensavo queste cose, ma so che è successo qualcosa dopo, perché mi sento come se mi mancasse un pezzo, così come so che è successo qualcosa tra il saluto di Jason e l'Oscurità che mi circondava.
Ma che cosa?
Mi concentro sul cercare di riottenere i miei ricordi perduti, dimenticando ciò che mi circonda e la curiosità sulla nostra meta.
Mi riscuoto solo quando ci fermiamo.
Davanti a una porta completamente nera. Più scura della notte.
-Bene, siamo arrivati alla nostra prima tappa- esclama Adrian che supera, insieme ai miei amici, quella porta che non mi trasmette nulla di buono.
Io e Giulio ci muoviamo di nuovo, finendo davanti a un arco completamente bianco che mostra una specie di anfiteatro.
Superiamo l'arco e Giulio mi fa accomodare su un trono accanto a lui.
Mentre mi siedo, cosa che sono obbligata a fare da queste maledettissime catene di nebbia, gli sputo addosso.
Se si è arrabbiato non lo fa trasparire e si siede, puntando lo sguardo davanti a lui, dove si stanno raggruppando, su degli spalti di fortuna, i suoi seguaci.
Non riesco a capire cosa voglia fare, cosa possa passargli in quella sua testa malvagia.
Ho paura per i miei amici, addormentati in balia di un dannato traditore.
Una furia cieca inizia a impossessarsi di me e della mia mente.
Qualcosa dentro di me sta cambiando, lo sento, ma non riesco a capire cosa.
Sono furiosa con Giulio, con Adrian, con queste maledette catene, con me stessa, sono furiosa!
Perché non ricordo nulla?
Poco dopo sento uno squillo di tromba e i seguaci mettersi seduti, esaltati.
Che dannato mattone sta succedendo?
Le trombe squillano, le porte a noi sottostanti si aprono.
Giulio si raddrizza sul trono e un ghigno malvagio si estende sul suo volto.
Vedo la mia migliore amica posizionarsi contro l'unico palo presente nell'arena sotto di noi, si ferma lì, immobile, con le braccia alzate.
Adrian le va incontro e le lega le braccia al palo con le sue maledette ombre.
Inizio ad agitarmi.
-Cosa sta succedendo?- chiedo con un principio di panico nella voce.
-Sto vincendo- replica Giulio voltandosi verso di me.
Cosa vuol dire che sta vincendo?
Quando Adrian se ne va, Chiara inizia ad agitarsi.
Perché non l'ha fatto prima?
Tutte queste domande mi stanno sovraccaricando il cervello: tra poco scoppierà.
Uno alla volta, ingabbiati, entra il resto del gruppo.
Hunter è il più agitato di tutti, soprattutto dopo aver visto com'è stata sistemata la sua ragazza. Se solo non fossi costretta qui, farei io qualcosa.
Giulio si alza in piedi.
-Bene! Tutto è pronto!- grida.
La folla lo acclama.
-Oh, vi prego! Non dovete acclamare me, ma i nostri concorrenti di oggi!-
Una grassa risata si leva dagli spalti.
Oh, no!
-Oggi si darà inizio ai primi giochi di Giulio il grande!-
Le urla lo esaltano.
-Carissimi concorrenti! Le regole sono semplici. Dovrete combattere tra di voi e chi vincerà avrà in premio la succulenta mortale. Attenzione, però, nessuno dovrà versare del sangue-
I miei amici si guardano, da quassù non riesco a vedere le loro espressioni.
-Nessuno dovrà morire! Perché sarò io a dissanguare i perdenti e rubare loro i poteri!-
Altre grida si espandono dagli spalti.
-Aprite le gabbie! Che la gara abbia inizio!-
Rumori metallici si muovono nell'aria, ma non ci faccio caso.
Mi vorticano in testa le parole di Giulio.
"Sarò io a dissanguare i perdenti e rubare loro i poteri!"
Qualcosa esplode dentro di me, per la seconda volta in due anni.
Non so come faccio, ma, andando contro alla volontà del creatore delle catene, mi alzo in piedi.
Un grido esce dalla mia bocca "FERMI!".
Intorno a me tutto si ferma, anche l'aria.
Tutti gli sguardi sono su di me.
Il buio cala sui miei occhi, ma rimango in piedi.
Chiudo gli occhi.
L'Oscurità si impossessa di me.
Le catene entrano in me.
Ora sono libera.
Apro gli occhi.
Ora ricordo.


_A/N_

Sì, sono pronta a scappare!
Però, si sta evolvendo tutto nel migliore dei modi, no?
Sì, esatto, così vi sto facendo credere Muahahahah!
Tanto non potete farmi nulla visto che sono l'unica a sapere il finale di questa storia ;)

Cosa pensate che sia successo ad Alisia?
Avete qualche idea? Qualche ipotesi?
Fatemele sapere, magari ci avete azzeccato (anche se non ve lo dirò)

Avrei un'idea da sottoporvi:
Poichè io ho già in mente un finale, il quale potrebbe essere, o no, autoconclusivo (ma questo non deve importare al momento, la storia è, ancora lunghetta), stavo pensando di potervi dare la possibilità di creare dei finali alternativi da aggiungere allo spin-off di questo ciclo di storie.
Che ve ne pare?

Fatemi sapere le vostre opinioni e spaccate le stelline se volete che Jason si salvi ;) muahahahah!

A lunedì prossimo!

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