Capitolo 9: Che vita è?
Vi consiglio di ascoltare questa canzone, perché è meravigliosa, se non conoscete i Pentatonix questo è il modo migliore per conoscerli. Tutti conoscerete questa canzone come "La canzone di Shrek" ed è molto bella, ma questa ragazzi, pelle d'oca assicurata!! <3
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Dal capitolo precedente:
Purtroppo, il tempo ricomincia a scorrere e, in men che non si dica, la canzone è finita e il mio corpo si blocca.
Citofonano alla porta.
Ma chi sarà mai?Non aspettavo nessuno a quest'ora. è troppo presto.
Spengo la musica e apro la porta.
-Avevi dimenticato qualcosa tu-
Oh santissima cacca!
Non posso crederci!
Non posso davvero crederci!
Fuori dalla mia porta c'è nientepopodimeno che Chiara! La mia migliore amica Chiara! Colei che dovrebbe essere in Italia!
-Che... Che cosa ci fai tu qui?- Riesco a balbettare completamente stupita.
Lei mette su la sua miglior faccia offesa della storia:
-Cos'è? Non sei contenta di vedermi?-
Riesco a riavermi dalla sorpresa e le rispondo:
-Certo che sono contenta Chiara! Ma vorrei.... Oh! Chissene frega! Tu sei qui! TU. SEI. QUI! Che bello! Sei la migliore amica del mondo!- Verso la fine del discorso ho iniziato a gridare e saltare sul posto come una mongola e, alla fine, le salto al collo e l'abbraccio fortissimo.
-Okay! Okay Hulk! Capisco che sei veramente contenta di vedermi! Ma quand'è che sei diventata così forte? Forse ti preferivo quando balbettavi-
Scoppiamo a ridere, io la spintono entrando in casa e ci accomodiamo sul divano.
-Vuoi spiegarmi, ora, come mai sei qui e non a casa? E non dirmi che è perché ti manco ahah!-
-Ahahah! C'è un motivo ulteriore a quello, bella mia! Il primo giorno ho visto che c'era un volantino sul mio banco, come in quelli degli altri, era una proposta di un corso di musica semestrale qui a New York e, per non rimanere indietro, la frequentazione di una scuola, sempre qui. Ho accettato subito e sai perché?-
Faccio per rispondere che non indovinerò mai, sono negata con gli indovinelli purtroppo, ma lei mi precede:
-Perché la scuola che frequenterò è la tua!-
Lancio un grido fortissimo e le salto addosso, saremo di nuovo insieme tutti i giorni! YEEEEEE!
-Ma... Dove abiterai?-
-Quando i miei hanno saputo della mia decisione hanno subito chiamato tua mamma per sapere della scuola e del posto per essere sicuri, lei li ha tranquillizzati e, per farli accettare molto più velocemente sai che ha fatto?-
Nuovamente non faccio in tempo a rispondere che lei ricomincia a parlare. Ricordiamoci che poi danno a me dalla logorroica e della macchinetta eh! Mamma sappi che lei è molto peggio di me!
-Tua mamma mi ha invitata a stare qui per tutto il tempo necessario! Cioè a vivere qui!-
Altro urlo spacca-timpani, credo che mi abbiano sentito anche sull'Olimpo, dall'altra parte del mondo... Ops!
-Non posso crederci! Questo è il giorno più bello della mia vita!-
Vedo lei sorridere e sbadigliare con gli occhi che si chiudono. Mi ero dimenticata che è appena scesa da un volo che partiva dall'altra parte del mondo e, ora, soffre il jet-lag.
-Tesoro ora sarai stanca, vieni che ti accompagno nella tua stanza e ti aiuto con le valigie. Sei stanca.-
Non prova nemmeno a ribattere, non ne ha le forze. Crolla immediatamente appena tocca il cuscino senza nemmeno essersi tolta le scarpe, mia madre mi ammazzerà, ma, spero, che la mia tenera dormigliona piena di sorpresa la calmi, visto che è colpa sua. Prendo una coperta da un armadio e la copro per bene, giacché non si è nemmeno messa sotto le coperte ed esco silenziosamente dalla stanza.
Prendo il telefono con l'intenzione di mandare un messaggio alla mia sera-fantastica mamma per ringraziarla, ma vedo un messaggio non letto. Lo apro, dice:
"Ei piccola saetta! Domani, in orario di allenamento, ti aiuto a imparare l'arte della spada, oks?" con una faccina che fa l'occhiolino.
Sogghigno, con la spada me cavo, ho preso lezioni di scherma con qualunque tipo di arma e la spada era la mia preferita, prima che il mio papà morisse. Sì, quando il mio papà, che, in realtà non è mio padre biologicamente, morisse, provavo un sacco di sport, dalla danza al nuoto, alla scherma, diciamo che li ho provati tutti. Poi, dopo la sua morte non ho più fatto sport, era una nostra passione in comune.
Sarò un po' arrugginita con la spada, ma è come andare in bicicletta, una volta che hai imparato non lo scordi più.
"D'accordo, ma non mi farò male, vero?" rispondo mettendo una faccina spaventata per fargli credere che sono proprio un'inetta con la spada.
Dopo pochi attimi mi risponde:
"Ahah! Vedrò di andarci piano con te, novellina" ha messo il pollice in su.
Ancora è presto, posso usare il tempo che mi rimane qui da sola per riprendere la mano con la spada, in fondo non mi può vedere nessuno, la mia migliore amica e coinquilina per i prossimi sei mesi dorme beata e non penso che si risveglierà in questa data, mia mamma arriva tardi, quindi che male c'è? Nessuno, esatto!
Dopo ore, in cui sono sudata, ma soddisfatta di me perché non ho dimenticato nulla di quello che sapevo chiamo la pizzeria, che abbiamo chiamato anche con mia mamma le prime volte che non avevamo la cucina pronta dopo il trasloco. Ordino la mia pizza, margherita, non sono ancora pronta ad assaggiare pizze più strane, qui in America e mi vado a lavare in attesa che la mia cena arrivi.
Pago il fattorino e mangio la mia pizza davanti alla tv sul divano, pulisco tutto e aspetto la mia mammina.
Quando arriva, le salto addosso come ho fatto ore prima con la mia amica, lei mi stringe a sé contenta.
-Dovrei farti più spesso delle sorprese così, bambina mia se questa è l'accoglienza!-
Sciolgo l'abbraccio e sorrido alla mamma migliore del mondo. Mamma ha un'aria stanca, ma questo non le toglie tutta la bellezza che lei possiede (non lo dico perché è mia mamma, ma è veramente bellissima). Ha i miei stessi capelli rossi, che, ora, scurisce un po' per dare meno nell'occhio, ha gli occhi verdi smeraldo, più tendenti al colore del mare, però e le mie stesse lentiggini. Queste sono le uniche cose che abbiamo in comune io e lei. Devo aver preso tutto il resto da mio padre, presumo. Lei è più secca di me, diciamo ed è più alta, quasi dieci centimetri in più di me!
-Mamma guarda che mi sono iscritta ai corsi pomeridiani a scuola, quindi rientrerò sempre un po' più tardi, all'incirca come oggi, alle 5 P.M.- le annuncio.
-Sempre a iscriverti ai corsi, eh piccola? Va bene comunque- mi risponde con un sorriso che cerca di mascherare la sua stanchezza.
-Com'è andata al lavoro mamma?-
-Come a casa, ma, qui, i colleghi sono meno stronzi-
Scoppiamo a ridere, ho conosciuto i suoi colleghi e il suo capo, erano davvero delle brutte persone, sono contenta che lei abbia trovato il lavoro che ama con persone simpatiche.
-Hai mangiato qualcosa mamma?-
-No figlia, ora mi preparo qualcosa di veloce veloce che sono stanca morta-
-Bravissima la mia mammina!- La prendo in giro -Mamma io vado a letto che è stata una giornata lunga e faticosa anche per me, ci vediamo domani mattina. Buonanotte. Ti voglio bene.- Le dico dandole un bacio sulla guancia.
Sì, sono maggiorenne ma continuo a dare la buonanotte e il bacio della buonanotte a mia mamma, se lo merita e, poi, voglio che sappia sempre che le voglio bene, non vorrei che succedesse qualcosa a me o a lei e non fosse sicura del bene che le voglio. So cosa vuol dire fare quelli "distaccati" che non mostrano sempre il proprio affetto ai genitori, ma, per fortuna, ho ripreso a farlo in tempo.
-Va bene, tesoro. Buonanotte e sogni d'oro-
Entro in camera e m'infilo nel mio letto, imposto la sveglia e mi addormento.
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-Ciao piccola mia-
Apro gli occhi dopo aver sentito questa voce maschile chiamarmi. Nella mia stanza c'è un uomo luminoso, no, non come quegli animali dei film radioattivi che emanano luci fosforescenti, no, la luce che emette quest'uomo è buona, calmante, divina.
L'uomo ha i capelli biondi e corti, una corta barba anch'essa bionda, occhi blu zaffiro come il mio occhio destro, è molto muscoloso e alto. Nella sua corporatura rivedo un po' della mia, gli assomiglio, stesso naso, stesse labbra, stessa fronte. Indossa un paio di pantaloni gessati neri, una cintura nera, una camicia bianca e, ai piedi, porta delle scarpe eleganti, nere anch'esse, che paiono di ottima fattura, probabilmente italiana.
-Spero di non averti spaventata, bambina. Io sono Zeus, tuo padre-
Rimango senza parole, con la mascella che tocca per terra, ma voglio sembrare forte, voglio rendere onore alle mie origini. Mi risveglio subito dallo shock e gli rispondo:
-Oh divino padre, quale onore averti qui! Finalmente posso conoscerti!- Il mio tono è velato da un pizzico di sarcasmo, così come la mai frase, ma, se lui l'ha colta, ha deciso di non darlo a vedere.
Si avvicina e si siede al mio fianco sul mio letto.
-Mi dispiace veramente di non essere mai potuto venire a vedere e conoscerti prima, ma, prima di ora, tu non conoscevi la verità, se fossi venuto prima, ti avrei messo in pericolo e non mi avresti sicuramente creduto. Sono sempre stato nel retroscena, una cosa molto difficile per me, sappilo, ho sempre assistito a ogni successo e insuccesso della tua vita. Ci sono sempre stato per te, bimba mia, anche aiutandoti nei modi più piccoli che potevo per non far scoprire la mia intromissione.-
Resto ferma a pensare alle sue parole, la mia mano sinistra, però, non ne vuole sapere di restare ferma, corre da sola a giocare con il mio bracciale, regalatomi dall'uomo che mi siede accanto. In un attimo mi ritrovo fra le mani, per la terza volta nella stessa giornata, la mia spada, la spada che mio padre, Zeus, utilizzò per sconfiggere Crono, probabilmente.
-AH! Vedo che hai già scoperto l'uso del bracciale che ti regalai! Bravissima! Astrapì è stata la mia spada, un tempo, lo sai? L'ho tenuta da parte per qualcuno di speciale, prima di te non l'ha mai posseduta nessuno. Nessuno era degno di questa spada.-
-Come mai io sì, padre?-
-Perchè tu mi chiedi? Domanda legittima, mia bambina. Perché tu hai dentro di te due parti divine e non una sola come tutti gli altri semidei. Tu sei mia figlia e nipote di mio fratello, Poseidone. Hai il potere del cielo, dei fulmini, ma anche del mare e dello scuotere la terra. Gli animali del cielo saranno tuoi amici, ti parleranno, gli animali marini lo saranno anch'essi, i cavalli anche, i petasi pure. Tu sei la semidea più forte mai esistita, piccola. Per questo sei speciale. Per questo sei in pericolo.-
-Pericolo? Cosa? Come?- Inizio ad agitarmi.
-Bambina mia, non ho più molto tempo, se restassi ancora un po', potrebbero rintracciare la mia presenza e attaccare, ma non voglio metterti, già da ora, in pericolo. Grandi battaglie e pericoli attendono nel futuro. Devi utilizzare al meglio il tempo che ti rimane per allenarti e migliorati il più possibile. Fai amicizia con i semidei della tua scuola e fatti aiutare nelle discipline corpo a corpo e con la spada. Impara quante più cose puoi di ciò che insegnano in quella scuola, potrebbero rivelarsi utili un giorno. Domani ti manderò qualcuno che ti aiuterà a utilizzare i tuoi poteri e lo stesso vale per tuo nonno, ne abbiamo già parlato. Sii prudente bambina mia. Ci rivedremo presto, spero.-
Non faccio in tempo a salutarlo che è scomparso, nel buio più scuro, lasciandomi qui, da sola, a rimuginare sulle informazioni dettemi da lui.
La testa mi scoppia. Credo proprio che non riuscirò a dormire ancora.
=================================================================La sveglia suona e io sono già lavata e vestita. Spengo la sveglia e mi dirigo in cucina, dove trovo mia madre che prepara la colazione.
-In anticipo oggi eh? Che novità!-
Non posso farci nulla se amo dormire.
-Mi sono svegliata presto, prima della sveglia.-
Per la precisione, quando mi ha svegliata il mio caro papino divino e mi ha dato quelle dannate informazioni!
-Chiara si è ripresa?-
-Sì, si sta preparando, dovrebbe scendere a momenti-
-Buongiorno Newyorkesi!-
-Come volevasi dimostrare.-
-Muovi il tuo bel sederino italiano, l'autobus passa tra poco.-
-Arrivo subito!-
-Ciao mami.-
-Ciao Maria-
-Ciao ragazze, buona giornata.-
-Anche a te!-
Usciamo e ci dirigiamo alla fermata dell'autobus.
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