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Capitolo 5: Apologizes

Le ultime ore passano in fretta, fortunatamente, tutto grazie al mio nuovo amico. Ci avviciniamo all'uscita.

-Jason non mi ha più parlato, tu pensi che riuscirò a parlarci entro stasera?-

-Penso di sì, puffetta. Però è strano, Jason non si è mai comportato così. Con nessuno.-

-Cosa posso aver fatto di così terribile?-

-Non lo so, ma se ti fa sentire così male troverai di certo il modo per sistemare la faccenda.-

-Lo spero S, lo spero davvero.-

Usciamo.

-Allora io posso tornare dentro o vuoi che un uomo meraviglioso come me ti accompagni fino alla fermata dell'autobus?-

-Come mai torni dentro? Sei in punizione?-

-Ahahaha! No cara la mia puffetta! Ho i corsi pomeridiani.-

-Bello! Posso iscrivermi anch'io?- chiedo entusiasta, la mia migliore amica mi diceva sempre che sono una secchiona, ma, in realtà, mi piace solo essere acculturata.

-Ehmm... No.-

-Perché no?

-Perché tu sei diversa.- dice senza pensarci grattandosi la testa.

-Diversa? Diversa come scusa?-

-Ehmmm... Sei nuova!-

-Vabbè, lasciamo stare. Anche Jason ha i corsi?-

-Sì.-

-Bene.-

Mi volto e torno dentro la scuola, devo trovare Jason e chiarire la situazione. Nel bene e nel male che sia. Sento S che cerca di fermarmi e dirmi che non è una buona idea, ma non lo ascolto e continuo ad andare dritta con la mia idea. Lo cerco nelle aule, ma non lo trovo, per fortuna da una delle aule vedo, dalla finestra, che i ragazzi sono fuori, nel cortile posteriore, esco e li raggiungo con S che mi rincorre e cerca di fermarmi, ancora. Non si è reso conto che non sono una che si arrende facilmente.

-Jason ti devo parlare.-

Mi viene incontro, minacciosa, Nadia Julia dopo che ho pronunciato quelle parole quasi gridando per farmi sentire dal diretto interessato.

-No, tu non parlerai con nessuno di noi, ok?-

Questa ragazza mi sta facendo saltare i nervi.

-Tu non puoi darmi ordini, va bene? Io parlo con chi mi pare e piace anche se tu non sei d'accordo.-

-Tu non lo farai perché io non voglio.-

-Vuoi scommettere che ci parlerò comunque?-

Lei incastra i suoi occhi con i miei, sembra quasi volermi ipnotizzare, poi, dopo essersi assicurata la mia attenzione e il mio sguardo nel suo, scandisce per bene la frase seguente:

-Tu non parlerai con Jason.-

Io continuo a guardarla e decido di prenderla bellamente per i fondelli:

-Hai ragione, io... Io DEVO parlare con Jason. Giusto mia signora? Non vorrei disubbidire a un suo ordine.-

La sua faccia diventa rossa, prende ogni sfumatura di rosso, apre la bocca come se volesse ribattere qualcosa, ma, poi, ci ripensa e chiude la bocca. Mezzo millisecondo più tardi sento un sonoro SCHIAFF!

Chi ha tirato uno schiaffo a chi?

Un momento! La mia guancia fa male.

Chiudo gli occhi shoccata. La consapevolezza di quello che ha fatto quella ragazza s'insidia dentro di me.

Mi ha tirato uno schiaffo.

Nadia mi ha tirato uno schiaffo.

Uno schiaffo in faccia.

Appena penso questo, sento un qualcosa dentro di me rompersi, come una bolla che si spacca.

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Pov Jason

Alisia vuole parlarmi. Ho sentito cosa si sono detti con Steven, ha fatto un errore per "proteggermi", per così dire, dagli insulti del mio migliore amico e non vuole dirmelo. Che cosa tenera e da orgogliosi. Non sono più arrabbiato con lei, ma sto fingendo come lei ha fatto con me, anche se non credo che glielo dirò mai. In ogni caso, Nadia non vuole che lei mi parli, come al solito, è gelosa marcia. Per il momento sto zitto, ma dopo, durante l'allenamento vedrà, non può decidere lei per la mia vita, ok che, molto probabilmente, l'avrei mandata via, ma mi ha dato fastidio ugualmente.

Alisia ha sfidato Nadia per farle vedere che lei non la controlla, ora Nadia userà il suo potere di persuasione per farla andare via.

-Hai ragione, io... Io DEVO parlare con Jason. Giusto mia signora? Non vorrei disubbidire a un suo ordine.-

Cosa? Non ha funzionato? Ma com'è possibile? Nessun umano riuscirebbe a resisterle.

Vedo un ghigno maligno sulla faccia di Alisia, certo che è proprio forte!

Poi vedo la mano di Nadia andare a rallentatore e fermarsi sulla guancia della sua rivale poiché è stata sconfitta sul suo campo. La ragazza dai capelli rossi chiude gli occhi e dopo un paio di secondi i suoi capelli iniziano a svolazzare come mossi dal vento, ma qui non c'è alito di vento.

Mi avvicino il più possibile e la scena che vedo mi fa rizzare i capelli.

Alisia ha i capelli rossi che le svolazzano intorno al viso, i piedi sollevati da terra in una posa rigida da guerriera. Apre gli occhi e i suoi occhi non sono più del blu zaffiro che mi aveva ipnotizzato, no, ora sono completamente bianchi e ora capisco cos'è successo.

Questo è il suo punto di rottura.

Il punto di rottura per noi vuol dire che non siamo più capaci di restare in un corpo completamente mortale e trasformiamo il nostro corpo in uno semidivino. Non cambia quasi nulla da quello che avevamo prima, fisicamente, ma questo è più resistente, più forte, ci permette di usare i poteri ereditati dai nostri genitori divini. Solitamente, è in questo momento che il nostro genitore divino ci riconosce illuminandoci con un loro simbolo in una posizione che ricorda, anche, il loro posto nella piazza del trono sull'Olimpo, o almeno, così ce lo ha spiegato la nostra Preside. Prima del punto di rottura noi siamo completamente umani, puzziamo come loro e siamo imbranati come loro, dopo questo abbiamo un odore diverso, facilmente distinguibile dai mostri che abitano il nostro pianeta e siamo molto più agili. Potrebbe essere, però, forse, che uno di noi non arrivi mai al punto di rottura e che rimanga sempre umano, ma non so dirvi cosa succeda in quel caso, soprattutto nel caso che poi avesse figli, non ci sono mai giunte notizie di questi umani speciali, quindi pensiamo che non possa succedere.

Alisia ha gli occhi completamente bianchi, allarga le braccia e apre le manie appena compie completamente il gesto, le si materializzano in mano due folgori, una per mano che lei si appresta a prendere chiudendo le mani e afferrandole. Nello stesso momento il cielo inizia a tuonare e una specie di ologramma di folgore le compare luminoso sulla testa.

Una figlia di Zeus. Incredibile.

Ma non è finita qua. No, sarebbe troppo semplice.

Il terreno inizia a tremare, sembra esserci un terremoto, il mare che abbiamo quasi attaccato alla scuola inizia a muoversi e si alza, un'onda anomala si alza e s'ingrandisce fino a raggiungere i 6 metri di altezza, è una cosa molto strana. Riporto la concentrazione su Alisia e ora noto che sulla sua spalla destra c'è un altro simbolo tipo ologramma. Un tridente.

Che cosa vuol dire? Che cosa sta succedendo?

Dopo questo lei alza il braccio destro come a voler scagliare la folgore che tiene in mano, è indirizzata verso Nadia e il mio cervello corre alla velocità della luce per capire come fermare quella folgore mortale, ma proprio mentre si sta dando lo slancio per lanciarla, lei perde le forze e crolla svenuta al suolo. Per fortuna sono molto agile nei riflessi e riesco a prenderla in tempo prima che batta la testa al suolo.

"Oh Alisia" dico dentro di me.

Tutti sono immobili, shoccati e increduli. Nessuno muove un muscolo.

Mi alzo e la porto dentro, dalla nostra Preside Napotos, Dea dell'intelligenza.

Lei saprà cosa fare e cosa volevano dire quei simboli su di lei.

Raggiungo la Dea nel suo ufficio:

-Divina Napotos, necessito bisogno del suo aiuto.-

-Che succede figlio di Apollo? E questa ragazza chi è?-

-Questa ragazza è una nuova studentessa di questa scuola, pensavamo fosse una mortale, invece ha appena avuto il suo punto di rottura.-

-Quindi tutto il trambusto qui fuori era opera sua eh? Una semidea potente. Sapete quale Dio sia il suo genitore?-

-Ci sarebbe un piccolo problema su questo.-

-Cioè?-

-Bè, ecco, sopra la testa aveva una folgore...-

-Figli di Zeus! Wow! Ma non era difficile da capire.-

-Non c'era solo il simbolo di Zeus.-

-Che cosa vuoi dire?-

-Sulla sua spalla destra c'era anche il simbolo di Poseidone.-

-COSA??? Com'è possibile? Non so cosa voglia dire! Portala in infermeria immediatamente! Io vedrò di vederci qualcosa.-

=================================================================Pov Alisia

Riapro gli occhi e non sono più nel cortile sul retro, ma sono in una stanza bianca, sdraiati su un letto con la guancia che non fa più male e non pizzica più. Non mi ricordo cosa sia successo dopo lo schiaffo, è come se un buco nero mi avesse risucchiato i ricordi. Giro un po' la testa per guardarmi in giro e al mio fianco è seduto Jason che guarda fuori dalla finestra come se cercasse delle risposte. Vedo Jason e tutto ciò che è successo, mi ritorna in mente, io che richiamavo l'aria intorno a me e la facevo vorticare, io che, sempre grazie all'aria, mi sollevavo da terra, io che impugnavo due folgori, io che scuotevo il terreno, io che chiamavo un'onda alta all'incirca 6 metri a me, io che stavo per scagliare una folgore addosso a colei che mi ha tirato uno schiaffo in faccia umiliandomi, io che perdevo i sensi, io che mi risveglio qui.

Emetto un suono strozzato per ciò che mi è tornato in mente, non è possibile, che mi è successo? Quello che ricordo non può essere reale. Jason sentendo il suono, o mezzo suono, si volta verso di me.

-Sta tranquilla, non è successo nulla.-

-Chi sono io? Che mi è successo? Cosa sono io?-

-Ei, shh. Non pensarci adesso, appena arriverà, la nostra Preside ti spiegherà tutto.-

-Ma io...-

Lui mi prende la mano e mi guarda con tenerezza.

-Ma tu non volevi parlarmi?-

Lo dice divertito come se non fosse successo nulla prima e, magari, è davvero così. Sorrido appena e prendo un grosso respiro.

-Si volevo parlarti, volevo chiarire la situazione che si era creata tra di noi. Ascolta Steven mi ha detto che, molto probabilmente, eri "geloso" della "fiducia" che io ho riposto in lui al posto che riporla in te, nonostante tutto, ma posso assicurarti che non ho fatto ciò che credi. Ti dirò ciò che è successo, ma devi giurare che non dirai niente a nessuno e non mi prenderai in giro.-

Mi guarda dubbioso, ma lo giura.

-Bè, ecco... io... Oh com'è umiliante! Iogfobfjfvfnafjnv-

-Cosa? Non ti ho capito.-

-Hosbagliatohocommessounerrore.-

-Non ho ancora capito, puoi scandire bene le parole?-

-Io ho commesso un errore con Steven, mi ero arrabbiata con lui perché pensavo ti avesse insultato e che lo avesse fatto apposta per screditarti, invece mi ha detto che è uno scherzo che vi fate sempre. Io non ho mai sbagliato in vita mia e non potevo permettergli di dirlo a qualcun altro.-

Sul suo volto si apre un immenso sorriso e scoppia a ridere.

-Sei una forza! E io che ero arrabbiato con te! Invece tu hai sbagliato per proteggere me! Come sei carina!!-

Sento il sangue affluirmi alle guance e mi maledico nuovamente come la prima volta per aver tagliato i capelli.

Proprio in quel momento si apre la porta della stanza e fa il suo ingresso una donna con tre occhi.

Aspetta che? Tre occhi?

-Finalmente ti sei svegliata. Devo parlarti.-

























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