Capitolo 29: This is war
Dal capitolo precedente:
-Ali che succede? Che ti ha fatto?- mi chiede preoccupato il mio Jason James.
Senza staccare gli occhi dalla figura di Giulio rispondo:
-Vuole i miei poteri, sa dei miei poteri, sa chi è mio padre.-
Pov Jason
Come fa a sapere dei poteri? Come?
Quel maledetto figlio di buona donna ride, ride forte anche.
-Oh, la tua faccia, in questo momento, è proprio epica mia bellissima Alisia!- continua a ridere.
Vorrei tanto andare a spaccare la faccia a quell'ebete di quel ragazzo, che vuole tanto fare il bad boy, ma devo stare al fianco della mia migliore amica, stringo i pugni infilandomi le unghie nella carne del palmo.
-Co... Come fai a sapere dei poteri? E che li ho io?- chiede insicura la rossa.
-Oh! Mia cara, cara, carissima Alisia! Come faccio a saperlo io? Perchè anch'io sono come te! Certo, non sarò figlio di Zeus, ma anch'io sono un semidio, sai?- fa una pausa e poi ricomincia -No? Non lo sapevi? Uh, che sbadato! Ero convinto di avertelo detto! Ma, vabbè! Ormai... Voglio i tuoi poteri figlia di Zeus, voglio diventare il semidio più forte del mondo e aiutare i titani nella loro impresa, infondo i nostri genitori non ci sono mai stati per noi, o sbaglio?- chiede lui come se stesse colloquiando da solo.
-Chi è il tuo genitore divino Giulio?- gli chiede con accortezza la ragazza al mio fianco.
-Il mio.. Oh! Sì! Mia madre è Palestra, la Dea della lotta libera, non ho molti poteri, in effetti, sono solo molto più bravo del normale nel corpo a corpo, per questo voglio i tuoi poteri.- dice con un ghigno orribile sul volto.
Ok, io non posso avvicinarmi a lui per ucciderlo, vincerebbe lui.
~No, dobbiamo trovare un modo per disintegrarlo senza sconfinare in una lotta di corpo a corpo.~
~Potrei ucciderlo con una delle mie frecce!~
~Ma LEI vorrà che tu lo uccida?~
-Oh, non preoccupatevi! Non sono venuto qui per attaccarvi, non ora, non oggi...- viene interrotto da una voce dietro di noi.
-Allora piccioncini? Venite o no?-
Mi volto ed era Steven, che nota che non siamo soli e s'irrigidisce al nostro fianco.
-Ah, un altro tuo giocattolino, mia piccola Ali?-
Non ce la faccio più a sentire queste orribili parole rivolte alla mia rossa preferita, così non lascio il tempo di rispondere alla diretta interessata e rispondo io al suo posto:
-Senti COSO, io non so chi tu sia o cosa tu significhi per Alisia, ma nessuno, ripeto NESSUNO, ha il diritto di parlarle così, siamo d'accordo?- dico su tutte le furie.
Lui, che fino a ora, ha tenuto il suo sguardo fisso sulla figura di Alisia, lo sposta su di me, mi guarda, come soppesandomi e ricomincia a ridere, mi sta iniziando a darmi veramente sui nervi.
-E così, cara Alisia, non hai parlato a nessuno di me? Questo mi ferisce.- dice mettendosi una mano sul cuore per fare scena, poi ricomincia a parlare -Non so chi tu sia, ma mi pare che tu abbia sentito bene il mio nome, o sbaglio? No, sai, perchè non mi chiamo COSO come mi hai appena chiamato tu.-
Vuole giocare? Bene! Giochiamo!
-Mi pare di essermi perso la parte in cui veniva pronunciato il tuo nome. COSO- gli rispondo con un sorriso malvagio sul viso.
-Se continui a chiamarmi coso, ti farò a pezzettini.- mi minaccia.
-Sempre se arriverai a prendermi.- lo sfido.
-Giulio, Jas, lasciate stare, non siamo qui per farvi fare a gara a chi fa la pipì più lontano, ok?- ci sgrida Alisia.
~Sicuramente la faccio più lontano io.~
~Ovviamente, noi siamo più uomini di quel coso lì.~
-Alisia carissima, hai ragione, ma il tuo amichetto di zozzerie, mi ha distratto, ma sappi che vincerei io.- dice il coso facendomi un sorriso di scherno.
-Uno: non è il "mio amichetto di zozzerie", come dici tu. Due: dicci quello che volevi dirmi prima che qualcuno ci interrompesse.- la mia piccola saetta lascia una piccola pausa per sgridare con lo sguardo Steven e poi ricomincia -e poi vattene.-
-Oh, tesoro! Così mi ferisci!- dice con una finta faccia addolorata.
-Me ne farò una ragione Giulio- ribatte secca lei.
Come si fa a non adorare una ragazza così? Una che sa cavarsela così bene. Una ragazza così forte, ma, nello stesso momento, così debole. Una ragazza così, una ragazza come lei. Una come lei si può, solamente, amarla.
-Se è proprio la tua scelta cade su quella combricola di sfigati...- dice guardandomi male -Volevo dirti che non sono qui, ora, per attaccarvi, ma solo per avvertirti che non farai in tempo ad arrivare a casa per vedere se la tua carissima amica Chiara è arrabbiata con te dopo aver scoperto la verità, perchè sarai troppo impegnata a scappare dal mio esercito. E sappi che entro poco tempo, di te non rimarrà che un solo, misero, mero ricordo!- dice scoppiando a ridere e sparendo alla nostra vista così com'era apparso.
-Ragazzi! Dobbiamo dire agli altri cos'è successo! Ma chi era quello? Cosa vuole da noi?- chiede Steven dopo che ci siamo appurati che quel maledetto coso non è più con noi.
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Pov Alisia
-Ragazzi! Dobbiamo dire agli altri cos'è successo! Ma chi era quello? Cosa vuole da noi?- chiede Steven dopo che ci siamo appurati che Giulio sia sparito.
Passano interminabili secondi di silenzio senza che nessuno si muova o strascichi anche solo mezza parola.
~Sai che dovrai spiegarlo chi era?~
~Sì, ma non vorrei.~
~Comunque è diventato molto più bello.~
~Molto più cattivo.~
~Eh, si sa! I bad boy sono sempre i migliori.~
~Io non direi.~ rispondo alla mia coscienza con un'immagine di un bellissimo ragazzo, il migliore, dal mio punto di vista, che non è un cattivo ragazzo.
-Quello era Giulio, un mio amico, con il quale mi ero messa insieme e lasciata da buoni amici prima di partire per venire qui. Vuole i miei poteri per essere il semidio più forte esistente e andare contro i nostri genitori a favore dei titani.- dico a testa bassa guardando le mie Stan Smith con il marchio rosa, che, al momento, mi paiono la cosa più interessante su cui concentrarmi.
-Quello era il tuo ex!?!?!?!?!?!!?- chiede Jason che, dalla voce sembra molto sorpreso e, forse, altro, ma non riesco a capirlo.
-Come facevi a stare con uno come lui?- mi chiede più calmo S.
-Non era così prima che io partissi, era un bravo ragazzo, non molto dolce, ma non per questo cattivo.- spiego sempre studiandomi le scarpe. Noto che si sono sporcate a causa della lotta con il gigante, no, aspetta non era un gigante, mi pare di ricordare che lui avesse detto una roba sul fatto che era una specie di fratello dei giganti. Mi sforzo di ricordare.
Niente, mi viene solo un male allucinogeno alla testa.
-Ora capisco perchè diceva che noi siamo i tuoi "giocattolini"- dice S -Perchè vuole i tuoi poteri? E come fa a sapere che tu li hai?- continua.
-Ha detto che sa chi è suo padre, ma non come fa a sapere dei suoi poteri.- spiega Jj al posto mio.
-Anche lui è come noi.- aggiungo a bassa voce.
-Cosaaa?- strilla S.
-Sì, ha detto di essere il figlio della dea della lotta libera, Palestra, in un corpo a corpo sarà invincibile.- spiega JasJam.
-Andiamo a parlarne con gli altri e poi raggiungiamo Chiara per spiegarle la situazione.- dice Ste.
Annuisco sempre a testa bassa e ci dirigiamo verso le auto, ma nella mia testa continuano a vorticare le parole di Giulio.
"Non farai in tempo ad arrivare a casa per vedere se la tua carissima amica Chiara è arrabbiata con te dopo aver scoperto la verità, perchè sarai troppo impegnata a scappare dal mio esercito."
Ho un bruttissimo presentimento.
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