Capitolo 24: Buon viaggio (Share the love)
-Buongiorno belli addormentati!-
Apro gli occhi, me li stropiccio e mi ritrovo seduta per terra. Perché sono per terra? E perché sono così comoda? Mi guardo un po' attorno e vedo Austin che mi guarda sorridendo.
-Buongiorno. Ma che ore sono?- chiedo ancora mezza addormentata.
-Sono le sei, i ragazzi si stanno lavando ora, così possiamo partire presto-
Lui di alza e guarda la cucina, la guardo anch'io: c'è cibo in ogni vassoio di casa ed è tutta sporca.
-Ma avete cucinato per un esercito?- mi chiede.
Avete? Io e chi altro?
Proprio in questo momento il mio cuscino si muove... Aspetta! Ma i cuscini non si muovono!
-Buongiorno piccola saetta! Sai di essere un ottimo cuscino?- mi chiede il mio cuscino.
Oh santissima cristalleria! Ho dormito sopra Jj! Che vergogna!
~Perché dovresti vergognarti? Anche lui ha dormito sopra di te, ma non si è mica vergognato!~
~Hai ragione!~
~*coff* sempre *coff*~
-Anche tu non sei niente male, sai? Dovresti fare un altro po' di muscoli, qui dietro, però, per diventare il mio cuscino perfetto- dico scherzando.
-Non posso fare altri muscoli- dice alzandosi -potrebbero scoppiare se ne facessi ancora. Comunque mi pare che i miei muscoli addominali ti siano piaciuti ieri, o sbaglio?- mi fa l'occhiolino allungandomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.
~Ok, ora ho il permesso di vergognarmi?~
~No! Non puoi dargliela vinta così!~
-Sbagli caro- dico alzandomi, snobbando la mano che mi sta porgendo -stavo, solamente, guardando quanto fossero mosci!- concludo ricambiando l'occhiolino.
Vedo Austin ridere sotto i baffi e batto il cinque alla mia coscienza per non avermi fatto arrendere.
Guardo Jason osservarmi a bocca spalancata e gli do il colpo di grazia:
-Chiudi la bocca, altrimenti entrano le mosche- dico mentre allungo una mano e gli chiudo la bocca.
-Potrei abituarmi alle tue grida notturne, tesoro mio, se questo è il risveglio!- dice mia madre, entrando in cucina simpatica come mai.
-Grazie mamma- borbotto io.
-Scherzo tesoro! Anche se fai delle ottime colazioni- fa finta di pensarci e poi continua -in ogni caso preferisco sapere che dormi la notte.- finisce dolce e preoccupata.
-Non preoccuparti mamma, sono solo brutti sogni- dico, cercando di convincere anche me stessa.
-Va bene, dai, vai a lavarti. Usa il mio bagno così le ragazze possono sistemarsi nel tuo.- mi dice.
Corro in camera a prendere il cambio d'intimo e la tuta che mi ha regalato mio padre. Vado in bagno e mi lavo velocemente: sto morendo di fame! Acciderbolina! Mi sembra di sentire parlare Hunter!
Mi vesto: wow! Mi calza a pennello questa tuta! Grazie padre!
~Muoviti! Vai in cucina!~
~Perché mai?~
~Perché voglio vedere la reazione di Jj, ovvio, no?~
~Scema.. Adesso quando entro chiudo gli occhi così non puoi vederla ahahahah~
~*coff* stronza *coff*~
~Hai detto qualcosa?~
~Chi? Io? Noooo!~
Arrivo fuori dalla cucina e sento mia madre che parla con qualcuno:
-Ragazzi, voglio fidarmi di voi, ma fatela tornare a casa sana e salva, ve ne prego!-
-Signora faremo tutto ciò che è in nostro potere per farla tornare il meno ammaccata possibile- gli risponde.
Da quest'angolazione non riesco a vedere chi c'è in cucina, ma riconosco le voci e questo è Austin.
-Concordo signora. Sua figlia tornerà qui senza nemmeno un graffio- continua l'altro ragazzo.
Ma questo... È Jason!
Questi due chi si credono di essere? Le uniche persone che possono decidere della mia vita? Se devo scendere in campo o meno? È la mia battaglia! È la mia migliore amica! Non la loro!
Non ho bisogno di guardie del corpo!
~A quanto pare, nemmeno tua madre, la pensa così~
~Qualcuno mi ha chiesto che ne penso io?~
~Assolutamente no!~
~Ora mi sentono! Tutti e tre!~
Faccio per entrare in cucina, ma qualcuno o qualcosa mi viene addosso e cado per terra, schiacciata da ciò che mi è venuto addosso.
-Certo che ti piace proprio farmi da cuscino, eh piccola saetta?-
Ancora lui?!? Ora basta! Mi ha stufato!
La mia rabbia è tale che sento che potrei fulminarlo con la punta delle dita, mi divincolo, voglio allontanarlo il più possibile. Lo tocco, casualmente, e lui salta in aria, colpito dalla scossa che gli ho dato. Una scossa che gli ha fatto rizzare i capelli in testa e io ne approfitto per alzarmi.
-Ma.. Ma cosa....? Che... Che cosa?- balbetta lui.
-Così la prossima volta impari a chiedere il MIO parere quando si tratta di questioni che mi riguardano e a guardare i tuoi piedi formato pinna!-
Lui mi guarda, io non gli lascio nemmeno il tempo di aprire bocca e vado in cucina a fare colazione.
I ragazzi sono tutti qui, fatta eccezione per colui che mi ha investita, e si stanno ingozzando. Sono troppo buffi, non riesco a trattenermi e inizio a ridere come una scema. Mi sentono ridere e alzano lo sguardo su di me. H ingoia tutto velocemente e mi abbraccia, in modo strano e impacciato e mi dice:
-Ma io ti adoro! Quanto cibo! Sei bravissima!-
Vorrei ribattere che non ho fatto tutto da sola, ma riesco solamente a ridere ancora più forte. Con la coda dell'occhio noto un movimento, ma, quando mi volto, non c'è nessuno, così mi siedo e mi metto a fare colazione. Mangiamo e arrivano le ragazze.
-Ragazzi! Finalmente! Vi prego, dovete aiutarmi!- dice Jess
-Che succede?- chiediamo tutti subito.
-È Nadia! Non smette un solo secondo di parlare della sua dannata tuta!- si lascia cadere pesantemente sulla prima sedia che ha trovato.
-Guarda che io sono qui eh!- dice offesa Nadia.
-Vuoi, forse, smentire quello che ho detto?-
-Ovviamente no! Ma non vedi quanto è bella questa tuta? Come posso non parlarne? E vogliamo parlare di come mi sta? Mi sta...-
-Ti avviso- la interrompe Jess -un'altra parola, una sola ancora e te la brucio!- finisce guardandola male.
Nadia, immediatamente tace.
Continuiamo a mangiare in silenzio finché non arriva Jason.
-Siete tutti pronti?- chiede serio
-No! Devo finire tutto questo ben di Dio!- dice Hunter a bocca piena.
-Smettila! Dobbiamo partire!- lo sgrida
Controvoglia si alza.
-Vado velocemente a prepararmi uno zaino, aspettatemi qui- dico correndo in camera. Prendo lo zaino di scuola e ci metto poche cose: un paio di ricambi, intimo di ricambio, carica telefono, carica portatile, assorbenti (non si sa mai) e altre poche cose che potrebbero servirmi e torno dagli altri. Devo ricordarmi di ritrovare il telefono nella macchina di S...
=================================================================Pov Jason
-Concordo signora. Sua figlia tornerà qui senza nemmeno un graffio- dico alla mamma di Ali.
Ci ringrazia ed esco dalla cucina per dirigermi in camera, devo lavarmi, ma vado a sbattere contro qualcosa e ci finisco addosso. Apro gli occhi: parli del diavolo e spuntano le corna eh?
-Certo che ti piace proprio farmi da cuscino, eh piccola saetta?- le chiedo divertito.
Lei non mi risponde, il suo sguardo è arrabbiato, si divincola per cercare di tirarsi su, mi tocca e una scossa che mi arriva anche nelle punte di piedi. No, non iniziate a pensare che è un modo di dire per dire che un suo tocco è in grado di risvegliare in me chissà quali emozioni, no! Mi ha dato la scossa, letteralmente! Anzi, sarebbe meglio dire che ha provato a fulminarmi! Salto in aria e lei si rialza. Mi ritrovo per terra e la guardo shoccato. Le chiedo balbettando (a causa della scossa, cosa stavate pensando?):
-Ma.. Ma cosa....? Che... Che cosa?-
-Così la prossima volta impari a chiedere il MIO parere quando si tratta di questioni che mi riguardano e a guardare i tuoi piedi formato pinna!- mi risponde arrabbiata.
Ci ha sentito! Ha sentito e ha frainteso tutto!
Non mi lascia il tempo di ribattere che è già entrata in cucina. Mi rialzo e la seguo per parlarle, ma Hunter, dopo aver ingoiato ciò che aveva in bocca, si alza, mentre lei smette di ridere e l'abbraccia! Cioè, Hunter la sta abbracciando! LA. STA. ABBRACCIANDO!
E lei ricambia l'abbraccio!!!!
-Ma io ti adoro!- grida il traditore
Basta! Non posso sopportare oltre: velocemente torno in camera. Non posso prendere a pugni niente, questa non è casa mia, ma una cosa la posso fare: mi lancio sul letto, prendo un cuscino e me lo spiaccico in faccia e grido con tutto il fiato che posseggo lasciando che il cuscino attutisca il mio grido di rabbia, gelosia e frustrazione. Mi alzo e mi vado a lavare, poi torno in cucina: sono tutti qui che mangiano in silenzio.
-Siete tutti pronti?- chiedo
Non faccio nemmeno colazione, mi è passata la fame.
Indovinate chi risponde? Sì! Proprio lui! Hunter Hale!
-No! Devo finire tutto questo ben di Dio!-
Mi sta facendo davvero saltare i nervi.
-Smettila! Dobbiamo partire!-
Si alza controvoglia.
-Vado velocemente a prepararmi uno zaino, aspettatemi qui- dice la rossa correndo in camera sua. Ci mettiamo davanti alla porta principale ad aspettarla.
Mentre la aspettiamo, dalla porta entra sua madre con in mano sei zaini.
-Oh ragazzi! State già partendo?- ci chiede.
-Eh sì signora, si sta facendo anche troppo tardi: non sappiamo dove cominciare a cercare e non sappiamo cosa possono aver già fatto o cosa vogliono fare a Chiara- le rispondo fingendo di essere calmo.
-Hai ragione, ecco a voi, tenete!- ci da gli zaini -sono già pieni di cose che potrebbero servirvi. Spero che possano aiutarvi almeno un minimo in questo viaggio-
-Grazie infinite, saranno sicuramente molto utili. Grazie ancora- dice Steven.
-Eccomi! Possiamo partire! Sono pronta!- dice Alisia tornando con lo zaino di scuola che è diventato più grande di lei.
-Cosa ci hai messo lì dentro?- le chiede Hu... Coso.
Non riesco nemmeno a pensare il suo nome.
-Qui dentro? Solo il necessario, perché?- dice lei indicandosi le spalle dove c'è lo zaino.
-Ma non sarà troppo pesante per te?- insiste lui.
Ho capito dove vuole arrivare! Non farà, anche, questa mossa!
-Alisia, dai a me il tuo zaino, pare essere molto pesante, il mio è più leggero, facciamo cambio- dico neutro.
Lei arrossisce, abbassa lo sguardo e annuisce. Salutiamo la mamma di Alisia che ci chiede di chiamarla per nome, Maria e saliamo sulle auto.
Inizia l'avventura!
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