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Capitolo 21: Cant't hold us

-Bambina, un po' di tatto per favore!- mi sgrida mio padre

-Uh! Già- me ne sono accorta solo ora

~La solita imbranata!~

~Non posso farci nulla, ormai~

-Che... Che... Che hai detto Alisia?-

-Ehm.. Mamma, hai presente gli Dei greci?-

-Quelli non sono mai esistiti, Alisia-

-Su questo voglio dissentire pienamente- s'intromette mio padre.

-E perchè mai?- lo sfida mia madre.

-Perchè io sono il signore degli Dei, sono Zeus!- dice ovvio lui, gonfiando il petto con fare orgoglioso.

Mia madre lo guarda qualche secondo senza dire nulla e poi scoppia a ridere.

-Sì, certo! Ora puoi lanciarmi i fulmini contro!- continua a ridere

Vedo mio padre che sarebbe sul punto di fare ciò che gli ha detto la mia pazza mamma, ma m'intrometto:

-Mamma, se ti desse una dimostrazione ci crederesti?- chiedo.

-Sì- risponde sicura lei

-Papà puoi trasformarti in qualche cosa?-

-Ovviamente! Ditemi solo che cosa-

-Devi trasformarti in un cavallo!- s'intromette mia mamma.

-Che scelta ovvia- borbotta lui, ma, in un secondo, lui è scomparso e, al suo posto, c'è un bellissimo cavallo con una criniera bionda e due occhi color zaffiro.

.-Papà?- chiedo sbigottita io, cioè sapevo che poteva trasformarsi in qualunque cosa lui volesse, ma non pensavo sarebbe divenuto un cavallo così bello.

Mia mamma salta e la sua mascella tocca per terra e mio papà, soddisfatto, ritorna a essere umano.

-Ora ci credi?- chiede lui

Mia mamma, incapace di parlare, annuisce vigorosamente.

-Mamma, lui è mio padre e, quindi, io sono una semidea, ma c'è di più. Non sono l'unica a esserlo nella nostra famiglia. Lo saresti potuta diventare anche tu, ma non hai mai avuto il tuo punto di rottura, sei rimasta una comune mortale e i tuoi poteri sono passati a me. Ho i poteri di mio padre, Zeus e mio nonno, Poseidone-

Ok, la mamma è fuori uso per un paio d'ore!

-Papà, dovremo partire, vero? Tu hai qualche idea dove iniziare a cercare Chiara? Deve salvarsi lei e non è un'opzione contrattabile-

-Non posso aiutarti così tanto bambina mia, posso donare a te e a tutti i tuoi amici qualcosa, quello sì, ma non posso fare di più-

-Oh, okay- dico un po' delusa.

-Ehm... Signore, mi scusi- S si avvicina a noi e si rivolge a mio padre.

-Dimmi pure, figlio di Dioniso-

-Sa dirci che fine abbia fatto il nostro amico Jason? Era andato a Delfi sotto consiglio del padre, ci ha avvisato che sua figlia era in pericolo e non lo abbiamo più sentito. Abbiamo provato a chiamarlo ma non è nemmeno raggiungibile- dice mesto.

-Oh, giusto! Ecco cosa dovevo dirvi! Il vostro amico sta arrivando, suo padre è andato a salvarlo, era messo male poverino. L'hanno attaccato mentre la vostra amica è stata rapita, dovrebbe arrivare a momenti-

Alzo la testa velocemente: JJ è stato picchiato? Come starà?

-Eccoli-

In un momento compare Apollo in tutta la sua bellezza...

~Sì, JJ ha preso tutto da lui~

~Per questa volta, la prima e l'ultima tendo a precisare, sono d'accordo con te~

~Miracolo!~

...stavo dicendo, prima che qualcuno mi interrompesse: con JJ tra le braccia, lo appoggia delicatamente sul divano e io subito corro dal mio migliore amico a vedere come sta.

-Oh Jj! Non provare più ad andare da solo! Non te lo permetterò più! Mi hai fatta spaventare e infuriare, sappilo. Ti prego dimmi che stai bene, che sei salvo-

-Non preoccuparti figlia di Zeus, starà bene, l'ho curato io- dice suo padre.

Alzo lo sguardo verso di lui:

-Grazie, grazie, grazie!-

-Ei Jj! Devi svegliarti per forza, ok? Devo prenderti a calci nel deretano per lo spavento che ci hai fatto prendere- dice S che, nel frattempo, si è avvicinato ed è al mio fianco.

-Rock- dice Jason con gli occhi ancora chiusi e in un sussurro a malapena udibile.

-Dimmi amico mio-

-Solo Ali può chiamarmi Jj- dice con un sorriso.

-Dovrei infilarti un fulmine nel tuo didietro solare per lo spavento, idiota!- dico abbracciandolo forte forte

-Piano piano, saetta! Così mi strozzi!-

-Uh! Scusa!- dico cercando di staccare la presa, ma lui mi tiene ancora stretta a lui.

-Mi sei mancata- mi dice all'orecchio lui.

Ricambio l'abbraccio.

-Anche tu idiota di un pianista, anche tu- rispondo nello stesso modo io.

=================================================================Pov Steven

-Solo Ali può chiamarmi Jj- dice con un sorriso quel cretino del mio migliore amico.

Sta bene, per dire una cosa come questa deve per forza stare bene.

-Dai, tirati su- dice Ali

-Non mi aiuti? Io sono stato malmenato- dice lui facendo il labbruccio.

Lei lo guarda furba.

-Se provassi ad aiutarti, nemmeno tuo padre, senza offesa- dice rivolgendosi al diretto interessato -riuscirebbe a curarti per come ti concerei, non so quanto ti convenga-

Lui sbianca e si gira verso di noi.

-Ragazzi, qualcuno che mi aiuta?-

Scoppiamo tutti a ridere, Dei compresi. Quasi tutti, giusto, la mamma di Alisia è ancora sotto shock.

-Alisia, bimba mia, ecco il nostro dono a voi ragazzi, siete la nostra ultima possibilità- dice Zeus facendo comparire con un piccolo gesto della mano delle bellissime armature per terra.

-Padre! Sono bellissime!- dice Alisia con gli occhi a cuoricino.

Tutti ci avviciniamo alle armature e capiamo subito che sono tutte diverse, mi spiego meglio, come linea e colore sono tutte diverse, ad esempio quella di Alisia è verde smeraldo, la mia viola uva, quella di Nadia è di uno strano rosa tendente al rosso e così via e ognuna ha un simbolo diverso, tranne quella di Alisia che ne ha due, a segnare la nostra discendenza.

Sembrano quasi delle tute, sono in due pezzi, è veramente bellissimo e a vederle da fuori sembrano normali tute. Le prendiamo e le mettiamo.

WOW! Mi sta un incanto!

Se viene messa, però, come abbiamo appena fatto noi, senti che sono stranamente imbottite dentro, per proteggerci da eventuali colpi e le altre funzionalità dovremo ancora scoprirle.

-Sono tutte diverse tra loro, in quanto a funzionalità e ciò dipende dal vostro genitore divino- ci spiega Apollo -Adesso noi dobbiamo andare, vi abbiamo aiutato anche troppo, saremo sempre a controllare ogni vostro movimento e vi aiuteremo al massimo di quanto ci sia permesso. Buona fortuna!- finisce il discorso e sparisce lasciandosi dietro una bellissima melodia.

-Bambina mia, ora devo andare anch'io, ma ci rivedremo presto, te lo prometto- dice dolcemente il signore degli Dei.

E chi l'avrebbe mai pensato che fosse così?

Lei si stacca dall'armatura che non ha ancora indossato e abbraccia forte suo padre.

-Mi mancherai-

-Anche tu bambina, ma sarò sempre al tuo fianco-

-Ti renderò orgoglioso di me padre- dice lei con le lacrime agli occhi.

-Lo sono già- dice lui in un sussurro.

Sciolgono l'abbraccio e suo padre scompare lasciando dietro di sé un profumo veramente divino.

-Io ho fame!-

Hunter.

Sempre il solito.

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