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Capitolo 14: ¿Que tengo que hacer?

Corro, non so nemmeno perché lo sto facendo. Mi volto e, dietro di me, non c'è nessuno, così mi fermo.

Mi guardo introno, sono in una scatola di vetro che prima non c'era. Fuori ci sono tutti i miei amici a terra stremati. Una figura incappucciata sbuca dal nulla e si avvicina alla mia gabbia.

-Vedi? Questo sarà l'ultimo momento di vita dei tuoi amici e tutto questo a causa tua, solo perché sono diventati tuoi amici!- ride quella figura misteriosa.

In un attimo non è più davanti a me, ma sovrasta Hunter con un pugnale in mano, si abbassa e, molto lentamente, come a gustarsi ogni secondo di quello che sta facendo, gli taglia la gola.

Io inizio a gridare e a piangere. Sempre lentamente taglia la gola a tutti gli altri, lasciando per ultimo il mio Jj. Quando lo sovrasta, cerco, con ancora più ardore, di rompere questa maledetta gabbia, ma nulla sembra funzionare, lui si volta lentamente e con fatica verso di me.

-Non...- sputa del sangue

-Non è colpa tua piccola saetta...- sputa altro sangue

-Non ce l'ho con te- cerca di sorridere

-Mi mancherai piccola Ali- dice

Poi la figura, ridendo per la scena gli taglia la gola e Jj muore, sotto il mio sguardo, mentre mi guarda, con gli occhi spalancati e pieni di un'emozione o sentimento cui non riesco a assegnare un nome, ma, sicuramente, non è la paura.

Gridando più forte do quanto credessi di essere capace, mi lascio crollare a terra.

Sono strattonata e apro gli occhi: davanti a me si trovano mia madre e Chiara.

-Ali cos'è successo? Come stai? Tutto bene?- mi chiede preoccupata la mamma.

Io sono tutta sudata e senza fiato, con le guance bagnate dalle lacrime versate fino a ora. Mi guardo intorno: sono nella mia stanza, nel mio letto. Era solo un incubo.

-Perchè... Perchè siete qui a chiedermi che succede?- balbetto io.

-Come perchè siamo qui?!? Ci hai svegliate con le tue grida nel bel mezzo della notte! Siamo arrivate e stavi piangendo! Ti muovevi e tiravi pugni e calci rischiando di farti veramente male! Che è successo?- mi chiede dura e diretta la nostra coinquilina.

-Oh, scusate. Era solo un incubo- mi scuso mestamente.

Chiara se ne va, più tardi so che verrà da me a chiedermi cos'è successo, per lei il sonno è sacro, lo so.

-Sicura che vada tutto bene, tesoro mio?- chiede preoccupata mia mamma.

-Abbastanza mami, è solo che sembrava così reale.- rispondo io

-Dai, vieni qua pulcino, un abbraccio della mamma e passa tutto-

Non me lo faccio ripetere due volte, mi fiondo tra le sue braccia, mi lascio cullare e rilassare da lei per quelle che sembrano delle ore, ma, invece, penso siano soli pochi minuti. Appena mi sono calmata un po', mi sciolgo lentamente e dolcemente.

-Grazie mami, ora va molto meglio- le dico guardandola in faccia.

-Sicura bambina mia?- non è per niente tranquilla, lo so.

-Sì, vai a letto tranquilla-

Mi dà un bacio in fronte e torna a letto. Io rimango ferma seduta nel letto ancora per un po', poi pendo coraggio e afferro il telefono.

Uno, due, tre squilli... Sto per mettere giù per non disturbargli il sonno quando sento:

*Pronto?*

*Ti ho svegliato?*

*In un certo senso, mi hanno svegliato i tuoni, i fulmini, le scosse del terreno e le onde che stavano per strabordare in città che si sono appena calmati. Che è successo?*

*Scusami per averti svegliato. Era solo un incubo.*

*Ne vuoi parlare?*

Prendo un bel respiro e gli racconto dell'incubo, omettendo la parte finale e, nel frattempo, lacrime silenziose tornano a sgorgare dai miei occhi.

Per qualche secondo, dall'altra parte della linea c'è silenzio.

*Dai, non piangere piccola saetta! Non riusciranno mai a ucciderci, ok? Siamo d'accordo? Non riuscirai a liberarti di noi così facilmente, sappilo!*

Tra le lacrime riesce a farmi uscire una specie di risata. Conseguenza? Un grugnito davvero poco dignitoso!

*Hai davvero grugnito?* se la ride

*Ehm... Buonanotte! Ci vedremo domani sul pullman Jason!* dico, metto giù prima che lui possa ribattere e mi sbatto il cuscino sopra la faccia. Oh santo piripillo! Che vergogna!

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-Buongiorno!- dico a mia mamma quando entra in cucina

Salta dallo spavento e io non riesco a trattenere la risata, scoppiando a ridere fragorosamente.

-Buongiorno tesoro. Cosa ci fai già in piedi?- mi chiede

-Ho preparato la colazione!- dico ovvia indicando il tavolo -Vado a svegliare la dormigliona, altrimenti faremo tardi e perderemo il pullman-

Entro nella stanza della mia migliore amica e le salto sul letto sperando di non averle fatto troppo male.

-Eh? Si? Che succede? Le bombe? Terremoto? Che sta succedendo?- dice lei, tirandosi su, allarmata e ancora addormentata.

Non posso non ridere davanti a questa scena, si gira, mi vede e capisce cos'ho fatto.

-OH! TU!!! Io ti uccido! OH! Lo vedrai! Eccome se ti uccido!-

Mi alzo velocemente dal suo letto.

-Tesoro mio, devi alzarti e vestirti, altrimenti tarderemo- dico come se niente fosse successo, ancora divertita.

-Sei una stronza!- continua lei

-L'hai sempre saputo e mi vuoi bene per questo. Dai che ti ho fatto la colazione- dico facendo gli occhi tenerumi

-Sei una stronza approfittatrice!- dice lei con il sorriso

-Muoviti o i cornetti si freddano!- dico uscendo dalla sua stanza

-Mi hai fatto i cornetti? Arrivoooo!- grida lei

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-Bonjour Mademoiselle! Ma come siete belle codesta mattina!- ci saluta Steven davanti alla scuola

-Adulatore- borbotta la mia amica

-Buongiorno festaiolo!- dico io

-Rock! Come mai così allegro stamattina?- chiede, indagando, il nostro compagno di pullman (che, per mia immensa fortuna, GRAZIE Papà, non ha tirato fuori la storia del grugnito).

-Come perchè? Perchè oggi è venerdì e siamo tutti da te oggi per sentire la nostra Ali cantare!-

Oh, già, diamine!

~Te ne eri dimenticata, vero?~

~Purtroppo~

~Dovrai cantare davanti a tutti i tuoi amici, questo lo ricordi ora?~

~Oh, dannato stivaletto!~

-Sarebbe troppo tardi per fingersi malata?- chiedo ansiosa io

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Oggi, le ore scolastiche passano troppo velocemente, sembra quasi che il Dio del tempo mi odi. Perchè esiste un Dio del tempo, o sbaglio?

Ma non è questo il punto!

In allenamento sono tutti felici, non vedono l'ora di un pomeriggio di svago, non sono venuti, nemmeno, Eracle (o Er, come lo chiamerò da ora in avanti) e Tritone, purtroppo (dico purtroppo perchè erano la mia ultima speranza per non dover cantare oggi, uffaccia!)

Aspettiamo tutti Chiara e poi ci dividiamo sulle macchina degli altri. Beati loro che hanno la patente!

Arriviamo a casa di Jason, scendo dalla macchina e rimango a bocca aperta!

-Tu vivi qui?- chiedo in un sussurro appena udibile

-Sì, è tanto strano?- mi risponde tranquillo

-Miseriaccia! Abiti in una reggia!-

-Miseriaccia?- mi chiedono tutti tranne Chiara e Jj

Mi volto verso tutti gli altri:

-Non avete mai visto Harry Potter?- chiedo sconcertata

I cinque si guardano e dicono di no, io mi volto con urgenza verso la mia migliore amica.

-Terapia d'urgenza! Hai con te il cofanetto d'emergenza, non è vero? Non dirmi di no!- grido alla mia amica

-Non esco mai senza, lo sai.- mi rilasso alle sue parole e, poi, mi volto verso il proprietario dell'enorme casa

-Allora? Che aspetti ad aprire la porta? Un invito scritto?-

Lui ride, ma si sbriga ad aprire la porta. Entriamo, lui ci prende le borse e robe varie e li mette non so dove in quell'enorme casa, per poi tornare da noi. Ci chiede:

-Allora? Da cosa iniziamo?-

Io e la mia migliore amica gridiamo subito dal film, allora si fa dare il cofanetto dall'altra e ci accompagna nella sala cinema.

~Hai detto sala cinema?~

~Sì, perc... Oh, miei santi calzini con il pelo! Ha la sala cinema!~

~Okaaay.. Lascerò perdere questa tua esclamazione solo perchè il bellimbusto ha la sala cinema. Tu te lo devi sposare! Non puoi lasciartelo scappare!~

~Ma non mi avevi detto di lasciarlo perdere poiché fuori di testa?~

~Sì, ma non ha più importanza!~

Lascio stare la mia coscienza pazza e mi godo il film che, ormai conosco a memoria.

Il primo film finisce e sono tutti entusiasti.

-Andiamo con il secondo film?- chiedo speranzosa

-Eh no bella mia! Non ci distrarrai così facilmente!- mi risponde severa Nadia, contemporaneamente S risponde gridando:

-Sì! Subito! Immediatamente! Jay metti il film!-

Colei che mi ha rimproverata lo guarda male, poi guarda Hunter negli occhi e lui annuisce. Si avvicina a S e gli dice qualcosa così a bassa voce che non ha sentito solo il diretto interessato. Poi, S annuncia:

-Bene! Siamo tutti d'accordo per andare a sentire l'esibizione delle nostre belle italiane!-

Io sprofondo.

-Allora, andiamo in sala musica! La mia sala preferita!- esulta Jj

-Hai anche una sala musica? Aspetta! Ma di che mi stupisco?- borbotto

-Hai detto qualcosa piccola saetta?- deve avermi sentito, poiché era al mio fianco.

-Chi è la piccola saetta?- chiede curiosa Chiara che non sa niente di questo soprannome, siccome, solitamente, lo usa quando lei non c'è.

-Oh... Ehmm... Ho detto Piccola saetta? Ma sei sicura? Non mi pare di averlo detto- balbetta confuso lui.

M'intrometto per toglierlo dall'imbarazzo

-Sono io, Chicca. Ha scoperto di essere più lento di me nel nuoto e ora mi chiama così pensando di darmi fastidio- m'invento la scusa al momento.

-Oh, bè, è normale che tu sia più veloce. Hai fatto dodici anni di nuoto! Di cui gli ultimi due in modo agonistico! Non ho mai capito come facevi a fare due sport, di cui uno agonistico e, in più, studiare per essere una delle prime della classe, sai?- mi chiede la mia amica

-La maggior parte del lavoro di scuola lo facevo proprio a scuola, non studiavo quasi mai a casa, più che altro ripassavo. Per il resto era solo organizzazione-

Sbuffa e si lamenta dicendo qualcosa tipo "Sì, tu non studiavi mai e avevi sempre tutti i voti altissimi".

Entriamo in sala musica e non posso credere ai miei occhi: è una sala enorme, con pareti di un giallo tenue, ma molto luminoso, un lampadario che crea molta luce, un sacco di strumenti di ogni genere, qualche sedia in giro per la stanza e, in un angolino, c'è anche una sala registrazioni!

WOW!

-Ma è una favola!- dice Chiara

-Sì, lo è- si vanta il padroncino di casa

-Allora iniziamo?- chiedono gli altri

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